FUORICLASSICO
La contemporaneità ambigua nell’antico
IV edizione
La natura e l’artificio
30 settembre - 2 ottobre | Napoli, Museo archeologico
Gli ospiti:
Fernanda Alfieri, Giovanni Bietti, Corrado Bologna, Anna Bonaiuto, Luigino Bruni, Elena Bucci, Giulio Busi, Edoardo Camurri, Valentina Carnelutti, Emanuele Coccia, Anna Della Rosa, Pietro Del Soldà, Ilaria Gaspari, Paolo Giulierini, Mariangela Gualtieri, Annalisa Metta, Anna Ottani Cavina, Matteo Palumbo, Niccolò Scaffai, Aldo Schiavone, Vincenzo Trione, Giorgio Vasta.
Tra venerdì 30 settembre e domenica 2 ottobre, il Museo archeologico nazionale di Napoli sarà lo scenario di una grande discussione collettiva attorno ai concetti di natura (physis) e artificio (téchne).
A questi temi sarà dedicata, infatti, la quarta edizione della rassegna Fuoriclassico, intitolata proprio La natura e l’artificio.
Se la visione dell’homo faber, in grado di forgiare il proprio mondo e al centro dell’universo, in contrapposizione al resto dell’ecosistema naturale, è ormai scientificamente superata, di tale passaggio prende atto la manifestazione, dedicando tre giorni di indagini a questo epocale mutamento. La rassegna, fortemente voluta e sostenuta economicamente dalla Direzione del MANN – Museo archeologico nazionale di Napoli, è coordinata dall’Ufficio Museografia e Documentazione Storica (Responsabile: Andrea Milanese, staff: Ruggiero Ferrajoli); la manifestazione è realizzata in collaborazione con l’Associazione culturale “A voce Alta”, diretta da Marinella Pomarici; Gennaro Carillo (ordinario presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli) è il direttore artistico di Fuoriclassico. La manifestazione vuole scrutare nel cuore delle questioni cardine del nostro tempo. La contemporaneità sta vedendo prodursi un cambio di paradigma da un’idea di mondo in cui l’essere umano era “artificiorum deus”, dio degli artifici, in grado di plasmare la realtà e modificarla, e per tale ragione simile a dio, superiore agli altri esseri viventi, a un punto di vista in cui l’umanità è parte integrante della natura, una creatura tra le tante. La ricerca scientifica è testimonianza di tali assunti: la sociobiologia evidenzia che le formiche hanno il senso delle istituzioni e seppelliscono i propri morti e molti animali non umani modificano talora radicalmente l’ambiente esterno ricorrendo a raffinati espedienti che gli studiosi non esitano a definire tecnici. L’uomo non è affatto l’unico ingegnere ecosistemico sulla Terra. Né è il solo vivente a trasformarla mediante proprie decisioni soggettive. Per non parlare del pensiero: che si è dimostrato da tempo non essere più un’esclusiva umana. O dell’empatia: si pensi alla cura amorevolissima degli esemplari disabili presso i bonobo. Questa edizione di Fuoriclassico invita a prendere coscienza del nostro posto nel pianeta che abitiamo, per porre fine alla violenza della nostra specie sulle altre e dare vita a un futuro più rispettoso.
Fuoriclassico è, fin dal titolo, un ciclo che mette in gioco il classico, inteso in senso dinamico, in costante e contraddittorio divenire, non come un monumento. Un'idea non classicistica di classico, dunque, che assume il classico come una sorta di 'reagente chimico' o di specchio rovesciato - e deformante - con il quale confrontarsi. In altri termini: è un classico che si misura con il suo fuori, che arrischia gite fuori porta, al di là dei confini disciplinari delimitati con rigidità eccessiva - e purtroppo devitalizzante - dall'accademia. Di qui, il tratto distintivo di Fuoriclassico: la tensione, rischiosa, con un coefficiente elevato di errore, tra linguaggi che altrimenti non entrerebbero in contatto. Se l'obiettivo è quello di accrescere la consapevolezza pubblica della cultura classica a partire dalla curiosità, questa è la strada individuata da Fuoriclassico.
IL PROGRAMMA
Ad aprire la manifestazione, venerdì 30 settembre, l’archeologo Paolo Giulierini, direttore del MANN – Museo archeologico nazionale di Napoli, che alle ore 16:00, in Auditorium, inaugurerà i lavori, raccontando l’esperienza di Fuoriclassico. A seguire, alle ore 16:30, sempre in Auditorium, l’economista Luigino Bruni sarà protagonista di un incontro dedicato all’economista illuminato Antonio Genovesi; il suo intervento, Per una nuova legge della casa. L’economia dell’antropocene alla luce di Antonio Genovesi, guida l’ascoltatore alle origini dell’economia civile e nel pensiero di Genovesi, il quale affermò che l’agire economico deve tener conto della felicità degli altri e non solo del profitto. Nella sala Toro Farnese, alle ore 18:30, sarà Giovanni Bietti, musicologo e musicista, a guidarci in un viaggio attraverso le sonorità naturali: I suoni della natura. Dal Rinascimento ai nostri giorni è infatti il titolo del suo contributo, che prova a domandarsi se sia possibile rappresentare la natura in forma di musica. In chiusura di giornata, alle ore 20:30, nella sala Toro Farnese, il pubblico potrà ascoltare la poetessa Mariangela Gualtieri, con un rito sonoro di recitazione della poesia a memoria, nel tentativo di personificarla, esprimerla prima come phoné, come ‘suono’, grido animale, poi come lógos, discorso dotato di senso: Paesaggio con fratello rotto. Rito sonoro.
La mattina di sabato 1 ottobre attenderanno il pubblico in Auditorium, alle ore 10:00, Edoardo Camurri, scrittore e giornalista della RAI, e Silvia Ferrara, filologa e studiosa di preistoria, con una riflessione dedicata allo scarto fra la natura e la cultura, Il naturale e l’artificiale, per indagare i modi in cui l’uomo, attraverso la tecnica, ha sopperito alle sue mancanze naturali. A seguire, ore 12:00 in Auditorium, un intervento a cura dell’architetta Annalisa Metta e dello scrittore Giorgio Vasta, intitolato La città selva. Se siamo abituati a pensare alla città come all’opposto della natura e del selvaggio, Metta e Vasta mettono nuova luce sulla metropoli, mostrando come il paesaggio urbano racchiuda in sé il selvatico, gli animali non umani e le piante. Il pomeriggio riparte in Auditorium alle ore 16:00, con Fernanda Alfieri, storica moderna, e Giulio Busi, ebraista e storico del Rinascimento, i quali, nel loro incontro Il naturale e il soprannaturale, metteranno in relazione il naturale, cioè il razionale, e il soprannaturale, l’inspiegabile, l’oltre, con uno scorcio nella nostra storia. Alle ore 17:30, sempre in Auditorium, sarà ospite il filosofo Emanuele Coccia, che introdurrà il pubblico nella sua visione filosofica, il cui cuore è il concetto di Unità del vivente: l’idea che la vita sia riconducibile a un principio unitario, a una totalità di cui ogni cosa è compartecipe, l’umanità e le altre specie animali, così come le piante. Ad arricchire la riflessione, il contrappunto attoriale di Anna Della Rosa, che leggerà alcuni brani da Anna Maria Ortese, Lucrezio e Raffaele La Capria. Successivamente, un focus sul mondo artistico con Anna Ottani Cavina, storica dell’arte, che alle ore 19:00, in Auditorium, rifletterà sulla distinzione tra paesaggio e natura, nella sua lectio L’Italia dipinta. Il paesaggio tra natura e artificio. Ottani Cavina guiderà gli ascoltatori alla scoperta del paesaggio italiano, ponendoli di fronte all’evidenza che in natura non si danno paesaggi: il paesaggio presuppone un osservatore. È dunque il pittore ad inventare i paesaggi, traducendo ciò che vede in un codice. A chiudere la giornata centrale, alle 20:30 in sala Toro Farnese, Elena Bucci, attrice e allieva di Leo de Berardinis, reciterà le poesie di Emily Dickinson, la cui opera è disseminata di elementi naturali: piante, fiori, uccelli, animali che osservava dalla sua finestra. La lettura è intitolata Paesaggio con donna e pettirosso. Per Emily Dickinson tra lettere, visioni e poesie.
Domenica 2 ottobre i lavori apriranno alle ore 10:00, in Auditorium, con Niccolò Scaffai, studioso di critica letteraria, e Vincenzo Trione, storico dell’arte, che mostreranno come l’arte contemporanea sia influenzata dall’evento più eclatante del nostro tempo, quello della crisi ecologica: Dell’apocalisse. Letteratura e arte contemporanea è il titolo che hanno scelto per il loro intervento. Successivamente, ancora in Auditorium, alle ore 12:00, i filosofi Pietro Del Soldà e Ilaria Gaspari, con un intervento dal titolo Della natura degli antichi comparata a quella dei moderni, in cui mostreranno come l’idea di natura è cambiata dall’epoca antica, in cui era intesa come armonia, ordine di tutte le cose, all’epoca moderna, dove natura diventa simbolo di caos, disordine e, sul piano etico-politico, conflitto. Il pomeriggio della domenica è inaugurato da Matteo Palumbo, storico della letteratura e critico letterario, e Anna Bonaiuto, attrice, che, alle ore 16:00 presso l’Auditorium, esploreranno gli echi lucreziani in Leopardi, notoriamente amante, avversario e grande reverente della natura: Natura e storia: Lucrezio tra Foscolo e Leopardi esplora il concetto di natura nell’opera dell’autore, mettendo in rilievo il modo in cui Leopardi ha posto fine allo statuto ontologico di “innocente bene” della natura, per problematizzarne l’identità, introducendo l’idea dell’indifferente natura. Il ricco programma della domenica continua, alle 17:30 in Auditorium, con Corrado Bologna, filologo romanzo, e Valentina Carnelutti, attrice, scandaglieranno la storia poetica per scovarne le tracce di elementi naturali; nel loro incontro, Rosa di nessuno. Erbari della poesia, passeranno da Dante a Pascoli, da Paul Celan ad Andrea Zanzotto per mostrare come la poesia è stata in grado di ascoltare e vedere la natura, rivelandone il mistero. Il saluto finale, a conclusione delle tre giornate di discussione, è affidato all’antichista Aldo Schiavone, alle ore 19:00, in Auditorium. L’ultimo affondo nei temi di natura e artificio, a cui l’edizione è dedicata, vuole essere di monito, ma anche di speranza per il futuro: I prossimi giorni dell’umano. Sguardi sul mondo a venire è un intervento moderatamente ottimista, che parte dal presupposto che l’umanità abbia un futuro. Schiavone si porrà e porrà al pubblico delle domande, chiamerà in causa la categoria di post-umano, e tenterà di ragionare sul futuro che ci attende.
Tutti gli incontri saranno condotti da Alessia Amante e Marcella Maresca.
PROGRAMMA COLLATERALE
Alla programmazione principale di Fuoriclassico si aggiungono tre progetti che continuano l’approfondimento su natura e artificio. In primo luogo, sabato 1 e domenica 2 ottobre, alle ore 11:00 presso il MANN, Mariaflora De Ioanni e Giulia Milanese cureranno una lettura drammatizzata a partire da alcuni celebri miti raccontati nelle "Metamorfosi" di Ovidio, dal titolo Tra Dafne e Narciso. La natura nel mito raccontata ai bambini e agli adulti ancora innocenti. Lo spettacolo è consigliato per i bambini dagli otto anni in su, l’ingresso è gratuito, con prenotazione gradita: fuoriclassico@gmail.com
Inoltre, Fuoriclassico coinvolgerà gli studenti delle scuole superiori, in particolare i ragazzi e le ragazze della classe 5E del liceo classico statale Vittorio Emanuele II-Garibaldi, che, durante i giorni del festival, inviteranno il pubblico ad una riflessione sui temi della rassegna, a partire da alcune domande da loro immaginate. Ad arricchire i giorni di rassegna e gli spazi del MANN, sarà presente l’installazione COMPLEXUS – nelle transizioni dell’invisibile. Il progetto nasce all’interno dell’Accademia di Belle Arti di Napoli ed è il frutto del lavoro creativo del Corso di Nuove Tecnologie dell’Arte. Gli artisti hanno dato vita a un’opera in linea con le tematiche di Fuoriclassico, che vuole restituire la crisi perpetua del mondo odierno, ma soprattutto la necessità di rispondere con azioni concrete per un futuro diverso. L’installazione si sviluppa in una struttura complessa, un sistema nervoso di cavi e schermi, membrane che separano il visibile dall’invisibile, ma anche specchi che riflettono la realtà in cui siamo immersi. L’opera, assumendo una funzione etica e politica, suggerisce che il groviglio apparentemente inestricabile si può dipanare attraverso la presa di posizione.
Per informazioni e programma: fuoriclassico.it
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Fuoriclassico è una produzione del Museo archeologico nazionale di Napoli in collaborazione con l'Associazione culturale A Voce Alta.
Presidente dell’Associazione culturale A Voce Alta: Marinella Pomarici
Curatela del progetto Fuoriclassico: Gennaro Carillo
Consiglio scientifico: Andrea Milanese, Ruggiero Ferrajoli, Patrizia Cotugno
Segreteria organizzativa: Marinella Pomarici, Giulia Milanese
Comunicazione istituzionale per il Mann: Antonella Carlo
Comunicazione social: Antonio Benforte
Erica Bouvier
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