Museo Nazionale Giuseppe Verdi di Busseto
Villa Pallavicino
Viale Ziliani 1 - Busseto (PR)
A pochi passi dal complesso di Santa Maria degli Angeli, circondata da una peschiera quadrata e preceduta da un seicentesco padiglione d’accesso tripartito, ascrivibile all’architetto Domenico Valmagini, si erge la superba Villa Pallavicino, anticamente denominata “Boffalora” e popolarmente Palazzo dei Marchesi.
E’ tra le più splendide del Parmense, con pianta a cinque moduli a scacchiera che ricordano lo stemma dei Signori di Busseto. Essa venne iniziata nel secondo decennio del Cinquecento e fu pensata come residenza estiva su progetto impropriamente attribuito al Vignola. Fu in seguito ampliata e modificata nel tardo Seicento e nel Settecento, fin quasi all’Ottocento.
L’interno, con affreschi allegorici di Evangelista Draghi (1670-80 ca), Ilario Spolverini (in. ’700), Pietro Rubini (1746 ca.) e ornati in stucco di Carlo Bossi (metà sec. XVIII) ospita il Museo nazionale Giuseppe Verdi
Le 27 opere del “Cigno di Busseto” sono rappresentate lungo un percorso storico con riproduzioni delle scenografie originali di Casa Ricordi e ricostruzione di ambienti ottocenteschi con le quadrirerie di hayez. Sotto splendide luci teatrali, ascoltando le musiche immortali di Giuseppe Verdi, il visitatore percorre un suggestivo itinerario ideato dallo scenografo e regista Pier Luigi Pizzi.
Da Nabucco a Trovatore e Rigoletto, da Traviata ad Aida e Otello, da Macbeth a Falstaff, un’immersione onirica nella vita e nelle opere del grande Maestro.
I costumi delle eroine verdiane, il salotto di Verdi, la sala della musica, la sala della Messa da Requiem in onore di Rossini e Manzoni ne completano il percorso.
I leggii e le audio-guide in 4 lingue con testi realizzati da Philippe Daverio, offrono una visione storica dell’epoca, dei fatti e dei personaggi che hanno influenzato Giuseppe Verdi nella creazione delle proprie opere.
Le ampie sale del percorso rappresentano lo spazio ideale per le visite di scuole, gruppi ed associazioni.
Il Museo, realizzato in una dimora storica vincolata architettonicamente, è comunque dotato di un'ascensore che permette l'accesso al piano superiore alle persone con disabilità motorie.
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