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Dicembre 2024
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Numero Evento: 21150820
Eventi Corsi
Workshop Cut
Gennaio / Febbraio 2016
Date:
Dal: 17/01/2016
Al: 07/02/2016
Dove:
Logo Comune
Friuli Venezia Giulia - Italia
Contatti
Telefono:
Fonte
Marco Palazzoni
Evento Passato! Per aggiornamenti: segnalazione@eventiesagre.it
Scheda Evento
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Workshop CUT

Gennaio / Febbraio 2016
Trieste (TS)

Workshop Cut - Trieste

La ricchissima offerta di quest'anno prevede 3 workshop di 20 ore l'uno:

- 15,16,17 gennaio "A chi lo dici, recitare o semplicemente dire?" con Silvio Castiglioni
- 22,23,24 gennaio "L'asino d'oro" con Enrique Pardo
- 5,6,7 febbraio "Tecniche e maschere della commedia dell'arte" con Francesco Gigliotti

I WORKSHOP SONO APERTI A TUTTI (previa iscrizione al CUT) E I POSTI SONO LIMITATI!

Link generale FB dell'evento: https://www.facebook.com/events/1524847854497218/
Per "l'asino d'oro" : https://www.facebook.com/events/1658631464395024/
Link sito cut www.cutrieste.com

Centro Universitario Teatrale Trieste
info@cutrieste.com
www.cutrieste.com

Essere pronti è tutto
(Shakespeare)

“A CHI LO DICI “
Laboratorio di teatro con Silvio Castiglioni

Sappiamo camminare, afferrare, parlare. Abbiamo imparato queste azioni fin da piccoli, impegnandoci a fondo ogni giorno per anni. Possediamo dunque tutto quel che ci serve. Forse abbiamo perfino troppo, per la scena. Dobbiamo scartare qualcosa e fare con meno, perché diventando adulti, tutto si appesantisce. Le parole, soprattutto, si presentano sempre con un sovraccarico che offusca la mente, taglia lo slancio e rallenta il passo. Occorre lasciare a casa qualcosa. Con meno è meglio.

Da dove comincia il nostro lavoro? Da ciò che serve a sviluppare una buona capacità di ascolto. Un buon ascolto è la prima cosa. La seconda: guardare e osservare. E poi ci si mette in azione, in movimento, perché recitare significa innanzitutto mettersi in azione. Che cosa vuoi ottenere? Perché lo fai? Che cosa puoi modificare? Che cosa puoi perdere? Sono le prime domande cui si risponde sempre con l’azione.

Per arrivare al cuore di una storia, per far ‘cantare’ una situazione, può essere utile spogliarla, rinunciare alle parole e lasciare parlare il corpo. E poi tornare alle parole, se necessario.

Recitare o semplicemente dire? Cercheremo di rintracciare elementi di bellezza nella forza che una persona comune riesce a esprimere compiendo un’azione semplice. Occorre inoltre tener sempre presente che anche chi tace, forse, ha qualcosa da dire.

Pensavo di lavorare in tre direzioni, a partire da tre tipi di materiale.

1 - monologo
2 - scena d’insieme
3 - testo estemporaneo

- Cominciamo da quest’ultimo. Per testo estemporaneo intendo un breve scritto composto dagli stessi partecipanti a partire da un ricordo personale. Definirò meglio il tema (cioè quale tipo di ricordo) una settimana prima di incontrarci. Non serve lavorarci a lungo, anzi. E non serve impararlo a memoria.

- Quanto alla scena d’insieme, dopo averci pensato, ho preferito non anticiparla/le. Ci sono troppe variabili. Porterò con me i materiali e sceglieremo sul momento a cosa applicarci.

- Il monologo invece richiede studio e preparazione da parte dei partecipanti. Si intitola UFO, di Ivan Vyrypaev, giovane e geniale drammaturgo russo contemporaneo, attualmente direttore di un teatro a Mosca.

SILVIO CASTIGLIONI

Attore e ricercatore teatrale, laureato in filosofia all’Università Cattolica di Milano con Sisto Dalla Palma (tesi Sul teatro di marionette di Heinrich von Kleist), Silvio Castiglioni è tra i fondatori del CRT-Centro di Ricerca per il Teatro di Milano nel cui ambito matura le prime esperienze formative: Bread and Puppet di Peter Schumann e Odin Teatret di Eugenio Barba, con cui inizia il suo apprendistato teatrale.

In seguito fonda il Teatro di Ventura, gruppo di punta del cosiddetto terzo teatro con cui realizza numerosi spettacoli con regia di Ferruccio Merisi: Baraballo, (Biennale di Venezia, Festival di Belgrado e Nancy); Il detto del Gatto Lupesco (memorabile la recensione di Cesare Garboli del ’77); Il medico per forza di Molière (Festival di Santarcangelo, ’78); La tragedia dell’arte (con un’originale interpretazione di Arlecchino). Lavora con Raùl Ruiz, Mauricio Paroni de Castro, Renato Gabrielli, François Khan, Katzuko Azuma. Dal 2003 al 2010 collabora con la compagnia di Sandro Lombardi e Federico Tiezzi interpretando: In fondo a destra di Raffaello Baldini; Antigone di Sofocle di B. Brecht; Gli uccelli di Aristofane (premio UBU miglior spettacolo); I giganti della montagna di Pirandello, Passaggio in India da E.M.Forster, tutti per la regia di Federico Tiezzi.

Ha scritto e interpretato Remengòn, voci dalla guerra, ispirato a un racconto di Nuto Revelli; e Filò, ispirato al poema di Andrea Zanzotto. Recentemente, con la drammaturgia di Andrea Nanni e la regia di Giovanni Guerrieri, ha realizzato Viaggio in Armenia, da Osip Mandel’stam (‘06); Casa d’altri, dal racconto di Silvio D’Arzo (‘07); Domani ti farò bruciare, da Fëdor Dostoevskij (‘08) e Il silenzio di Dio (’09), anche in diretta radiofonica su Rai Radio 3. Nel 2009 interpreta il film Dall’altra parte della strada di Filippo Ticozzi; è protagonista del dramma con musica Per anima sola, di Claudio Borgianni, regia di Alessio Rosati. Nel 2010: La notte sta finendo di Luca Doninelli, Sulla via del cannone di Mariano Dammacco, e C.U.O.R.E. di Giovanni Guerrieri.

In ambito formativo ha diretto i progetti: Anabasi in collaborazione con ETI e CRT, 1994 – 98; Zampanò, FSE al Festival di Santarcangelo, 2001 – 03; Moscow project, presso l’American Repertory Theatre – Harvard University, USA, 2003 – 04.

Dal 1998 al 2005 è stato direttore artistico del Festival di Santarcangelo, il più importante festival per il nuovo teatro e la ricerca teatrale italiana, dopo esserne stato condirettore con Leo de Berardinis dal ‘94 al ’97. Da febbraio 2011 a maggio 2012 è stato direttore artistico del CRT – Centro di ricerca per il teatro di Milano.

A fine 2010, con Emanuela Villagrossi, interpreta Il vampiro o le confessioni mancate di Andrea Nanni; nel 2011, la Storia della Colonna infame (produzione CRT) entrambi con la regia di Giovanni Guerrieri. A fine 2012 interpreta L’uomo è un animale feroce, adattamento di Silvio Castiglioni dei ‘Monologhi’ di Nino Pedretti, trasmessi anche su Rai Radio 3. Nel giugno 2013 è al fianco di Silvia Pasello in Un po’ d’eternità, per Osip e Nade?da Mandel’štam di Andrea Nanni, regia di Giovanni Guerrieri (Lucca, Festival I teatri del Sacro).

Nel 2015 ha realizzato Nel labirinto, l’Italiano di Raffaello Baldini, da Autotem a In fondo a destra, a dieci anni dalla scomparsa del grande poeta. In preparazione un lavoro ispirato a un testo del XV secolo: Planctus – pianto di Maria, madre di Gesù e un lavoro tratto da un racconto dello scrittore Antonio Moresco. Un nuovo progetto tratto da Il processo di Franz Kafka, Davanti alla legge, per la regia di Giovanni Guerrieri, una stretta collaborazione fra Celesterosa e I Sacchi di sabbia, debutterà nell’autunno 2016.


Tecniche delle maschere e della Commedia dell’arte
laboratorio a cura di Francesco Gigliotti

Le maschere della Commedia dell’arte ripercorrono i momenti più importanti e affascinanti del Teatro comico popolare italiano. La bravura espressiva, le singolari invenzioni sceniche e l’alta professionalità dei comici del 600 rappresentano uno straordinario modello indicativo nella formazione dell’attore e della sua arte.

PROGRAMMA

1-Genesi e significato della maschera, raccoglimento del corpo a terra, esercitazioni individuali e di gruppo sull’essere come 'larva' nel processo di trasformazione dell'attore.

2-Training psico-fisico sull’articolazione della testa, del tronco e delle gambe. Movimento sincronico, andamento disarticolato, impostazione frontale della maschera.

3-Caratteri, approfondimento della relazione tipomaschera.

4-Esercitazioni pratiche sulla interpretazione di antichi canovacci/scenari di Casamarciano del 1600)

Il laboratorio sarà condotto con l’ausilio di maschere di cuoio fornite dal docente. Gli allievi devono indossare abiti comodi e le dimensioni dello spazio dovranno essere adeguate al numero di allievi.

FRANCESCO GIGLIOTTI

Formatosi a Roma nell'ambito della ricerca drammaturgica, negli anni 70 ha approfondito la metodologia sull'espressione corporea con allievi di J.L.Barrault, E. Decroux, J. Lecoq, J.Grotowski. Esperto di maschere, movimenti coreografici, tecniche della commedia dell'arte di influenza napoletana, da anni è impegnato nella ricerca ed elaborazione di soluzioni dinamiche innovative attinenti all'interpretazione dell'attore nel teatro contemporaneo. Da oltre vent’ anni organizza periodicamente laboratori e stages in Italia e all’estero, su una personale declinazione del teatro di arte plastica e dinamica. In qualità di esperto di maschere, espressione corporea e coreografia, è stato invitato a tenere lezioni alla Bottega teatrale di Gassmann, al Centro di drammaturgia europeo di Potenza, all’ Istituto del teatro dell'Armenia, alla Maison de la Culture di Reims, all’Istrian National Theatre di Pula (Croazia), a Liverpool ed Unterac (Salisburgo) per il Progetto Città invisibili del teatro Potlach, all’Istituto italiano di Cultura di Istanbul, per la giornata mondiale dedicata alla Commedia dell’Arte.

Dal 2000 al 2010 è stato direttore artistico della Compagnia Opera Prima di Latina che ogni estate ha organizzato nel Comune di Sermoneta, col contributo dell'assessorato alle politiche per la promozione della cultura della Regione Lazio, il Cantiere di Teatro d'Arte, manifestazione di seminari e spettacoli, dedicato al rapporto fra il teatro e le altre arti, incentrato ogni anno su un tema diverso.

Ha elaborato performances e spettacoli d'alto rigore formale con artisti provenienti da diverse esperienze. Ha collaborato con Lindasy Kemp per il CEL teatro Livorno, CRT artificio di Milano, Teatro Stabile Fabbricone di Prato, TSI Vascello di Roma, Compagnia Krypton ricerca multimedia, Teatro Popolare d'Arte, Compagnia Macchine di bosco, Architekturgalerie Monaco di Baviera, Compagnia Opera Prima di Latina.


IL PANTHEATRE

Il PANTHEATRE fu la prima compagnia indipendente a sorgere dal Roy Hart Theatre e divenne immediatamente un’importante fucina di artisti internazionali impegnati nello studio del corpo, della voce e dell’anima artistica di ogni attore.

Il lavoro del Pantheatre integra il movimento (il mimo corporeo, la formazione dell’attore ispirata dall’Odin Teatret, e la danza) ed è stato profondamente ispirato dalla psicologia archetipale, e in particolare dall’opera di James Hillman, divenuto presidente onorario della compagnia, insieme a Liza Mayer, membro fondatore del Roy Hart Theatre.

Le attività di Pantheatre si svolgono a Parigi (da settembre a marzo) e a Malérargues (Sud della Francia), nel Centro Artistico Internazionale Roy Hart (da aprile a settembre) dove si tengono residenze, stages e il Festival Mito e Teatro.

Occasionalmente Enrique Pardo viene in Italia a tenere stages di formazione, dedicati sia ad attori professionisti ed allievi – attori che a persone che non hanno mai fatto teatro ma desiderano approfondire un percorso appassionante, divertente e profondamente intimo sul corpo e sulla danza, in un weekend intensivo.

IL TEATRO COREOGRAFICO E LA PERFORMANCE VOCALE

Enrique Pardo, direttore del Pantheatre, propone il suo TEATRO COREOGRAFICO (www.pantheatre.com), un teatro fisico che permette l’esplosione dei testi, incorporati nelle maglie coreografiche: il linguaggio si trasforma in una componente poetica dell’immagine e non è più il sovrano teatrale, mentre la voce raccoglie ed esprime l’emozione.

Accanto al teatro coreografico, Enrique Pardo lavora sulla Performance Vocale, che definisce in questi termini:

“Esplorare la propria voce, i suoi margini di possibilità richiede non soltanto un impegno attento e considerato, ma anche un certo coraggio emotivo e immaginativo. E’ un’avventura strabiliante nella sua libertà e diversità, non solo confinabile ad escursioni folli o eroiche, esilaranti, come questi viaggi potrebbero essere. L’esplorazione potrebbe essere lunare, lirica o deliziosamente triste. Potrebbe far arrivare fantasmi inaspettati e ricordi, incontri emozionanti. Oppure spaventare. In sintesi: ad ogni persona e ad ogni luogo la propria immaginazione e musicalità”.

La PERFORMANCE VOCALE si basa su due principi complementari: la finezza tecnica e il rischio espressivo. Cerca di valorizzare il genio personale dell’artista (musicalità e carattere) al posto della pertinenza (o impertinenza) di quello che si deve dire, che sono le parole, il gesto, il canto, l’immagine, il grido, il silenzio o la loro sintesi in un teatro coreografico.

La nozione di TEATRO COREOGRAFICO, sviluppata da Enrique Pardo, è l’etichetta che riflette al meglio la complessità del suo lavoro (vicino, ma diverso, alle correnti contemporanee come il teatro – danza, il teatro fisico e corporale, il teatro d’immagine e non narrativo, le performing arts etc).

Il lavoro di Enrique Pardo offre una delle sintesi più complesse dell’integrazione del movimento, della musica, della danza, della voce e del canto, ma soprattutto del testo parlato, quello che troppi artisti contemporanei, molto influenzati dalla danza, hanno lasciato da parte per barcamenarsi in situazioni visuali e musicali.

Il WORKSHOP A TRIESTE “ L’ASINO D’ORO”Enrique descrive il suo lavoro, prima di tutto, come affermazione del genio personale. Lo fa attraverso la performance vocale (ha lavorato con Roy Hart, il "genio" della voce) e lui raccoglie voce, canto, lavoro di testo e movimento in ciò che chiama “ teatro coreográfico”.

"Teatro coreografico comprende il linguaggio attraverso una lotta implacabile contro la tirannia testuale, al fine di scongiurare il tipo di dominio che lega il teatro alla declamazione, all’illustrazione, alla dimostrazione L'obiettivo è una danza di idee, una danza di testo e contesto - "coreografico" in questo senso: il corpo catturato in immagini complesse, la voce raccolta e esprime l'emozione ".

La mitologia è il dada di Enrique. Quest'anno sta lavorando sul mito di Eros e Psiche, (che James Hillman, il suo maestro principale, descrive come Il Mito dell Analisi). Questa storia appare in L'Asino d'Oro, di Apuleio e sarà il tema di riferimento del lavoro dell weekend.

Enrique describes his work, first of all, as the affirmation of personal genius. He does this through voice performance (he worked with Roy Hart, the “genius” of voice performance) and he gathers voice, singing, text work and movement in what he calls choreographic theatre.

"Choreographic theatre includes language through a relentless fight against textual tyranny, in order to avert the kind of domination that binds theatre to declamation, illustration, demonstration. The aim is a dance of ideas, a dance of text and context - "choreographic" in this sense: the body caught in complex images, the voice harvesting and expressing emotion."

Mythology is Enrique’s dada. This year he is working on the myth of Eros and Psyche, (which James Hillman, his main teacher, describes as The Myth of Analysis). This story appears in The Golden Ass, by Apuleius. This will be the reference theme of the weekend work.

IMPORTANTE:
e’ richiesto ai partecipanti di portare un TESTO DI LAVORO di circa 200 parole o più
(non deve per forza essere un testo teatrale).
BISOGNA SAPERLO A MEMORIA!
Condizione indispensabile per divertirsi e giocarci e creare e scoprire

Consultare: http://www.pantheatre.com/pdf/2-programme-texts.pdf

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    Data ultimo aggiornamento pagina 2015-12-31 08:48:40
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