La danza del metodo Maria Fux è una danza inclusiva che si rivolge a persone di qualsiasi fascia di età (dai piccolissimi agli adolescenti, adulti e persino anziani) e a persone con qualsiasi tipo di disagio, sia esso psico-fisico o sociale. Il termine “terapeutico” non intende in alcun modo associare questo tipo di danza alla psicologia, alla medicina, o a una qualsiasi intenzione da parte del conduttore di “curare”. Si tratta unicamente di un processo di tipo creativo e artistico che può diventare di per sé terapeutico per i risvolti positivi nelle dinamiche di relazione, di integrazione, di scoperta delle proprie potenzialità, di espressione della propria immaginazione e delle proprie emozioni, e per una benefica influenza su capacità psico-motorie, orientamento nello spazio, armonizzazione tra ritmo interno e ritmo esterno.
Concetti chiave del metodo Fux sono la trasformazione dei propri limiti (che sempre possono esserci a qualsiasi livello fisico, psichico o emozionale) dal “non posso” al “sì, posso”, il gioco e il creare con piacere e bellezza, la semplicità di immagini e di linguaggio che deve essere compreso da tutti, la verità intesa nel tentativo di incoraggiare un processo di espressione spontaneo, libero ed essenziale, che davvero parli di noi come siamo, più che un processo basato solo sulla mera forma e sul virtuosismo. Il linguaggio del metodo Fux trae spesso spunto dalla natura nei suoi aspetti più semplici: un sole che sorge, un seme che cresce, la pioggia che cade, o dalla poesia stessa del vivere umano.
La musica è naturalmente importantissima, insieme all’invito ad ascoltarne qualità e stimoli al movimento. Ma anche un’immagine senza suono può essere stimolo alla danza, come il movimento delle onde del mare o una foglia che cade, tanto che può essere rivolta ai non udenti. Per contro la danza può dare sbocco a un altro tipo di espressione tramite un disegno, una poesia, un canto, così da creare intrecci di linguaggi per ampliare il nostro sentire.
Immagini e parole acquistano così tanta importanza nel metodo che questo in una fase più avanzata si presta anche alla creazione di “storie o fiabe guidate”, ossia storie che, per bocca e su stimolo del conduttore, vengono agite in danza dai partecipanti.
Fondatrice del metodo è Maria Fux, una danzatrice e coreografa argentina. Proveniente dalla danza classica e influenzata specialmente da Isadora Duncan e da Martha Graham, arriva poi a rompere completamente con tali metodi, creandone uno proprio e particolarissimo. Dopo una fase di studio all’estero, Maria Fux fa ritorno in Argentina per aprire il suo studio a classi miste, comprendenti cioè persone di diversa età, provenienza e abilità, affermando che la danza è e deve essere accessibile a tutti in quanto modo di esplorare le proprie potenzialità espressive.
Attualmente novantacinquenne, Maria Fuxè ancora attiva e gestisce la scuola a Buenos Aires, insieme alla sua erede artistica Maria Josè Vexenat, ed entrambe ogni anno accolgono e formano studenti da tutto il mondo.
--------------------------------
Daniela Marcello è attrice e traduttrice. Parallelamente agli studi linguistici, inizia sin dal 1990 un percorso formativo di teatro e teatro-danza sovvenzionato dalla Regione Sardegna presso il Teatro Alkestis. Qui collabora all’organizzazione di eventi e partecipa come attrice a tutte le produzioni della compagnia sino al 1999. Approfondisce in seguito con diversi artisti lo studio sul movimento (training attoriale, ma spesso anche Feldenkrais, danza contact, teatro-danza) e sulla voce (espressione vocale ai fini attoriali con particolare attenzione alla relazione col movimento, ma anche canti tradizionali). Partecipa a numerose esperienze parateatrali con EwaBenesz, attrice di Grotowski, e si occupa in prima persona anche di formazione teatrale, portando avanti insieme a Amaranta Teatro progetti residenziali in natura (Casa Laboratorio Vallenera, Umbria, 2010-2011) e corsi (Università Europea e Ass. Cult. Controchiave, Roma, 2007-2010). In occasione del Festival “Incontri con i narratori del mondo” a Lublino, Polonia, scrive e mette in scena Sa Mamma Manna – La Grande Madre (miti femminili tra Sardegna e mediterraneo), 2014.
Lavora inoltre con: Claudio Spadola (assistente alla regia in La Corsia n° 6 - Roma, 1999-2000), Ruotalibera Teatro (operatrice nel Centro 16, spazio arte e giochi per bambini presso la Circoscrizione XVI di Roma, 2000-2001), O ThiasosTeatronatura (attrice in Le Metamorfosi - Roma, 2001-2002), Masque Teatro (attrice in Davai e RedrickSchuhart - Forlì/Santarcangelo, 2003-2004), Armando Punzo (attrice in Il Vuoto - Volterra/Prato, 2005), EwaBenesz (ricercatrice nel gruppo “Genesi” - Sardegna/Sicilia/Umbria, dal 2006 al 2014), Amaranta Teatro (attrice in Mnemosine, In corpore e racconti/concerto - Roma, 2007-2011), Eloheh (narratrice per il CD di fiabe narrate e musicate C’era una volta e sempre c’è - Roma, 2013). Tra il 2015 e il 2016 partecipa a un progetto di teatro in casa, Storie in casa, con U. Mainardi e C. Taglietti.
Attualmente sta svolgendo il tirocinio previsto per la sua formazione in danzaterapia metodo Fux organizzata dall’associazione La Ruota delle Arti con sede a Pistoia.
(c) copyright 2014/2024 eventiesagre.it