In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2021, Palazzo Reale di Genova è lieto di presentare alla cittadinanza gli appuntamenti che ospiterà in entrambe le sue sedi.
MUSEO DI PALAZZO REALE
FOLK SONGS
Sabato 25 settembre 2021, ore 20.10
Nel Salone da Ballo di Palazzo Reale, alle ore 20.15 di sabato 25 settembre 2021, si terrà il concerto FOLK SONGS per chitarra e voce.
Le interpreti - Ljuba Bergamelli, soprano e Sara Collodel, chitarra - proporranno un programma di grande interesse:
J.Rodrigo (1901-1999)
Tre Canzoni spagnole. En Jerez de la frontera, Adela, De ronda
F.G.Lorca (1898-1936)
Anda, Jaleo Zorongo, El cafe de Chinitas, La Tarara
H.Villa-Lobos (1887-1959)
Modihna, Bachianas brasileiras n.5
H.Villa-Lobos
Studio per chitarra sola
L.Almeida (1917-1995)
Azulao Modihna
E.Cordero (1946)
Madrugada
Pixinguihna (1897-1973)
Carinhoso
A.C. Jobim (1927-1994)
Insensatez, Eu sei que vou te amar
La prenotazione è obbligatoria fino ad esaurimento posti al numero 339.6531632
La partecipazione è subordinata al controllo del Green Pass
Il biglietto di ingresso è di 1 euro.
SABATO 25 SETTEMBRE 2021, ore 17.15 / 19.15
PATRIMONIO CULTURALE: TUTTI INCLUSI!
Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola e Museo di Palazzo Reale
Sabato 25 settembre 2021, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio dedicate quest’anno al tema dell’accessibilità e dell’inclusione, Palazzo Reale e le Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola invitano le persone con difficoltà uditive a venire a provare, in situ, la serie di video in LIS, preparati durante i mesi di lockdown e presentati online in occasione della Giornata Internazionale per i diritti delle persone con disabilità.
Questi contributi, ideati dal Servizio Educativo e realizzati con la collaborazione di Nadia Priskic interprete di lingua dei segni italiana, sono scaricabili sui propri smartphone tramite agili QR Code, divenendo un supporto concreto e immediato durante la visita in presenza ai palazzi e, all’occorrenza, utilizzabili anche da remoto.
Oltre alla storia delle due dimore, i video raccontano la ricchezza delle collezioni, delle loro specificità, svelano miti, allegorie, soffermandosi anche su alcuni dei capolavori più celebri e celebrati come il ritratto di Caterina Balbi Durazzo di Van Dyck o l’Ecce Homo di Antonello da Messina.
L’appuntamento è per le 17.15 a Palazzo Spinola per concludersi, intorno alle 19.15, a Palazzo Reale.
È previsto il servizio di interpretariato il LIS.
La partecipazione è vincolata al possesso del Green Pass.
Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria all’email genova@ens.it.
MOSTRE IN CORSO
DIARIO DI UN DESIGNER.
SESSANTANOVE GIORNI NEL SEGNO DI VITO NESTA
Genova, Palazzo Reale
PROROGATA FINO A SABATO 30 OTTOBRE 2021
È con grande piacere che si annuncia la proroga della mostra Diario di un designer. Sessantanove giorni nel segno di Vito Nesta, a cura di Alessandro Valenti e Luca Parodi. Ci sarà ancora un mese per visitare la prima esposizione del museo dedicata a un designer contemporaneo, organizzata in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Design dell’Università di Genova.
Il percorso si snoda attraverso tracciati paralleli che mostrano il lavoro del designer in due distinte modalità espositive che ripercorrono, da un lato, il vissuto durante i giorni del lockdown e, dall’altro, omaggiano la dimora genovese attraverso oggetti e arredi contemporanei messi in dialogo con i pezzi storici del museo.
La prima modalità è installativa. Nella Galleria degli Specchi, un tavolo – che è anche una metafora della tavola apparecchiata – raccoglie cento piatti creati nei sessantanove giorni di isolamento trascorsi in casa, usando la ceramica come le pagine di un diario.
Il tema dell’esperienza è il fulcro della narrazione: nei piatti in mostra prendono forma, in una moltitudine di motivi compositivi, le sensazioni e gli stati d’animo di quelle giornate solitarie, i ricordi riaffiorati per caso, i piccoli cambiamenti quotidiani osservati dalla finestra.
Si delinea un forte rapporto con il tempo, da una parte monotono che sembra non scorrere, dall’altra quasi regalato, che permette un’introspezione che trova nel disegno la propria manifestazione. Il risultato è un mondo figurativo, a tratti astratto, in cui l’immaginato si trasforma in reale e viceversa, un luogo in cui gli echi di popolazioni lontane, bellezze ancestrali, nature selvagge e città chiaroscurali si relazionano con il rigore di prismi e geometrie grafiche e con l’antico mistero raffigurato su monete e carte da gioco.
La seconda modalità espositiva è mimetica e vede il segno di Vito Nesta infiltrarsi tra le stanze del museo, dando vita a un sottile gioco di rimandi e mimesis. L’esperienza si snoda lungo le sale finemente decorate di stucchi e affreschi, dove l’osservatore si trova inconsapevolmente a ricercare e scoprire gli oggetti realizzati dal designer.
Sono presenti in mostra il tavolo progettato per la mostra e realizzato da Studio F, i pouf in tiratura limitata e le due panche pezzi unici, prodotte da Tappezzerie Druetta e foderate con tessuti fuori collezione di RUBELLI, che entrano a far parte degli arredi del Museo, il tappeto Turquerie disegnato per Les-Ottomans, i vasi in ceramica Grand Tour realizzati per la mostra Musica da viaggio. Vito Nesta nelle stanze di Giuseppe Verdi del 2019, i vasi in vetro presentati quest’anno con l’azienda Effetto Vetro.
Fammi più grande
Incontro-scontro con i volti del potere
Associazione San Marcellino ONLUS – Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola
FINO A DOMENICA 26 SETTEMBRE 2021
Fino a domenica 26 settembre è possibile scoprire la mostra “Fammi più grande. Incontro-scontro con i volti del potere”, l’esposizione è ospitata negli ambienti storici della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola ed è frutto di un progetto più ampio, denominato “Open Vicoli”, finanziato dalla Compagnia di San Paolo e iniziato nel 2019.
La mostra, nata dalla collaborazione tra le Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola e l’Associazione San Marcellino, mette in dialogo le opere realizzate dal suo laboratorio di pittura con gli antichi ritratti conservati nella dimora di Pellicceria e realizzati dai maggiori artisti italiani ed europei del Seicento e del Settecento.
Lo scopo è quello di riflettere sul confronto, ironico e giocoso, tra le antiche effigi volute dai nobili genovesi per ostentare il proprio ruolo nella società e quelle realizzate da chi, purtroppo, spesso ne viene confinato ai margini. I dogi e gli aristocratici genovesi, infatti, si facevano ritrarre per mostrare a tutti lo status sociale che rivestivano. Non gli interessava un ritratto che descrivesse i loro pensieri o il loro vero carattere, ma desideravano che fossero evidenti la ricchezza e il potere che avevano nella società. Anzi, volevano fare in modo che questo peso sociale fosse sempre ben evidente, in una sorta di gara fra nobili per chi contava di più.
Oggi ci confrontiamo con questi personaggi che attraverso gli antichi quadri, dai quali ci osservano con sguardo severo, volevano apparire sempre “più grandi”. Il nostro punto di vista è distante, guardiamo le cose dal basso, ma un po’ tutti, in effetti, vorremmo essere visti più grandi di quello che siamo. Da questo incrocio di sguardi dall’alto e dal basso sono emerse delle suggestioni che hanno portato, leggendo con ironia le differenze rispetto all’oggi, alla nascita di opere originali.
Le sale della dimora storica ospitano così una serie di opere realizzate nell’ambito del laboratorio di pittura di San Marcellino che dialogano con gli spazi del museo, in un gioco di rimandi sul significato del ritratto colto nella distanza fra ciò che si è e come si appare.
La tavola degli sposi
Albina Carlevaro e Gian Battista Figari, 1887
Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola
FINO A DOMENICA 10 OTTOBRE 2021
Ancora per pochi giorni, a Palazzo Spinola, è possibile ammirare la sontuosa tavola imbandita legata al matrimonio di Albina Carlevaro con Gian Battista Figari celebrato nell’ottobre del 1887 a Genova nella Basilica di Santa Maria delle Vigne.
Del tenore di vita della giovane coppia, appartenente alla società genovese alto borghese di fine Ottocento, è indicativa la ricchezza della tavola di cui, nella sala da pranzo della dimora di Pellicceria, viene proposta l’apparecchiatura.
Ne è protagonista il monumentale servizio di piatti, oltre 250 pezzi, marcato “Ashwurth Bros. Hanley Primavesi & sons, Cardiff “, una ditta attiva tra il 1850 e il 1915 con sedi a Cardiff e Swansea, città costiere del Galles, e la posateria in argento con incise le iniziali dello sposo “G B F” ordinata a Genova alla “Fabbrica e Deposito di Argenteria ed Oreficeria di Pasquale Pisano & Figli”, che aveva sede in Contrada San Vincenzo a Porta Romana n. 27.
Completa ogni coperto il ricco servizio di bicchieri con decori in oro e il centrotavola in cristallo e bronzo di Baccarat, la prima manifattura di cristallo di Francia, acquistato durante il viaggio di nozze a Parigi, tappa fondamentale per la mondanità e lo shopping.
Di quel matrimonio si presenta anche l’elegante vestito della sposa, messo in posa dalla costumista Camilla Ruffini, composto da una gonna decorata con drappeggi, pannelli sovrapposti e bande in seta e da un corpetto steccato, con collo montante e maniche lunghe, da cui si dispiega una coda di media lunghezza. La preziosità dell’abito è data dalla stoffa in seta marezzata color avorio con cui è totalmente realizzato e giunto in ottime condizioni di conservazione.
Non essendo stato possibile risalire a note di spesa o documenti archivistici similari relativi alla commissione dell'abito, e non essendo presente in nessuna parte del vestito alcuna etichetta indicante il nome della sartoria realizzatrice, è possibile soltanto ipotizzare una manifattura genovese.
In ogni caso, l’abito si inserisce nei canoni estetici della fine degli anni Ottanta dell’Ottocento, come è possibile notare accostandone la linea a quella di altre vesti nuziali conservate in prestigiose collezioni tessili, ad esempio un modello del 1888 di Charles Frederick Worth, l’inventore del concetto di haute couture, conservato al Kyoto Costume Institute, che presenta la medesima scelta dei tessuti, seta color avorio e tulle di seta, oltre alla medesima linea strutturale in cui il volume principale della gonna è ancora sulla parte posteriore, ma ridimensionato e semplificato.
Di seguito si specificano gli orari di apertura dei due musei per l’intero week end:
Museo di Palazzo Reale
Sabato 25 settembre: 9.30/22.00 (dalle 19 alle 22 ingresso al prezzo speciale di 1 €)
Domenica 26 settembre: 10.00/18.00
Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola
Sabato 25 settembre: 9.30/22.00 (dalle 19.00 alle 22.00 ingresso al prezzo speciale di 1 €)
Domenica 26 settembre: 10.00/18.00
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