Ad Orgosolo in provincia di Nuoro si svolge nei giorni 14 e 15 Ottobre 2023 la manifestazione "Autunno in Barbagia - la Sardegna più Genuina".
La comunità di Orgosolo si è distinta negli anni per la grande forza d’animo e combattività dei suoi abitanti che ancora nel secolo scorso dimostrarono come un piccolo stuolo di uomini animati da una forte volontà possa cambiare le sorti della storia.
I segni della presenza umana nel territorio risalgono al Neolitico e si fanno via via più numerosi procedendo verso l’ età nuragica : menhir, dolmen, domus de Janas, nuraghi, tombe dei giganti e villaggi punteggiano un territorio ricchissimo di testimonianze archeologiche.
Anche le dominazioni dei romani e dei bizantini hanno lasciato tracce del loro passaggio ma è dal Medioevo che si cominciano ad avere informazioni più precise sul centro: il nome compare per la prima volta nei documenti sul pagamento delle decime ecclesiastiche nel 1341 come Orgosuli , poi Orgosula e infine Orgosolo.
Fino al XIII secolo faceva parte della curatoria di Dore compresa nel Giudicato di Torres . In seguito alla caduta del regno del Logudoro fu ricompreso in quello di Arborea al confine con il Giudicato di Gallura a cui fu incluso il vicino villaggio di Locoe. Nell’ organizzazione giudicale l’amministrazione era affidata al maiore de villa affiancato da varie figure. Alcune di queste comparivano ancora nel XIX secolo : il consiglio comunitativo era presieduto dal sindaco che sceglieva un maggiore di giustizia, uno di vidazzone e il capo dei barracelli.
Nel XIV secolo il giudice d’Arborea Mariano IV intraprese una lunga guerra per l’indipendenza dell’Isola riuscendo a conquistarla quasi completamente, ricacciando gli invasori iberici all’interno di poche roccaforti. La guerra vide però prevalere i catalano-aragonesi e il villaggio venne ceduto nel 1430 al marchese di Oristano . In questo modo, negli anni ’70 del secolo, la villa si trovò coinvolta nella rivolta di Leonardo Alagon contro i Carroz, rappresentanti della nobiltà iberica, che ebbero la meglio, il cui casato si estinse nel giro di pochissimi anni.
Nel corso della dominazione spagnola e, successivamente, di quella sabauda furono diverse le famiglie a cui Orgosolo fu infeudata. Grazie alla tenacia dei suoi abitanti fu mantenuto il diritto di uso collettivo delle terre anche dopo che l’editto delle chiudende, nel 1820, scatenò un’ondata di rivolte in tutta l’Isola duramente represse.
Durante il ’900 il centro legò il suo nome al fenomeno del muralismo , un’importante corrente artistica nata per contestare le ingiustizie sociali, che ha dato origine a numerose opere oggi simbolo del grande fermento culturale ancora vivo nel paese. Nel 1969 gli orgolesi furono protagonisti della mobilitazione popolare di Pratobello che riuscì a impedire l’installazione di un poligono militare a pochi chilometri dal centro abitato.
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