La compagnia teatrale Gli Sbiriulà e l’Associazione Culturale La Voce, in collaborazione con l’Associazione Verso il mago di Oz, sono liete di presentare il saggio del laboratorio di teatro per ragazzi.
Lo spettacolo dal titolo Emo. Colora le emozioni è stato costruito interamente dai partecipanti stessi che, sotto l’esperta guida di Alessandra Momo e di Michela Iacono, hanno condotto un’attenta esplorazione delle emozioni, belle e brutte, utilizzando tecniche di drammaterapia.
Come sempre si ringrazia l’Amministrazione Comunale e l’Assessorato alla Cultura in particolare per il patrocinio ma anche la Parrocchia, nelle persone di don Stefano Bedello e di don Marco Giugno, nonché tutti i volontari dell’Associazione Oratorio San Grato presso la quale si è tenuto il laboratorio.
L’appuntamento è quindi per venerdì 25 maggio 2018 alle ore 21 presso la sala blu del Centro Culturale ‘Jacopo Durandi’ di Santhià (via E. De Amicis, 5).
L’ingresso, come di consueto, è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Vi aspettiamo numerosi!
Sabato 26 maggio, invece, alle ore 10:30, presso la Biblioteca Civica di Santhià, torna l’aperitivo letterario la cui protagonista sarà Maria Lacchio con il suo nuovo romanzo storico Il ciondolo. Laureata in lingue e letterature straniere allo IULM di Milano, novarese di origine ma santhiatese di adozione, dove per altro collabora con alcune associazioni culturali tra cui La Voce, Maria Lacchio ha già avuto modo di presentare altri suoi successi tra i quali ricordiamo Magrepha e la biografia del poeta Bruno Vilar Il ricordo è futuro.
La sua ultima fatica letteraria parte proprio dal tranquillo borgo di Santhià in un nebbioso pomeriggio di fine inverno che si trasforma in un pomeriggio da incubo per il Marchese Manfredi. Infatti, quattro anni prima, l’assassinio del fratello aveva portato alla luce una serie di traffici illeciti con i nobili francesi espatriati nel Regno del Piemonte. I colpevoli erano stati arrestati, ma ora un’altra subdola minaccia si era presentata. La recente morte violenta del suo amico d’infanzia e inquietanti lettere anonime riaprono ferite mai cicatrizzate nel suo animo sensibile. Scosso e incalzato dall’incombente pericolo, Manfredi è costretto ad abbandonare con tutta la famiglia il palazzo di mattoni rossi e ad espatriare. Meta è la Cornovaglia. Ma strani incidenti si verificano subito dopo il loro arrivo. Pare proprio che l’autore misterioso delle lettere minatorie li abbia seguiti fino in quelle terre lontane. Altri personaggi entrano poi in gioco, molti dei quali nascondono dei segreti. Manfredi e sua moglie devono perciò sfuggire ad un nemico letale finché la strada della verità li porterà faccia a faccia con una scioccante scoperta. Il Ciondolo si presenta quindi come un romanzo storico brillante, ricco di eventi e di personaggi singolari che termina con un finale inaspettato.
Si ringraziano per la collaborazione la Compagnia dell’Armànac, il comune di Santhià e come sempre i volontari dell’Associazione Vobis – Biblioteca di Santhià per la loro preziosa collaborazione.
Associazione Culturale La Voce
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