Butcovan scrittore romeno
allunato in Italia presenta
"Dal Comunismo al Consumismo"
Arezzo, giovedì 24 ottobre2009
Tra i Famosi Romeni che presenziano al progetto Da RoMeno a RoPiù Consapevole Cittadino Europeo, progetto approvato dalla Comunità Europea, giovedì 24 ottobre alle ore 18 in punto approda al Palazzo Chianini Vincenzi, sede della mostra L'Altra Vera Romania, Mihai Butcovan. Lo scrittore presenta la sua terza opera Dal comunismo al consumismo Fotosafari poetico esistenziale romeno-italiano. Il libro che ha la prefazione di Moni Ovadia è una raccolta di poesia e fotografia caratterizzata da due esperienze esistenziali complementari che insieme riflettono sul passaggio dal comunismo al consumismo, vent'anni dopo la caduta del Muro di Berlino. Un testo incisivo che coglie contraddizioni e responsabilità di una società alla ricerca di nuove forme di cittadinanza.
La Romania degli anni '70 è il punto di partenza delle riflessioni di un autore proclamatosi - una volta approdato in Italia, 18 anni fa - l'Osservatore Romeno. Sono raccolte in questo volume le considerazioni poetiche su un percorso che lo ha visto protagonista sull'altalena tra due modelli che nella loro applicazione hanno procurato ad alcuni benessere, e ad altri dolore.
La raccolta di poesie, molte delle quali già inserite in varie antologie, è corredata dalle fotografie di un insegnante ferrarese che ha fatto un percorso analogo, dal consumismo al post-comunismo, cogliendo contraddizioni e responsabilità in mondi vicini e lontani che, lo si voglia o no, ci riguardano.
Questa edizione è arricchita da due preziosi e apprezzati articoli. In apertura del volume troviamo quello scritto due anni fa - in tempi che oggi diremmo "non sospetti" - per la rivista Internazionale: un appello, inascoltato purtroppo, verso una parte dei mezzi di comunicazione colpevole di aver collaborato alla creazione di uno spauracchio "romeni" e "immigrati" o "extracomunitari".
La raccolta si chiude con una drammatica e graffiante analisi del ricorrente "problema sicurezza" in Italia, dal titolo "Di che cosa dovremmo avere paura".
Dalle composizioni emerge una personalità forte ed originale, che coniuga alla sensibilità uno spirito critico ostinato. Un'intensa umanità si contrappone alla crudezza delle esperienze vissute in prima persona, ma i passi sono permeati da una serenità che sa portare con sé difficoltà, dolori e fatica, dai quali i drogati di comodità distolgono gli occhi spaventati.
Questo nuovo vigore, semplice e vero nella sua drammaticità, potrebbe insegnare qualcosa a chi è abituato a dare tutto per scontato, anche il superfluo?
Moni Ovadia così si esprime: I versi di Butcovan sono come frecce penetranti, ora trafiggono il cuore della vergogna del letame razzista e xenofobo che dilaga nella liturgia della cronaca locale e di quella nera, ora feriscono noi per richiamarci a ricordare il morso della temperie che ci umilia...
Un appuntamento da non perdere per apprezzare la qualità di una nazione che raramente passa dai media. L'incontro sarà moderato dall'Associazione Nausika.
Scheda Biografica
Mihai Mircea Butcovan è nato nel 1969 a Oradea, in Transilvania, Romania. In Italia dal 1991, vive a Sesto San Giovanni e lavora a Milano come educatore professionale nell'ambito delle tossicodipendenze e dell'interculturalità. Collabora con vari enti, pubblici e privati, scuole medie, istituti superiori, biblioteche, centri interculturali.
Vincitore nel 2003 del premio "Voci e idee migranti", ha pubblicato il romanzo Allunaggio di un immigrato innamorato (Besa 2006). Con la raccolta di poesie Borgo Farfalla (Eks&Tra 2006) ha vinto, nel 2006, la XII edizione del Premio Eks&Tra.
Nel 2009 ha pubblicato Dal comunismo al consumismo, fotosafari poetico esistenziale romeno-italiano, raccolta di poesie corredate dalle fotografie di Marco Belli (Linea BN - La Carmelina edizioni 2009).
Collabora con varie riviste, tra cui Internazionale e il manifesto. Premio Multietnicità ed Intercultura 2007, categoria Giornalismo.
Narratore e poeta, alcuni suoi testi sono inseriti nelle antologie A New Map: The Poetry of Migrant Writers in Italy (a c. di Mia Lecomte e Luigi Bonaffini, Los Angeles c.s.), Ai confini del verso. Poesia della migrazione in italiano (a c. di Mia Lecomte, Firenze, Le Lettere 2006), Nuovo Planetario Italiano. Antologia della letteratura italiana della migrazione (a c. di Armando Gnisci, Città Aperta 2006) e sono stati pubblicati su varie riviste.
È presente con il racconto "Segmenti di mercato" nella raccolta Sapori. Incontri. Fragranze (a c. di L. Dugulin e M. Richter, Trieste, Cacit 2006), con il racconto "Mikrokosmos barese" nella raccolta San Nicola. Agiografia immaginaria (a c. di M. Lobaccaro e R. Kubati, La meridiana 2006), con il racconto per ragazzi "La trilogia dei Carpazi" nella raccolta Il carro di pickipò (a c. di P. Gavagna e R. Taddeo, Ediesse 2006) e con il racconto "Di sarmale, involtini, amiche e brassica" nella raccolta Mondopentola (a c. di L. Wadia, Cosmo Iannone Editore 2007).
Ha scritto la postfazione "Un mondo che si ama reclama la memoria" per il libro Fedele alla terra (Dario Arkel, ATì 2008) e "Non abbiamo attenuanti" per il libro Porno Bloc. Rotocalco morboso dalla Romania post post-comunista (Lorenzo Mazzoni e Marco Belli, La Carmelina edizioni 2009).
Con il quartetto d'archi Time Piece Quartet ha ideato e scritto "Il vascello della poesia", un percorso strumentale e poetico in barca sul fiume Bacchiglione.
Ha scritto per il manifesto i racconti "In Padania, sognando Mutu" (3 gennaio 2008), "In volo sopra la città" (3 gennaio 2008, inserito nella raccolta Italia Underground, Teti editore 2009), "Caro amico mi scrivo" (19 dicembre 2008), "La ballata dell'abbonato cerimonioso" (Sinistra enigmistica, agosto 2009).
Membro del comitato editoriale della rivista El-Ghibli e del comitato scientifico del CESPI - Centro Studi Problemi Internazionali di Sesto San Giovanni.
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