Giovedì 5 settembre 2019 alle ore 19.00, gli spazi di Sudestudio (S.P. 104 Guagnano Cellino, km 3) a Guagnano, accoglieranno la presentazione ufficiale del nuovo romanzo della scrittrice Annalisa Bari, dal titolo “Salone, salotto, salottino”, edito da Edizioni Esperidi.
Introdurrà la serata Isabella Picci curatrice dell’Inusuale Book Fest, dialogherà con l’autrice Teresa Romano libraia nell’anima e docente presso l’istituto “Calasanzio Cultura e Formazione”, interverrà l’editore Claudio Martino.
L’evento si colloca all’interno del ricco cartellone di appuntamenti dell’Inusuale Book Fest, rassegna ideata ed organizzata dall'associazione Centro Multiculturale "Etnos" con il patrocinio del comune di Campi Salentina e in collaborazione con le associazioni La Coorte, Mad e Comitato Corte Grande. La rassegna nasce dall'idea di portare gli scrittori, i libri nei nostri spazi di vita intimi e privati, casa, giardino, corti, luoghi di lavoro attraverso presentazioni organizzate secondo un principio di informalità, in luoghi inusuali di Campi Salentina e dintorni, con l'obiettivo di rilanciare dal basso il piacere della lettura e la scoperta del libro. Inusuale Book Fest, dal titolo quest’anno "Luoghi di In-finito", è un progetto su piccola scala di vicinato e prossimità dove la lettura può contribuire a rimuovere le barriere dello spazio fisico, di cancellare i fines di una mente irretita dall’indifferenza, dalla scarsità di relazioni vere, ecco che il nostro spazio privato sarà, almeno per una sera, In-finito, aperto ad autori e a lettori scoprendo significati nuovi e diversi dell’atto di leggere. Seguirà rinfresco con degustazione dei vini Claudio Quarta Vignaiolo.
Il libro: “Questa è la storia di un paesello del sud: di quelli col centro storico imbiancato di calce, case basse a terrazza e pochi palazzi signorili, con le strade di chianche, i vicoli, le curti, la piazza, la chiesa, il municipio, la scuola elementare, la farmacia e le botteghe artigiane. Tutt’intorno vigne, ulivi, pascoli e grano, case coloniche, muretti a secco e fichidindia”. Annalisa Bari introduce così il romanzo “Salone, salotto, salottino” creando subito la scena su cui si muovono tre generazioni di una grande famiglia borghese strampalata, di quelle che, nella seconda metà del 1900, abitavano i palazzi signorili e facevano di tutto per apparire normali e perbene, districandosi tra retaggi del passato e mutamenti del presente. Tra i suoi componenti Veronica, presenza scomoda per la sua oscura nascita, in apparenza docile, fondamentalmente ribelle. É lei che narra la sua personale vicenda dall’infanzia, idealizzata nel ricordo, fino alla maturità consapevolmente accettata, attraverso i turbamenti dell’adolescenza e la scoperta della bellezza del vivere, nella costante ricerca della propria identità e di una madre che non ha mai conosciuta. Una protagonista forte e indomita, razionale e istintiva ad un tempo, generosa e manipolatrice, sorprendente nell’escogitare soluzioni, nel volgere ogni situazione a proprio favore, ma anche nell’analizzare lucidamente la propria e l’altrui condotta. Un romanzo di costume e di formazione dunque, dove diverse sono le situazioni rese con tono ironico che stempera la diffusa malinconia di fondo, e dove l’efficacia dei termini dialettali bene si presta a vivacizzare la fluidità di un linguaggio accurato. Intorno ai personaggi principali, i pittoreschi abitanti di Landrano coi loro ritmi lenti, gli affanni quotidiani, e la speranza di vedere realizzati nei figli i propri sogni negati, radicati in un agglomerato suggestivo dove possono convivere pettegolezzi e solidarietà, religiosità e blasfemia, rassegnazione e voglia di riscatto. Come un lungometraggio che, partendo dagli anni Cinquanta per arrivare al Duemila, fa scorrere immagini di vita in continua evoluzione, “Salone, salotto, salottino” evoca nel lettore le emozioni di un periodo della nostra storia particolarmente mutevole e dinamico, vissuto con ottimismo e certezze che lasciano in fondo all’anima un malcelato rimpianto.
L’autrice. Annalisa Bari, laureata in lettere moderne, presso l’Università degli Studi di Lecce, con una Tesi in Storia dell’Arte, ha insegnato Italiano e Storia negli Istituti Superiori dal 1969 al 1999. Ha pubblicato: “Non c’erano le mimose”, 2001 (Del Grifo, Lecce), “Diamanti e ciliegie”, 2003 (Del Grifo, Lecce); “Il quarto sacramento”, 2005 (Del Grifo, Lecce); “I mercanti dell’anima” 2008 (Giulio Perrone , Roma); “Séparé” 2009 (Giuseppe Laterza, Bari); “Legami di sangue” 2011 (Giuseppe Laterza, Bari); “Coccarde rosse” 2012 (Bompiani); “Solo allora cadranno le stelle” 2014 (Besa, Lecce). Per il “Nuovo Quotidiano di Lecce”: “Racconti per un anno”, 2006. Per la rivista “Gusto di Puglia” ha curato la rubrica: “Orizzonte verde”, 2008-2009. Per notizie più dettagliate: www.annalisabari.it
Annalisa Bari, “Salone, salotto, salottino”
pp. 464, ISBN 978-88-5534-010-6, 18.00 €
Edizioni Esperidi, agosto 2019
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