Dal cielo alla terra
Da Michelangelo a Caravaggio: il tesoro d’Italia III
Vittorio Sgarbi presenta il suo ultimo volume
dal 26 Novembre 2015 al 28 Marzo 2016 - ore 18.00
Chiesa Monumentale di San Francesco
Gualdo Tadino (PG)
POLO MUSEALE CITTA' DI GUALDO TADINO
Piazza Soprammuro 06023 Gualdo Tadino (Pg)
0759142445 - info@roccaflea.com
VITTORIO SGARBI A GUALDO TADINO CON IL TESORO D'ITALIA III
Giovedì 26 novembre Vittorio Sgarbi sarà presente alle ore 18.00 presso la Chiesa Monumentale di San Francesco a Gualdo Tadino, per presentare il suo ultimo volume “Dal cielo alla terra. Da Michelangelo a Caravaggio: il tesoro d’Italia III”. Lo farà all'interno di un luogo che lo vede già protagonista con la mostra in corso "I pittori dal cuore sacro. Da Ivan Rabuzin a Bonaria Manca".
https://www.facebook.com/I-Pittori-Dal-Cuore-Sacro-897311946996041/
POSTI LIMITATI FINO AD ESAURIMENTO
PER PARTECIPARE E' NECESSARIO PREVENTIVAMENTE RISERVARE I POSTI, SIA CONTATTANDO I RECAPITI CHE SEGUONO, SIA RECANDOSI DIRETTAMENTE PRESSO LA CHIESA DI SAN FRANCESCO, DOVE E' GIA' POSSIBILE TROVARE LA PUBBLICAZIONE ED EFFETTUARE LA PRENOTAZIONE.
La Chiesa è aperta dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.
Per informazioni: 075 9142445 - info@roccaflea.com.
Dal cielo alla terra. Da Michelangelo a Caravaggio: il tesoro d’Italia III
Vittorio Sgarbi
Edizioni Bompiani, 2015
Prosegue il cammino di Vittorio Sgarbi nelle meraviglie dell'arte antica con il terzo volume de 'Il Tesoro d'Italia', un progetto avviato nel 2013 e che prevede altri due titoli in uscita. Un excursus che questa volta comprende il periodo breve e cruciale che va dai capolavori di Michelangelo, il fiorire quindi della Maniera e approda al vero di Caravaggio, dal 'cielo alla terra', appunto, come recita il titolo, senza fermarsi (come è nello stile dell'autore) ai maestri più celebrati, bensì proponendo l'opera spesso eccelsa e universale dei meno conosciuti. "Artisti come Bastianino, Bartolomeo Passerotti, Altobello Melone, il Pordenone non sono pittori minori, sono soltanto poco noti", dice Vittorio Sgarbi ricordando che lo stesso Caravaggio per secoli è rientrato in questa categoria. Lo si è riscoperto, spiega il critico, solo quando Roberto Longhi, studiando la pittura del vero in Mattia Preti (altrettanto sconosciuto) si è imbattuto nell'arte sublime del Merisi (modello dichiarato del Cavaliere Calabrese), recuperata definitivamente dopo alcuni decenni, nel 1950. Quindi, nella sua avventura dell'arte italiana, Sgarbi non dimentica nessuno di quelli che hanno contribuito allo splendore del '500 e del '600, documentando le sue scelte con opportune e bellissime illustrazioni. Certo, il punto di partenza è il Buonarroti, che per la prima volta inventa il 'non finito' quale risultato palpitante di vita. Per Michelangelo, sottolinea il critico, nel marmo esisteva un'anima con una forma, "e lui lavorava per togliere via la materia in eccedenza". Quando trovava questa perfezione della bellezza, insita nella pietra, si fermava, ecco dunque che i Prigioni o la 'Pietà Rondanini' sono capolavori espressi nella loro completezza pur non avendo un aspetto levigato ("Canova è troppo finito"). Il 'non finito' di Michelangelo è dunque "vita che palpita", suprema espressione di un maestro assoluto che ha saputo essere ai massimi livelli pittore, scultore, architetto e poeta. A lui guarda il '500 maturo, gli artisti che in Toscana o in Veneto danno vita alla Maniera, mentre si consuma la straordinaria lezione di Tiziano, anche lui 'non finito' negli ultimi dipinti. "Non si tratta di opere incompiute, sono informali", dice Sgarbi mentre trova un filo rosso che collega le opere del Pordenone a quelle di Burri, dal momento che il pittore cinquecentesco lasciava ampi tratti di tela grezza a raffigurare le rocce scoscese nello sfondo. Prima però di arrivare al '900, questa tendenza della cosiddetta 'tela risparmiata' (usata anche dal Merisi nel 'Seppellimento di Santa Lucia') è uno degli elementi che denunciano un progressivo volgersi dell'arte dalla perfezione rinascimentale alla ricerca di una nuova realtà, sia nelle tecniche espressive sia, soprattutto nei temi. "Da Michelangelo a Caravaggio. Dal 'Giudizio universale' a 'I bari' - scrive Sgarbi - In pochi anni il mondo di tutte le perfezioni possibili si rovescia in un gruppo di giocatori, sporchi e ubriachi, all'osteria. La pittura della realtà, dunque. La fine di un modello ideale per poter, infine, puntare l'unico obiettivo degno del nostro sguardo: il vero. Non esercizi astratti sulle forme, ma il confronto con una realtà, anche cruda, che attende di essere fedelmente riprodotta, e che una mente aperta la veda nitidamente e la stampi con assoluta evidenza". In un quadro come 'La buona ventura', conclude il critico, "sembra che Caravaggio dipinga i Casamonica, non c'è più nessuna simbologia sulla tela, né teatro né idealizzazione, solo presa diretta della realtà. La terra è il suo vero cielo".
Centro Studi
ULTIMI GIORNI PER VISITARE LA MOSTRA
DALLA TERRA AL CIELO, DAL FIGURATIVO ALL’INFORMALE
Tenuta a battesimo da Mogol e dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, la mostra DALLA TERRA AL CIELO,DAL FIGURATIVO ALL’INFORMALE, ha riscosso un grande successo.
Sarà visitabile tutti i giorni fino al 28 Marzo data di conclusione
DALLA TERRA AL CIELO, DAL FIGURATIVO ALL’INFORMALE
A cura di Catia Monacelli e Francesca Sacchi Tommasi
Con la partecipazione di Mogol e Vittorio Sgarbi
LA MOSTRA TERMINA IL 28 MARZO ED E' APERTA TUTTI I GIORNI DALLE 10.00 ALLE 13.00 E DALLE 15.00 ALLE 18.00.
CHIESA DI SAN FRANCESCO: 0759142445 - INFO@ROCCAFLEA.COM
Quando l’arte ti prende l’anima, il respiro, i sensi: è nella terra che calpesti, è negli orizzonti che scruti.
Quando l’arte diventa forma, luce, verità; quando svela un mistero o più semplicemente ti conduce in esso.
Quando l’arte è in grado di sopraffarti, quando ti abbraccia, ti respinge, quando ti costringe a guardare il cielo.
Accolta in Umbria, a Gualdo Tadino, nella trecentesca Chiesa Monumentale di San Francesco, con pareti affrescate dal notaio-pittore Matteo da Gualdo, la mostra “Dalla terra al cielo, dal figurativo all’informale”, presenta al grande pubblico una selezione di cinquanta maestri dell’arte contemporanea, un ricco percorso che va dalla pittura alla scultura, dalla ceramica all’installazione, oltre cento opere che si fondono con un suggestivo scenario. Artisti molto diversi tra di loro, con radici ed orientamenti culturali dissimili, uniti insieme da un unico filo conduttore, il profondo legame che tiene sospeso l’uomo tra questi due estremi: la terra ed il cielo.
Un viaggio affollato, che si traduce in diverse atmosfere e sfumature, immergendo il visitatore, secondo l’esperienza, la fantasia e la predilezione di ogni artista, in scenari di raro pathos, con le opere di:
Agostino Arrivabene, Rosella Aristei, Armodio, Liliana Anastasi, Paolo Ballerani, Luciana Bertorelli, Alfonso Borghi, Giacinto Bosco, Ida Budetta, Caterina Calabresi, Ennio Calabria, Luigi Stefano Cannelli, Patrizia Canola, Enrica Capone, Paolo Ciabattini, Francesco Cinelli, Francky Criquet, Grazia Cucco, Marta Czok, Bruno D’Arcevia, Miranda Gibilisco, Alba Gonzales, Giorgio Gost, Dario Fo, Cosimo Epicoco, Roberto Ferri, Marino Ficola, Alexander Kanevsky, Bozena Krol Legowska, Ugo Levita, Vincenzo Martini, Giuseppe Menozzi, Nunziante, Luciano Paganelli, Massimo Panfili, Piergiuseppe Pesce, Eliana Petrizzi, Oscar Piattella, Nacha Piattini, Ylli Plaka, Ugo Riva, Claudio Sacchi, Antonio Sannino, Marcello Scarselli, Luigi Serafini, Stefano Solimani, Mariantonietta Sulcanese, Dario Tironi, Duccio Trombadori, Massimo Turlinelli.
(c) copyright 2014/2024 eventiesagre.it