Sabato 14 Gennaio 2017 alle ore 17.00, nella Sala delle Carrozze presso Villa Niscemi, a Palermo in Piazza dei Quartieri 2, sarà presentato, con il patrocinio del Comune di Palermo, il romanzo
“Un paese senza nome” di Emilia Merenda, Edizioni Drepanum.
Interverranno:
Nino Barone, editore e poeta -
Emilia Ricotti, drammaturga e poetessa -
Luigi Pio Carmina, poeta -
Emilia Merenda, autrice del libro.
Coordina l’incontro Evelin Costa.
L’ autrice di “Un paese senza nome “ Emilia Merenda, dà l’avvio al romanzo, con un incipit ad effetto: Il nonno al centro del terrazzino in attesa della colazione seduto nella sua poltroncina, giacca da camera di panno verde e zuccotto in testa, profumo di fiori appena sbocciati nell’aria, e capisci che quel nonno, sbarbato, profumato con un cappello di feltro d’inverno e di paglia di Firenze d’estate, intento a conversare con qualche passante che si ferma oltre il muretto di recinzione del giardino di casa , non è centrale solo seduto nel terrazzo di casa, ma è centrale nella vita di una famiglia, la cui vicenda si snoda come una saga […] Alla nipote abituata a riconoscere il suo malessere anche da un lieve sospiro, affida tre quarti di secolo in un lungo interminabile monologo dialogico che si sviluppa attraverso un flashback che va alle radici del suo viaggio terreno, il titolo stesso di questo breve romanzo, circonda di un’aura di mistero la vicenda, perché se il tempo è definito, il luogo da cui si diparte la storia appare misterioso […]“Un paese senza nome” dell’autrice Emilia Merenda ha una struttura solida: fanciullezza, viaggio, maturità, che si snoda attraverso un percorso che va alla ricerca di sé per rifondare un mondo, ecco forse è questo l’intento prioritario, quello di rifondare un mondo e da quell’orizzonte, avaro di affetti dove le uniche figure che compaiono sono o gli avventori della bottega o della tabaccheria, fluisce un nuovo mondo, attraverso un percorso obbligato che induce alla conoscenza e al riconoscimento di sé e la fuga – partenza per l’ammissione presso l’Istituto Reale di Marina Mercantile di Palermo […] I percorsi sono tanti da nord a sud, da est a ovest, i mari e le terre altrettanti: il Mediterraneo, Lo stretto di Gibilterra, l’Atlantico, la Manica, il Pacifico, il mare del nord, Pantelleria, Lampedusa, Malta, Gozzo, Napoli, la Dalmazia, Venezia, Calais, le bianche scogliere di Dover, l’Olanda, Oslo, New York, Arcangelo e il mare di Barents, il Brasile […] A conclusione della struttura circolare del romanzo -storico, psicologico e di memoria “Un paese senza nome “ di Emilia Merenda, emerge il ricordo della ragazzina ormai grande che ripenserà a quel giorno sul terrazzino di casa, alle parole del nonno alla nipote abituata a riconoscere il suo malessere anche da un lieve sospiro: “il giorno che non ci sarò più, i miei nipoti mi regaleranno il tempo, tutte le volte che si ricorderanno di me.” E dal mare sale l’odore di fritto di proustiana memoria emanato dalle polpette nell’aria, il fischio del treno, il vento tiepido che accarezza il viso e avvolge le braccia, come uno scialle di seta della bambina in gita col nonno. E il romanzo i questione è il più bel regalo del tempo ad un nonno mai spento. (Tratto dalla presentazione di Emilia Ricotti).
“Erano i primi giorni d’ottobre, la temperatura si manteneva tiepida e la permanenza all’aperto era abbastanza piacevole, ma nonostante ciò, il nonno indossava la sua giacca da camera di panno verde e un copricapo a forma di zuccotto confezionato con lo stesso tessuto della giacca. A differenza degli uomini della sua età, non aveva mai portato la “coppola”.
Durante il periodo invernale, ogni volta che doveva uscire, metteva sulla testa un cappello di feltro, mentre nel periodo estivo usava indossarne uno di paglia di Firenze. Era molto distinto e gli piaceva ancora vestire in maniera moderatamente elegante e nonostante fosse vecchio, era sempre ben sbarbato e profumato.” (Tratto dal romanzo “Un Paese senza nome”).
Emilia Merenda è nata a Palermo nel 1945 coniugata, mamma e nonna. Autodidatta di vasta cultura con due grandi passioni coltivate fin da giovanissima: la lettura e la scrittura. Nota nel settore della poesia vernacolare per gli innumerevoli attestati e premi conseguiti per la partecipazione, negli anni, a prestigiosi concorsi letterari. Alcune sue opere sono inserite in diverse antologie poetiche. Ha pubblicato nel 2014 una silloge di racconti intitolata “Il Capezzale” edita della casa editrice Kimerik di Patti, nel 2015 una raccolta di quarantacinque poesie in italiano con Urso Editore e nel 2016 il romanzo “Un Paese senza nome”,
Edizioni Drepanum.
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