Movimento Verticalismo GranTour dei Musei
Dopo il grande successo di pubblico e critica della prima edizione “Movimento Verticalismo Gran Tour workshop” internazionale (‘arte a colloquio con il pubblico’), a New York (Central Park e Times Square: 26/11/2015), Parigi (Lungosenna: 16/11/2015), Londra (Trafalgar Square: 14/1/2016) e Berlino (Alexanderplatz: 14/1/2016), oggi gli artisti Verticalisti affrontano una nuova sfida: “Movimento Verticalismo Gran Tour dei Musei” italiani, a partire da quelli siciliani.
Tra i primi eventi figurano il Museo Regionale Interdisciplinare di Caltanissetta (dal 3 al 24/9/2017), Museo Archeologico Ibleo di Ragusa (dall’1/10 al 5/11/2017), e Museo Regionale Interdisciplinare di Enna (dal 3/12/2017 al 7/1/2018). L’intero percorso si concluderà alla fine del 2018, per festeggiare i primi 45 anni di storia del Verticalismo (la Via del Possibile) “corrente” artistica internazionale sorta a Catania nel 1973.
Una narrazione artistica (continuum di tradizione e invenzione), culturale e sociale appassionata, pregna di idee e atmosfere singolari vissute intensamente; un “campo di possibilità” per un “divenire di possibilità” che pone al centro ed esalta la poetica della “bellezza dell’io”, della “vita” nella sua interezza e dell’”ambiente”: la casa comune.
Artisti presenti: Rosario Calì, Guglielmo Pepe, Rosario Platania, Salvatore Barbagallo, Nino Raciti, Iolanda Taccini, Benito D’Accampo, Giovanni Compagnino, Ninetta Minio, Oliana Spazzoli, Salvatore Spatola, Noris Bortolotto, Daniela Maria Costa, Maria Di Gloria, Anastasia Guardo, Rosa Buccheri, Giacomo Catania, Katia Caruso, Giuseppe Romeo, Antonio Timpanaro, Emandrea (Marisa Mangano), Creative Spaces (Eros Di Prima, Giovanni Bartolozzi e Marcella Arena), Salvatore Commercio.
Movimento Verticalismo al Museo Regionale di Caltanissetta
Il Movimento artistico Verticalismo al Museo Regionale interdisciplinare di Caltanissetta, dal 3 al 24 Settembre 2017. Artisti presenti: Rosario Calì, Guglielmo Pepe, Rosario Platania, Salvatore Barbagallo, Nino Raciti, Iolanda Taccini, Benito D’Accampo, Giovanni Compagnino, Ninetta Minio, Oliana Spazzoli, Salvatore Spatola, Noris Bortolotto, Daniela Maria Costa, Maria Di Gloria, Anastasia Guardo, Rosa Buccheri, Giacomo Catania, Katia Caruso, Giuseppe Romeo, Antonio Timpanaro, Emandrea (Marisa Mangano), Creative Spaces (Eros Di Prima, Giovanni Bartolozzi e Marcella Arena), Salvatore Commercio.
“Il Verticalismo è un movimento artistico-culturale internazionale polisemico che propugna la crescita della società in un “campo di possibilità”. Vale a dire è l’uomo (e le sue attività) al centro di un “divenire di possibilità” in cui prevale ‘la struttura psicofisica della mente umana nel suo funzionamento adeguato a tutte le modalità del Possibile. Il Verticalismo si fonda sulle proiezioni dinamiche e genetiche di ciò che chiamiamo ancora pensiero (…) In questo senso, paradossalmente, un quadro di Rembrandt potrebbe far capire il Verticalismo meglio di una guglia gotica (…), vale più di una freccia lanciata verticalmente nello spazio’. Appare evidente che il lemma ‘verticalismo’ non sta per verticismo né richiama l’architettura verticale. Antonio Corsaro: “Usare gli occhi in altezza non vuol dire guardare contro il cielo. Altezza è tutto ciò che si vede per la prima volta in essenza”. Ne consegue che anche sul piano prettamente estetico e del linguaggio coesistono “tradizione” e “invenzione” (attraverso la sovrapposizione, la disseminazione e l’espansione lungo il possibile), ma deve essere sempre ravvisabile quel linguaggio originale “altro”, quel cambiamento spazio-temporale che è proprio dell’”opera unica”. L’”idea” muove dalla linea di pensiero “la Via del Possibile” secondo cui l’Universo (spazio eterno, non soltanto fisico) nato dal Nulla è un puro “campo di possibilità” che nel suo continuum di possibilità trova esito nella vita e, in forza di un processo filogenetico, nell’uomo. E’ “la bellezza dell’io” che esalta la poetica della Via del Possibile. Ciò significa che l’unica “verità” è il “campo di possibilità” dominio della “libertà” vera.
(…) Non è che l’ inizio di una rivoluzione artistica, che investe l’ io e il noi: lo spazio dell’ essere e della società non meno che dell’ ambiente la casa comune. E’ l’ alba di una nuova “realtà”: la via del possibile (…) la nostra malattia conclamata”. (Salvatore Commercio.)
Don Antonio Corsaro: “Noi riteniamo che il sistema verticalistico sia l’unico sistema che corrisponda alle condizioni di civiltà in cui ci troviamo e corrisponda anche alla esigenza di superare tutti i modelli che l’arte del nostro tempo ci presenta. Per tale superamento è necessario essere verticalista. Ma essere verticalista non è facile, come correre dietro ad una ideologia. Essere verticalista significa creare una scienza e avere una precisa attitudine collettiva di fronte ad ogni azione umana e a tutto il mondo che ci circonda. L’ideologismo va bandito.
Se è vero che le opere d’arte devono servire alla vita dei gruppi sociali, esse devono pure servire a comunicare sentimenti e pensieri. Ma per fare ciò non possono prescindere dalla figurazione dello spazio a venire. (…) In arte, l’uomo modifica la visione dello spazio quando il suo linguaggio s’innesta sulla società in cui vive. La società è la materia dell’arte”.
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