AL VIA LE ISCRIZIONI PER IL PREMIO JAZZ NICOLA ARIGLIANO
Il concorso rientra nel programma della rassegna "Città della musica" che si terrà venerdì 22 e sabato 23 giugno a Squinzano, in provincia di Lecce, e che ospiterà il pianista e Premio Oscar Nicola Piovani.
C'è tempo sino al 15 maggio per partecipare al Premio Jazz Nicola Arigliano che rientra nella variegata programmazione della rassegna “Città della musica”. Venerdì 22 e sabato 23 giugno a Squinzano, in provincia di Lecce, torna infatti la manifestazione organizzata dal Comune di Squinzano con la direzione artistica di Pino Lagalle dell’agenzia Ribalta e realizzata in collaborazione con altri partner pubblici e privati. La rassegna - che si concluderà con l’assegnazione del Premio Vigna d’Argento, realizzato dal maestro Ugo Malecore, scomparso nel 2013 all'età di 92 anni - vuole celebrare Squinzano come città della musica che nel corso del novecento ha visto crescere e affermarsi la grande tradizione bandistica (rappresentata soprattutto nel periodo diretto dai fratelli Ernesto e Gennaro Abbate) e il grande jazz con il concittadino Nicola Arigliano. Nelle precedenti edizioni "Città della musica" ha ospitato, tra gli altri, Stefano Bollani, Enrico Rava, Peppe Vessicchio, Albano, Christian Meyer, Enrico Capuano, Raffaele Casarano, Nandu Popu, Alessandro Quarta.
I finalisti del Premio Jazz Nicola Arigliano si esibiranno venerdì 22 giugno in Piazza San Nicola prima dello spettacolo "La musica è pericolosa" del pianista, compositore e Premio Oscar, Nicola Piovani che sarà affiancato sul palco da Marina Cesari (sax - clarinetto), Pasquale Filastò (violoncello - chitarra), Ivan Gambini (batteria -percussioni), Marco Loddo (contrabbasso), Rossano Baldini (tastiere - fisarmonica). "La musica è pericolosa – Concertato" è un racconto musicale, narrato dagli strumenti che agiscono in scena. A scandire le stazioni di questo viaggio musicale in libertà, Nicola Piovani racconta al pubblico il senso di questi frastagliati percorsi che l’hanno portato a fiancheggiare il lavoro di De André, di Fellini, di Magni, di registi spagnoli, francesi, olandesi, per teatro, cinema, televisione, cantanti strumentisti, alternando l’esecuzione di brani teatralmente inediti a nuove versioni di brani più noti, riarrangiati per l’occasione. Nel racconto teatrale la parola arriva dove la musica non può arrivare, ma, soprattutto, la musica la fa da padrona là dove la parola non sa e non può arrivare. I video di scena integrano il racconto con immagini di film, di spettacoli e, soprattutto, immagini che artisti come Luzzati e Manara hanno dedicato all’opera musicale di Piovani.
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