COMANO DI GUSTO
UN VIAGGIO TRA BELLEZZA E BONTA’
Autunno, una stagione che sorprende e incanta, tutta da scoprire e da vivere. Un tripudio di colori, profumi e sapori: l’aria è fresca, le giornate ancora luminose, nei campi si raccoglie e si fa festa.
È la stagione delle sagre, delle feste con i frutti della terra coltivati, curati e lavorati con amore dai contadini, prodotti di grande qualità, dal sapore fresco e genuino.
Formaggi di malga, noci piccole e pregiate, gustose patate di montagna, miele ambrato e dolcissimo, le erbe dei prati e l’inimitabile ciuìga, salame con le rape. Senza dimenticare i vini, che nascono dall’abbraccio del sole, dalla brezza del Garda ma anche da un’antica maestria.
Sono questi i vanti gastronomici della Valle delle Terme di Comano. Le sue genti li hanno trasformati nei secoli in irresistibili ricette e nei protagonisti di magnifiche giornate di festa.
Ed è in autunno che l’anima rurale e più autentica di questa vallata dà il meglio di sé. Quasi sospesi nel tempo i suoi borghi contadini sono la meta ideale di una vacanza per rigenerare lo spirito, fra gente, sapori e profumi autentici.
AD OGNI FRUTTO DELLA TERRA, LA SUA SAGRA A CELEBRARLO
“La Valle delle Terme di Comano, terra di agricoltura e di cooperazione. Abbiamo aria pura di montagna e una terra fertile e generosa. È qui che da sempre la nostra gente si dedica con passione e con cura al lavoro della terra, ricca di frutti dal sapore genuino e autentico.”
Ogni sagra regala:
borghi contadini da scoprire e vivere
il calore, la semplicità, la cordialità e la generosità della gente di montagna
un viaggio dell’emozione tra i sapori e le bellezze del territorio, accompagnati da un cantastorie
la mostra mercato con i prodotti tipici locali da acquistare direttamente dal produttore
originali proposte menu: dall’antipasto al dessert per valorizzare le eccellenze della terra (menu della patata, della noce, della ciuìga, del miele e delle erbe)
degustazioni, assaggi guidati, laboratori del gusto per grandi e piccoli
musica, folklore e tradizioni contadine
Dal 26 al 28 ottobre
Campo Lomaso e Dasindo
FESTA DELLA PATATA
Le Montagnine: patate di montagna
Dicono che la magia della Natura si apprenda dai piccoli segni. E che cosa c’è di più magico di un pugno di terra e di una pianta che immersa in esso dà il proprio frutto? Le Montagnine, patate del Lomaso, coltivate esclusivamente su terreni e in ambiente di montagna, tra i 600 e 900 metri, secondo un protocollo di autodisciplina dei coltivatori trentini. Conservate al naturale senza l’ausilio di trattamenti antigermoglianti vengono proposte nelle varietà precoci e tardive, che ben si prestano alle ricette più gustose. Con le patate di montagna il gusto ci guadagna. Assaggiare per credere!
La sagra sotto i vòlti
Una sagra per rendere onore a questo prodotto di montagna di grande genuinità e lunga tradizione. Tre giorni di festa, una golosa opportunità per chi ama degustare la patata, declinata in tanti piatti. Dall’antipasto al dolce, frutto della maestria e della creatività degli chef. Sotto gli antichi volti contadini, cene e pranzo degustazione avvolgono con sapori autentici. La domenica la festa diventa ancora più ricca, con il piatto per tutti. Per tutto il weekend mercatino dove degustare e acquistare i diversi tipi di patata coltivati in questa terra, ma anche porte aperte alla Copag, la Cooperativa di produttori agricoli giudicariesi che associa oltre 100 coltivatori locali di patate e ortaggi.
Dall’1 al 4 novembre
San Lorenzo in Banale
SAGRA DELLA CIUĺGA
La ciuìga del Banale: di necessità virtù
È affascinante la storia di questo salame unico in Italia, che affonda le sue origini nella seconda metà dell’Ottocento, in un clima di povertà. Gli anziani del borgo raccontano che fu Palmo Donati, il macellaio del posto, a inventare questo insaccato fatto di poca carne e d tante rape, un salame che dopo l’affumicatura si restringeva assumendo una forma strana, quasi fosse una pigna. E proprio ciuìga si chiama la pigna nel dialetto locale. Il salame nasceva allora dagli scarti della carne di maiale in proporzione del 20% circa. Il resto erano aromi e rape cotte tritate, coltivate dopo la trebbiatura del grano. Da quel passato di austerità la ciuìga si è oggi riscattata: prodotta ora con il 70% di carne suina scelta e solo il 30% di rape ha ottenuto il presidio Slow Food.
La sagra nel borgo tra i più belli d’Italia
L’autunno è la stagione della ciuìga, quando si uccide il maiale e quando nei campi maturano le rape. La sagra la celebra con un appuntamento tra il goloso e il folkloristico. Il paese scoppia di allegria, la gente offre il sorriso migliore, la cordialità più genuina. Negli stand gastronomici allestiti nelle vecchie case contadine delle ville di Berghi, Senaso e Pergnano c’è la fila per assaggiare questo salame speciale, che le donne fanno bollire e tagliano a fette per servire sul pane. Nei ristoranti del borgo la ciuìga diventa il piatto principale, servito con le patate lesse e cicoria oppure puré di patate e capussi (cavolo-cappuccio) come vuole la tradizione. La sera si accendono le luci, l’atmosfera diventa magica con gli spettacoli di strada e gli antichi mestieri. Una festa collettiva che recupera i valori semplici del passato.
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