FRANCIACORTA, PRINCIPE DELLA MOSNEL NIGHT
Finalmente un appuntamento con le bollicine della Franciacorta. Non c’è aperitivo o cena che si rispettino senza almeno un assaggio dello sciantoso, oltre che ottimo, vino italiano prodotto nel cuore della Franciacorta, la zona della provincia di Brescia che oggi produce, insieme al Trentino, i migliori spumanti italiani Metodo Classico. Una produzione che ha radici antiche ma che solo nell’ultimo ventennio ha raggiunto livelli di grande prestigio grazie al clima temperato dal lago d’Iseo, a i venti che arrivano dalla Valcamonica e a un terreno altamente drenante, fatto di sabbia e limo, mescolati a sassi, che ne hanno fatto una zona ideale per la coltivazione dello Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco, le tre uve ammesse per la produzione del Franciacorta. I dati più recenti parlano di un totale di 3.150 ettari vitati in Franciacorta per 14.302.978 di bottiglie vendute di cui il 9% all’estero.
A farla da padrona all’appuntamento di venerdì 7 ottobre promosso dall’Enoteca Burioli di Budrio di Longiano sarà un’azienda storica che ha la sua principale peculiarità nella cura della qualità, in particolare per quanto riguarda i vini non dosati. Stiamo parlando del Mosnel. Nel cuore della Franciacorta a Camignone, si trova la secolare residenza con le cantine cinquecentesche del Mosnel e le terre annesse, a testimoniare la lunga tradizione vitivinicola che i Barboglio ereditano nel 1836.
In occasione della Mosnel Night si potranno conoscere ed apprezzare queste eccellenze della produzione vitivinicola del Belpaese. La serata si apre alle ore 18 per proseguire fino alle 21.30 (ma l’orario di arrivo non è vincolante).
LA FRANCIACORTA
La Franciacorta è una zona della provincia di Brescia dove oggi si producono, insieme al Trentino, i migliori spumanti italiani Metodo Classico. Questa zona si trova sotto il lago d’Iseo, nel territorio compreso tra Palazzolo sull’Oglio e Brescia. È qui che negli ultimi decenni si sono concentrati i maggiori sforzi di agricoltori e imprenditori, per dare una spinta decisiva ad una zona che ha raggiunto, nel 1995, l’importante riconoscimento della Docg (la prima attribuita in Italia alla produzione esclusiva di uno spumante metodo classico).
E’ importante sapere che Franciacorta, Champagne e Cava sono gli unici 3 vini in Europa che possono utilizzare un unico termine per identificare in modo preciso un vino, un territorio e il metodo di produzione. Per questo motivo le etichette provenienti da questa zona possono riportare esclusivamente il nome Franciacorta, in quanto l’unico metodo consentito per la produzione di spumanti, come per Champagne e Cava, è proprio il Metodo Classico.
Il termine Franciacorta deriva dal latino Curtes Francae, ovvero territori franchi, esenti da tasse; qui, infatti, dopo l’anno Mille erano stati chiamati dei monaci benedettini dell’abbazia di Cluny, per risollevare la zona dalla crisi e dalla povertà. I benedettini cluniacensi, forti della loro cultura, della ricchezza delle famiglie di provenienza e della regola “ora et labora”, erano all’epoca chiamati da agricoltori in difficoltà per risollevare le zone depresse, in cambio della libertà di non pagare le tasse.
Nonostante radici così antiche, la viticoltura in Franciacorta si è diffusa solamente a partire dagli anni Sessanta e solo nell’ultimo ventennio ha raggiunto livelli di grande prestigio. Il clima temperato dal lago d’Iseo, i venti che arrivano dalla Valcamonica e un terreno altamente drenante, fatto di sabbia e limo, mescolati a sassi, ne hanno fatto una zona ideale per la coltivazione dello Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco, le tre uve ammesse per la produzione del Franciacorta.
I NUMERI DELLA FRANCIACORTA
5 marzo 1990: nascita del Consorzio Franciacorta
1995: assegnazione Docg
109: le cantine associate
19: i comuni che costituiscono la Franciacorta (compreso comune di Brescia)
2.800: gli ettari vitati Franciacorta Docg (82% Chardonnay, 14% Pinot nero, 4% Pinot bianco)
350: gli ettari vitati Curtefranca Doc
3.150: totale ettari vitati in Franciacorta con vino a denominazione
14.302.978: le bottiglie vendute nel 2013, di cui 1.287.473 vendute all’estero (9%).
Principali paesi in cui si esporta: Giappone; a seguire Usa, Germania, Svizzera; molto interessanti i risultati ottenuti in UK, dove nel 2014 proseguono le attività di promozione e valorizzazione del brand iniziate nel 2013.
Per info:
Filippo Burioli
Enoteca Burioli
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