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Dicembre 2024
eventiesagre.it
Dicembre 2024
Numero Evento: 21019408
Eventi Feste
Festa Di San Giuseppe A Roccavivara
Edizione 2018
Date:
Dal: 19/03/2018
Al: 01/05/2018
Dove:
Logo Comune
Molise - Italia
Contatti
Tel.: 0874 875087/88
Fonte
Comune di Roccavivara
Evento Passato! Per aggiornamenti: segnalazione@eventiesagre.it
Scheda Evento

Festa Di San Giuseppe A Roccavivara

Edizione 2018

Da Lunedì 19 Marzo a Martedì 01 Maggio 2018 -
Roccavivara (CB)

Festa Di San Giuseppe A Roccavivara - Roccavivara

Festa di San Giuseppe a Roccavivara
Edizione 2018
19 Marzo - 01 Maggio 2018 Roccavivara (CB)

La festa più sentita dal popolo Rocchese è sicuramente quella in onore di San Giuseppe che viene celebrata il 19 marzo e il 1 maggio. È una occasione questa per il popolo di Roccavivara per ricordare simbolicamente in un banchetto la Santa Famiglia, S. Giuseppe (lu Vicchie), Maria ( la vecchia) e il Bambin Gesù ( l'Angelil ) che vengono ospitati in una casa del paese per il pasto di S. Giuseppe. Per coloro che ogni anno, in segno di devozione a San Giuseppe, sono soliti preparare il pasto, i giorni prima della festa del 19 marzo sono momenti di grande fatica poiché devono preparare artigianalmente tutto quanto occorre per il banchetto in cui vengono invitate tre persone in ricordo della Santa famiglia.
A partire dalla settimana che precede la festa, le donne di casa sono indaffarate nella preparazione di vari dolci tipici Rocchesi che vengono portati con vassoi nelle case dei cittadini che non sono impegnati nella preparazione del pasto.
Questa usanza è sicuramente uno degli aspetti più importanti e significativi della festa di San Giuseppe in quanto anticamente il pasto, con i relativi preparativi, veniva preparato dai nuclei familiari più abbienti del paese che, per devozione al Santo Giuseppe, decidevano di mettersi a servizio dei più poveri per donare loro un momento di festa.
In occasione della festa di S. Giuseppe si cercava appunto, attraverso un semplice vassoio di dolci, di esser vicini a tutti coloro che erano in una condizione di miseria.
I dolci che ancora oggi vengono preparati sono essenzialmente: • L’ turcinill • Le nocch • Le cill • Le cancell • Lu tarall • La pastarell. Cesto preparato dopo la Benedizione del Pane, da portare a “Lu Vecchie”, “La Vecchia” e “L’Angelill”.
“ Tre giorni prima della festa, le donne di casa preparano una focaccia che viene fatta recapitare alle tre persone (lu Vicchie, la vecchia, l'Angelil ) che il giorno di S. Giuseppe devono recarsi nella casa in cui sono stati invitati per il pranzo. È una specie di invito che serve confermare la presenza delle tre persone nella casa dei cittadini devoti a S. Giuseppe che organizzano il pasto. Contemporaneamente alla preparazione dei dolci, man mano che ci si avvicina alla festa inizia anche la preparazione del pane che verrà benedetto in chiesa il giorno della vigilia di S. Giuseppe, il 18 marzo. Nel pomeriggio del 18 infatti chi offre il pasto porta in chiesa un cesto ( lu canistr ) coperto da un velo bianco ricamato a mano contenente 4 pagnotte di pane dalle dimensioni enormi e vari tipi di biscotti affinché ricevano la tradizionale benedizione.

I cesti vengono disposti lungo la navata centrale della chiesa del paese a rappresentare ognuno una famiglia che in onore di S. Giuseppe dona il pasto. I cesti che restano coperti durante la recitazione delle preghiere che il popolo innalza a San Giuseppe, vengono scoperti nella parte finale della celebrazione per ricevere la solenne benedizione del parroco che, dopo aver asperso i canestri con l’acqua Santa e averli incensati, preleva da ogni cesto un biscotto, dono della famiglia devota alla Chiesa.
Anticamente, ma anche oggi, una parte di questi dolci donati al parroco venivano consegnati ai più poveri del paese, agli orfanotrofi o ai bisognosi.
Finita la celebrazione, i cesti vengono ricoperti per essere riportati nelle case nelle quali vengono preparati altri tre ulteriori cesti contenenti il pane e i dolci benedetti che vengono donati uno al Vecchio, rappresentante San Giuseppe, uno alla Vecchia, la Madonna, e uno all'Angioletto, Gesù.

IL GIORNO DI SAN GIUSEPPE
La festa di San Giuseppe inizia alle ore 11:00 quando nella Chiesa Madre di San Michele Arcangelo viene celebrata la Santa Messa. Anticamente prima della messa, era usanza invitare il più piccolo della Santa Famiglia, l’Angilill nella casa in cui sarebbe andata a pranzo per fargli dono di una abbondante colazione. Oggi sono poche le famiglie che hanno mantenuto questa tradizione. Finita la celebrazione eucaristica, inizia la processione con la statua del Santo per le vie del paese accompagnata dall’inno tradizionale di S. Giuseppe: "Il tuo zelo insegni a noi / ad amar Gesù e Maria / a seguir del ciel la vita / per gioire un di' con te." si dia lode al padre e al figlio / al divino paraclito / e risuoni ovunque lieto / l'inno a cristo nostro re. " E " sopra il campo della vita / il tuo esempio singolare / tutti invita a sopportare / i disagi del lavor. " " ne difendi da pericoli / tu ne assisti in vita e in morte / apri a noi del ciel le porte / della reggia del Signor. " Al rientro della statua in chiesa il popolo fedele di Roccavivara si stringe intorno alla statua del Santo Giuseppe in una lunga preghiera in Suo onore:” " a te o beato Giuseppe, oppressi dalla tribolazione, ricorriamo e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima sposa --- cantando per l’ultima volta l’inno del Santo:” o Giuseppe, casto sposo / di Maria madre di Dio, / fa che il nostro sguardo pio / a Gesu' si volga ognor" e " o Giuseppe, casto sposo / della vergine Maria, / a te gloria ognor si dia / dei Rocchesi protettor.

Alla fine del canto la gente inizia ad uscire dalla chiesa e incominciano a formarsi i vari gruppi di tre persone che una volta riunitisi si recano nella casa in cui sono stati invitati. Giunti presso l’abitazione nella quale pranzeranno, il cerimoniale tradizionale vuole che lu Vicchie, la vecchia, l'Angelil, inginocchiandosi ai piedi della padrona di casa bacino la mano alla padrona di casa con la frase “a Gesù e a Maria”. La padrona deve a sua volta baciare la mano degli invitati rispondendo con la frase:”Oggi e sempre”. I tre figuranti della Sacra Famiglia vengono condotti successivamente in una stanza in cui prenderanno parte al banchetto completamente immersi nel silenzio e isolati dal resto della casa.

Nella stanza possono entrare solo coloro che serviranno le pietanze agli ospiti. Prima di iniziare il pranzo lu Vicchie, la vecchia, l'Angelil, recitano delle preghiere a cui fa seguito il bacio della tavola Santa di S. Giuseppe da parte di coloro che hanno preso parte alla recitazione delle preghiere.

A questo punto inizia il pasto composto da nove pietanze diverse servite nell’ordine seguente: 1. Arance con l’olio e sottaceti 2. Verdura 3. Fagioli con sugo di baccalà 4. Ceci con sugo di baccalà 5. Riso con sugo di baccalà 6. Spaghetti con il sugo di baccalà 7. Baccalà al sugo 8. Baccalà con mollica di pane 9. Frutta e dolci Occorre sottolineare che la scelta di questi piatti relativamente poveri fosse dettata principalmente dal periodo quaresimale in cui la festa di S. Giuseppe viene celebrata.

Il pranzo continua con l’alternarsi di varie portate per circa due ore e la prerogativa essenziale è che bisogna assaggiare tutte e nove le pietanze nel rispetto della sacralità del pranzo stesso. Mentre i tre figuranti continuano a mangiare, di tanto in tanto alla porta di casa bussano delle persone provenienti dai paesi limitrofi che recitando loro medesimi la frase “a Gesù e a Maria” chiedono alla padrona di casa qualcosa da mangiare per partecipare anche loro spiritualmente e simbolicamente alla mensa.

Una volta aver servito tutte e nove le pietanze, lu Vicchie, la vecchia, l'Angelil, insieme alla padrona di casa innalzano a S. Giuseppe le loro ultime preghiere in segno di ringraziamento.

Concluse le preghiere i tre figuranti vengono congedati dalla padrona di casa con lo stesso segno riverente del baciamano con il quale si erano presentati presso la casa che li ha ospitati. Solo a questo punto tutti i familiari e amici possono prendere parte alla mensa per degustare le prelibate pietanze mentre in un angolo della sala da pranzo fa bella mostra un altarino con al centro un quadro o una rappresentazione della Santa Famiglia di Nazareth e ai lati due ceri accesi.

La stessa tradizione si ripete allo stesso modo il giorno del primo maggio.

A cambiare è solamente il pasto che nell’occasione è formato principalmente da pietanze a base di carne. Il pasto di S. Giuseppe del 1° maggio si compone delle seguenti portate: 1. Antipasto misto (salame, salsiccia, ventricina) 2. Spezzatino d’agnello 3. Riso con il latte 4. Arrosto misto 5. Spaghetti con sugo di carne 6. Riso con sugo di carne 7. Brodo di pollo 8. Verdura

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    Data ultimo aggiornamento pagina 2018-03-10 09:41:43
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