Calderone di San Giuseppe
35^ Edizione
17 - 18 Marzo 2018 - Ore 10.30
Sannicandro di Bari (BA)
Nel mondo contadino l’origine della tradizione “du callareun” e “d la vemb a neuv” è certamente legata alla necessità di eliminare il vecchio per propiziare l’avvento del nuovo. La ritualità è molto antica e la si deve far risalire al primissimo e ancestrale periodo agricolo, nel quale la vita era strettamente legata alla natura, dalla quale non poteva assolutamente prescindere. Nell’antica “Peucetia”, in Grecia e Magna Grecia, si consideravano all’origine di tutte le cose i quattro elementi “Acqua – Aria – Terra - Fuoco”. Perché si potesse attuare un mutamento in natura o perché fosse possibile pensare a un prodotto della terra e alle sue modificazioni era essenziale la privazione. Di qui la opportunità, attraverso i “Callareun” e i “Vemba Neuv”, di consumare, privandosene, tutto ciò che era vecchio e faceva parte dell’annata precedente. Il fine era che la privazione si trasformasse in raccolto abbondante nella nuova stagione. E' interessante spiegare il significato di "Vemba neuv", cioè fiamma nuova. Il significante contiene l'augurio propiziatorio all'annata agricola successiva. L'aggettivo "Nuova" non era rivolto al passato o al presente, al momento cioè in cui la fiamma bruciava e consumava, ma al futuro e all'avvento. Le scintille verso il cielo, le cosiddette "omeomerie greche", ricomponevano il ciclo della natura, e a contatto con l'aria e con l'acqua (pioggia) il fuoco sosteneva le sua parte, a chiudere l'eterna azione di fecondare la Terra.
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