A Orani in provincia di Nuoro si svolge nei giorni 23 e 24 Settembre 2023 la manifestazione "Autunno in Barbagia - La Sardegna più Genuina".
Conosciuto per secoli come Orani mannu (‘grande’) per la sua dimensione ed importanza, il paese fu tra i centri abitati più estesi della Sardegna centro-settentrionale fino al Settecento.
Le origini dell’abitato risalgono all’epoca preistorica come documentano i rinvenimenti archeologici nei diversi rioni storici. Tutto il territorio fu frequentato sin dal Neolitico per la presenza delle miniere di steatite da cui si producevano le straordinarie statuette delle dee madri, antiche divinità dei protosardi.
Numerosissime sono le testimonianze archeologiche dal Neolitico recente all’epoca nuragica: domus de janas, dolmen, nuraghi, villaggi, tombe dei giganti e santuari nuragici (tra cui l’importante complesso di Nurdole). Non mancano le frequentazioni in età romana a cui risale lo stabilimento termale di Oddini e la stazione militare di Leisone.
Nel XII secolo il nome della villa de Orane compare diverse volte nei condaghes, registri delle chiese. A quegli anni risale la storia della costruzione della chiesa dedicata alla Madonna nello scenografico Monte Gonare, così chiamato dal nome del giudice di Torres che, secondo il racconto popolare, la eresse come ex voto dopo essere scampato ad un naufragio di ritorno dalla Seconda Crociata.
Sos contos de fochile, i racconti del focolare, narrano della musca machedda (‘mosca pazzerella’) che causò la rovina di molti villaggi medievali e il trasferimento dei loro abitanti nel centro. Furono sicuramente le gravi carestie e le pestilenze che dilagarono in Europa tra il XIV e il XV secolo a provocare lo spopolamento del circondario e la crescita di Orani.
Durante il Medioevo la villa assunse sempre più rilevanza: fu uno dei centri principali della curatoria di Dore (all’interno del Giudicato di Torres). Dopo la scomparsa del giudicato logudorese , nel periodo della guerra contro il regno d’Aragona (XIV secolo) fu annessa da Mariano IV e partecipò all’epopea del Giudicato d’Arborea per poi passare sotto il controllo straniero con la fine del conflitto (XV secolo).
Nel 1478, dopo la sconfitta di Leonardo Alagon che aveva tentato di sollevare nuovamente i sardi contro gli invasori, il territorio fu concesso in feudo ai Carroz ed entrò a far parte del Ducato di Mandas. Iniziarono quindi i secoli di oppressione delle signorie feudali durante i quali si succedettero diverse famiglie nobiliari; l’ultima fu quella dei De Silva che nel 1617 ottenne il diploma regio con cui si costituiva il Marchesato di Orani. Il villaggio divenne sede del regidor, ossia il governatore delle curatorie, e del tribunale. L’imposizione di tributi sempre più pesanti provocò numerose rivolte e ribellioni fino all’abolizione del feudalesimo nel 1839.
Una grande trasformazione nell’economia del centro si ebbe agli inizi del Novecento con lo sfruttamento delle risorse minerarie della regione. Dalle miniere di San Francesco, Sa Matta e San Paolo si estraevano importanti quantità di talco, tra le più grandi produzioni d'Europa. Le dure condizioni lavorative dei minatori portarono, dopo la Seconda Guerra Mondiale, alle rivendicazioni sindacali degli anni Cinquanta.
Altra importante risorsa per il paese è l’artigianato del legno e del ferro battuto ancora oggi fiore all’occhiello tra le tante produzioni tradizionali molto apprezzate dai sardi e dai turisti.
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