Festa di Sant'Antonio Abate
16 gennaio 2015, dalle ore 18
Piazza Sant'Antonio, Dorgali (NU)
La notte del 16 gennaio Dorgali si illumina con il Fuoco di Sant'Antonio Abate.
Un culto antico e radicato quello per Sant'Antonio Abate, esponente importante dell'ascetismo egiziano del III secolo d. C. Il santo, infatti, è visto dalla collettività cristiana come uno strenuo oppositore dei diavoli e delle fiamme dell'inferno. La leggenda racconta che il Santo avrebbe rubato una favilla incandescente al Regno degli Inferi per regalarla all'umanità dotandola, così, del fuoco. Il rito dedicato a Sant'Antonio, che naturalmente mescola devozione cristiana ed antiche tradizione pagane, è documentato dalla metà del XIX secolo, ma le sue origini sono sicuramente più remote.
In questa notte magica si chiedono al Santo grazie e miracoli in un contesto quasi magico, dominato dall'imponente falò che consuma enormi cataste di legna. A Dorgali ardono piante di rosmarino, mentre dinanzi al fuoco avviene una distribuzione di pani benedetti e piatti tradizionali a base di fave e dolci di sapa e miele. Per l'evento, infatti, vengono realizzati dolci tipici come il "pistiddu", capolavoro dell'arte culinaria dorgalese, composto di due sfoglie di pasta sovrapposte che accolgono fra loro una marmellata deliziosa derivata dal vincotto. In cima al cono rovente si trova una croce recante delle arance che devono essere eroicamente raccolte dai ragazzi del paese. Da non dimenticare che per l'occasione le cantine del rione di Sant'Antonio si aprono per offrire ai partecipanti il vino Cannonau. Il fuoco brucia tutta la notte: sarà il disegno del fumo emanato a suggerire auspici e profezie.
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