Il Lunedì dell'Angelo a Carlentini si celebra la Festa in onore di San Giuseppe. La prima notizia documentata della festa è del 3 aprile 1842 quando con una deliberazione decurionale i festeggiamenti patronali furono spostati dalla Pasqua di Pentecoste così da potere dedicare il lunedì dell' Angelo alla celebrazione della festa di San Giuseppe. E' probabile però che la festa abbia origini ancora più antiche.
Un uomo, una fanciulla ed un bambino (un tempo i poveri del paese) indossano rispettivamente gli abiti di Giuseppe, Maria e Gesù ed in processione seguiti dai caratteristici carretti siciliani con i musicanti, percorrono alcune strade dell' abitato seguendo un antico itinerario che passava dinanzi alle abitazioni dei cittadini più facoltosi, nobili e "massari". Sugli abiti dei tre personaggi vengono attaccate con gli spilli, lungo il percorso, le banconote offerte dai fedeli. E a mezzo giorno, su un antico palco allestito nella piazza principale, la sacra famiglia consuma il suo pasto.
Nel primo pomeriggio ha inizio la vendita all'asta dei doni offerti al santo: artistiche forme di pane, asparagi, conigli, frumento, galline, capre, dolci, mercanzia di ogni genere. Un tempo si trattava, oltre che di animali, soprattutto di cereali e legumi. La piazza si riempie. I doni vengono venduti dai banditori. Caratteristica l'espressione con la quale aggiudicano di volta in volta l'oggetto messo in vendita: "vintieuro unu, vintieuro dui, vintieuro tri. San Giuseppi. Puttassi i soddi". I doni vengono comprati quasi sempre ad un prezzo molto al di sopra del loro reale valore.
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