FESTIVAL VICINO/LONTANO 2018
Udine, 10/13 maggio 14/a edizione
PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE TIZIANO TERZANI
sabato 12 maggio, ore 21, Teatro Nuovo Giovanni da Udine
DAL 10 AL 13 MAGGIO AL FESTIVAL DI UDINE FOCUS SUGLI SQUILIBRI DEL MONDO E DELLE SOCIETÀ: VICINO/LONTANO 2018 PROPONE OLTRE 100 EVENTI CON PIÙ DI 200 OSPITI. FRA GLI ALTRI: MARC AUGÉ, LUCIO CARACCIOLO, MARCO PAOLINI, GIANFRANCO PASQUINO, IGIABA SCEGO, UMBERTO CURI, FABRIZIO GATTI, PIER ALDO ROVATTI, ELISA PAZÉ, GRÉGOIRE AHONGBONON, ILVO DIAMANTI, GUIDO CRAINZ, MAURO GIACCA, CHIARA CARROZZA, ANGELA TERZANI, STEFANO ALLIEVI, MARTA SERAFINI, RICCARDO STAGLIANÒ, IDA DOMINIJANNI, MAURIZIO FRANZINI, LIRIO ABBATE, AMIR ISAA, NICOLA ROSSI, FOLCO TERZANI, FADI HASSAN, ROBERTA CARLINI, GUIDO BARBUJANI, PIERLUIGI DI PIAZZA, MARTA FANA, YVAN SAGNET, MILJENKO JERGOVIĆ, GIGI RIVA, EMEL MATHLOUTHI, ANDREA SACCUCCI E IL VINCITORE DEL PREMIO TERZANI DOMENICO QUIRICO.
UDINE - L’1% della popolazione del pianeta è più ricco del restante 99%. È un mantra che ormai tutti ci ripetiamo da tempo. Quale equità in un mondo nel quale 43 singoli individui, secondo i dati dell’ultimo rapporto Oxfam, posseggono più beni di quelli a disposizione di 3,7 miliardi di persone? “Squilibri” è il filo conduttore della 14/a edizione del festival vicino/lontano – Premio Terzani. La manifestazione - che si realizza grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune di Udine e della Fondazione Friuli, con il supporto di Saf, Coop Alleanza 3.0, Amga Energia & Servizi, Banca Popolare di Cividale, Federfarma, Confartigianto Udine, Ilcam, ProntoAuto e IdealService - vuole quest’anno analizzare le diseguaglianze e gli scompensi che caratterizzano in modo sempre più evidente le nostre società e in generale il nostro pianeta. Per quattro intense giornate, dal 10 al 13 maggio, centinaia di protagonisti del mondo della cultura e dell’informazione saranno coinvolti in pubblici dibattiti nel centro storico della città friulana: oltre 100 gli appuntamenti in calendario.
Negli ultimi anni si è allargata a dismisura, e con una formidabile accelerazione, la forbice socio-economica tra le classi. La crisi ha generato nuove forme di diseguaglianza, sommandole alle antiche. Come sta rispondendo la politica, quando il malcontento degli esclusi fomenta rabbia, risentimento e voglia di poteri forti? Ne parleranno, nel confronto inaugurale del festival, i politologi Gianfranco Pasquino e Pierpaolo Portinaro, i filosofi Laura Bazzicalupo e Giovanni Leghissa, provocati da Nicola Gasbarro, presidente del comitato scientifico di vicino/lontano. Di “popolocrazia”, e delle forme di populismo che spesso si affermano in periodi di forte insicurezza, discuteranno il politologo Ilvo Diamanti, lo storico Guido Crainz, il sociologo Luigi Ceccarini, il giornalista Marco Pacini – ideatore, con Paolo Cerutti, del progetto vicino/lontano -, moderati dal giurista Guglielmo Cevolin. A raccontare al pubblico il “più grande ricatto mai fatto alla Repubblica”, entrando nei fatti e misfatti dell'uomo di Mafia Capitale, sarà il vicedirettore dell’Espresso, Lirio Abbate, protagonista anche - al Teatro Nuovo Giovanni da Udine - della mattinata dedicata alla legalità, momento conclusivo di un percorso formativo rivolto agli studenti e ai detenuti sui temi dell’etica e della responsabilità. Il progetto, coordinato da Liliana Mauro, giunge quest’anno alla sua 11/a edizione. Tra gli ospiti anche il rapper Amir Issaa, il fondatore dell’associazione internazionale contro il caporalato No-Cap Yvan Sagnet e gli animatori - Antonio Domino, Graziella Domino, Massimo Sole - del progetto “Gli Invisibili”, nato a Palermo e dedicato a tutte le vittime innocenti della mafia e dell’indifferenza. Portano nelle scuole e nelle associazioni la loro testimonianza e quella dei familiari dei 108 bambini uccisi dalla mafia, e si battono per ottenere giustizia.
Chi ha riaperto la forbice tra i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più numerosi? Dove e come si è formata la diseguaglianza del terzo millennio? Perché e come contrastarla? E quale rapporto c’è tra la giustizia formale, proclamata solennemente dall’articolo 3 della Costituzione, e quella sostanziale, amministrata quotidianamente nei nostri tribunali? Ne parleranno l’economista Maurizio Franzini, tra gli estensori del “Manifesto contro le diseguaglianze”, e il magistrato Elisa Pazé con la giornalista Roberta Carlini.
Al centro del consueto quadro geopolitico il progressivo aggravarsi degli squilibri e della conflittualità nei rapporti fra stati in vaste aree del pianeta e in particolare nel Medio Oriente. “L’era del disordine mondiale” sarà il tema dell’atteso intervento magistrale del direttore di LiMes Lucio Caracciolo, coinvolto con Guglielmo Cevolin, Luciano Bozzo e Gian Andrea Gaiani anche nella presentazione dell’ultimo numero di LiMes, “Lo stato del mondo”, appuntamenti come sempre realizzati in collaborazione con Historia.
In un’epoca in cui cresce continuamente la distanza tra i più ricchi e i più poveri del pianeta, anche in termini di istruzione e possibilità di accedere a una corretta informazione, tra coloro che sanno di più e coloro che conoscono meno, tra i pochi che governano i processi globali e la moltitudine dei consumatori e degli esclusi, l’antropologia ha il dovere scientifico ed etico di interrogarsi. Come invertire questo processo? Proverà a rispondere a questa domanda uno degli intellettuali più originali del nostro tempo, l’antropologo Marc Augé, in dialogo con Nicola Gasbarro.
Quale ruolo ha la scuola nel garantire l’uguaglianza tra i cittadini? E quale forma di uguaglianza dovrebbe promuovere? Cercheranno di argomentare le loro ipotesi, nel dibattito realizzato in collaborazione con la Società filosofica italiana-Sezione Fvg, la docente Eleonora De Conciliis e il ricercatore Marco Romito, con la moderazione di Beatrice Bonato, presidente della SFI-Fvg oltre che membro del comitato scientifico di vicino/lontano.
Di cosa parliamo quando parliamo di lavoro al tempo del capitalismo maturo e della rivoluzione digitale? Chi sono i lavoratori del mondo contemporaneo e quali conseguenze ha sulla stabilità e sulla qualità della loro vita la condizione di precariato e di oggettivo sfruttamento di cui sono vittime? Ne parleranno, in un dibattito pensato in collaborazione con Multiverso, il filosofo Roberto Ciccarelli, l’economista Marta Fana e il giornalista Riccardo Staglianò, in dialogo con l’economista Roberto Grandinetti.
I progressi della biomedicina renderanno ancora più evidente, accentuandolo, il divario già esistente fra paesi ricchi e paesi poveri del pianeta? Solo le persone più ricche avranno la possibilità di accedere ai più efficaci e costosi “ultimi ritrovati” delle scienza? Discuteranno del problema gli scienziati Chiara Carrozza e Mauro Giacca, il filosofo Umberto Curi e il medico di MSF Roberta Petrucci con la moderazione di Michele Morgante, genetista all’Università di Udine.
Il problema dei flussi migratori resta il fenomeno epocale che tutti abbiamo il dovere di conoscere, con onestà intellettuale, nella sua drammatica complessità. Vicino/lontano propone quest’anno sul tema un articolato incontro-dibattito con il pubblico, che vedrà gli interventi del giurista Andrea Saccucci, della demografa Elena Ambrosetti, dell’economista Fadi Hassan, del sociologo Stefano Allievi, dell’advocacy officer di MSF Bianca Benvenuti, del fondatore dell’associazione internazionale No-Cap Yvan Sagnet e del giornalista d’inchiesta Fabrizio Gatti. Un ritorno atteso, quello del vincitore del Premio Terzani 2008: Gatti porterà a vicino/lontano, tra l’altro, il suo recentissimo film-inchiesta “Un unico destino”, che documenta le verità nascoste di una spaventosa tragedia umanitaria, il naufragio dell’11 ottobre 2013 che costò la vita a 268 persone in fuga dalla Siria, 60 delle quali bambini. Il film, che ha portato a riaprire l’inchiesta sui fatti, è prodotto dalla Divisione Digitale del Gruppo Gedi e da l’Espresso, in collaborazione con 42° Parallelo e Sky e verrà proposto anche ai ragazzi delle scuole e agli studenti universitari grazie alla collaborazione del Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Udine.
In tempi di crisi, godono di un rinnovato successo pregiudizi, diffidenza, xenofobia e sentimenti di odio dalle inquietanti coloriture razziste. “Non voglio essere razzista, ma…” è la riflessione provocatoria condotta da Nicola Gasbarro e affidata al genetista Guido Barbujani, all’antropologo Gian Paolo Gri e alla scrittrice Igiaba Scego.
Infine, è ai giovani in particolare che vicino/lontano ha voluto affidare il compito di guardare il mondo dal punto di vista del futuro, lanciando la sfida di una improrogabile assunzione di responsabilità nei confronti dell’ambiente, la cui salute e il cui equilibrio possono garantire alle future generazioni un pianeta vivibile. La responsabilità individuale nella salvaguardia dell’ambiente è al centro dell’edizione 2018 del Concorso Scuole Tiziano Terzani e del progetto a cura dei ragazzi della redazione Scuola del Messaggero Veneto, che da Udine, con Folco Terzani, lanceranno un appello per coinvolgere i loro coetanei di tutta Italia. Nel corso della mattinata per la premiazione dei vincitori del Concorso, i ragazzi assisteranno alla proiezione del documentario di Eugenio Fogli “Un mare di plastica”, girato interamente in Friuli Venezia Giulia (verrà presentato dall’autore anche in san Francesco insieme al ricercatore Tomaso Fortibuoni) e allo spettacolo “Dove c’era l’erba”, con gli allievi del primo anno di corso della Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine per la regia di Claudio de Maglio, un viaggio verso una flebile ma intensa speranza di salvarci.
“Contro natura” è il titolo della riflessione, sempre in tema di attenzione e rispetto per l’ambiente, proposta da L’Altro Versante, con il regista e docente Marco Rossitti, lo psicologo e studioso di scienze cognitive Ugo Morelli e il glaciologo Christian Casarotto, moderati dal giornalista Gianpaolo Carbonetto. A cura del progetto nazionale L’Altro Versante è anche la mostra “Un Paese mille paesaggi” in corso nella chiesa di San Francesco fino al 10 giugno, che farà da cornice agli appuntamenti del festival.
A chiudere vicino/lontano 2018, “Tecno-Filò”, una riflessione a voce alta su come la nostra vita stia cambiando, grazie o per colpa delle nuove tecnologie. Un monologo-spettacolo di e con Marco Paolini, artigiano e manutentore del mestiere di raccontare storie, che grazie a quest’arte antica sa portare problemi complessi, con irresistibile capacità comunicativa, al cuore del grande pubblico.
PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE TIZIANO TERZANI
Ancora una volta la giuria del Premio Terzani ha colto nel segno, premiando Domenico Quirico proprio mentre l’evoluzione del conflitto in Siria sta tornando con forza sotto i riflettori della politica internazionale. In Succede ad Aleppo (Laterza) l’inviato de la Stampa, già finalista al Terzani 2017 con Il grande esodo, ripercorre gli anni della guerra civile siriana con la forza di una testimonianza vissuta drammaticamente. Perché Aleppo è “insieme Guernica e Stalingrado, Sarajevo e Grozny. Aleppo non esiste più. Anni di guerra ne hanno spazzato via i 2 milioni di abitanti, lasciando soltanto macerie. «Oggi scrivere – di Aleppo, di Siria, di guerre, di migrazioni, di profughi – è un atto obbligatorio» ha affermato Quirico in occasione della conferenza stampa che lo scorso 12 aprile a Milano ha annunciato il Premio. È obbligatorio farlo contro la «perfezione dell’indifferenza del XXI secolo, contro il silenzio: opaco, atroce, inumano. È la lezione di Tiziano Terzani. Sui giornali, finché esisteranno, nei libri, con le immagini, le parole: guardare, ascoltare, impregnarsi della violenza del mondo e scrivere. Scrivere per disfarsi dei pregiudizi, dell'illusione di aver già compreso tutto, della paura». Domenico Quirico sarà premiato da Angela Terzani, da poco insignita della cittadinanza onoraria di Udine, sabato 12 maggio, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Alla serata-evento, da sempre momento centrale del festival, interverrà anche Emel Mathlouthi, l’artista tunisina divenuta icona della Primavera araba. Anche nel suo canto di libertà risuonerà idealmente lo spirito pacifista di quel Tiziano Terzani che scrisse le Lettere contro la guerra e che abbiamo trovato espresso nelle pagine di molti degli autori che nel suo nome sono stati premiati a Udine in questi anni. A condurre la serata sarà nuovamente Claudio de Maglio, direttore della Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe, mentre a intervistare Domenico Quirico sarà la giornalista della redazione Esteri del Corriere della Sera Marta Serafini.
GLI INCONTRI DI APPROFONDIMENTO
Come ogni anno l’Oratorio del Cristo, sede della Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe, e Casa Cavazzini, il Museo d’arte moderna e contemporanea di Udine, ospitano un serrato calendario di incontri di approfondimento. In ambito economico è prevista una riflessione di particolare attualità in tema di tasse con gli economisti Silvia Giannini, Nicola Rossi, Antonio Massarutto e l’ex presidente dell’ordine nazionale dei commercialisti Claudio Siciliotti. Un focus sulla riforma del sistema del controllo bancario vedrà coinvolti l’economista Mario Gregori, il pubblico ministero Michele Ruggiero e la giornalista Luana De Francisco. E di nuovo un economista, Paolo Ermano, affronterà con il direttore de Linkiesta, Francesco Cancellato, il problema dell’occupazione giovanile, in un incontro realizzato in collaborazione con Arci-Cas’Aupa. Di donne e lavoro parleranno la docente di diritto del lavoro Valeria Filì, la sociologa Graziella Priulla e il giornalista Danilo De Biasio in un incontro a cura del Festival dei Diritti Umani. Numerosi gli appuntamenti in tema di “genere” in questa edizione del festival. La necessità di ragionare in modo non scontato sui femminicidi, sul caso Weinstein, sui nuovi movimenti delle donne, sulla "teoria del gender", ma anche sulla gravidanza per altri e sull'ondata social #metoo saranno al centro dell’analisi che vedrà coinvolte la saggista Ida Dominijanni, la giornalista Elena Tebano e la docente di Letterature comparate Sergia Adamo. Un progetto di riconciliazione al femminile nel martoriato territorio di Srebrenica, la cooperativa Insieme, sarà raccontato dalla fondatrice Rada Žarković, protagonista di un incontro condotto dalla traduttrice Elisa Copetti. E ancora in programma in tema di “genere”, una conversazione tutta al femminile, condotta da Maddalena Bosio, avvocata del foro di Udine appassionata delle tematiche relative alla tutela dei diritti umani, tra la giornalista Roberta Carlini, la psicologa Roberta Beltramini e l’avvocata femminista Marcella Pirrone. E infine, la storia e il dramma di Antigone saranno al centro del racconto-laboratorio “Parole e Sassi” proposto dal Teatro della Sete e condotto dall’attrice e drammaturga Valentina Rivelli, per invitare il pubblico, soprattutto quello femminile, a immaginare un futuro migliore. In tema di scuola e di inclusione, la lezione di don Milani sarà ripercorsa dalla storica Vanessa Roghi, dal fondatore del Centro Balducci Pierluigi Di Piazza e dal pedagogista Davide Zoletto, in un incontro a cura della Fondazione Villa Emma. “L’impossibilità” sarà il tema della tradizionale lectio filosofica di Pier Aldo Rovatti, che con l’allievo Andrea Muni discuterà anche di “masochismo buono e masochismo cattivo”. Ancora due filosofi, Maurizio Balistreri e Giovanni Leghissa ragioneranno in merito alle potenzialità e agli interrogativi di ordine etico posti dalle nuove tecniche di intervento sul genoma. E del probabile, futuro dominio della tecno-scienza, a partire dal libro Prossimi umani, parleranno la sociologa Maria Frega, il giornalista e saggista Francesco De Filippo e il direttore del Messaggero Veneto Omar Monestier. Di genitori e figli sui social network, in un incontro a cura di Elsa-Udine, discuteranno il giornalista Simone Cosimi e il docente di Pedagogia speciale Daniele Fedeli, sollecitati dal giornalista e presidente di Elsa-Udine Gabriele Franco. Tra gli appuntamenti in programma anche la presentazione della rivista “Digressioni” con Gian Paolo Gri, un focus in tema di architettura su “Distanza e prossimità” a cura dell’Ordine degli Architetti di Udine con Emilio Caravatti e Paolo Bon, e un approfondimento su lingue minoritarie e plurilinguismo a cura dell’ARLeF, moderato dal suo direttore William Cisilino con Eugenia Natisoulidou, Carlo Puppo e Filippo Salvatore.
Vicino/lontano ospita anche quest’anno “Estensioni”, una rassegna di appuntamenti che hanno come focus le culture, le letterature, le società dei paesi dell’Est Europa e dei Balcani. E le “Ultime notizie dall’Est Europa”, a oltre vent’anni dalla fine della guerra fredda, saranno oggetto della riflessione della ricercatrice di Osservatorio Balcani e Caucaso Marzia Bona e della giornalista investigativa Cecilia Ferrara. Ospite di spicco della rassegna l’intellettuale Milenko Jergović, protagonista di un focus dedicato al panorama letterario dell’Est Europa oltre che testimone nell’ambito di un incontro che ripercorrerà la vicenda della distruzione e della rinascita della biblioteca di Sarajevo e che vedrà coinvolti anche il giornalista Gigi Riva, il filologo e critico letterario Piero Boitani e lo scrittore e consulente scientifico della Biblioteca Guarneriana di San Daniele Angelo Floramo. In anteprima nazionale verrà poi presentato I Cancellati, il nuovo romanzo dello scrittore sloveno Miha Mazzini, che converserà con Gigi Riva e Andra Saccucci, uno dei due avvocati italiani che vinsero la causa dei “Cancellati” davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo. La rassegna “Estensioni” ospiterà anche la voce di Faruk Šehić, che insieme al poeta Maurizio Mattiuzza rifletterà sul dopoguerra e i suoi fantasmi. In occasione dei 40 anni della legge Basaglia, in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine, vicino/lontano ospita, negli spazi della Comunità Nove a Sant’Osvaldo, la testimonianza del “Basaglia” africano Grégoire Ahongbonon, che da trentacinque anni si prodiga per liberare letteralmente dai ceppi i malati di mente, che in alcuni paesi dell’Africa Occidentale ancora oggi vengono ridotti in schiavitù, segregati e incatenati. Dialogheranno con lui gli psichiatri Renzo Bonn e Marco Bertoli.
ANTEPRIME, MOSTRE E PERFORMANCE
Moltissime le iniziative chiamate a scandire il countdown per l’avvio del festival. Anche quest’anno ad aprire le porte della chiesa di San Francesco, il 9 maggio, sarà un concerto della stagione musicale della Fondazione Bon: “Beethoven. La rivoluzione in musica” con Gökhan Aybulus al pianoforte, l’Orchestra Giovanile Alpina e il Coro Del Friuli Venezia Giulia, diretti dal Maestro Paolo Paroni. All’Università di Udine, sede di via Margreth, verranno presentati i risultati di un’indagine condotta online dai ricercatori dell’Ires Fvg, in collaborazione con le Università di Udine e di Trieste (Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali) e Constraint Magazine-Udine su un campione di 1.630 studenti universitari degli atenei di Udine e di Trieste, per analizzare le abitudini e le modalità di consumo culturale dei giovani studenti del Friuli Venezia Giulia. Ne parleranno, il 2 maggio, i ricercatori Gabriele Blasutig (Università di Trieste), Michele Flaibani (Ires), Nicola Strizzolo (Università di Udine), il presidente del comitato scientifico di vicino/lontano Nicola Gasbarro, Alessandra Conte e Luca Pavan per Constraint Magazine. Sempre il 2 maggio, alle 17, nella sede di via Tomadini dell’Università di Udine, inaugurerà la mostra, curata da Maurizio Guerri, “L’occhio fotografico di Ernst Jünger”. L’iniziativa, a cura dell’associazione culturale “Territori delle idee” (responsabile del progetto Luca Taddio in collaborazione con Damiano Cantone) prevede due seminari aperti al pubblico (l’11 e il 12 maggio) a cura dell’Università di Udine e propone per la prima volta a Udine il lavoro fotografico di una delle più importanti figure della cultura europea del XX secolo. L’omaggio a un esponente di primo piano di quella che il critico Germano Celant ha definito Arte Povera, è l’esposizione “Sindoni senza identità”, che la Stamperia d’Arte Albicocco dedica a Jannis Kounellis, esponendo nei propri spazi dodici incisioni calcografiche al carborundum dell’artista greco recentemente scomparso (inaugurazione il 4 maggio alle 18.30). Nella galleria temporanea Spazio Mosaico Di, l’artista Mohamed Chabarik propone la personale “A viso aperto”: opere scultoree e multi-materiche, a partire dal vissuto dell’artista, originario di Aleppo, svelano emozioni e “scombussolamenti” di un individuo singolare (inaugurazione il 5 maggio alle 18.30). Il Friuli Venezia Giulia “Dal ’68 agli anni di piombo” viene raccontato dalla mostra fotografica a cura di Paolo Jacob, Sara Rosso e Francesco Rodaro, che sarà esposta negli spazi della Libreria Friuli (inaugurazione l’8 maggio alle 18). E il 9 maggio (alle 18.00), alla Galleria fotografica Tina Modotti, nel giorno esatto del 40esimo anniversario dell’assassinio dell’attivista siciliano Peppino Impastato, viene inaugurata la mostra fotografica “La voce di Impastato. Volti e parole contro la mafia” di Elia Falaschi. In esposizione l’apparato fotografico di un libro che raccoglie sei anni di interviste ai protagonisti dell’antimafia italiana. Il volume verrà presentato, fresco di stampa, a Casa Cavazzini l’11 maggio, alla presenza degli autori, il fotografo Elia Falaschi e il giornalista Ivan Vadori, e della giornalista Luana de Francisco, moderati da Cristina Savi. Dal 9 al 3 maggio, in Largo Ospedale Vecchio, saranno esposte open air le migliori immagini del contest fotografico #Disequality, lanciato su Instagram all’inizio di aprile da Constraint Magazine (ideazione Alessandra Conte, Luca Pavan, Chiara Tomé). Non poteva mancare anche quest’anno la presenza di Medici Senza Frontiere, da molti anni partner di vicino/lontano: la ong porta a Udine in anteprima la mostra fotografica “Dawn of Recovery”, che attraverso gli scatti di Alessio Mamo racconta per immagini il programma di chirurgia ricostruttiva di Medici Senza Frontiere ad Amman. La mostra (inaugurazione l’11 maggio, alle 18) ospiterà un desk informativo di MSF. A disposizione del pubblico i visori 3D per “entrare” nel vivo dei vari progetti dell’Organizzazione. Sempre venerdì 11, alle 18.30, inaugura nello spazio espositivo Make “A mani nude”, mostra fotografica a cura della coalizione internazionale di ong Shipbreaking Platform. Gli scatti di Francesco Chiavarino e Isacco Chiaf - che interverranno con Nicola Mulinaris di Shipbreaking Platform - denunciano i costi umani e ambientali dello smantellamento di navi in India e Bangladesh. La Fondazione Friuli ospiterà il 9 maggio la presentazione di Prendiamo la parola. Esperienze dal ’68 in Friuli Venezia Giulia con Giampaolo Borghello e Furio Petrossi. Venerdì 11, sempre nella sala della Fondazioni Friuli, la Società Filosofica Italiana-sezione Fvg presenterà il nuovo quaderno di “Edizione” con Beatrice Bonato, Claudia Furlanetto e Francesco Bilotta. E ancora venerdì 11, al Teatro San Giorgio, alle 21, è in programma, a cura dell’ARLeF, la presentazione della seconda serie di Int/Art Sintî locâl - Agjî globâl, con proiezione e dibattito tra i protagonisti: Giorgio Cantoni, Dorino Minigutti, Michele Bazzana, Edi Carrer, Alice Durigatto, Luca Malisan, Carin Marzaro, Aida Talliente, Lorenzo Fabbro e la moderazione di Paolo Cantarutti, I documentari sono una produzione Agherose realizzata col sostegno dell’ARLeF e del Fondo Audiovisivo Fvg. Sempre al San Giorgio (domenica 13 maggio alle 21.30) il concerto del leggendario duo Ninos Du Brasil a cura di Dissonanze\\Udine Cas’Aupa. Il documentario Sono=Siamo. Storie di disuguaglianza, che sarà proiettato in san Francesco sabato 12 maggio, è un'indagine ideata e realizzata da giovani nella nostra città (ideazione e progettazione Nikita Da Ros, videomaking e montaggio Andrea Versolatto, co-partecipazione e fotografie Fabrizio Rigo, interviste Francesca Platania) sul tema delle diseguaglianze. Ispirata al filo conduttore di vicino/lontano 2018 è anche “Bolus”, performance del collettivo EnidUDanza (coordinamento Elisabetta Ceron). Due danzatrici, Maria Anna Deidda ed Erica Modotti, interpreteranno il tema della contrapposizione tra paesi ricchi e paesi poveri (sabato 12 alle 18 e alle 19.15, giovedì 10 in occasione dell’inaugurazione del festival). Alle diseguaglianze è ispirata anche la performance di street art “DisuguagliArte” di Style1 (ideazione Nikita Da Ros) in programma sabato 12 maggio, la mattina, in piazza Matteotti. Si ispira alle trasgressioni futuriste la performance “Esposizione in movimento” (ideazione e direzione artistica Ofelia Croatto e Giovanni Floreani), a cura delle associazioni Fare e Furclap, in programma domenica 13 alle 19 a Casa Cavazzini. Le sperimentazioni del movimento futurista hanno guidato anche il percorso itinerante nel centro storico di Udine “Arte in libertà review-dal Futurismo alla Disobbedienza” che sabato 12 maggio da Largo Ospedale Vecchio, passando per piazza XX Settembre e via Cavour, approderà in piazzetta Lionello.
Vicino/lontano ospita quest’anno l’annuale “Reunion” degli Alumni dell’Università di Udine (al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, venerdì 11). Alle 19, nel foyer, verrà presentata l’offerta formativa dell’Ateneo in un evento conviviale accompagnato da musica dal vivo e pizza in tranci offerti ai partecipanti. Seguirà, alle 20.30, “La notte dei Grifoni d’argento”, un talk show condotto dal vicedirettore del Tg5 Giuseppe De Filippi, che intervisterà e premierà otto ex allievi dell’Università di Udine che dopo la laurea hanno avuto percorsi di carriera di pregio. Gran finale alle 21.45 con “Mister Forest Show”, di e con Michele Foresta, che si cimenterà in una serie di numeri di alta prestidigitazione, con cui cercherà di dare un senso arcano alle banalità del quotidiano, addentrandosi con nonchalance in tutte le branche della magia, dal mentalismo all’ipnosi e dalla manipolazione all’escapologia con un unico risultato: l’esilarante fallimento.
IN LIBRERIA
Anche quest’anno le librerie della città accoglieranno un intenso calendario di eventi. Presenteranno le loro ultime pubblicazioni, fra gli altri: Giorgio Osti, Giuseppe Mariuz, Cristina Noacco, Gianfranco Pasquino, Amir Issaa, Alessandro Tasinato, Tiziano Possamai, Albarosa Ines Bassani, Simona Silvestri, Nicolò Giraldi, Michele De Lucia, Riccardo Staglianò, Francesco Maria Tedesco, Guido Crainz, Marco Monte, Giuliana Borsatti, Elisa Cozzarini. Alla libreria Martincigh, venerdì, sarà presentato “Casa Azul”, libro d’Artista di Giulia Iacolutti, che converserà con i giuristi Francesco Bilotta e Patrizia Fiore. Alla Feltrinelli è in programma anche quest’anno, sabato 12, il seminario della Segreteria udinese della Scuola lacaniana di psicoanalisi in tema di “Molestie sulle donne nel mondo del lavoro”, con Luisella Brusa, Gelindo Castellarin e Laura Martini. Sempre alla Feltrinelli Andrea Muni, Davide Pittioni e Stefano Tieri della redazione di Charta Sporca discuteranno con i ragazzi del Gruppo Bloom di Cas’Aupa di come continuare a creare spazi di resistenza critica. Infine, a pensare ai più piccoli è anche quest’anno l’Arlef, che propone la presentazione (alla Libreria Moderna, domenica mattina) di Fameis e di Benrivâts tal marimont! (alla libreria La pecora nera, sabato pomeriggio).
INFORMAZIONI
La partecipazione a tutti gli eventi del festival è libera e gratuita, fino a esaurimento dei posti disponibili. Sono a pagamento, come indicato nel programma, i concerti: Beethoven. La rivoluzione in musica (9 maggio, Chiesa di san Francesco); Ninos Du Brasil (13 maggio, Teatro San Giorgio).
Per la Chiesa di San Francesco, l’Oratorio del Cristo e Casa Cavazzini è previsto un ingresso preferenziale per gli “Amici di vicino/lontano” – fino a 10 minuti prima dell’inizio di ogni evento.
Infopoint
A partire da mercoledì 2 maggio è attivo in via Cavour/piazzetta Lionello un infopoint, dove si può ritirare il materiale informativo e/o diventare “Amici di vicino/lontano”. Dal pomeriggio di mercoledì 9 maggio è attivo anche l’infopoint di fronte alla Chiesa di San Francesco.
Nei giorni della manifestazione sono in funzione anche gli stand di Medici Senza Frontiere e di Coop Alleanza 3.0 con i prodotti della linea Solidal (sabato e domenica).
Bookshop
Le pubblicazioni degli ospiti di vicino/lontano sono in vendita nello spazio bookshop di fronte alla Chiesa di San Francesco, a cura delle Librerie Einaudi, Friuli, Moderna e Tarantola.
Presso il bookshop sono in distribuzione le cartoline GiraLibrerie. Tutti coloro che a fine festival avranno raccolto almeno 5 timbri delle diverse librerie che ospitano le presentazioni in programma (la timbratura avverrà al termine degli incontri) riceveranno in regalo la Tshirt di vicino/lontano.
Biglietti per il Premio Terzani
I biglietti numerati per la serata di sabato 12 maggio sono ritirabili gratuitamente, per un massimo di 2 a persona, presso la biglietteria del Teatro Nuovo Giovanni da Udine negli orari di apertura (16-19), a partire da mercoledì 9 maggio e fino all’orario di inizio della serata di sabato 12 maggio.
Gli “Amici di vicino/lontano” 2018 hanno la possibilità di ritirare i biglietti in anticipo, a partire dalle ore 16 di martedì 8 maggio.
Chi risiede fuori regione può prenotare il proprio posto via mail, scrivendo a premioterzani@vicinolontano.it e allegando alla richiesta la fotocopia della carta d’identità, entro lunedì 7 maggio. I biglietti vanno ritirati in Teatro entro le ore 20.00 di sabato 12 maggio.
EMEL MATHLOUTHI
AL FESTIVAL VICINO/LONTANO 2018 LA VOCE DELLA RIVOLUZIONE DEI GELSOMINI, MA ANCHE DEL PREMIO NOBEL PER LA PACE.
IL SUO CANTO, FRA JOAN BAEZ E BJÖRK, SARA’ LA COLONNA SONORA DEL PREMIO TERZANI 2018.
UDINE – Nel conto alla rovescia per la 14^ edizione del Premio Letterario internazionale Tiziano Terzani - in programma sabato 12 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, nell’ambito del festival vicino/lontano 2018 – arriva l’annuncio di una presenza internazionale di spicco: la colonna sonora della serata sarà firmata infatti da Emel Mathlouthi, l’artista tunisina divenuta icona della primavera araba, incarnazione vocale della “Rivoluzione dei gelsomini”: la sua Klemti Horra è diventata l’inno della piazza tunisina ed Emel è stata invitata a cantarla a Oslo nel 2015, in occasione della consegna del premio Nobel per la pace assegnato alle quattro organizzazioni della società civile tunisina che hanno operato a favore della svolta democratica del Paese. Il Premio Terzani 2018 offrirà una straordinaria occasione per incontrare e conoscere Emel Mathlouthi: la sua musica e la sua voce saranno infatti il tessuto connettivo della serata. Nel suo canto di libertà risuonerà idealmente lo spirito pacifista di quel Tiziano Terzani che scrisse le Lettere contro la guerra e che abbiamo trovato espresse anche nelle pagine di molti degli autori che nel suo nome sono stati premiati a Udine. La voce di Emel è straordinariamente empatica e duttile. È il suono del Mediterraneo, l’evocazione di un mare che anticamente univa e che oggi pare solo dividere. Emel arriva in Italia con il suo secondo album, Ensen, uscito per Partisan Records: un disco che attraversa i confini della musica, per coniugare un universo sonoro fatto di ritmi e strumenti tradizionali del Nord Africa con le sonorità elettroniche dell'avanguardia nordica. Con diversi produttori, tra cui Valgeir Sigurðsson (Sigur Ros, Björk) e la sua storica collaboratrice franco-tunisina Amine Metani, Emel ha registrato questo lavoro in sette diversi paesi. Emel rivisita e fa sua in modo personalissimo la ricca tradizione pop del Maghreb, continuando a cantare la maggior parte delle sue canzoni in arabo. Ma è la sua voce, trascinante ed empatica, il mezzo con cui l’artista entra in comunicazione con il pubblico di tutto il mondo, accarezzandoci con note di ipnotica dolcezza, e facendoci tremare, quando raggiunge le corde più profonde della nostra psiche.
Nata a Tunisi, Emel ha scritto la sua prima canzone a 10 anni. Ha fatto parte di band heavy metal, ma poi è rimasta affascinata da Joan Baez e ha iniziato a comporre brani politicamente impegnati, fra cui Ya Tounes ya meskina, “Povera Tunisia”. Le sue canzoni sono state bandite dalla radio e dalla televisione tunisina, così Emel ha deciso di trasferirsi a Parigi. La censura sui mezzi di comunicazione ufficiali tuttavia non ha impedito alla sua produzione di circolare in Tunisia attraverso la rete. Emel ha dedicato fra l’altro una versione in arabo di Here’s To You di Joan Baez a Mohamed Bouazizi, l’ambulante che si diede fuoco nel dicembre del 2010, per protestare contro le angherie subite dagli agenti che da anni gli sequestravano la merce. Il gesto innescò la rivoluzione tunisina e portò alle dimissioni di Ben Ali. Nel corso degli eventi Emel si è unita ai contestatori in Avenue Habib Bourguiba, cantando la sua canzone Kelmti Horra, “La mia parola è libera”. Il video ebbe una grande diffusione in rete, tanto che la canzone divenne uno degli inni della primavera araba. Emel si è esibita anche al Cairo dopo la rivoluzione egiziana, mentre solo l’anno scorso, dopo cinque anni di assenza, ha cantato di nuovo dal vivo in Tunisia. Oggi Emel vive a New York, dove continua a far valere la sua voce in nome della libertà.
Info: www.vicinolontano.it
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