XIIesima edizione dell'importante rassegna teatrale
Festival Shakespeare: nel 400esimo della morte 3 giorni di eventi e spettacoli
21 – 23 aprile al Teatro Artè di Capannori
Il Festival Shakespeare, giunto alla dodicesima edizione invita a celebrare il poeta e drammaturgo inglese più grande di tutti i tempi, nel quattrocentesimo anniversario della sua morte con eventi e spettacoli dal 21 aprile al 23 aprile.
Torna a Capannori, per il secondo anno, sotto la direzione artistica di Antonella Padolecchia e realizzato dall'associazione Next Artists in collaborazione con Crew Art & Events e con il patrocinio del Comune di Capannori, il Festival Shakespeare che si terrà al teatro cinema Arté di Capannori (via Carlo Piaggia) con alcune importanti novità. Oltre agli spettacoli serali, aperti al pubblico, infatti, arrivano le rappresentazioni mattutine dedicati agli studenti, così da offrire ai ragazzi momenti di approfondimento in lingua inglese.
Il festival rientra nella Stagione Eventi 2016 di Arté, diventata il palcoscenico di una nuova rassegna di spettacoli, concerti ed eventi promossa dal Comune di Capannori con la collaborazione di Crew Art & Events. Arté offre un ampio e variegato ventaglio di opportunità culturali e di intrattenimento pronti a soddisfare tutti i gusti del pubblico.
Ecco il programma
Giovedì 21 Aprile ore 10 - “A midsummer night’s dream”. Spettacolo per i bambini delle Scuole Elementari, a cura di Next Artists, seguito da un piccolo workshop con i bambini stessi e gli attori; spettacolo in lingua inglese.
Una figlia testarda che non vuole sposare il giovane aristocratico che il padre ha scelto per lei,un’amica del cuore gelosa, un aspro litigio fra Titania,regina delle fate e Oberon,re degli elfi,un allegro gruppo di operai amici fra loro che tentano di mettere in piedi uno spettacolo in onore delle nozze fra Il duca Teseo e Ippolita,una pozione magica ,e Puck,lo spiritello dei boschi, un po’ dispettoso che si diverte a creare guai fra gli esseri mortali…ma poi tutto si risolve magicamente.
In questo lavoro gli esseri soprannaturali convivono con i comuni mortali in una perfetta fusione di magia, immaginazione, sogno e realtà ; la struttura ha un movimento circolare:dalla realtà attraverso il percorso di un sogno si ritorna al punto di partenza,con il dubbio se quanto è avvenuto appartiene all’immaginazione oppure è vero, l’importante è credere di avere vissuto un’esperienza fantastica.
Tutto cio’ fa di “midsummer night’s dream” lo spettacolo ideale per il pubblico dei piu’ piccoli ma anche gli adulti riescono a trarne un sollievo piacevole.
Shakespeare si offre con molta generosità a tutti,grandi e piccoli, si fa amare da tutti coloro che, lasciando da parte la diffidenza e il pregiudizio, si lanciano liberi nel volo dell’immaginazione.
Giovedì 21 Aprile, ore 21.15 - “The Tempest: il penultimo lavoro del grande bardo di Stratford upon Avon”. L’opera è ricca di elementi magici e alchemici, intreccia avventura e fiaba in una struttura molto elaborata.
Il mondo del soprannaturale si fonde con le vicende umane per la massima espressione di una magia nuova, una magia tutta rinascimentale in opposizione a quella medievale, stregonesca e superstiziosa. La magia di Prospero è colta, è il suo sistema di studiare e conoscere l’uomo e l’universo. Prospero è il grande direttore d’orchestra che guida e sconvolge gli elementi naturali a suo piacere, seguendo un suo piano ben preciso: far trovare gli usurpatori del suo ducato, i suoi nemici, in situazioni tragiche, disperate, in modo da permettere loro di ritrovare il giusto senso della vita attraverso la sofferenza e il perdono finale.
Al teatro cinema Arté di Capannori (via Carlo Piaggia)
Venerdì 22 Aprile, ore 21.15 - “Pleasure for Measure”. Ispirato a Measure for measure di William Shakespeare, con Giulia Pellicciari, Marta Richeldi, regia Caterina Simonelli, drammaturgia Giovanna Berti, Marta Richeldi, Caterina Simonelli, produzione IF Prana /Tema Cultura.
Partendo dal testo Measure for measure di William Shakespeare e sviluppandone alcuni personaggi, è stato scritto scritto un racconto che privilegia e articola, in maniera originale, alcune sue tematiche: la giustizia, la morale, la legge e la sua applicazione, la corruzione, il potere e l’abuso di potere, l’essere o l’apparire, l’integrità dell’individuo, i processi di disumanizzazione, l’educazione all’indifferenza verso l’altro… Tutti questi temi si scontrano, si processano e ci danno occasione di guardare la contemporaneità.
Il punto di vista del racconto è quello che parte dalla camera di Madama Strafatta, un’insolita puttana. Attraverso le sue finestre osserviamo l’andamento di una città, del suo degrado, del suo perdersi, dei suoi individui. Proprio dallo strano incontro tra un cliente particolare e la nostra “alchi-mistica” prostituta Madama Strafatta in un luogo di “perdizione”, si innescano gli ultimi esili afflati di umanità.
Perdersi in questo luogo significa cominciare a ritrovarsi, a riconnettersi con qualcosa di profondo che, pur passando dal bestiale, aspira a “generare” un essere umano degno di essere chiamato tale, qualcuno che abbia ancora un battito umano nel petto. Ci sembra di poter annusare quell’umanità che un giorno ci ha scaldato il cuore, che non ci ha chiesto né da dove venissimo né quale Dio pregassimo, ma semplicemente ci ha ascoltato.
Al teatro cinema Arté di Capannori (via Carlo Piaggia)
Sabato 23 Aprile, alle 18 e alle 21,15 - “Cesare. Vita, morte e resurrezione del Potere”.
A cura di Danilo Breschi, compagnia Allincontro per la regia di Massimo Bonechi si presenta uno studio su Shakespeare e il potere tratto da “Julius Caesar” Giulio Cesare. Anzi: Cesare. Il nome di un uomo, un nome che è un simbolo. L’allegoria del potere. Questo ciò che attrasse Shakespeare alla vigilia di profondi mutamenti nello scenario politico d’Inghilterra. Una successione dinastica, un mutamento di regime. Cesare è un modo per dire il Potere, quello con l’iniziale maiuscola, che arrovella gli uomini, le donne, da sempre. Ogni volta che interagiscono tra loro.
In questa rilettura della grande tragedia shakesperiana, sfociata in una riscrittura personale dell’opera, si evidenzia con forza il tema del potere, come Ombra che incombe nel rapporto fra (aspiranti) leaders e folle ondivaghe. Nella lotta cruenta per la conquista del potere irrompe il ruolo della parola, dell’oratoria tribunizia, l’arma affilata del comizio.
“Cesare”. Come titolo attribuito ad una persona di dignità imperiale, ma anche come nome proprio. Un dramma politico e personale, i cui protagonisti sono uomini, che hanno i loro sentimenti, le loro debolezze, smani e cedimenti; che amano il potere, commettono sbagli, hanno paure e ripensamenti; sono fragili. Sono personaggi pubblici, sono esseri morali e moralisti: sanno dire di no a se stessi, a volte; finiscono con il dire no agli altri, più spesso.
Cesare è il mito, l’eroe che sancisce la caduta degli eroi: passano le certezze e crollano anche i valori più alti; non esiste più il bene comune, ma solo la perdita di punti di riferimento. Dell’uomo di stato e della sua funzione pubblica e del singolo individuo e del suo mondo interiore.
Lo spettacolo trasforma il dramma shakespeariano in un confronto doppio dentro e fuori l’animo umano: da un lato c’è Bruto, che ripercorre le ragioni della sua scelta attraverso la visione di video e registrazioni, in continua lotta con la propria coscienza che prende la voce di Cassio; dall’altro lato ci sono Bruto e Antonio, vendicatore e sostituto di Cesare, che lottano per i propri valori, per la propria interpretazione del bene comune.
Al teatro cinema Arté di Capannori (via Carlo Piaggia)
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