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Dicembre 2024
eventiesagre.it
Dicembre 2024
Numero Evento: 21152680
Eventi Festival
Bergamo Festival
Destini Incrociati. Le Sorti Della Democrazia E Il Futuro Del Pianeta
Date:
Dal: 01/07/2022
Al: 03/07/2022
Dove:
Logo Comune
Lombardia - Italia
Contatti
Tel.: 035 0791996
Fonte
Chiara Caldara
Evento Passato! Per aggiornamenti: segnalazione@eventiesagre.it
Scheda Evento
sole tra i pini
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Bergamo Festival

Destini Incrociati. Le Sorti Della Democrazia E Il Futuro Del Pianeta

Da Venerdì 01 a Domenica 03 Luglio 2022 -
Complesso Monumentale Di Astino - Bergamo (BG)

Bergamo Festival  - Bergamo

 

“DESTINI INCROCIATI. Le sorti della Democrazia e il futuro del Pianeta”
è il tema della nuova edizione di Bergamo Festival
che si svolgerà dal 1 al 3 luglio nel Complesso Monumentale di Astino.

Tra i protagonisti più attesi: lo scrittore spagnolo Manuel Vilas e la regista afgana Sahraa Karimi. E ancora, Ermete Realacci, Edoardo Novelli, Sara Segantin e Giulio Boccaletti.

Un’occasione preziosa per riflettere sulle grandi trasformazioni in atto nel nostro tempo: a partire dalla guerra che ha travolto il mondo.

Bergamo Festival annuncia la nuova edizione che si svolgerà dal 1 al 3 luglio 2022 e affronterà il tema: “DESTINI INCROCIATI. Le sorti della Democrazia e il futuro del Pianeta”.
Il complesso monumentale di Astino si conferma il cuore degli incontri di Bergamo Festival che si svolgeranno all’aperto nei suggestivi spazi del Monastero.

Come ogni anno il Festival propone incontri, lezioni magistrali, dialoghi e percorsi espositivi sul filo rosso di due temi – la democrazia e l’ambiente – inestricabilmente legati al nostro periodo storico, per condividere insieme al pubblico, le riflessioni ispirate alle questioni più attuali e urgenti del dibattito civile.

Debolezza dei sistemi politici, sovranismo e cambiamento climatico sono le tre variabili di questi tempi che alimentano le migrazioni e determinano i conflitti. Il surriscaldamento globale che incombe sul futuro dell’umanità non è solo quello delle temperature atmosferiche, ma anche quello delle relazioni internazionali e dei conflitti regionali. Con l'invasione russa in Ucraina, il tema impone un’analisi delle grandi trasformazioni che stiamo vivendo. Spazio quindi all’attuale situazione geopolitica che ha reso evidente come la pace del mondo non sia solo un’invocazione retorica ma un’urgenza drammatica del presente alla pressante ricerca di un futuro di pace.

Grazie alle parole di scrittori, sociologi, scienziati, giornalisti e politici, il Festival sarà anche l’occasione per capire cosa sta già cambiando nelle nostre vite dopo che un’inattesa guerra ha travolto il mondo producendo uno sconvolgimento epocale e globale.

Tra i protagonisti di questa edizione, personalità della cultura internazionale come lo scrittore spagnolo Manuel Vilas e la cineasta afgana Sahraa Karimi, prima donna alla guida dell'Afghan Film Organization. E ancora, Ermete Realacci, ambientalista e politico, presidente di Symbola, Edoardo Novelli, professore universitario, sociologo e giornalista, Sara Segantin, attivista di Fridays For Future Italia, Giulio Boccaletti, saggista e climatologo, Matteo Rossi presidente del Distretto dell’economia sociale e solidale bergamasca e Francesca Forno, sociologa.

Tra i moderatori, in dialogo con gli ospiti si alterneranno sul palco: Nando Pagnoncelli, Presidente Ipsos Italia, Gigi Riva, scrittore ed editorialista de “L’Espresso”, i giornalisti Alma Maria Grandin, Capo servizio Rai Tg1, Carlo Dignola, Capo servizio L’Eco di Bergamo e Giulio Brotti, saggista.

Come sempre, l’obiettivo della manifestazione è offrire nuovi sguardi sul presente, ponendo a confronto esperti di diversi ambiti in un colloquio capace di attraversare i confini disciplinari e di proporre letture inedite del mondo che ci circonda. Tutti gli incontri – gratuiti – saranno a numero chiuso previa iscrizione on line sul sito internet www.bergamofestival.it.

L’immagine guida scelta per rappresentare l’identità e l’anima dell’edizione di quest’anno è l’opera: “Planisfero politico” dell’artista Emilio Isgrò, uno dei grandi maestri dell’arte contemporanea, celebre per i suoi interventi sulle parole e le cancellature esposte nelle collezioni di tutto il mondo.

Il Consiglio Direttivo di Bergamo Festival è formato da Corrado Benigni, Presidente, affiancato da Fabio Sannino, Consigliere. Direttrice esecutiva è Roberta Smiraglia. Giuliano Zanchi è Presidente del Comitato Scientifico formato da: Oliviero Bergamini, Giulio Brotti, Elena Catalfamo, Marco Dell’Oro, Francesca Ghirardelli, Alma Maria Grandin, Nando Pagnoncelli, don Cristiano Re, Gigi Riva.

Bergamo Festival, fondato da Centro Congressi Giovanni XXIII, Ente Fiera Promoberg e Gruppo Sesaab, è promosso da Ufficio per la Pastorale della Cultura – Diocesi di Bergamo e da Fondazione Adriano Bernareggi, con il patrocinio e contributo di Provincia di Bergamo, Comune di Bergamo e Camera di Commercio di Bergamo. Grazie al sostegno di Fondazione Istituti Educativi Bergamo, Fondazione Misericordia Maggiore di Bergamo – MIA, Fondazione UBI – Banca Popolare di Bergamo Onlus, Minifaber e UniAcque. Media Partner: L’Eco di Bergamo, AgenSIR e askanews. Partner tecnico: La Lumachina Mod. e OVET viaggi.

Eventi in programma

Il Festival inaugura venerdì 1 luglio alle 18 al Monastero di Astino con Giulio Boccaletti, saggista e climatologo, tra i maggiori esperti di sicurezza ambientale e risorse naturali a livello mondiale e Sara Segantin, scrittrice e co-founder di Fridays For Future Italia.

Nell’incontro dal titolo: “Una causa sostenibile. La questione ambientale e le sue implicazioni concrete”, dialogheranno attorno a due temi portanti del Festival – la sostenibilità ambientale e il cambiamento climatico che investe il Pianeta – provando a fare il punto della situazione e a prospettare possibili direzioni per un futuro più sostenibile. Modera Carlo Dignola, giornalista de L’Eco di Bergamo.

Alle 21 Ermete Realacci, ambientalista e politico, presidente di Fondazione Symbola e Marco Geneletti, Energy Senior Director Tenaris Italia, parleranno di: “Ambiente e imprese: una transizione sostenibile”; modera Nando Pagnoncelli, Presidente Ipsos Italia.

Le aziende cominciano a rispondere ai bisogni del pianeta e nuovi modelli di sviluppo per la transizione ambientale ed energetica si fanno spazio in una società sempre più attenta alla sostenibilità. Sul palco, la fondazione Symbola, promotrice del Manifesto di Assisi, in dialogo con un’impresa impegnata da tempo nella riduzione della propria impronta ecologica.

Decarbonizzazione, economia circolare e idrogeno verde diventano le parole chiave dell’incontro tra due prospettive, diverse ma unite, sulla sostenibilità ambientale.

Sabato 2 luglio alle 18, Edoardo Novelli, Professore di Comunicazione Politica e Sociologia dei Media all'Università Roma 3 parlerà di “Talk Wars: la comunicazione politica in tempi di pandemia e di guerra”; intervista Giulio Brotti, giornalista de L’Eco di Bergamo.

Dalle «Tribune elettorali» dei primi anni Sessanta a oggi, la televisione ha registrato, come un sismografo, le trasformazioni del modo di intendere e di praticare la politica in Italia. In epoca recente, ci si interroga su quali novità abbiano apportato la pandemia di Covid-19 e la guerra in Ucraina nei dibattiti televisivi e se i talk show possano «fare del bene» alla democrazia e alla società civile, favorendo un confronto di idee, o contribuiscano invece fatalmente a uno scivolamento verso una politica-spettacolo rivolta solo a un pubblico di spettatori-tifosi.

In serata alle 21, è in arrivo al Festival un ospite internazionale: lo scrittore spagnolo Manuel Vilas, poeta e narratore, protagonista dell’incontro: "Raccontare mondi. La parola tra realtà e finzione”. Manuel Vilas è uno dei maggiori autori spagnoli viventi: poeta e narratore, ha all’attivo numerosi saggi e romanzi, tra cui l’acclamato “In tutto c’è stata bellezza” (Guanda, 2018). Con una prosa vivida e luminosa, Vilas si addentra con meraviglia nell’esperienza umana, proponendo al lettore immagini dal sapore quasi spirituale, ma mai avulse dalla realtà. Una realtà che, nei suoi contorni più grotteschi, nelle sue idiosincrasie capitaliste e politiche, viene riportata all’essenza delle cose, all’ironia intrinseca a tutte le tragedie del mondo. Vilas conosce nel profondo i meccanismi della parola e dell’arte del racconto, attraverso i quali costruisce mondi in bilico tra realtà e finzione. Intervistano Corrado Benigni, Presidente di Bergamo Festival e Gigi Riva, scrittore ed editorialista de “L’Espresso”.

In un’edizione caratterizzata da una crescente attenzione ai temi sociali si prosegue domenica 3 luglio alle 18 con una riflessione sul tema: “Il cambiamento del modello di sviluppo inizia dal territorio locale” con Matteo Rossi, presidente del Distretto dell’economia sociale e solidale bergamasca, già Presidente della Provincia di Bergamo, in dialogo con Francesca Forno, Professoressa presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento e Massimo Maffioletti, Vicario Territoriale della Diocesi di Bergamo. Modera Diego Colombo, giornalista de L’Eco di Bergamo. Nel suo nuovo libro: “Capovolgiamo le piramidi. Bergamo 2001 – 2021. Racconti e dialoghi per un altro mondo ancora possibile” (Lubrina Bramani Editore, prefazione di Walter Veltroni) Matteo Rossi ricostruisce vent’anni di storia, dal Social Forum di Genova del 2001, che mise in discussione il modello economico e sociale neoliberista, alla pandemia, che ha colpito tutto il mondo ma in particolare la Bergamasca. Intrecciando storia personale e collettiva, quella locale e quella globale, l’autore raccoglie le testimonianze di persone con cui ha condiviso il suo percorso. Dall’incontro con il mondo politico e quello cattolico al dialogo con i ragazzi del movimento Fridays For Future, il libro di Matteo Rossi racconta di un mondo ferito dalla crisi climatica e ora anche dalla guerra. Un mondo che va affrontato insieme.

In serata alle 21, il Festival si avvia alla chiusura con una delle protagoniste più attese di questa edizione: la cineasta Sahraa Karimi, prima donna afgana ad aver conseguito un PhD in Cinema (all’Università di Bratislava) e ad aver guidato l’Afghan Film Organization, parlerà di “Come l’Occidente ha tradito le donne afgane”.

Il ritiro delle truppe americane dal paese, la repentina ascesa dei Talebani e la loro conquista della capitale Kabul il 15 agosto 2021 hanno segnato la sconfitta definitiva dell’Occidente in Afghanistan. Sahraa Karimi, costretta a fuggire dal suo paese come molti altri, si confronta con Alma Maria Grandin, Capo Servizio Rai Tg1 e Gigi Riva, scrittore ed editorialista de “L’Espresso”, sulla condizione della donna in Afghanistan e sul possibile ruolo che la crisi delle democrazie occidentali ha avuto nel ritorno dei talebani al potere.

Fuori Festival

Ad arricchire gli eventi che compongono il cartellone di luglio, il “Fuori Festival” che propone esposizioni, laboratori e incontri che si svolgono durante l’estate in città e nei territori della provincia.

Fuori Festival è realizzato in collaborazione con Confcooperative Bergamo, Consorzio Solco Città Aperta, Consorzio Ribes, Comune di Bergamo, Associazione Donne Fotografe e Immobiliare della Fiera.

Fear of Beauty: la mostra di cinque fotografe afgane dedicate alle donne

Dal 30 giugno al 15 luglio, il Quadriportico del Sentierone ospiterà l’esposizione fotografica: “Fear of Beauty”, un progetto a cura di Associazione Donne Fotografe in collaborazione con Emergency, da un’idea della dottoressa Carla Pessina.

Dopo aver fatto tappa a Milano a Casa Emergency, l’esposizione arriva a Bergamo e presenta le opere di cinque fotografe afgane, Mariam Alimi, Roya Heydari, Fatimah Hossaini, Zahra Khodadadi e Najiba Noori, artiste che hanno lasciato il loro Paese per poter continuare a inseguire la propria passione e arte.

In mostra, ritratti di donne di generazioni diverse intente nella loro quotidianità: qualcuna suona, qualcuna scatta fotografie, qualcun’altra lava le stoviglie o viene ritratta mentre sta imparando ad andare in bicicletta; insieme alla famiglia numerosa o in coppia.

I lavori di Mariam Alimi, Roya Heydari, Fatimah Hossaini, Zahra Khodadadi e Najiba Noori mostrano tutta la quotidianità di madri, mogli e giovani donne indipendenti alla ricerca del proprio spazio in un Paese dove questo è spesso limitato da confini, regole e divieti. La mostra è un viaggio tra gli splendidi primi piani femminili di Fatimah Hossaini, una vera e propria sfida al mondo maschilista; la complessità dei gruppi famigliari afgani immortalati da Zahra Khodadadi; i reportage paesaggistici di Mariam Alimi, Roya Heydari e Najiba Noori che indagano la condizione delle donne direttamente nei contesti privati e pubblici, al chiuso e all’aperto nei quali vivono.

Secondo la Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (UNAMA), nella prima metà del 2021 le donne uccise o ferite dal conflitto hanno rappresentato il 14% delle vittime civili della guerra (727 donne in totale, di cui 219 uccise), e in generale 9 donne su 10 durante la loro vita hanno subito una qualche forma di abuso e violenza. Con il Paese nel pieno di una crisi economica e umanitaria e l’aggiunta della pandemia da Covid-19 ad aggravare la situazione, donne e bambini subiscono le conseguenze più tragiche. I dati messi a disposizione dall’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari (OCHA), infatti, mostrano che a giugno 2021 quasi la metà della popolazione - circa 18,4 milioni di persone – necessitava di assistenza umanitaria e di protezione, e in particolar modo donne, bambini e persone con disabilità.

Una vita resa ancora più difficile se oltre a essere donne si è anche artiste: i divieti imposti dal nuovo governo hanno spinto musiciste, disegnatrici, giornaliste e fotografe che temevano per la propria sicurezza e indipendenza a fuggire all’estero.

Installazioni, mostre, film, tour e laboratori

In collaborazione con AEPER, Alchimia, Ecosviluppo, L’impronta, Generazioni FA, Biplano, Pugno Aperto, Namasté e Ruah – realtà attive nel campo dell’integrazione sociale, della salute mentale e dell’igiene ambientale di Confcooperative Bergamo, Consorzio Solco Città Aperta, Consorzio Ribes – il Festival presenta un ricco calendario di eventi tra installazioni, performance teatrali, mostre, proiezioni all’aperto, laboratori per i più piccoli e visite guidate, per favorire momenti d’incontro e confronto.

Si inizia con l’installazione “Bookcorners”, un progetto di Generazioni FA, Biplano e Pugno Aperto. Tre frigoriferi rigenerati e ricreati artisticamente diventano librerie di strada esposte sul territorio che, oltre alla Stazione di Bergamo raggiungeranno l’Oratorio di Longuelo e di Monterosso.

Il primo appuntamento è martedì 14 giugno dalle 15 alle 17, presso la Stazione di Bergamo, punto TEB. Attraverso l’incontro con i ragazzi e i giovani passanti, sarà allestita e rigenerata graficamente una libreria all’aperto partendo da un frigorifero di seconda mano. Con l’aiuto di un’educatrice e un writer, i partecipanti condivideranno parole, concetti o hashtag legati ai temi affrontati del Festival: democrazia e ambiente. Le parole saranno poi trasformate in segni grafici che diventano simboli che abbelliscono il vecchio elettrodomestico. Altri due frigoriferi saranno ricreati artisticamente dai ragazzi dell’Oratorio di Longuelo e dei centri diurni per minori della cooperativa Generazione Fa e dai ragazzi della cooperativa Biplano.

Giovedì 16 giugno alle ore 20.45, Namasté propone una versione della sua recente produzione teatrale “Venti in movimento” presso l’ex Centrale Elettrica Daste e Spelenga. Sul palco, uno spaccato di vita, un distillato di tappe significative con cui la cooperativa racconta i suoi primi vent'anni, attraverso la voce e i corpi dei propri protagonisti, di chi la anima e la popola ogni giorno.

Sabato 18 giugno dalle 9 alle 22 e domenica 19 giugno dalle 16 alle 22, presso la Porta del Parco di Mozzo, Alchimia presenta: “Gli animali nostri insegnanti” – la mostra fotografica di Iris Valorosi – che ritrae animali colti in gesti di vita quotidiana. Una serie di pannelli raccontano emozioni e gesti che fanno parte anche dei comportamenti dell’essere umano, tra questi: organizzazione solidale, baci – abbracci – tenerezza, vivacità – gioco, accudimento – nutrimento, curiosità – il gruppo etc. L’esposizione, a ingresso libero, è rivolta ai bambini dai 4 anni di età.

Sabato 9 luglio dalle 16.30 alle 18.30, sempre alla Porta del Parco, il laboratorio: “La natura insegna”, rivolto a bambini e bambine dai 4 agli 8 anni. Attraverso frammenti di materiali naturali di diversa provenienza, i partecipanti saranno invitati a interagire attraverso l’osservazione, il disegno, l’ingrandimento, per poi comporre e ricomporre i vari elementi in opere di “land art”. L’obiettivo del laboratorio è di immergere i più piccoli in un’esperienza a contatto e alla scoperta della natura che li circonda.

Giovedì 23 giugno alle 21.30, Ecosviluppo e L’impronta presentano il film: “Nelle squame di una trota” presso LORTO, l’Orto Sociale di Bergamo Alta. Sette piccole eroine ed eroi vogliono fare la loro parte per salvare il pianeta iniziando a ripulirlo dai rifiuti, l’obiettivo del corto è sensibilizzare i più piccoli – affidando loro l’arduo compito di convincere gli adulti – a quelle buone pratiche di cittadinanza e a concrete attenzioni che permettono di dare senso a parole come sostenibilità e impatto ambientale. Prima della proiezione, è previsto un dialogo con alcuni dei protagonisti del film e i volontari che hanno dato vita al progetto. A seguire, una visita guidata all’Orto organizzata dalla Cooperativa Impronta.

Venerdì 24 giugno dalle 15 alle 17, prende il via il “MigranTour&Food”, un progetto di Cooperativa Impresa Sociale Ruah. Il tour – condotto da persone con background migratorio formate alla professione di accompagnatore interculturale – prevede una visita guidata presso Triciclo Bergamo, l’area della Cooperativa che unisce finalità sociali ed ecologiche ed affronterà il tema dell’economia circolare e dei legami sociali; tra le tappe del tour anche un food corner con prodotti del mondo. I visitatori potranno inoltre godere di un’esperienza digitale con tablet AR e occhiali VR.

Infine, sabato 16 luglio dalle 16 alle 18, il laboratorio: “Tramandare storie…” che promuove la sensibilizzazione al riuso e al consumo responsabile organizzato da cooperativa AEPER e si svolgerà al Parco della Scuola dell’Infanzia Leone XIII a Villa D’Almè. Il tema trattato sarà l’intreccio, attraverso attività di composizione di oggetti con telai, fili e fotografie.

Dichiarazioni

Corrado Benigni, Presidente di Bergamo Festival: «La democrazia è indispensabile per la transizione ecologica da cui dipende il futuro delle nostre esistenze? È intorno a questa questione che ruota il tema dell’edizione 2022 di Bergamo Festival, arrivato al terzo anno della sua edizione rinnovata. Le sorti della democrazia e del pianeta appaiono sempre di più come "destini incrociati”.

La prima è uno strumento al servizio della società, che necessita di continue innovazioni e sperimentazioni. Non ci si deve illudere, infatti, di affrontare questioni come i cambiamenti climatici appoggiandosi esclusivamente su forme di rappresentanza che hanno già dimostrato l’incapacità di farsi carico dell’interesse generale, e ancora meno dell’interesse delle future generazioni. L’immobilismo istituzionale finirebbe per danneggiare la credibilità stessa del modello democratico in sé, a tutto vantaggio dei poteri autoritari, che già rischiano di uscire rafforzati dalla pandemia. Per mettere a fuoco questi grandi temi abbiamo chiesto a importanti esponenti del mondo della cultura, dell’economia, della politica e del terzo settore di prestarci il loro sguardo per mettere meglio a fuoco la complessità del tempo che stiamo vivendo e magari per offrirci una traccia di cambiamento possibile verso un futuro che ci chiama e ci chiede ora di non dare mai per scontata la libertà».

Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura, Comune di Bergamo: «L’assessorato alla Cultura sostiene Bergamo Festival, che come ogni anno propone percorsi di approfondimento su alcuni dei temi più attuali del nostro presente. Il titolo Destini Incrociati richiama immediatamente all’attenzione la necessità di una maggiore presa di coscienza riguardo i cambiamenti in atto a livello mondiale e locale, che sono o dovrebbero essere di interesse comune. In particolare questa edizione riflette sulla sostenibilità ambientale e sull’evoluzione delle democrazie, perché le sorti del Pianeta e quelle della società sono strettamente legate. Una più profonda comprensione della difficile situazione geopolitica e un’analisi delle criticità contemporanee sono elementi imprescindibili su cui lavorare per perseguire un futuro di pace. La presenza di personalità internazionali di alto rilievo culturale garantiranno una molteplicità e autorevolezza di punti di vista e di spunti di riflessione, oltre che una proposta artistica di grande qualità; non mancheranno laboratori e percorsi per scoprire di più sulle storie che ci circondano anche attraverso l’incontro e la condivisione».

Don Fabrizio Rigamonti, Direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura e dell’Ufficio beni culturali della Diocesi di Bergamo: «La tragedia della guerra che sta divampando nel cuore dell'Europa ci ha lasciato attoniti; non avremmo mai pensato di rivedere scene che riportano alla memoria i grandi conflitti bellici del secolo scorso. Ciò che stiamo vivendo in questi ultimi mesi non è quello che speravamo dopo il periodo dell’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia che ci ha fatto sperimentare un senso di impotenza e di timore, assieme alla condizione di fragilità della nostra esistenza. L’improvviso irrompere del dolore ha riaperto la grande questione del senso e ha posto molte domande che continuano ad affollare la nostra mente e i nostri cuori. Non si tratta di un’operazione puramente intellettuale: perché gli uomini e le donne il senso di tutte le cose lo rintracciano a partire dai significati che essi stessi danno alle esperienze quotidiane della vita. Anche quelle più tragiche. In questo viaggio l'uomo contemporaneo tuttavia è solo. Porsi dunque accanto agli uomini di questo tempo, e cercare di condividerne il percorso nelle presenti condizioni storiche, nelle sfide e nelle lotte che si impongono: ci sembra risieda qui la sostanza della missione che si propone ai cristiani oggi. A nome della nostra Diocesi, Bergamo Festival ha voluto essere in questi anni un piccolo, ma importante segno, a servizio di tutti coloro che, nella loro personale ricerca, invocano un aiuto per comprendere il tempo presente e le complesse dinamiche che lo abitano. Oggi più che mai promuovere cultura significa creare coscienza condivisa, perché si sviluppi una convivenza umana fondata sulla fraternità».

Don Giuliano Zanchi, Presidente del Comitato Scientifico di Bergamo Festival: «Nel definire il programma dell’edizione 2022 di Bergamo Festival è stata fondamentale la constatazione di un intreccio ormai strutturale fra due questioni che dominano il nostro presente. Una è quella della cura in senso sostenibile e riguarda le condizioni climatiche e ambientali in cui è immerso l’intero pianeta.

La seconda affronta l’approccio dei modelli politici internazionali alla sostenibilità ambientale che muta di valore con il declino delle democrazie. Il tema ecologico, da interesse di nicchia come poteva sembrare nelle lotte ecologiste di qualche decennio fa, si è trasformato sempre più in un movimento popolare e forse anche in una inquietudine collettiva. Questo lo ha portato all’interesse della politica che comincia a prendere seriamente in conto il dovere di adottare misure specifiche anche solo per il controllo del surriscaldamento globale. Più in generale sta crescendo la sensibilità generale per l’immaginazione di un futuro che sia animato da una nuova etica della convivenza comune, anche sotto il profilo dei modelli economici oltre che da nuove applicazioni del potenziale tecnico costantemente in crescita. Ed è proprio il sovranismo politico che domina in molti paesi della terra a rappresentare l’ostacolo maggiore a scelte planetarie in direzione di una politica ambientale ormai inevitabile. In questa battaglia epocale tutto sembra sospeso allo stato di salute della democrazia nel mondo. Bergamo Festival proverà a mettere a tema questo destino incrociato che lega il futuro del pianeta alle sorti sociali della democrazia. Si parlerà anche dei mali che affliggono il modello democratico, cercando di capirne il logoramento e valutandone le chance». Giuseppe Guerini, Presidente di Confcooperative Bergamo: «Si consolidano i legami tra le cooperative sociali e Bergamo Festival, soprattutto grazie all’impegno e alla passione di AEPER, Alchimia, Biplano, Ecosviluppo, Generazioni Fa, Il Pugno Aperto, L’impronta, Ruah, Namasté e dei consorzi Ribes, e Solco Città Aperta. Le nostre cooperative da sempre sono impegnate per essere luoghi di incontro, prima e oltre che gestori di servizi e interventi. Per le cooperative sociali autentiche, essere imprese sociali significa essere luoghi per fare incrociare i destini delle persone e delle comunità. Bergamo festival è l’occasione per riflettere, per dare una forma a questa volontà di riconoscersi insieme a tanti altri interlocutori e per rappresentare i territori e le storie di vita che abitano molti servizi e una serie di interessi che costruiscono le nostre comunità di destino».

Bergamo Festival
Destini incrociati. Le sorti della Democrazia e il futuro del Pianeta
1 – 3 luglio 2022 | Complesso Monumentale di Astino, Bergamo
eventi a ingresso gratuito previa prenotazione su www.bergamofestival.it

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    Data ultimo aggiornamento pagina 2022-06-08 16:14:26
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