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Dicembre 2024
eventiesagre.it
Dicembre 2024
Numero Evento: 21170279
Eventi Festival
Tendenza Clown
1^ Edizione Del Festival Internazionale
Date:
Dal: 01/05/2018
Al: 07/05/2018
Dove:
Logo Comune
Lombardia - Italia
Contatti
Fonte
Alessandro Acerbi
Evento Passato! Per aggiornamenti: segnalazione@eventiesagre.it
Scheda Evento
sole tra i pini
fiaccadori-300x250

Tendenza Clown

1^ Edizione Del Festival Internazionale

Da Martedì 01 a Lunedì 07 Maggio 2018 - dalle ore 21:00
Teatro Franco Parenti - Milano (MI)

Tendenza Clown - Milano

MILANO PER UNA SETTIMANA CAPITALE DEL CIRCO CONTEMPORANEO CON LA PRIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE
TENDENZA CLOWN

organizzato e diretto da C.L.A.P.SPETTACOLODALVIVO, il 
Circuito Ministeriale Multidisciplinare per Regione Lombardia,

al Teatro Franco Parenti dall’1 al 7 maggio 2018

Chi è il clown oggi? Che ne è del tradizionale naso rosso? Quali sono le nuove tendenze del circo contemporaneo rispetto a questa figura ancestrale che da secoli rappresenta l’immagine più immediata del circo nella memoria di adulti e bambini? E’ in arrivo a Milano dall’1 al 7 maggio 2018 al Teatro Franco Parenti la prima edizione del festival Tendenza Clown, un nuovo grande evento che ha come protagonista il circo contemporaneo, una delle forme d’arte dalle radici più antiche e dallo sguardo già proiettato nel futuro, in bilico fra tradizione e innovazione. Tendenza Clown per un’intera settimana trasforma la città in un crocevia internazionale di spettacoli di altissimo livello provenienti da Francia, Spagna, Belgio, Italia, Germania, Brasile e Stati Uniti, affiancandoli con momenti di formazione e di riflessione attraverso un convegno internazionale in programma il 4 maggio e un seminario per professionisti condotto da Avner Eisenberg dall’1 al 3 maggio.

Organizzato e diretto da C.L.A.P.Spettacolodalvivo, Circuito Ministeriale Multidisciplinare per Regione Lombardia, con il patrocinio di Regione Lombardia e Comune di Milano, in collaborazione con il Teatro Franco Parenti, l’Associazione Pier Lombardo, Open Circus e Circus Zone, il festival pone al centro di questa prima edizione la figura del clown, osservato speciale nelle sue evoluzioni storiche fino alle tendenze più attuali in cui il circo si contamina con la danza, la performance, il teatro, la musica e il virtuosismo acrobatico lasciando spazio alla drammaturgia e alla regia.

 I 7 spettacoli in scena, uno ogni giorno, mettono a confronto generazioni e stili differenti:

  • due padri fondatori della nuova clownerie: Leo Bassi, dirompente provocatore e figura rivoluzionaria che ha creato un circo politico e graffiante con cui denunciare le contraddizioni consumistiche del presente, e Avner the Eccentric, uno dei più grandi clown di tutti i tempi che ha inaugurato la capacità contaminare in una sola figura discipline differenti: mimo, giocoleria, teatro e clown tradizionale.  
  • Un duo storico della clownerie acrobatica: i belgi Okidock con “Slips inside” definito dalla stampa internazionale un “vero capolavoro”, basato sull’uso minimalista di trucco e costumi e sull’estrema fisicità acrobatica che si unisce ad un tagliente umorismo.
  • Due grandi esponenti della clownerie musicale: i francesi Les Rois Vagabonds, musicisti clown che trasformano la musica classica e il clown col naso rosso in un’esperienza di grande poesia, e Teatro Necessario, una delle compagnie italiane più applaudite a livello internazionale che porta al festival due cavalli di battaglia del proprio repertorio.
  • Una compagnia emergente formatasi alla scuola di circo Le Lido di Marsiglia, LPM dalla grande carica energetica, capace di coniugare clown e giocoleria.

IL PROGRAMMA

PREVIEW
Sabato 28 Aprile, Spazio MIL di Sesto San Giovanni: Lazuz (Francia), “Lazuz”*
Domenica 29 Aprile, Circolo Everest di Vimodrone: Libertivore (Francia), “Hetre e Phasmes”*
 

FESTIVAL
Martedì 1 Maggio
ore 21.00: Les Rois Vagabonds (Francia), “Concerto pour deux clowns”*

*Spettacoli in collaborazione con il Progetto CircusZone dell’Associazione Sarabanda, condiviso con C.L.A.P.Spettacolodalvivo e il Circuito AMAT.

Mercoledì 2 Maggio
ore 21.00: Okidok (Belgio), “Slips Inside”
 
Giovedì 3 Maggio
ore 21.00: LPM (Spagna/Germania/Brasile), “Piti Peta Hofen show”
 

Venerdì 4 Maggio

Convegno internazionale – ore 10.00/17.00
ore 19.00: Leo Bassi (Spagna), “L’ultimo Buffone”
 
Sabato 5 Maggio
ore 16.30 - Teatro Necessario (Italia), “Clown in libertà”
 
Domenica 6 Maggio
ore 21.00 - Teatro Necessario (Italia), “Nuova Barberia Carloni”
 
Lunedì 7 Maggio
ore 21.00 - Avner The Eccentric (USA), “Exceptions to gravity”

BIGLIETTERIA

I biglietti dei 7 spettacoli del Festival sono in vendita sul sito www.claps.lombardia.it oppure in Teatro un’ora prima dell’inizio dello spettacolo:
€15 intero
€12 ridotto (under18, over65, gruppi da 8 persone)

€8 convenzionati (abbonati al Teatro Franco Parenti, tesserati Spazio Danzarte)

€5 operatori del settore
€70 abbonamento a tutti e 7 gli spettacoli
Per informazioni: info@claps.lombardia.it

Dall’1 al 3 Maggio si terrà il seminario per professionisti condotto da Avner Eisenberg, dal titolo “Freeze, fight, flight, or fidget”, organizzato dall’Associazione Eccentrici Dadarò info@glieccentricidadaro.com

IL CONVEGNO INTERNAZIONALE

4 maggio, dalle ore 10.00 alle 17.00

Il festival Tendenza Clown dedica la giornata del 4 maggio ad un convegno sulla figura del clown e sulla sua evoluzione nella scena contemporanea. L’arte del clown si misura sempre di più con la drammaturgia, la regia, l’interpretazione e la coreografia, abbandonando il vecchio concetto di numero virtuosistico per creare immagini, visioni e racconti che esprimono un’estetica contemporanea ai confini con il teatro, la danza e le performing arts. Esperti di livello internazionale interverranno per offrire una panoramica sull’oggi e disegnare prospettive, metodologie e tematiche per il domani.

Tematiche e relatori:

IL CLOWN NEL TEATRO E NEL CIRCO: TENDENZE PASSATE E FUTURE
Valeria Campo (Regista, docente di arti sceniche, presidente Commissione Consultiva Circhi e Spettacolo Viaggiante del MiBACT)

IL CLOWN IN ITALIA. LO STATO DELL’ARTE
Luisa Cuttini (Direttore C.L.A.P.Spettacolodalvivo)

LA STORIA DEL CLOWN: UN EXCURSUS
Alessandro Serena (Professore di Storia dello Spettacolo Circense e di Strada all’Università Statale di Milano)

IL CLOWN IN FRANCIA: ARTISTI E INFLUENZE SUL CIRCO CONTEMPORANEO
Christian Favre (Direttore Tendence Clown - Marsiglia)

CLOWN E PEDAGOGIA
Marie Celine Daubagna (Docente scuola Le Lido - Tolosa)

GENTE DI CIRCO
Leo Bassi (Artista)

THE ECCENTRIC EISENBERG
Avner Eisenberg (Artista)

LA SCOPERTA DEL CLOWN A MILANO
Carlo Rossi (Artista)

CLOWN COLOMBAIONI: UN LEGAME FORTE TRA IL CIRCO E IL TEATRO
Boris Vecchio (Artista e direttore Circumnavigando Festival)

IL CLOWN: PERSONA O PERSONAGGIO?
Rita Pelusio (Artista)

Interventi a sorpresa con OnArts/Giulio Lanzafame – Tramp e ifratellicaproni - Attento si scivola

C.L.A.P.SPETTACOLODALVIVO
(www.claps.lombardia.it)

Nel 2015 C.L.A.P.Spettacolodalvivo viene riconosciuto dal MiBACT come Circuito Multidisciplinare Regionale, con il compito di programmare, distribuire e formare il pubblico nel teatro, danza e circo contemporaneo. Dal 2018 la multidisciplinarietà si completa con l’apertura alla musica.

Negli anni si sono consolidati e ampliati i rapporti con Regione Lombardia e più di 70 amministrazioni lombarde con cui proseguono o iniziano nuovi progetti, diffusi in circa 100 sale con un totale annuo di circa 600 spettacoli: la programmazione apre il suo sguardo sia a nomi consolidati e apprezzati a livello nazionale e internazionale, sia alla giovane creatività emergente spesso selezionata da un monitoraggio costante del mercato teatrale italiano. Si elaborano proposte trasversali con molteplici linguaggi artistici, rispondendo alle richieste dal territorio e lanciando nuove sfide. Il Circuito fa della diffusione e dell’incontro con il pubblico uno dei suoi obiettivi fondanti ed è presente in luoghi differenti, non sempre canonici. Accanto ai teatri, alcuni dei quali a lungo chiusi e di recente aperti grazie all’impegno di C.L.A.P.Spettacolodalvivo, sono attivi spazi di visione nuovi, collocati anche in aree periferiche e di disagio socio-culturale ma trasformati in luoghi di cultura e punti di riferimento per le proprie comunità. Il Circuito si fa anche promotore di alcuni preziosi spazi all’aperto del patrimonio culturale della Lombardia, sia in contesti urbani che naturalistici.

Da sempre aperto alla dimensione internazionale, il Circuito ha attivato collaborazioni con festival e network europei e del sud del Mediterraneo, creando importanti occasioni di circuitazione di giovani artisti italiani all’estero e ospitalità straniere. L’obiettivo è stimolare uno spirito di integrazione e intercultura soprattutto tra gli spettatori più giovani. L’apertura di C.L.A.P.Spettacolodalvivo alle collaborazioni internazionali è testimoniata da una consolidata e crescente azione di networking tra cui si ricorda la membership nei progetti europei Circusnext e CircoStrada.

LO STAFF
Direzione artistica: Luisa Cuttini
Presidente: Andrea Spagnoli
Organizzazione: Mario Gumina
Coordinamento: Ermanno Nardi
Project Manager: Mara Serina
Ufficio stampa: Emanuela Giovannelli
Comunicazione: Alessandro Acerbi
Amministrazione: Cesare Benedetti e Maura Di Vietri
Segreteria: Paola Mazzardi
Stagista: Roberta Gusmini

Consulenza artistica Festival Tendenza Clown e convegno: Valeria Campo

 

SCHEDE SPETTACOLI

*Spettacoli in collaborazione con il Progetto CircusZone dell’Associazione Sarabanda, condiviso con C.L.A.P.Spettacolodalvivo e il Circuito AMAT.

LE PREVIEW
28 aprile ore 21.00 - Spazio MIL Sesto San Giovanni

LAZUZ *
cie Lazuz

Con Itamar Glucksmann, Ron Beeri
Creazione Luci Mélie Paul-Debuigne, Philip Carcamo
Creazione Suono Matthieu Pernaud
Direttore suono e luci Mélie Paul-Debuigne, Fabien Megnin
Accompagnamento di PACT (Pépinière des Arts du Cirque Toulousaine)/Lido-Grainerie
Progetto preselezionato per CIRCUS NEXT 2015

Lazuz (“muoversi” in ebraico) è un incontro dinamico tra un acrobata e un giocoliere.
Si sono riuniti per collaborare, ma il gioco è risultato più complicato di quello che sembri.
In equilibrio tra conflitto e collaborazione, ciascuno muove l’altro, lo fa uscire dalla sua zona di confort, lo spinge verso un incontro “movimentato”.
Ora divertente, ora stimolante, talvolta accattivante, entrambi mettono in scena la loro complicità bizzarra ma sicuramente unica.

“Muoversi insieme”
Ci siamo incontrati a Stoccolma nel 2013 per un lavoro di ricerca, con l’obiettivo di esplorare l’incontro tra le nostre due discipline, nello specifico tra l’acrobatica e la giocoleria.

Volevamo trovare un terreno comune tra due tecniche che sono tradizionalmente presentate separatamente sulla scena, rimanendo fedeli alle nostre discipline e creando un nostro metodo: l’acrobata non fa giocoleria, né viceversa.

Questi esercizi ci hanno portato a creare materiale che evidenzia la singolarità di ciascuna disciplina, ma soprattutto abbiamo scoperto un nuovo linguaggio fisico, completo, per comunicare, favorire lo scambio e muoverci liberamente insieme.

La creazione dello spettacolo ha iniziato a prendere forma quando i limiti fisici sono diventati il centro dell’esperienza. La forza legata alle nostre due discipline iniziato a raccontare sulla scena una storia che spinge i due protagonisti ad adattarsi l’uno all’altro, a collaborare.

Tra il conflitto e la collaborazione
In quanto artisti israeliani, era importante per noi non cadere nel cliché dell’artista israeliano che tratta del conflitto israelo-palestinese. Infatti abbiamo deciso di non parlarne affatto.

Il nostro obiettivo era semplicemente quello di creare uno spettacolo incentrato sull’incontro tra le tecniche della giocoleria e dell’acrobatica e di sottolineare come la collaborazione può aiutarci a superare i nostri limiti personali.

Non è andata proprio così! Noi abbiamo creato uno spettacolo dove gli individui non crescono e si evolvono attraverso il supporto dell’altro, ma attraverso le incomprensioni, le provocazioni, il conflitto. Quando un giocoliere giocola con le diverse parti del corpo dell’acrobata non gli domanda il permesso. Ciascun individuo utilizza l’altro per raggiungere il proprio scopo. L’acrobata, per uscire da certe situazioni, deve essere creativo, e in questo modo, sviluppa le sue possibilità.

Dopo due anni di creazione, siamo quasi giunti alla conclusione che abbiamo lavorato per creare un conflitto!

La Compagnia
Lazuz è una compagnia di circo contemporaneo israelo-franco-svedese creata da Ron Beeri e Itamar Glucksmann, che tentano di spingere le arti del circo verso nuove scoperte tecniche e artistiche.Entrambi di origine israeliana, hanno studiato rispettivamente al Lido di Tolosa e al Doch di Stoccolma. Il loro viaggio unisce le influenze nordiche e francesi alla loro pratica delle arti circensi.

Accompagnati nel percorso di residenza da Subtopia, la compagnia è nata nel 2013 a Stoccolma durante un lavoro di ricerca condotto da Ron e Itamar. Da questo incontro nasce un numero in cui si esibiscono spesso in giro per l’Europa. Allora decidono di creare uno spettacolo più lungo: LAZUZ.

Nel novembre 2015 il progetto è stato selezionato per Circus Next e in seguito si unisce alla Pèpinière des Art du Cirque di Tolosa (PACT) nel 2016, con il sostegno dell’Espace Catastrophe.

Oltre alla creazione dello spettacolo LAZUZ la compagnia partecipa a diversi progetti europei e collabora con altri artisti contemporanei. Itamar e Ron tengono workshop per artisti professionisti, nei quali utilizzano il metodo di lavoro che hanno creato per LAZUZ.

Trailer: https://www.youtube.com/watch?time_continue=34&v=saBpd92zW-o

29 aprile ore 21.00 – Circolo Everest Vimodrone
LIBERTIVORE

HETRE *
Solo di danza aerea
Scrittura e messa in scena: Fanny Soriano
Con: Kamma Rosenbeck / Nina Harper
Musica: Thomas Barrière
Costumi: Sandrine Rozier
Produzione: Compagnie Libertivore
Coproduzione: Archaos pôle national des arts du cirque méditerranée - Marseille
Questo progetto ha ricevuto un sostegno alla creazione artistica dalla città di Aubagne e alla diffusione dalla regione Provence-Alpes-Côte d’Azur.

Una giovane donna si allontana a poco a poco
dal mondo della realtà
ed entra in una foresta
di misteri e di sogni.
Il suo corpo come una liana si muove, s’insinua, scivola
fino a fondersi nel bosco.
In quest’istante di solitudine non si ferma.
Lei si accovaccia, rifugge anche l’altezza.
Riunisce le sue forze e apre grandi finestre,
quelle sull’interiorità e l’intimità.

Questo spettacolo, a metà tra danza e circo, deve la sua forza alla sua semplicità e all’autenticità del gesto. Un corpo a corpo armonico e ipnotico dentro una struttura fuori dal comune e una giovane donna in piena metamorfosi.

La nascita del progetto
“Hetre” è nato da una riflessione sul bisogno vitale della solitudine. Oggi siamo presi d’assalto dagli stimoli esterni, siamo sollecitati in ogni momento del giorno e della notte da bisogni sempre più pressanti. Per noi è ancora più difficile trovare momenti di pausa e silenzio. Allora come ci focalizziamo su noi stessi e come ci conosciamo? Come privilegiamo questi momenti di solitudine che identificano la nostra persona e la nostra libertà?

La scrittura
Nello spettacolo “Hetre” il rapporto con l’albero è primordiale. Il ramo non è solamente un oggetto, un sostegno: la ragazza vi si approccia come fosse un compagno. L’interprete deve cercare di perdersi nell’immaginario che ispira il ramo, la natura, la foresta sempre restando più vicino possibile a se stesso.

Il lavoro di interpretazione non deve essere un lavoro del personaggio propriamente detto. Lui si adopera piuttosto in una ricerca di un semplice stato di presenza e di rapporto con se stesso.

Cerchiamo di liberarci del superfluo e di lasciar spazio al corpo che parla. Il movimento si crea senza sforzo, privilegiando la fluidità all’abilità tecnica. Le emozioni sorgono da una costante ricerca delle sensazioni, del movimento interiore ed esteriore del corpo.

Le trame emozionali e le coreografie sono in questo modo intimamente legate.

La compagnia
La compagnia Libertivore nasce nel 2005 per volere di Fanny Soriano (danzatrice, acrobata aerea) e Jules Beckman (musicista, performer). Insieme creano lo spettacolo “Libertivore” (Jeunes Talents Cirque 2007), poi partecipano alla creazione di “Autochtone” (2009) con il collettivo AOC.

Con Libertivore, Fanny Soriano sviluppa un lavoro corporale che mescola circo e danza, impreziosito dalla sua ricerca su elementi naturali. La sua idea di circo, d’essenza metafisica, intende esplorare le relazioni tra la Natura e la Natura Umana. Ispirandosi ai respiri della natura, da cui disegna scenografie e attrezzerie, la regista cerca di evidenziare le virtù di una semplicità a volte inosservabile, sottovalutata o non riconosciuta.

- “Hêtre”, 2013. Solo per una danzatrice aerea - Kamma Rosenbeck - e un ramo in sospensione.

- “Phasmes”, 2017. Duo di danzatori acrobati - Vincent Brière e Voleak Ung.

- “Silva”, 2017. Percorso in spazi naturali (Curieux de nature, La Passerelle, scène nationale de Gap).

- “Fractales”, 2019. Pièce per cinque circensi (Le Merlan, scène nationale de Marseille, 3ème Biennale Internationale des Arts du Cirque).

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=_Cq-jzRH2fM

PHASMES*
Uno spettacolo per due acrobati – danzatori
Scrittura e messa in scena: Fanny Soriano
Con: Voleak Ung e Vincent Brière
Musica: Thomas Barrière
Luci: Cyril Leclerc
Costumi: Sandrine Rozier
Produzione: Cie Libertivore
Co-produzione: Archaos Pôle National Cirque Méditerranée, Marsiglia - Le Merlan scène nationale de Marseille - Le théâtre La Passerelle, scène nationale de Gap et des Alpes du Sud
Pôle Arts de la Scène - Friche la Belle de Mai, Marseille

Questo progetto ha ricevuto un sostegno alla creazione artistica dalla città di Aubagne e alla produzione dalla Direzione regionale degli Affari culturali Provence-Alpes-Côte d’Azur. Ha anche ricevuto il supporto del dipartimento Bouches-du-Rhône – centro di residenza creativa, della regione Grand Est e del Centre National des Arts du Cirque.

In un chiaroscuro, una misteriosa entità appare ai nostri occhi. Con qualche caratteristica animale, minerale o vegetale, questa chimera muta, si sviluppa, interagisce con l’ambiente. Invitato a osservare questa intimità, lo spettatore è colto da furtive apparizioni: il duo si apre e si contrae, creando figure astratte ed evocative, come quelle di fasmidi senza testa né coda… Di volta in volta strisciando o correndo, i corpi incastrati aprono alla vista miraggi e illusioni ottiche. L’acrobazia moltiplica le possibilità dei movimenti e rovescia le forze con giochi di equilibrio e simmetria, alla ricerca di un centro di gravità comune. L'autonomia, lentamente domata, riafferma a poco a poco la singolarità umana in questo ambiente organico. Sensuale e inquietante, brutale e fragile, “Phasmes” attinge al linguaggio acrobatico sviluppato attorno a un corpo materiale, malleabile e in continua metamorfosi, per sondare il luogo dell'uomo in un ambiente (sovra)naturale.

La linea artistica
Con “Phasmes”, la compagnia Libertivore - Fanny Soriano – porta avanti il lavoro artistico iniziato con lo spettacolo “Hêtre” (il solo per una danzatrice aerea, creato nel 2015) sul legame tra uomo e natura. Lo spettacolo passa in rassegna l’immaginario della natura attraverso i due protagonisti urbani che si tuffano, più o meno consciamente, in un ambiente simile a una foresta. Esplorano, attraverso i loro molteplici desideri, questo universo intriso di illusioni. Da una parte, “Phasmes” si pone in continuità con “Hetre”, dall’altra raggiunge un nuovo livello di energia: più briosa, più acrobatica, più ludica. Usa lo spazio in modo diverso.

La creazione
Avendo trascorso gran parte della mia infanzia in una casa sperduta in cima a una

montagna, circondata da alberi e laghi, la foresta è stato il luogo in cui potevo dare libero sfogo a tutta la mia curiosità. Sotto la sua ombra, ho scoperto un tripudio di vita, oggetto di una continua meraviglia.

Quando ancora oggi cammino nella foresta in cerca di funghi o altri alimenti commestibili, non è raro che mi faccia sorprendere ancora da queste "apparizioni": un albero che copre quasi interamente un muro con le sue radici sinuose, un cervo che appare all’improvviso come un fulmine davanti a me, una formica che trasporta un ramo di una dimensione smisurata o un raggio di luce che attraversa il fogliame degli alberi. Tutte queste piccoli e grandi cose mi fanno sentire come l’unico spettatore di un istante di grazia. E se anche mi distraggono dal mio obiettivo, mi offrono molto di più: l'impressione di avere "trovato qualcosa".

Con la sola materia di due corpi in movimenti, questi imprevedibili incontri alimentano “Phasmes”.

Fanny Soriano

La scrittura
La composizione di “Phasmes” è fatta di improvvisazioni, giochi di equilibrio, simmetrie e di condivisione di centri di gravità. Gli artisti traggono ispirazione da elementi naturali per esplorare una larga gamma di sensazioni e movimenti coreografici, rimanendo però sempre il più vicino possibile l’uno all’altro.

Il lavoro di interpretazione non è sul personaggio in senso stretto. Si tratta piuttosto di una ricerca di presenza e rapporto dell’artista con se stesso. Come mantenere la propria umanità pur essendo una roccia, un albero, un insetto? Le emozioni nascono da una costante ricerca di sensazioni, movimenti interni ed esterni al corpo. Le trame emotive e coreografiche sono intimamente collegate. Si tratta di mettere in discussione il corpo civilizzato e il più malleabile corpo materiale, i cambiamenti e le interazioni che possono esistere tra questi stati.

Luci e spazio scenico
In “Hêtre”, una giovane e un ramo sospeso erano gli unici protagonisti.

In “Phasmes”, sono i corpi dei due danzatori ad occupare lo spazio, senza accessori o attrezzature. Unico elemento scenografico, un mucchio di foglie morte nel mezzo del palcoscenico, che si modifica. Durante lo spettacolo, le foglie si allargano secondo i movimenti dei ballerini, lasciando una traccia del loro passaggio e modificando lo spazio di azione. Le luci accompagnano questa progressione, rivelando solo sagome in controluce, poi intensificandosi poco a poco per rivelare il volto e la personalità degli artisti, che riprendono corpo in questo ambiente organico. Esse sole bastano a creare un’atmosfera.

Trailer: https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=j_ojYk4G748

IL FESTIVAL

1 Maggio ore 21.00
CONCERTO POUR DEUX CLOWNS
LES ROIS VAGABONDS*

L’arte del clown va ben al di là di quello che si pensa. Non è né tragico né comico.
È lo specchio comico della tragedia, e lo specchio tragico della commedia.

André Suarès
Di e con Igor Sellem e Julia Moa Caprez
Tecnica: Sacha Pinget, Florian Euvrard
Produzione: Les Rois Vagabonds
Sostenuto da: Région Franche Comté, Département du Jura, Commune de Chaux des Crotenay
Residenza: Théâtre Montansier Versailles, G.A.E.C. Aux P’tits Bonheurs, La vache qui rue, La caille qui rit
Durata: 1h10
A partire dagli 8 anni
Prix du Public Avignon Off 2013
In programma: Vivaldi, Strauss, Bach... Ma i musicisti sono clown!

“Les Rois Vagabonds, clown tradizionali o nuovi clown? Prima di tutto, “poeti in azione”, secondo Henry Miller.

Ci danno le ali per percorrere con loro un tratto del nostro cammino di umanità. Perché i clown non interpretano la commedia. Se hanno un naso rosso o una maschera bianca e vestiti

stravaganti, è per mettersi a nudo meglio. Questi due entrano in scena con i loro strumenti musicali, partner di giochi, portavoce delle loro emozioni. E due casse che di volta in volta diventano un podio, una nave, una prigione della Bella Addormentata, una crisalide.

Mimi, acrobazie, musica, poche parole appena. Les Rois Vagabonds parlano un linguaggio universale. Che siate un vecchio filosofo o un bambino piccolo, sarete sorpresi, meravigliati, riderete, sarete commossi. Artisti completi, questi due vagabondi si districano con facilità tra le varie discipline. Clown, la loro creatività si nutre dei contatti umani. Per loro, incontrare i pubblici più diversi, è un’esigenza artistica.”

Armelle Martin, giornalista

Noi siamo musicisti, acrobati, mimi, ma è il pubblico che ci rende clown. La nostra passione per la musica classica ci ha fornito il pretesto per andare in scena: un concerto. La semplicità di questo pretesto permette di liberare l’immaginazione. Tutto allora diventa possibile, l’intelletto può lasciare il posto all’emozione.

I clown che siamo non smettono di far cadere la cosiddetta “quarta parete”. Nella scrittura stessa del nostro spettacolo, il pubblico è presente come guida, motore di alcune nostre azioni. A volte si dice che il clown danzi con il pubblico… ogni sera si crea una nuova storia d’amore con gli spettatori come un invito a riconoscere nell’altro il riflesso di noi stessi.”

Les Rois Vagabonds

La compagnia
Les Rois Vagabonds nascono dall’incontro tra Julia Moa Caprez e Igor Sellem. Il loro bagaglio eclettico che spazia dall’acrobatica alla musica, dalla danza al teatro gestuale, ha fatto nascere un desiderio comune di esplorare l’arte del clown. Dal 2008 sviluppano la storia del loro duo attraverso la ricerca di un linguaggio universale, senza parole. Si inseriscono nella tradizione dei clown che fanno evolvere il proprio spettacolo durante tutta la vita… come Grock, Buffo o Slava.

“La prima volta che sono stato un clown, è stato senza volerlo, a scuola durante una dimostrazione di ginnastica. I miei movimenti bruschi, dietro a due ragazze impeccabili, hanno scatenato le risate del pubblico. Non capivo bene, ma sentivo che il mio imbarazzo e quelle risate avevano creato qualcosa di magico, come una forza che ha sospeso il normale ordine delle cose e che faceva del bene. Questo momento è fissato nella mia memoria. Seguirono un master in Fisica fondamentale, un brevetto statale in Scalata e dieci anni di viaggi per la Francia come trombettista e acrobata con la Compagnie Erectus. Ma, gradualmente, questo lungo percorso mi ha riportato a quell’esperienza: clown. La via allora è diventata chiara. Ho posto le basi del mio gioco clownesco con Yvo Mentens e Caroline Obin e, nello stesso tempo, con Julia Moa Caprez abbiamo creato Les Rois Vagabonds. "

Igor Sellem

“Avevo 4 anni quando ho iniziato a suonare il violino. Avevo sentito il Concerto in La minore di Vivaldi e tutto quello che volevo era impararlo. Ho dovuto aspettare gli 8 anni. In poco tempo, il violino è diventato parte di me, come lavarmi i denti! Scuola Internazionale di Suzuki, Conservatorio di Winterthur, ensemble e orchestre, concerti dalla Scozia alla Russia… il violino prendeva sempre più spazio nella mia vita. Ma avevo mal di schiena! Il mio corpo aveva bisogno di muoversi. Allora, ho lasciato il violino per seguire l’Accademia di danza di Amsterdam, poi le scuole di circo di Buenos Aires e San Francisco. Spettacoli di strada, cabaret, compagnie di circo, danza… il violino si era addormentato. Anni più tardi, segnata dall’insegnamento dei clown Jeff Raz, Yvo Mentens, Caroline Obin, proprio mentre costruivo il mio clown, Vivaldi mi ha “richiamato”. Ho capito che il violino era parte integrante della mia voce più profonda, fondamentale. Creando Les Rois Vagabonds con Igor Sellem, l’ho ritrovata.”

Julia Moa Caprez

Dalla rassegna stampa

“Musicisti, acrobati, mimi, Julia Moa Caprez e Igor Sellem formano un duo di poesia e finezza. Dopo uno spettacolo così, l'uomo oltre a essere andato sulla luna, può conquistare le stelle per offrirle come un mazzo di rose.” France 3

“Stupore e ammirazione si contendono il nostro piacere… Ma non bisogna farsi ingannare:

dietro a questa leggerezza c'è il rigore di grandi professionisti. Un vero gioiello, con cui dobbiamo assolutamente divertirci senza moderazione in questi tempi di austerità.” Avignon off

“Uno spettacolo estremamente originale, eccezionale, pieno di poesia, magnifico.”

Michel Drucker, Vivement Dimanche

“A momenti tecnico, divertente, creativo e senza tempi morti, questo concerto di clown è un delizioso passo a due, un puro regalo… usciamo dallo spettacolo e sorridiamo.” Vivantmag

“Les Rois Vagabonds, clown tradizionali o nuovi clown? Prima di tutto, “poeti in azione”, secondo Henry Miller. Ci danno le ali per percorrere con loro un tratto del nostro cammino di umanità. Perché i clown non interpretano la commedia. Se hanno un naso rosso o una maschera bianca e vestiti Stravaganti, è per mettersi a nudo meglio. Questi due entrano in scena con i loro strumenti musicali, partner di giochi, portavoci delle loro emozioni. E due casse che di volta in volta diventano un podio, una nave, una prigione della Bella Addormentata, una crisalide. Mimi, acrobazie, musica, poche parole appena. Les Rois Vagabonds parlano un linguaggio universal. Che siate un vecchio filosofo o un bambino piccolo, sarete sorpresi, meravigliati, riderete, sarete commossi. Artisti completi, questi due vagabondi si districano con facilità tra le varie discipline. Clown, la loro creatività si nutre dei contatti umani. Per loro, incontrare tutti i più diversi pubblici, è un’esigenza artistica.”

Armelle Martin

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=9TXb-ZuKH7I

2 Maggio ore 21.00
SLIPS INSIDE
OKIDOK

Di e con Xavier Bouvier e Benoît Devos
Disegno luci di Laurent Kaye
Produzione OKIDOK
Durata 75 minuti… di esilarante comicità
I clown più goffi del mondo rimasti in mutande in una gara di salti mortali sbagliati ed equilibrismo surreale.

L’attore recita, il clown è. Uno dei principali snodi della pedagogia clownesca di fine Novecento è “trovare il proprio clown”. In questo senso i clown Xavier Bouvier e BenoÎt Devos, già nel mezzo di una brillante carriera e in sincronia con i loro clown ben definiti nei loro precedenti spettacoli, hanno deciso di cercarne degli altri, e hanno trovato due loro nuovi clown, con un uso minimalista di trucco e costumi, uso sapiente e virtuoso di tecniche del corpo, espressioni facciali, utilizzo dello spazio, composizione delle relazioni fra i personaggi e con il pubblico, senso del timing. Xavier e Benoît hanno dimostrato che per ognuno di noi esistono, probabilmente, diversi clown. Così facendo, forse confonderanno ulteriormente le idee di critici, teorici e storici. Ben venga la dialettica, perché uno dei motivi di esistere del clown è proprio quello di confondere e far pensare, oltre che far ridere: questo è ciò che fanno gli OkiDok nello spettacolo “Slips Inside”.

Okidok è un duo di clown acrobati belgi i cui spettacoli, di straordinaria efficacia espressiva e di tagliente umorismo, rileggono con arguzia e sofisticazione non disgiunta da una trascinante spettacolarità, l’intera storia della clownerie. Irriverenti, mordaci, stralunati, atletici e capaci di una mimica fisica che sembra sfidare le leggi della gravità e i limiti del corpo umano, Xavier Bouvier e Benoît Devos sono stati giustamente definiti “le foie gras du mime”. Lo spettacolo di Okidok, “Slips Inside”, è, infatti, senza parole, ed è, indiscutibilmente, un capolavoro, attentamente pensato e provato, di comunicazione non verbale, in cui anche la più esilarante e snodata acrobazia non è mai fine a se stessa, ma concorre a creare un insieme di gestualità che hanno talvolta più peso delle parole. Ballerini, commedianti, mimi, prestigiatori, equilibristi, rumoristi, strumentisti, cascatori: troppe parole, in uno spettacolo senza parole, ci vorrebbero per definire con accuratezza il duo Okidok.

Ma il risultato è uno solo: il pubblico rimane volenteroso prigioniero di una trama comica sul filo della più gioiosa spudoratezza ed in cui il movimento, la comunicazione non verbale e visiva, le onomatopee e, certamente, anche i più sarcastici doppi sensi riescono a dimostrarsi avvincenti e totalmente coinvolgenti per un’ora e mezza filata.  

Un teatro gestuale muto, ma punteggiato da borborigmi che esplodono come metafore. Due sfrontati ragazzacci, è vero, che si prendono gioco dei nostri pudori, delle nostre esitazioni, delle nostre debolezze ed incertezze, della nostra capacità di esprimere e comunicare: con pochi accenni delle dita Okidok sa far nascere una nuova storia da raccontare, sa introdurre una nuova gag che si avviluppa alle precedenti e alle successive, creando una fittissima trama di ammiccamenti, allusioni, rimandi e surreali riletture della realtà. Irriverenti? Certo, ma niente colpi sotto la cintura, casomai un disperato solletico che porta ad un’irrefrenabile voglia di sorridere e di ironizzare.

Okidok sfida ogni tabù per il solo piacere di vederci esplodere in un incontenibile attacco di ilarità, un vero “fou rire”, un riso in cui si prende atto della curiosa, surreale, assurda follia del mondo. Non casualmente, “Slips Inside” è spettacolo che originariamente nasce nelle strade e narra le curiose vicende di due clown che s’illudono di essere straordinariamente belli, atletici, attraenti e che mai si accorgono della loro tonitruante goffaggine, della loro implicita timidezza, delle loro debolezze che sono anche tenere debolezze dell’animo. Un successo che è andato aumentando di recita in recita, dall’Europa all’Australia, dal Giappone al Canada.

OKIDOK
Arrivano dal Belgio e sono un formidabile duo di clown acrobati che da più di 24 anni lavorano per perfezionare il loro originalissimo stile. Nei loro spettacoli, pluripremiati e famosissimi in tutto il mondo, la risata è sovrana comparendo ora sottilmente ora fragorosamente sulle labbra di un pubblico senza età. E dove la strizzata d’occhio alla tradizione, si arricchisce di un immaginario surreale unito ad un senso innato della comicità e ad una tecnica acrobatica senza pari. Lo spettacolo è costruito come una successione di sketch tanto improbabili quanto spassosi ed esilaranti, dove l’insolito e l’imprevisto incrociano continuamente l’inventiva.

Xavier Bouvier e Benoît Devos si sono formati all’Ecole Lassaad, una scuola di teatro nata dopo dieci anni di collaborazione di Lassaad con Jacques Lecoq a Parigi. E all’École Nationale du Cirque a Montreal, ricevendo così una formazione completa di circo e teatro che li ha portati a trionfare al Festival du Cirque de Demain di Parigi e ad essere considerati fra i più interessanti esponenti della nuova clownerie internazionale. Moderni e raffinati ma estremamente popolari e divertenti, sanno sapientemente utilizzare le tecniche più varie del circo: giocoleria, equilibrismo, acrobazia.Gli Okidok, trionfatori al Festival du Cirque de Demain di Parigi, sono considerati fra i più interessanti esponenti della nuova clownerie internazionale. Nei loro show “Slips inside” e “Ha Ha Ha”, questi due pagliacci belgi, moderni e raffinati ma estremamente popolari, mischiano le tecniche più varie del circo: giocoleria, equilibrismo e acrobazia.

Spettacoli pieni di risate ed estremamente coinvolgenti per ogni tipo di pubblico, dai più grandi ai più piccini.

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=apGYkBNovto

3 Maggio ore 21.00
PITI PETA HOFEN SHOW
Cie LPM

45 minuti di risate, follia e tecniche mai viste!
Con Andres Torres Diaz, Johannes Bauhofer, Lucas Castelo Branco
Produzione: LPM

La compagnia LPM nasce nel 2013, quando i tre giocolieri Lucas Castelo Branco, Andres Torres Diaz e Johannes Bauhofer, provenienti da 3 Paesi diversi, si incontrano al corso di formazione professionale “Centre des Arts du Cirque – Le Lido”. Da allora, hanno combinato le loro personali ricerche e presentato diversi lavori (ciascuno con il proprio strumento), fino a creare una performance come compagnia.

In Piti Peta Hofen Show tre personaggi vivono in un universo assurdo, con logiche anomale, nel quale la stupidità regna sovrana e la giocoleria fa da madrelingua. Tre stili personali diversi, uniti da gioco teatrale, improvvisazione e ossessione per gli oggetti.

Trailer: https://www.youtube.com/embed/3V45vLEpnMk

4 Maggio ore 19.00
L'ULTIMO BUFFONE
Dalle Utopie dell’Illuminismo fino al Circo della fine dell’Ottocento. (Una narrativa basata sulla saga della mia famiglia Bassi)
LEO BASSI

“Questo spettacolo è dedicato alle nuove generazioni che si ribellano alle ingiustizie e al cinismo del Potere, con la speranza che la ribellione e la vitalità dei clown possano essere d’ispirazione in questi tempi confusi.”

Leo Bassi

Quando anni fa vidi per la prima volta un breve film del 1896 del mio bisnonno Giorgio Bassi e di suo fratello Giuseppe, entrambi clown, registrato dai fratelli Lumière, l’impatto fu fortissimo. Erano pochi minuti che raccoglievano i migliori momenti del numero circense dei Bassi che mia sorella, storica del circo, aveva trovato negli archivi della Fondazione Lumière di Lione in Francia.

Tre anni dopo capii che la semplicità e il buon umore che riscontravo non era frutto di un mondo più ingenuo e innocente, ma tutto il contrario: era un modo molto ben studiato per prendere in giro la pomposità e l’ostentazione del potere politico dell’epoca. Vidi chiaramente che la forza del clown era saper giocare con la stravaganza, al di sopra delle convenzioni, in una società molto formale e strutturata. Perfino il suo modo di vestire non era poesia o surrealismo, ma una maniera per sovvertire le norme rigide dell’abbigliamento conservatore.

Iniziai a ricordarmi alcune frasi della mia infanzia circense:
-Il nostro non è un lavoro, è una missione.
-La Chiesa e noi siamo facciamo la stessa attività: vendiamo miracoli!
-Figlio, non ci sono differenze di razza: vali solo per quello che sai fare. Siamo internazionalisti!
-Bisogna essere orgogliosi di chiamarsi “bassi” (Bassi!)

Quando ho lasciato il circo, negli anni ’70, volevo fuggire da quello che aveva fatto decadere il mio mondo: spettacoli infantili pieni di tradizioni e convenzioni vuote. Dentro di me, avevo fame di qualcosa di più grande, essenziale: provocazioni, lotte politiche…

Ora so che, lungi dall'essere una pecora nera, un rivoluzionario, il mio istinto provocatorio è stato ispirato dallo stesso spirito libertario che ha mosso i miei antenati. Davanti al sistema delle classi rigido, che divideva la società, il circo classico era un luogo nel quale il ceto basso, gli operai, i contadini, potevano liberarsi e aprirsi nuovi spazi nella vita. Erano eroi popolari che dimostravano che con lo sforzo fisico, determinazione intellettuale e molto senso dell’umorismo, i poveri potevano salvarsi. Forse più del socialismo stesso, il mondo del circo era l'incarnazione utopica dell'essenza filosofica dell'Illuminismo.

Per essere nato nell’ultima generazione di circo tradizionale e averlo conosciuto dall’interno, ho iniziato a considerarmi l’Ultimo Clown. Non è uno spettacolo, è un ritorno cosciente alle responsabilità etiche della mia famiglia…

È una rivolta popolare contro la tirannia di oggi e di sempre.

Leo Bassi
Nato a New York nel 1952 e conosciuto a livello mondiale per le sue stravaganti creazioni teatrali e le sue innumerevoli azioni provocatorie. Discendente di un’antica famiglia di commedianti eccentrici e di circensi provenienti da Italia, Francia, Inghilterra e Austria.

Amato o odiato, Leo non ha mai cercato il consenso come artista o come uomo. La sua arte, libera da convenzioni, offre al pubblico un’esperienza appassionante, sensazionale e sconvolgente, dove il suo humour e la provocazione sono strumenti indispensabili per esplorare le contraddizioni della nostra società. Negli ultimi anni i suoi spettacoli hanno toccato temi di attualità politica e sociale e ha creato, tra gli altri:

- La Vendetta (2000) Reflexión acerca de las marcas globalizadas.
- El 12 de Septiembre (2001) Otra manera de entender el terrorismo.
- Golf. (2003) espectáculo Irónico sobre un juego que insulta la naturaleza.
- 2005-2008 "LA REVELACION" Una vision critica del monoteismo.
- 2008-2012 "Utopia"
- 2009-2018 "The Best of BASSI"
- 2017 "El Ultimo Bufón"
- "El BassiBus"… Viajes a lo peor de una ciudad. (2004/2011) Una performance dal vivo nella quale il pubblico esce in autobus per visitare, in situ, gli scandali politici ed economici più scabrosi.
- "El Belen en Tiempos Revueltos" (2011-2014) Un gigantesco presepe tradizionale ambientato nell’Israele di oggi con soldati, taniche, elicotteri per ricordare la sofferenza del popolo palestinese.
- "El Paticano de Lavapìés" Capilla de la Iglesia Patólica dedicada a los Patos de Goma. (2012/2018) In questo tempio si celebra la messa di domenica, matrimoni, battesimi e funerali, secondo i principi filosofici dei pagliacci.

Oltre alla sua immagine polemica, Bassi è anche un attore e autore teatrale che ha ricevuto riconoscimenti e premi. Per Leo, risa e provocazione non sono solo intrattenimento. Sono strumenti indispensabili e unici per esplorare le nostre imperfezioni e contraddizioni, e per avvicinarsi un po’ di più all’essenza della vita.

5 Maggio ore 16.30
CLOWN IN LIBERTÀ
TEATRO NECESSARIO

Di e con Leonardo Adorni, Jacopo Maria Bianchini, Alessandro Mori
Produzione Teatro Necessario

"Se consideriamo che il clown è nascosto nel nostro inconscio – quando ci rendiamo ridicoli per strada, quando ci azzuffiamo, quando siamo innamorati, tutti gli aspetti buffi di ogni persona, tutto ciò che mette al bando la serietà – credo che ognuno di noi lo abbia. Si tratta di decidere se vogliamo servircene, se vogliamo farne un mestiere. È questa la grande differenza, ed è qui che risiede la difficoltà." Gilles Defacque
Concerto continuamente interrotto dalle divagazioni comiche dei musicisti o spettacolo di clownerie ben supportato dalla musica?
Clown in libertà è un momento di euforia, ricreazione e ritualità catartica per tre buffi, simpatici e ‘talentuosi’ clown che paiono colti da un’eccitazione infantile all’idea di avere una scena ed un pubblico a loro completa disposizione. Senza un racconto enunciato e senza alcuno scambio di battute, Clown in libertà racconta, dunque, il pomeriggio un po’ anomalo di tre clown che vogliono allestire uno spettacolo per divertire, stupire ed infine conquistare, abbracciare, baciare il pubblico di passanti. Cercando con ogni mezzo di sorprenderlo, a costo di prevaricarsi gli uni con gli altri, di farsi vicendevoli dispetti finiranno per causare, a volte, il deragliamento dell’azione. Ecco quindi sequenze di mano a mano, duelli al rallentatore, intricati passaggi di giocoleria rubandosi ripetutamente di mano gli attrezzi, e ancora evoluzioni e piramidi.
La musica è la vera colonna portante dell’azione e dello sviluppo narrativo; accompagna, scandisce e ritma ogni segmento ed ogni azione. L’intero spettacolo risulta così come un grande, unico e continuo viaggio musicale che non si interrompe ‘quasi’ mai, nemmeno durante le acrobazie più impensabili.

Gli spettacoli del Teatro Necessario sono presentati in tutto il mondo e fondono linguaggi del circo contemporaneo, del teatro e della musica. La compagnia cura la direzione artistica di Tutti Matti per Colorno, festa internazionale di circo e teatro di strada.

Trailer: https://www.youtube.com/embed/S5uxP4kIxv4

6 Maggio ore 21.00
NUOVA BARBERIA CARLONI
TEATRO NECESSARIO

con Leonardo Adorni, Jacopo Maria Bianchini, Alessandro Mori
regia Mario Gumina
Produzione Teatro Necessario
in collaborazione con C.L.A.P.Spettacolodalvivo/Danzarte progetto Next - Oltre il Palcoscenico, Regione Lombardia

Grazie a Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti

Nelle sparute barberie di provincia oggi rimangono specchi rettangolari appannati dal tempo e ricoperti da una ragnatela di graffi, vecchie sedie cigolanti, arnesi arrugginiti, odore di brillantina e impazienti avventori in silenziosa attesa del proprio turno. Ma soltanto mezzo secolo addietro la barberia era nientemeno che il luogo di ritrovo preferito dai signori. Un posto discreto, dove discutere liberamente dei propri affari e delle proprie idee. E c’era la musica, c’era il caffè e c’erano gli aneddoti balzani del fidato barbiere. La barberia era, in poche parole, il punto nevralgico del paese.

L’idea portante dello spettacolo è ricreare l’atmosfera di quei tempi non troppo lontani in cui il barbiere cantava, suonava, serviva da bere, consigliava... in una parola, intratteneva i suoi ospiti. E, naturalmente, faceva barba e capelli. Nel gioco, il palco non è altro che la barberia medesima, animata dai tre aspiranti barbieri, e la platea una grande sala d’attesa. Il pubblico tutt’intorno ne definisce i confini spaziali e assurge infine a parte integrante della sala medesima, cioè dello show.

Lo spettacolo gioca sul tempo dell’attesa. Attesa del cliente da parte dei barbieri che ingannano il tempo cimentandosi in singolari dimostrazioni di abilità. Attesa anche da parte dello spettatore, il quale, a conti fatti, non può che ‘temere il peggio’. Un’attesa che mistifica una più profonda crisi di identità, giacché ‘essere barbieri’ significa ‘avere un cliente’ così come ‘essere attori’ significa ‘avere un pubblico’.

Sciamani e dottori, veri e propri artisti del cuoio capelluto determinati a curare, a suon di lozione, qualunque problema, i barbieri/musicisti ostentano orgogliosi il proprio talento gestuale… certi che il cliente uscirà pulito e liscio, rigenerato nel corpo ed elevato nello spirito.

Trailer: https://www.youtube.com/embed/5Z-gasH3Fqs

7 Maggio ore 21.00
EXCEPTIONS TO GRAVITY
AVNER THE ECCENTRIC

Scritto, diretto e interpretato da Avner Eisenberg
Musica autorizzata da The Casco Bay Tummlers dal loro album Jumpin’ Jewpiter! e Klezmorim dal loro album Metropolis.
Voice coach: Julie Goell

Avner è un artista poliedrico, portatore di un suo stile personale ed originalissimo, che combina l’arte del teatro, del mimo e dei trucchi di magia con le tecniche del clown tradizionale. Innalzato sul podio dell’arte clownesca americana dalla critica internazionale, osannato a Broadway come dall’Actor’s Theater, dal New York Times e dal Tyrne Moscow, il suo spettacolo è universalmente riconosciuto come capolavoro di comicità destinata a durare nel tempo, dotata di saggezza e di altrettanta innocenza. Avner riesce a far sembrare facili anche le cose più difficili e le cose semplici impossibili, è in grado di travolgere il pubblico con una briosa e sorprendente performance.

Conosciuto come uno dei più grandi clown di tutti i tempi, Avner Eisenberg vive una tranquilla infanzia in Atlanta, Georgia. Da bambino le sue passioni sono i serpenti e la giocoleria. Voleva diventare un dottore, ma dopo un anno dalla laurea con lode in Chimica e Biologia i suoi genitori lo spingono verso il teatro.

Coniugando l’arte della giocoleria all’educazione, Avner frequenta quattro università girando per gli Stati Uniti e nel 1971 ottiene un diploma in teatro all’Università di Washington.

Studia a Parigi con Jacques Lecoq per due anni. Una volta mentre si esibisce per strada a Parigi viene arrestato per comportamenti eccessivi legati alla buffoneria in pubblico.

Di ritorno negli Stati Uniti Avner insegna alla Dell’Arte School di Carlo Mazzone Clementi in Commedia fisica in California. Avner deve molto a questi due uomini: “Lecoq mi ha insegnato tutto quello che so e Carlo tutto il resto”.

Avner è probabilmente maggiormente conosciuto per la sua accattivante interpretazione del gioielliere ne Il gioiello del Nilo, a fianco di Michael Douglas e a Kathleen Turner. È anche apparso nel film Brenda Starr e nella serie televisiva Webster e Mathnet.

La performance one-man show di Avner, Avner the Eccentric, è un successo a Broadway nella stagione 1984-1985. Collabora alla produzione del Lincoln Center della Commedia degli Errori di Shakespeare e nel 1989 torna a Broadway con Ghetto, in cui ha un ruolo principale. In altri teatri Avner interpreta sia Estragone sia Vladimir in Aspettando Godot, veste i panni del protagonista in R. Crumb Comix e recita a fianco della moglie Julie Goell nella prima mondiale di Zoo of Tranquillity.

Il nuovo show di Avner Exceptions to Gravity sfida le barriere del linguaggio e della cultura ed è andato in tour per tutti gli Stati Uniti e all’estero. Avner ha spesso recitato in altri teatri, tra cui Arena Stage, Trinity Rep, Actor’s Theater of Louisville, The Empty Space, Indiana Rep, The Goodman Theater, Portland Stage, Merrimack Rep, Virginia Stage Company, Dallas Theater Center, Seacoast Rep, San Jose Rep, Theatre Fontaine (Parigi) e Teatro Alfil (Madrid).

Avner è un attore di spettacoli comici, di magia e di teatro. Negli anni passati ha partecipato al Festival di Edimburgo, dove ha vinto il New Faces of 1991 Award, ed è stato finalista per il Perrier Award, l’Israel Festival e il Montreal International Comedy Festival. È anche apparso al London International Mime Festival, al Festival of American Mime, al New York Clown Theatre Festival, al Fool’s Festival, al New York Magic Symposium, all’Hudson Clearwater Revival e all’International Movement Theatre Festival.

Avner ha vinto i premi speciali della giuria al Festival Internazionale del Circo a Monte Carlo, all’Arosa International Humor Festival, al Festival Internazionale di Clown a Barcellona, al Leipzig Lach Messe, e al St. Gervais International Theater Festival dove ha vinto anche il premio del pubblic. Avner è stato inserito all’International Clown Hall of Fame nel 2002.

Avner è conosciuto in tutto il mondo anche per le sue apparizioni in televisione. Ha partecipato al  Paul Daniels Show e al Packing Them In in Gran Bretagna, al 35th Anniversary Special sulla NTV; sulla NHK in Giappone, in Sebastian C’est Fou, in Le Plus Grande Cabaret du Monde, e nel Cabaret Sauvage in Francia, in Un Dos Tres e in Juan Tamariz Special in Spagna, in Martes 13 in Cile, nel Ritmo de la Noche in Argentina, nell’UNICEF Comedy Special in Italia, nel Montreal Just for Laughs Comedy Festival su Showtime e molti altri programmi.

Oltre ad avere un’agenda piena di performance, Avner ha insegnato nella Master Class in Clowning e in Eccentric Performing negli Stati Uniti, in Francia, in Germania, in Finlandia, in Belgio, in Giappone e in Spagna. Ha sviluppato un proprio stile, che usa il teatro come strumento terapeutico e ha tenuto workshop per studenti e professionisti nel campo dell’assistenza sanitaria e dell’educazione. Oggi vive su un’isola al largo della costa del Maine e gli piacerebbe navigare. Avner è anche cintura nera di Aikido.

Avner è insegnante certificato in Ericksonian Hypnosis, è un professionista NLP e nella programmazione neuro linguistica. È specializzato nella gestione di ogni aspetto della performance.

Avner è direttore artistico di Phyzgig, un festival annuale di teatro fisico, Presidente del Celebration Barn Theatre ed è nel consiglio di direzione di Acorn Production, Etz Chaim Synagogue e Chestnut Street Lofts.

Trailer: https://www.youtube.com/watch?time_continue=4&v=IAi92o_2tDQ

FESTIVAL TENDENZA CLOWN
organizzato e diretto da C.L.A.P.Spettacolodalvivo

CONVEGNO 4 MAGGIO 2018, ore 10.00 – 17.00
Teatro Franco Parenti, Milano

CURRICULA RELATORI

VALERIA CAMPO
Regista, docente di arti sceniche, consulente artistico di circo contemporaneo per progetti di formazione, festival, eventi. Diplomata alla Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova e a lungo nel Teatro dell'Archivolto, formazione teatrale genovese attiva nel teatro comico e di creazione, si occupo di scrittura e regia di circo contemporaneo e formazione scenica dell'attore di circo come guest lecturer e regista in scuole di circo internazionali quali Ecole Nationale de Cirque de Montréal (Canada), NICA National Institute of Circus Arts (Australia), DOCH University of Dance and Circus, Stoccolma.  Il suo workshop "Dalla maschera della Commedia Italiana al Clown" è ospitato presso le maggiori accademie di teatro internazionali quali NIDA (Sydney), HKAPA (Hong Kong), Sue Morrison Clown Center (Toronto e Blue Lake PhysicalTheatre School (USA)Central Academy of Drama (Beijing).  Nel 2017 ha collaborato come consulente e docente al corso Semplicemente Circo, Corso Open di Organizzazione teatrale a cura di Mimma Gallina e Anna Guri per la Scuola Civica di Tetro Paolo Grassi, Fondazione Milano. Dal 2014 è Presidente della Commissione Circhi e Spettacolo Viaggiante del MiBACT, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

LEO BASSI
Nato a New York, è noto in tutto il mondo per le sue performance stravaganti e le sue innumerevoli azioni provocatorie.  Leo Bassi discende da una antica famiglia di circo proveniente da Italia, Francia, Inghilterra, Austria, Polonia. Da loro ha ereditato non solo abilità straordinarie - è un esperto antipodista (giocoliere con i piedi) - ma anche il suo spirito libertario, irriverente e cosmopolita. Per Leo Bassi, risate e provocazioni non sono solo intrattenimento: sono strumento indispensabile e unico per esplorare le nostre imperfezioni e contraddizioni e avvicinarci 'all'essenza della vita, nonché esplorare le contraddizioni della nostra società. Tra gli innumerevoli spettacoli creati da Bassi ricordiamo “The Last Buffoon” e “Il Meglio di Bassi”. Senza dimenticare: "Il BassiBus"... Viaggia nel peggio di una città. (2004/2011): una performance dal vivo in cui il pubblico parte in autobus per visitare, in situ, gli scandali politici ed economici del proprio paese… Bassi è anche un attore e autore teatrale, ambiti per cui ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti tra cui: Tondela, Portogallo Internazionale di Teatro Premio Puerto Montt, Cile Premio Festival Amendola, Premio LiberPress Ciutat de Girona, Premio Festival Internazionale Commedia, Germania, Premio Clown Humoriade de Odessa, Ucraina, Premio Juste pour Rire Festival, Montreal Canada, premi alla carriera  Grock,  Cittá di Imperia e Festival di Certaldo. Oggi alterna le performance con il lavoro di insegnante con corsi sull'essenza di essere Clown. La sua passione per la storia sociopolitica dell'Europa lo ha portato a tenere numerose conferenze su questo argomento.

LUISA CUTTINI
Dal 2015 è direttrice di C.L.A.P.Spettacolodalvivo, Circuito Multidisciplinare Regionale, per il quale cura la programmazione artistica e lo sviluppo progettuale.

Dal 2000 si occupa di programmazione, gestione e direzione artistica di festival e rassegne tra cuiBrescia Festival di Danza, La Strada Festival, Quasi Solo, Tra varchi e solchi, S.P.O.T.
Dal 2004 al 2014 gestisce e dirige il Circuito Danza Lombardia, riconosciuto e sostenuto dal MiBACT e da Regione Lombardia. Nel 2010 fonda C.U.L.T. - Circuito Urbano Lombardia Teatro. Attraverso questo circuito gestisce e organizza una rete di festival e progetti legati al teatro urbano e circo contemporaneo diffusa su tutta la Lombardia. Nel 2013 organizza e dirige il progetto Ministeriale e Interregionale Teatri del Tempo Presente. Dal 2013 al 2016 è project manager di Underground connection, progetto sostenuto da Fondazione Cariplo che ha trasformato la sede dell’associazione in centro culturale - casa delle Arti Performative. Nel 2015 organizza e dirige la 3° edizione di NID Platform - Nuova Piattaforma della Danza Italiana.
Relatrice a diversi convegni europei quali Fresh Street (Barcellona), Mirabilia (Fossano) e Open Circus (Università Statale di Milano) e membro effettivo dei network Dancing Cities, CircusNext e Circostrada; organizzatrice del corso di perfezionamento in Danza di Comunità Danza.Comm e di convegni internazionali in collaborazione con diverse Università; fondatrice e coordinatrice di A.C.C.I. - Associazione Culturale Circo Contemporaneo Italia; fa parte delle reti nazionali e regionali Anticorpi XL, Glocal Sound, Focus Young Arab Choreographers, CircusZone, S.P.O.T. - Sostegno alla Produzione Off Teatrale e dell'Ufficio di Presidenza ADEP/Federvivo.

MARIE CELINE DAUBAGNA
Direttrice Pedagogica e Professore in Ricerca al Centre des Arts du Cirque Le Lido di Toulouse (Francia).

Studia Commedia del' Arte, clown e bouffon alla Scuola Serge Martin di Ginevra. Ha fatto parte di importanti compagnie di teatro di improvvisazione in Francia e Svizzera e dal 1988 al 1990 fa parte della squadra nazionale svizzera che partecipa ai mondiali di improvvisazione Francia - Svizzera - Belgio, Quebec. In quegli stessi anni fa parte delle compagnie di teatro di strada Cie Internationale Aligator e le Kosmos Kolej de Wladislaw Znorko. Come attrice partecipa agli spettacoli del Groupe Merci e come attrice e autrice dei propri testi nell'ambito degli eventi CinéPalestine e Toulouse Syrie Solidarité. Collabora con Les Artpenteurs (Les petits riens, Côté cour, La femme assise).

Dal 1992 entra nel' equipe dei formatori del Centre des Arts du Cirque Le Lido di Toulouse (Francia) come insegnante di clown, improvvisazione, teatro.

Nel 2004 Marie Céline Daubagna diventa Direttrice Pedagogica della Formazione Professionale del Lido. In questo ruolo da più di 20 anni traccia le linee guida della pedagogia e ricerca della scuola di circo del Lido e cura la regia degli spettacoli. Parallelamente, come regista accompagna le creazioni di importanti compagnie di circo contemporaneo quali Cie Sacekripa, Cie Fetama, Cie La Tide, LPM, per lo spettacolo “Tutti Frutti”, in lavorazione.

AVNER EISENBERG
Clown americano acclamato in tutto il mondo: performer eccentrico e poliedrico, insegnante di clowning, abilitato nella ipnosi ericsoniana, dal 2002 accolto nell' International Clown Hall of Fame.  Laureato in Discipline Teatrali presso l’Università di Washington, approfondisce i suoi studi a Parigi con Jacques Lecoq. Il suo one man-show “Avner the Eccentric” è stato il maggiore successo della stagione 1984-1985 a Broadway e, come il suo ultimo spettacolo “Exceptions to Gravity”, dagli USA ha viaggiato in tutto il mondo facendo il tutto esaurito. Ha partecipato a numerosi spettacoli teatrali quali “La Commedia degli Errori” di Shakespeare al Lincoln Center di New York e la pièce teatrale “Aspettando Godot” di Beckett ed è noto al grande pubblico soprattutto per il ruolo del ladro nel film “Il Gioiello del Nilo” con Michael Douglas e Kathleen Turner. Partecipa a prestigiosi festival e rassegne internazionali di circo, teatro e magia: Festival di Edimburgo (premio New Faces Award), Festival del Circo Internazionale di Monte Carlo (premio speciale della giuria), Montreal International Comedy Festival, London International Mime Festival, Festival of American Mime, New York Clown Theatre Festival, Fool’s Festival, New York Magic Symposium, International Movement Theatre Festival, Arosa International Humour Festival, Barcelona International Clown Festival, Leipzig Lach Messe, St Gervais International Theater Festival. Avner tiene in tutto il mondo masterclass sulla clownerie e workshop mirati a supportare il lavoro terapeutico svolto dagli operatori dell’ambito socio-sanitario. Attualmente ricopre la carica di direttore artistico del Festival di arti comiche “Phyzgig” e dirige il Celebration Barn Theater e la compagnia Acorn Productions.

CHRISTIAN FAVRE
Direttore artistico di Tendance Clown (Marsiglia, Francia). Il festival è alla sua tredicesima edizione e ogni anno a maggio riunisce migliaia di persone. Il cartellone spazia su location diverse, con spettacoli dedicati alla figura del clown.

Favre è direttore artistico e cura la programmazione dello spazio Dakiling, sede di residenza artistica dedicata all’arte del clown.

RITA PELUSIO
Rita Pelusio è attrice comica e regista. Dopo una formazione classica che spazia dal teatro di Stanislavskij al metodo di espressione corporea di E. Decroux, inizia la sua specializzazione sul comico studiando con Philip Radice e poi con Jean Mening, Kuniaki Ida, Eric De Bont, Sandra Cavallini, Jous Houben, Leo Bassi, Marcello Magni, Paolo Nani, Gardi Hutter.

Con lo spettacolo “Suonata” vince il Premio Massimo Troisi 2006, e il Premio della Critica Vincenzo Cerami 2007. Utilizza il linguaggio comico per creare spettacoli su tematiche femminili e sociali: “Pianto Tutto” collaborando con Riccardo Piferi e Marianna Stefanucci, “Stasera Non Escort” collaborando con A. Faiella con il quale vince il Premio della Satira 2014, “Eva Diario di una Costola” collaborando con M. Stefanucci, Alessandra Faiella e Riccardo Piferi, “Comedians” con la regia di Renato Sarti e “Ferite a Morte” per la regia di Serena Dandini.

Lavora in televisione e radio in programmi comici e satirici (Markette La7, Zelig Off Italia Uno, Colorado Cafè Italia Uno, Ottovolante Radio2, Stai Serena Radio 2, WWW Italia Uno). È autrice e regista di diversi spettacoli (“Meglio tarde che mai”, “Frog”, “Tragicomic Heroes, Canto ergo sum, Anita, Le Hostress) a cura del collettivo PEM Habitat Teatrali, con i quali ha vinto I Teatri del Sacro 2015 (“Caino Royale Lo Spettacolo Originale”) e Premio Carambolage 2016 (“Troppe Arie”).

CARLO MARIA ROSSI
Tutto è cominciato nel 1980 alla scuola di Maurizio Nichetti e poi soprattutto grazie all’incontro con Bolek Polivka, geniale attore ed autore moravo, che dirige ben quattro spettacoli della “Filarmonica Clown”, trio comico fondato da Rossi, Lenardon e Bongiorno che si distingue per la personale elaborazione del linguaggio della clownerie. Gli spettacoli diretti da Polivka per Filarmonica Clown per il CRT di Milano partecipano a rassegne e festival italiani ed esteri: Sant’Arcangelo di Romagna, Rassegna Mimo e Clown di Milano, Festival di Genève, Festival di Moers, Berlino cabaret, Festival di Praga e Brno, Innsbruck festival, Shakespeare festival di Buenos Aires, etc. Carlo Rossi  collabora con registi, attori ed autori del calibro di Franco Branciaroli, Renato Sarti, Luca Doninelli, Angelo Longoni, Gianpiero Pizzol, Claudio Longhi, Ladislav Smocek, Moni Ovadia, Letizia Quintavalla, Cialdo Capelli, Patrick Lynch, Piero Lenardon, Valerio Bongiorno… Sviluppa la propria vena autoriale e registica con numerose messe in scena per compagnie teatrali. E' noto al grande pubblico televisivo soprattutto per la trasmissione L'Albero Azzurro che ha condotto per sette anni dal 1995. Si afferma come insegnante di teatro e clownerie e svolge intensa attività laboratoriale a sfondo sociale, collaborando alla nascita e allo sviluppo della compagnia “Barabba’s Clown” con i ragazzi in difficoltà. Nel campo del disagio psichico collabora dal 2001 con “Arte e salute” a Bologna, scrivendo e dirigendo “Shakespeare Folies” che è andato in scena al Teatro “Arena del Sole” nel 2007 e ha poi effettuato una tournée in Svizzera. Dirige dal 2015 la scuola di Teatro e Clownerie “Equilibri” presso il Teatro Rosetum a Milano.

ALESSANDRO SERENA
Professore di Storia dello Spettacolo Circense e di Strada all'Università Statale di Milano. Proviene da un'antica famiglia circense e si è dedicato a studi e ricerche sulla cultura e la storia di tale forma di spettacolo, laureandosi al DAMS di Bologna col massimo dei voti. I suoi scritti sul circo e sulle arti dello spettacolo popolare sono apparsi su numerosi periodici specializzati e non in Italia e all'estero (fra i quali La Vanguardia, Circus Planet, Hystrio, Il Giornale dello Spettacolo, Airone, Juggling Magazine e Circo di cui è responsabile di redazione), oltre che sul Dizionario dello Spettacolo del '900 (Baldini & Castoldi).

 Ha pubblicato i volumi “Lo spettacolo del corpo” (AICS), “Il circo e la scena” (Marsilio / La Biennale di Venezia) e “Luci della giocoleria” (Stampa Alternativa), tradotto negli USA come “Virtuosos of Juggling” (Renegade). Ha rivestito ruoli istituzionali presso l'Ente Nazionale Circhi e l'Accademia del Circo. Ha firmato spettacoli tv come Sabato al Circo, Gran Premio Internazionale del Circo, Circo Massimo e Non Chiamatelo Circo. Oltre che gli speciali di RAI 3 dedicati al Cirque du Soleil. È stato autore di spettacoli teatrali sul circo (“Sogni senza rete”, “La Clè du Chapiteau”). Motivi di studio e di lavoro lo portano sovente a viaggiare per il mondo alla ricerca di nuovi talenti di ogni disciplina circense o a far parte di giurie o delegazioni ufficiali di manifestazioni del settore. Dal 1989 ad oggi ha selezionato e fatto esibire oltre mille numeri circensi. Si occupa della tournée teatrale del clown David Larible. Dal 2000, per tre anni, ha collaborato con La Biennale di Venezia in un'attività finalizzata alla fusione fra le arti della pista e quelle della scena, dando vita a convegni, laboratori e fondando (con la compagnia Pantakin da Venezia) il gruppo Arcipelago circo teatro, con il quale ha realizzato uno spettacolo di nuovo circo italiano: “Ombra di Luna”, per la regia di Marcello Chiarenza, “Creature”, uno spettacolo di teatro acrobatico africano, “Tesoro”, uno spettacolo di teatro acrobatico caraibico.

BORIS VECCHIO
Autore, attore, regista con una predilezione per il Clown - di cui tiene laboratori -, direttore dell'Associazione Culturale Sarabanda di Genova e direttore artistico del festival di circo contemporaneo Circumnavigando di Genova. Al suo attivo ha produzioni internazionali di teatro e circo contemporaneo quali: “Porto” (Escola Nacional de Circo), “Beleza”(Scuola di Circo Sociale Crescer e Viver di Rio De Janeiro, Istituto di Cultura Italiano di Rio De Janeiro), Piccole Modifiche, produzione Theatre de Grasse (Fr) nell'ambito del progetto europeo Alcotra “Terre Comuni, Terres Communes”,  “Sentido”  in collaborazione con il Festival Vaudeville Rendez-vous di Porto, Portogallo, “Equilibrio della Bellezza” con Dacia Maraini (produzione  Festival del Teatro sull'Acqua (2017). Con Sarabanda svolge un importante lavoro di cooperazione con il sistema culturale nazionale e internazionale nell’ambito di reti di circo contemporaneo quali: CircusNext Platform Members 2017-2021, CircusNext Europa Creativa 2013-2017, Arts'R'Public - Euro-Mediterranean Laboratory for Arts in Public Spaces con Eurocircle di Marsiglia, A.C.C.I Associazione Circo Contemporaneo, FNAS Federazione Nazionale Artisti di Strada. Con l'Associazione Culturale Sarabanda ha ricevuto il premio The Best Sciences Event – progetto europeo Wonders nel 2006 a Wroclaw – Polonia. Con i suoi spettacoli e progetti ha partecipato ai progetti: The Vagrant Commedia - progetto europeo/ Cultura 2000; progetto triennale con Regione Liguria/Ministero Italiano della Cultura 2007-2009; CIRCOSCIENZA® nell’ambito del BIAC (Biennale Internazionale delle Arti del Circo organizzata da CREAC di Marsiglia nell’ambito di Marsiglia Capitale Europea della Cultura).

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    Data ultimo aggiornamento pagina 2018-04-25 11:55:35
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