OnStage!festival
L’America è di scena
OnStage!festival
l’unico festival che porta in scena il Teatro Americano in Italia
Al via la terza edizione dal 18 al 24 novembre 2022 in tre città: Roma, Pescara e Cagliari
La nuova edizione, incentrata sul ruolo del Teatro nella difesa dei Diritti Umani, include una conferenza internazionale in diretta streaming e lo spettacolo OPEN di CRYSTAL SKILLMAN, diretto da JESSI D. HILL
Torna OnStage!festival, il primo Festival di Teatro Americano in Italia, presentato da KIT Italia e The International Theatre in collaborazione con Kairos Italy Theater a New York, Music Theatre International e con Università Roma Tre.
L’edizione 2022 di OnStage! Festival si terrà dal 18 al 24 novembre a Roma, Pescara, Cagliari, in collaborazione con Global Campus of Human Rights (Venezia), Festival Teatrale Mauro Rostagno – Diritti in scena (Roma), Lucidosottile (Cagliari), Teatro di Roma/Teatro del Lido di Ostia, Florian Metateatro (Pescara), The Tank (New York), e sarà incentrato sulla tematica dei diritti umani.
Dal 2019 “OnStage!festival”, presenta il teatro Americano indipendente “Off Off” in Italia, sostenendo, a partire dal confronto tra Italia e USA, un dialogo interculturale e la creazione di un network professionale internazionale. La nuova edizione pone il focus sul ruolo del Teatro nella difesa dei Diritti Umani, e include una conferenza internazionale in diretta streaming che ha appunto l’obiettivo di esplorare il ruolo del teatro come strumento di rivendicazione.
Diritti umani in scena - Il teatro come strumento di rivendicazione sociale / Human Rights on stage - Exploring social activism in theatre si tiene in streaming (in inglese e italiano con sottotitoli) il 21 novembre dalle ore 15:00 alle 17:15. Organizzata da OnStage! festival in collaborazione con Global Campus of Human Rights (Venezia) e Festival Teatrale Mauro Rostagno – Diritti in scena (Roma), la conferenza è presentata nella cornice del Festival Teatrale Mauro Rostagno - Diritti in scena, organizzato da ÀP– Accademia Popolare dell’antimafia e dei diritti, con la direzione artistica di Compagnia Ragli e la collaborazione di Associazione daSud.
Pensata per raccontare il ruolo del teatro come concreto strumento in difesa dei diritti, la conferenza presenta un confronto tra realtà teatrali e artisti statunitensi e italiani che operano attivamente in questa direzione. A moderarla, il Prof. George Ulrich, filosofo del diritto e Direttore Accademico del Global Campus of Huma Rights di Venezia, sede di un prestigioso Master in Diritto Internazionale. Introduce il tema il racconto di Francesco Figliomeni, attore, regista e formatore membro della Compagnia Ragli, ideatrice del Festival Teatrale Mauro Rostagno – Diritti in scena, che ospita l’evento e che è a sua volta parte di un’ampia struttura sistematicamente impegnata nella formazione dei giovani in funzione della difesa dei diritti civili. Gli interventi sono quindi strutturati in due sezioni: Scene e Personaggi. Nella prima parte saranno presentati due esempi di luoghi dedicati all’accoglienza di spettacoli e che quindi hanno un importante ruolo di cassa di risonanza sulle tematiche trattate: il Lucido Festival di Cagliari, con la direzione artistica di Lucidosottile (Tiziana Troja e Michela Sale Musio), e il Teatro dell’Elfo di Milano, con il regista Francesco Frongia. Nella seconda parte saranno invece presentati i racconti di artisti che in modo diverso hanno assunto una specifica responsabilità nell’affrontare tematiche scomode, impegnandosi in prima linea come difensori di diritti: Alessandro Ienzi, avvocato, fondatore e direttore di Reizes Teatro e, dagli USA, Bill Bowers, attore, mimo e educatore e Pooya Mohseni, attrice, scrittrice, regista e attivista transgender iraniana americana.
Il programma dal vivo presenta lo spettacolo OPEN di Crystal Skillman, diretto da Jessi D. Hill, con Lily Ali-Oshatz prodotto da The Tank e The Flying Carpet. Il tour italiano sarà preceduto dall’anteprima al The Tank di New York il 14 novembre. OPEN affronta l’amore e perdita, in una storia LGTBQ profondamente connessa con la città di New York. Lo spettacolo (in inglese con sopratitoli in italiano), è accompagnato da incontri fra artisti statunitensi, artisti locali e pubblico, mirati ad approfondire il tema affrontato per scoprire come gli argomenti di una società contemporanea così distante siano in effetti molto vicini.
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