COVE’N FOLK
festival del saltarello tradizionale del centro italia
CONTATTO: Emanuele Pulcini
TELEFONO: 328.2960260
DATA EVENTO: sab. 13/07/2019, ore 21:00
LUOGO: Petritoli – centro storico
E-MAIL: licecaface@gmail.com
CHE COS’E’
Travolgente spettacolo di musica tradizionale eseguita da diversi interpreti, adatto a tutte le età, che avrà come tema principale il SALTARELLO, declinato nelle vesti di musiche, balli e canti.
PERCHE’
Il festival è parte degli eventi del programma della “Festa de le cove” che si tiene ogni anno a Petritoli. Si vuole proporre sul palco con orgoglio i suoni, balli e canti tipici della civiltà contadina di un tempo, da sempre fulcro della suddetta festa.
QUANDO
sabato 13 luglio 2019, a partire dalle ore 21:00
DOVE
Petritoli (FM). Il palco verrà allestito presso il centro storico, in Piazza Mazzini.
CHI
Si esibiranno:
"LA ROCCA" - gruppo folk di Petritoli (FM)
"A RANDERCHITTE" - gruppo folk di Castel Di Lama (AP)
ADRIANO MARCHI - cantastorie di Caldarola (MC)
"LI SANDANDONIJRE" - gruppo folk di Penna S.Andrea (TE)
"QUELLI DELL'ARA" - gruppo folk di Filottrano (AN)
"LI CECA FACE" - gruppo folk di Petritoli (FM)
presenta: MAURO GIANNINI, del gruppo folk "Gli Storti" di Amandola (FM)
SOCIAL
Evento Facebook: “Cove'n Folk - festival del saltarello” in continuo aggiornamento.
Pagina Facebook: “Li Ceca Face”
COVE’N FOLK
FESTIVAL DEL SALTARELLO TRADIZIONALE DELL'ITALIA CENTRALE
Nella splendida cornice del borgo di Petritoli (FM), in concomitanza della celebre "Festa de le Cove", verrà proposto il festival “COVE’N FOLK”, durante il quale si alterneranno numerosi artisti che presenteranno al pubblico il saltarello tipico della loro terra.
Fieri di questa tradizione che ha radici profonde nel nostro territorio e nell'intero centro Italia, il gruppo folk "Li Ceca Face" in stretta collaborazione con la Pro Loco di Petritoli (che si ringrazia per aver concesso questa opportunità) porterà nel centro storico un travolgente spettacolo di musica tradizionale, adatto a tutte le età, dai più piccoli (grazie al gruppo folk "La Rocca" che presenterà un'anteprima dei balli dei bambini) ai più grandi, fino agli anziani, veri custodi delle nostre antiche tradizioni contadine, ancora oggi protagonisti di questa festa, grazie ai loro ricordi indelebili.
Il programma della serata ha come tema principale il SALTARELLO. Si alterneranno tre diverse tipologie di esibizione, così da articolare la serata in modo coinvolgente e non ripetitivo.
A) SUONI | BALLI | CANTI
Questa prima tipologia di esibizioni rappresenta il nucleo principale del festival. Infatti, ben quattro gruppi folk provenienti da 4 zone differenti, proporranno ciascuno il loro saltarello tradizionale e altri canti/balli. I gruppi sono:
-"A RANDERCHITTE" - gruppo folk di Castel Di Lama (AP)
-"LI SANDANDONIJRE" - gruppo folk di Penna S.Andrea (TE)
-"QUELLI DELL'ARA" - gruppo folk di Filottrano (AN)
-"LI CECA FACE" - gruppo folk di Petritoli (FM)
B) CANTASTORIE
Ai suoni-balli-canti di cui al punto precedente, si aggiungeranno anche degli intermezzi da parte di una figura oramai in via di estinzione: il cantastorie. Con la presenza di ADRIANO MARCHI - cantastorie di Caldarola (MC), verranno presentate al pubblico delle storie in rima che tratteranno diversi temi, tutti legati alla tradizione.
C) IL BALLO DEI BAMBINI
Con il festival si vuole promuovere con orgoglio le radici profonde della nostra tradizione, soprattutto quella del SALTARELLO. Solo i più anziani sono ancora testimoni reali di vita vissuta in un tempo le cui usanze sono oramai completamente scomparse. Attraverso l’ascolto dell’esempio dei grandi interpreti locali oramai defunti, si sta tramandando alle giovani generazioni tutto ciò che oggi è solo un ricorso. Il gruppo folk "LA ROCCA" di Petritoli (FM), composto esclusivamente da bambini, presenterà un’anteprima dello spettacolo che verrà proposto per intero il giorno successivo, domenica 14 luglio.
La serata sarà presenta da MAURO GIANNINI, componente del gruppo folk “Gli Storti” di Amandola, brillante presentatore in grado di tracciare attraverso il suo ineguagliabile humor, un filo conduttore che attraverso l’allegria traghetterà il pubblico in un travolgente spettacolo di musica tradizionale.
LA “FESTA DE LE COVE”
In assoluto è la più caratteristica manifestazione petritolese. La Feste De Le Cove, perpetua, in chiave rievocativa, i festeggiamenti che seguivano la raccolta del grano, quando la società contadina si riuniva per le cerimonie di ringraziamento alla Madonna, cui seguivano canti e balli per le vie del paese. La festa si apriva, e ancor oggi è così, come da tradizione, con la sfilata delle “forosette”, ognuna rappresentante una contrada,
che portano le “canestrelle” di grano da offrire alla Madonna durante la S. Messa.
In origine le canestrelle di grano venivano donate ai signori e alla borghesia petritolese. Per tale cerimonia venivano aperte le porte del paese e i contadini e le forosette erano padroni incontrastati dei vicoli e delle piazze, abbandonati in sfrenati balli e canti.
Nel giorno più atteso della festa, la domenica, dopo che gli abitanti delle varie contrade di campagna hanno lavorato ininterrottamente giorni e giorni per allestire i carri, essi partono dopo il suono del campanone della torre civica. Ogni contrada ha già ingaggiato una coppia di suonatori di organetto e altri strumenti popolari, con i relativi stornellatori, che seguono il carro insieme agli abitanti della contrada stessa, formando un folto gruppo variopinto.
Dopo la partenza dei carri due ali di folla fanno spazio alla sfilata che, lentamente, fra canti, suoni e balli, attraversano il centro storico fino a notte, quando si possono degustare tipicità campagnole tradizionali.
IL SALTARELLO
Con il termine “SALTARELLO” si identifica normalmente un ballo tipico di alcune regioni dell’Italia Centrale (Marche, Abruzzo, Lazio, Umbria e Molise). Ha origini antichissime, recenti studi le fanno risalire al Popolo Piceno. La tradizione orale ancora viva nell’entroterra Fermano tramanda però una storia ancora più affascinante, che narra dello stretto legame che c’è tra il Saltarello e la Sibilla. La leggenda della Sibilla, a cui i Monti Sibillini devono il loro nome, vuole che le ancelle della Fata Sibilla che dimoravano nel cuore della montagna usassero ballare il saltarello con i pastori, scendendo nei paesi sottostanti. Inoltre, nelle campagne Fermane, il Saltarello era il ballo per eccellenza che veniva svolto al tempo della mietitura. Sebbene quello della mietitura sia un lavoro particolarmente faticoso, era comunque usanza dilettarsi con il ballo del Saltarello, per festeggiare il raccolto. Inoltre, la peculiarità del Saltarello sta nel fatto che è un ballo di corteggiamento. Quando un tempo il ballo del Saltarello era ricorrente e comune, ogni casa aveva il suo originalissimo modo particolare di ballare. Non esiste quindi una regola definita. Ricorrono però, almeno nel saltarello che può essere ricondotto alla zona Fermana, due figure principali che ancora oggi vengono definite con due termini dialettali che non hanno traduzione in lingua corrente: “lu spuntapè” e “lu filò”.
Infine, oltre al ballo, con la musica del saltarello è spesso accostato il canto degli stornelli. I più antichi sono a tema “amoroso”, ma spesso anche del tipo “ a dispetto” o “improvvisati” a seconda della situazione.
LUIGI MANNOCCHI (1855-1936)
Petritolese studioso di folklore piceno, fu testimone oculare dei festeggiamenti delle Cove nella seconda metà dell’Ottocento. Le cove erano sopravvissute inalterate ai cambiamenti politici culturali che portarono all’Unità d’Italia. E Mannocchi, descrivendole nel libro “Feste, costumanze, superstizioni popolari nel circondario di Fermo e nel Piceno”, ne mise in risalto la continuità con gli antichi riti pagani in onore di Cerere, la dea delle messi. Le Cove, quindi, sono una tradizione plurimillenaria che a Petritoli fortunatamente si è tramandata di anno in anno, nonostante i vari cambiamenti avvenuti dal XIX secolo ad oggi.
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