RIFLESSI: MERCOLEDÌ 26 LUGLIO 2017 ALLA SALA COMUNALE D’ARTE DI TRIESTE INAUGURAZIONE DELLA PERSONALE DELLA PITTRICE EMMANUELA RENZI
Si inaugura mercoledì 26 luglio 2017 alle ore 18.30 alla Sala Comunale d’Arte (piazza Unità d'Italia 4) di Trieste, la mostra Riflessi, personale della pittrice Emmanuela Renzi, che sarà introdotta sul piano critico dall’arch. Marianna Accerboni. In mostra più di una ventina di oli su tela recenti.
La luce - scrive Accerboni - rappresenta, accanto a un solare cromatismo, la cifra vincente di questa giovane artista, che compendia la sensibilità per il rapporto tra luce e colore, propria della pittura, con un dinamismo educato alla misura, più vicino al progettare in architettura. L'artista che è in lei completa l'architetto e viceversa, offrendo al fruitore una visione equilibrata e vitale, armonica e variegata dei volumi e delle forme, che si pongono in un rapporto biunivoco di sobria, convincente efficacia. Supportate anche dalla sensibilità della pittrice per la musica, che ascolta sempre mentre dipinge e che funge da sottile elemento ispiratore.
Emmanuela Renzi (Trieste, 1984), architetto e appassionata d’arte in tutte le sue accezioni si cimenta fin da piccola nel disegno e qualche tempo più tardi scopre l’amore per la pittura, grazie all’artista e suo mentore Antonio Sofianopulo, che le impartisce lezioni private di pittura e composizione.
Successivamente inizia un’attività artistica più consapevole, partendo da un linguaggio accademico classico per sfociare in una pittura informale, che coniuga l’astratto a temi geometrici ricorrenti, naturale rimando all’architettura. Nel 2009, guidata dall’artista Claudio Sivini, espone una personale a Trieste per il centenario del futurismo. Le sue opere fondono l’energia del colore e della musica, spesso base d’ispirazione, creando vortici plastici e visioni auliche. Attualmente sta sperimentando nuovi studi su luce ed acqua a tecnica mista.
Nel 2009, guidata dall’artista Claudio Sivini, espone la sua prima personale a Trieste per il centenario del Futurismo, intitolando la mostra Vortici.
Attualmente è impegnata in un collettivo d’artisti.
L’ispirazione, nasce osservando la natura. Essa suggerisce nei modi più disparati, come la costruzione base di tutti i processi e le strutture è in grande o in piccolo basata su una forma a vortice. Se guardiamo la nebbia a spirale delle galassie nell’universo, il movimento dell’acqua, i cicloni, la crescita delle piante, la forma delle corna negli animali, l’albume o la struttura del DNA, troviamo ovunque, quale principio base, la forma a spirale. L’intero universo è in movimento, vale a dire in un flusso aperto a spirale.
Nell’universo vi sono due forze contrastanti: l’implosione, contraddistinta da un movimento spiraliforme centripeto, che caratterizza i fenomeni vitali, costruttivi, evolutivi. Mentre la forza complementare e opposta è quella dell’esplosione, che segue invece una spirale centrifuga, tipica dei fenomeni di distruzione, disgregazione e involuzione.
In natura, ambo le forze sono presenti come espressione della bipolarità che regola un equilibrio perfetto.
Esse interagiscono e si contaminano, dialogando attraverso unioni complesse di molecole tenute insieme da una sorta di mano invisibile, che le ricostruisce all’infinito, liberando energia.
Le opere dell’artista, coniugano volutamente l’astratto quale personale interpretazione dei fenomeni naturali a temi geometrici ricorrenti, che evocano frammenti di un percorso personale orientato all’architettura.
Una naturale contaminazione fra architettura ed arti figurative basato sul principio secondo cui: per l’artista puro, non è insolito cimentarsi nella progettazione dello spazio architettonico o urbano, come per l'architetto, essere coinvolto dalle indagini della ricerca artistica a lui contemporanea dalla quale trarre suggestioni culturali.
Le rappresentazioni dei linguaggi visivi sono il frutto di interazioni che avvengono su diversi livelli e in più direzioni. Storicamente le ricerche artistiche più significative hanno anticipato o influenzato il mondo del design, dell’architettura, della comunicazione. Spesso, arte e architettura sono state affiancate perché considerate espressioni strettamente relazionate di coevi fenomeni culturali.
Parafrasando Richard Meier: Quando mi chiedono in che cosa credo, rispondo che io credo nell’architettura. L’architettura è la madre delle arti. Mi piace credere che l’architettura collega il presente con il passato e il tangibile con l’intangibile.
DOVE: Sala Comunale d’Arte · piazza Unità d’Italia, 4 · Trieste
QUANDO: 26 luglio · 20 agosto 2017
ORARIO: tutti i giorni ore 10 · 13 e 17 · 20
A CURA DI: Marianna Accerboni
CATALOGO: no
INFO: +39 335 6750946 · +39 349 6432980
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