“Dialoghi liquidi”
Mostra antologica di Gianni del Bue
Museo storico Archeologico “Giuseppe Gabetti”
Dogliani - dal 29 aprile al 28 maggio 2017
Gianni Del Bue nato a Reggio Emilia nel 1942 a metà degli anni ’60 si trasferisce a Torino e dal 1988 nelle Langhe, dove abita in frazione Naviante di Farigliano, in mezzo al verde a due passi dal Tanaro.
Dopo mostre in sedi importanti sia in Italia che all’estero, come ultima la prestigiosa mostra tenuta a Mantova nella Casa del Mantegna nell’autunno scorso, presenta ora una sua personale, organizzata dagli Amici del Museo a Dogliani in concomitanza del Festival della tv e dei nuovi media nel civico Museo Storico Archeologico “Giuseppe Gabetti” al primo piano del Palazzo Comunale.
La mostra si snoda lungo in percorso storico cronologico che narra la storia delle Langhe accanto alle vetrine dei fossili, che attestano l’origine sedimentaria marina delle nostre colline, per proseguire accanto ai manufatti in pietra del neolitico, alle asce dell’età del bronzo, alla testa in arenaria di un guerriero ligure dell’età del ferro, alla grande e bellissima lapide in marmo bianco di Caio Annio Celere che 2000 anni fa decise di fermarsi a Dogliani, attratto dalle bellezze del paesaggio e dalla bontà del vino.
Un modo originale e suggestivo, quello di affiancare ai reperti millenari esposti nelle vetrine del Museo, i quadri del Maestro Gianni Del Bue. I visitatori potranno soffermarsi ad ammirare la storia di questo angolo di Langa attraverso i reperti archeologici e nel contempo ammirare le tele del pittore che ha saputo interpretare magistralmente la Langa dal punto di vista artistico, paesaggistico con spunti di riflessione personali molto acuti. Nei suoi quadri Del Bue mette a fuoco un percorso estetico che si caratterizza per immagini figurative rilette però attraverso una personalissima dimensione fantastica. La mostra presenta gli omini che discutono nell’acqua, soggetto che risale alla mostra del 1991 presso il “Centro Cultura della Libreria Einaudi di Mantova”, che viene commentato nel catalogo da Riccardo Passoni “quale stupore calandosi nelle naiveté emana la teoria dei filosofi-pensatori immersi a mezza gamba nell’acqua”.
Oltre a questo soggetto che gli è famigliare, sarà in mostra tutto il vasto repertorio dell’artista: dai “Nuvolari” alle oche, dai paesaggi di Langa ai ciclisti, dai notturni di neve fino agli ultimi quadri ove si assiste a uno strano sposalizio tra il placido e agreste Mincio Virgiliano e il Tanaro, fiume che serpeggia nei suoi meandri con la sua imprevedibilità.
Le opere in mostra sono 35, la presentazione a cura di Francesco Poli.
L’inaugurazione avverrà sabato 29 aprile alle ore 17.30 presso il Museo Storico Archeologico “Giuseppe Gabetti”. La mostra resterà aperta sino a domenica 28 maggio con seguente orario: sabato – domenica: h.10-12, h. 15-19. La mostra sarà visitabile durante i giorni del Festival della Tv.
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