Maestro
MICHELL CAMPANALE
Pittore Scultore
Socio Artista della Societa’ di Belle Arti ed Esposizione Permanente Milano (Museo della Permanente) - Studioso in semiologia sacra e arcaica
in
NECESSARIO SACRIFICIO
(Il Pianto di Maria Madre)
alla Deposizione
opera pittorica
Milano, dal 3/2 al 3/3/2018
PALAZZO DI GIUSTIZIA
Sala CRAL
Via Carlo Freguglia 1, Milano (MM S.Babila)
Orari visita a ingresso libero: martedi mercoledi e giovedi dalle 10,00 alle 12,30
a cura di
d.ssa prof.ssa
Paola Daniela Pellegrino
ringraziamenti:
dr. Roberto Primavera
Presidente CRAL Giustizia Milano
Sig.ra Maria Ziliani
Collezionista benefattrice
I N A U G U R A Z I O N E
SABATO 3 FEBBRAIO h10,00
PARTECIPAZIONE SOLO SU INVITO - R.S.V.P.
(da richiedere solo al 329.6553592)
https://www.facebook.com/events/138912646780377/
alla presenza di autorita' civili, militari, politiche e dell'amministrazione della Giustizia
e di personalita' del mondo dell'arte della cultura, del giornalismo e dello spettacolo,
segue alle 13,00
BRUNCH E VIN D'HONNEUR
at
E V E N T
lounge bistrot
viale Piave 38 Milano
ACCREDITARSI AL 329.6553592
ospiti alla cerimonia d'inaugurazione
prof. maestro
ALFREDO MAZZOTTA
gia' docente in discipline plastiche Liceo Artistico "Hajech"di Brera Milano
socio emerito e membro della Commissione Artistica del Museo della Permanente di Milano
d.ssa ASSUNTA CURRA'
Vice Presidente Associazione Lombarda Giornalisti, Consigliere nazionale Gruppo Giornalisti Uffici Stampa
D.ssa Prof.ssa PAOLA DANIELA PELLEGRINO
Studiosa di Estetica dell’arte – sceneggiatrice e regista teatrale
LIDIA SILANOS
critico d'arte, direttore responsabile della rivista artistica "InARTE"
D.ssa Prof.ssa GIUDITTA MARGNELLI
d.ssa in “Arte e Antropologia", docente in discipline pittoriche e grafiche presso il Liceo Artistico”Caravaggio” di Milano
prof.ssa LOREDANA MARINELLI
docente in arte Immagine presso socio artista del Museo della Permanente di Milano
avv. dr. ENRICO VISCIANO
cassazionista , Foro di Milano, collezionista
Eposto per la prima volta tra le portentose mura del Palazzo di Giustizia milanese, gia' sede di capolavori artistici di noti Maestri d'Arte del '900, tra cui Sironi, Tosi, Romanelli, Carra', ed altre icone del secolo scorso, il dipinto "Necessario Sacrificio: il Pianto della Madre alla Deposizione", ad opera del Maestro Michell Campanale, artista italo-francese, e concesso al pubblico dalla "Collezione Maria Ziliani", sara’visitabile dal pubblico milanese in una esposizione di circa 30 giorni, curata dalla d.ssa Paola D.Pellegrino, studiosa di estetica dell'arte, gia' docente in letteratura.
L'evento e' una iniziativa del dr. Roberto Primavera, presidente del Circolo CRAL Giustizia del Tribunale di Milano. L'organizzazione e' a cura dal circuito artistico internazionale no-profit Mi.a.m.i. Mobile Museum.
Iniziata nel 1999 e terminata, dopo numerose rifiniture solo tra il 2007 e il 2009, come e' nello stile meticoloso di M.Campanale , l'opera d'arte sara’ presentata in un allestimento e un'atmosfera preparata "ad hoc" (nel rispetto del soggetto sacro dell'opera), a cura dalla decoratrice, pittrice e art designer russa maestra Elena Issaeva, che ha dedicato al dipinto del M°M.Campanale il prezioso telo, progettato e creato interamente a mano durante gli studi accademici a Mosca, quasi per “avvolgere e custodire” simbolicamente l'essenza di Cristo e Maria Madre, che albergano nell'opera stessa.
Orari visita a ingresso libero: martedi mercoledi e giovedi dalle 10,00 alle 12,30
Info: 329.6553592
https://www.facebook.com/events/138912646780377/
Introduzione
Tutto l’operato artistico dI Michell Campanale, pittore e scultore sin dal 1981, si basa su di una interminabile esperienza emozionale e spirituale, alla ricerca di quel senso della Vita, nell'intangibile connessione individuale ed universale, sino a permeare quei fili mistici e intangibili, quelle energie sottili, che pur nell’impercettibile, muovono tutti i fenomeni.
Una ricerca che e' possibile comunicare soprattutto attraverso l'Arte, "quale ponte tra l'Umano e il Divino".
Per queste motivazioni, dirige la propria produzione artistica, originatasi nel figurativo e nella ordinaria stesura completa dell'immagine, verso l'astrazione della forma, (nata dall'esigenza di valicare i perimetri proprio per esprimere simultaneamente il maggior quantitativo possibile di messaggi, accumulati dalle sue ricerche filosofico-spirituali) , sino a giungere all'utilizzo della simbologia e della semantica, allineandosi al maestro catalano Joan Miro', del quale M.Campanale, da sempre attento studioso, ha stigmatizzato in se le parole "..il disegno e la scrittura si rivelano inseparabilmente vincolati...": parole che comprovarono le intuizioni dello stesso M.Campanale, dell' aver percepito di essere sul percorso giusto, e soprattutto di dover proseguire la sua grande ricerca spirituale, perche' allo stesso tempo artistica,nell'analisi di quelle pulsioni artistiche e sacre, appunto, che portarono l'Uomo antico, alla necessita' di forgiare disegni, glifi e simboli che hanno, dopo millenni, condotto alla formazione dei segni (le lettere) che costituiscono gli alfabeti dei moderni linguaggi.
(da"Arte ed Esotherismo", dall' Archetipo al Simbolo, al Segno e alla Forma - 1^ Lezione del M°M.Campanale all'Accademia di Brera, Milano - 1^Cattedra di Pittura - 16 aprile 2011 - vds. anche "Archetipi: suoni colori e simboli dalle origini dell'Universo", esposizione personale, pitture e sculture del M°M.Campanale - 3 aprile 2014 - Family Banker office, Gruppo Banca Mediolanum, Milano).
Il Dipinto: Necessario Sacrificio
(Il pianto della Madre alla Deposizione)
(Collezione Maria Ziliani)
E’ pur vero che al maestro Campanale si attribuiscono vari percorsi spirituali esoterici, come si evince da altri suoi dipinti a tema sacro-teosofico (vds l'opera"Il Nunzio" - olio su tavola, 2009, collezione Avv.E.Visciano), in un’ampia esplorazione interreligiosa, in virtu’ di cio’ ritroveremo in alcuni suoi scritti molteplici citazioni ed esperienze spirituali, dalla Taoista-Zen alla Islamica-Sufi, dalla Ebraica sino a quella Buddhista sino-giapponese, ecc. Ma proprio per questa interattivita’ di ricerche teosofiche, il Maestro, paradossalmente, rafforza ancor piu’ il suo assenso all’esperienza del Cristo Gesu’ il Nazareno. Scevro da qualsiasi discussione sulla natura umana e/o sovrumana del Cristo, M.Campanale riconosce senza alcun dubbio la grandezza e il simbolo stigmatizzante della Crocefissione, giungendo a una profonda quanto solenne conclusione: “fu necessaria”.
Necessario, il sacrificio del Nazareno, per stigmatizzare forse il DNA umano, correggendone la memoria genetica e il suo decorso, (o KARMA, nella terminologia buddhista , cioe’ “azione” – indi, reazione – a significare il principio di “causa-effetto” che permea tutti i fenomeni dell’Universo): una correzione della successione degli eventi umani, quella del Nazareno, attraverso il suo sacrificio, un "aggiustamento" del decorso degli accadimenti, perche’ anzi tutto dapprima una correzione dello spirito umano verso l’amore, la saggezza e la compassione, quindi verso cio’ che non e’ dettato dalla collera, dall’avidita’, dall’animalita’, o dalle pulsioni basse umane (cosi’ come nel principio buddhista de”I dei 10 Mondi”ovvero “Tremila Mondi in un singolo Istante”).
Si attenua dunque la ferocia umana, si attenuano le colpe, ma si attenua anche, e si mette in dubbio, successivamente al Sacrificio di Cristo, il castigo indiscusso e inoppugnabile delle leggi o di chi fa o detta le leggi (si pensi il tempo e il luogo difficili, dei 33 anni di esistenza del Cristo.
Ciononostante, ancor oggi guerre ed esecuzioni facili, come la pena di morte, sono ancora applicate anche da paesi cosiddetti industrializzati e civilizzati, e cio’ porta a una drammatica riflessione: quale or dunque sarebbe stato il decorso dell’Umanita’, e degli accadimenti della Storia, senza l’esemplare simbolo del “Sacrificio della propria Vita”?? quale la Storia che avrebbe scritto l’Uomo, sino a tutt’oggi??con una Umanita’ che fa ancora difficolta’ , (malgrado l’avvento di Cristo, e di altri grandi Benefattori della Storia) , ad aprire la propria mente per conoscersi e conoscere ??
Michell Campanale interpreta il sacrificio e il perdono di Gesu’come “un’immensa formula matematica: una titanica equazione, che riequilibria, azzera le colpe passate, presenti e potenziali, delle tendenze distruttive umane, da’ lo “stop” o almeno contiene, la scia di sangue e di distruzione che avrebbero altrimenti portato l’Umanita’gia’ da molto tempo, alla completa distruzione della specie. “… Cristo, il piu’ grande matematico e il piu’ grande conoscitore di fisica meccanica e quantistica della Storia!... il grande conoscitore della legge di causa-effetto di tutti i fenomeni, fu ben consapevole degli effetti della Sua Morte: benefici, a favore della natura buona umana, e di “azzeramento” della natura distruttiva umana…”. (M.Campanale – da “Arte ed Esotherismo – Lezione all’Accademia di Brera Milano del 16 aprile 2011 - 1^Cattedra di Pittura)
D’altro canto, e’ ancor piu’ antica tradizione attribuire alla “morte” il significato di nutrimento , e alla distruzione, attribuire le fondamenta del cambiamento e trasformazione. Cosi come ci arriva dalla tradizione ebraica (concetto attribuibile all’autiut ebraico MEM, - corrispondente alla lettera M degli alfabeti occidentali) che giunge da un antico geroglifico rappresentante l'acqua mossa, molto probabilmente il mare, il primo luogo ove si origina la vita, cosi' come si distrugge per essere trasformata in nutrimento per gli altri esseri; ovvero ove si originano titaniche distruzioni, che hanno segnato, e ancor oggi segnano, la storia e il decorso geologico e geografico del nostro pianeta: la Morte, dunque, in quanto Funzione Naturale, e "necessaria"alla stabilita' dell'Equilibrio Naturale.
Proveniente da una cultura e fede religiosa cristiano cattolica, il maestro Campanale, seppur buddhista da circa 20 anni, esprime, attraverso la sua opera, la propria completa partecipazione e geruflesso assenso dinanzi alla passione di Cristo Gesu’ il Nazareno: “…uno tra i piu’ grandi e mistici Bodhisattva (Illuminato e Compassionevole), della Storia dell’Umanita’…”, dice lo stesso M.Campanale
La Tecnica
Olio su Tavola cm 75x30 - 1999-2009
La pittura del maestro Campanale, profondo studioso dell’Incidente luminoso del Caravaggio, o dei moti dell’anima di Leonardo , per cio’ che concerne il ritratto e i volti umani, si basa in genere e prevalentemente sull’esperienza emozionale: trasferire allo spettatore, quasi sino a “teatralizzarla”o concretizzarla, quell’emozione, quell’impatto, quel “trauma” o pathos intenso e denso, di quell’attimo ben preciso, di quell’istante che e’ il culmine di tutta la carica emotiva di quel momento dell’esistenza: nel dipinto, si osservi, il tutto ben manifestato dall’autore, attraverso l’uso e il convergere, dei chiaro-scuri , in uno“scontro-armonico” (e non incontro..), proprio per manifestare l’esplosione emotiva che ne deriva dall’esperienza mistica nella Fede, e dall’esperienza umana della morte e separazione, di due legami molto forti come quello di Madre e Figlio: “scontro”, dunque di chiaro scuri, “.. come il tuono o la folgore affscinanti, che derivano dallo scontro maestoso delle correnti in un violento temporale, illuminando il buio della notte… come due astri che collidono nel buio vuoto cosmico, per dare origine a miriadi di stelle luminescenti nelle tenebre del firmamento, nel quale io mi perdo, ogni volta, osservando…nel buio, la Luce…”(M.Campanale).
Un dolore intenso e un pathos, che egli "materializza" anche attraverso la "matericita' e tridimensionalita'" della tecnica (vedasi l'intensita' e matericita' del gesto cromatico e l'uso dell'assemblaggio - chiodi e filo spinato vero, per simulare la corona di spine del Cristo appena deposto dalla Croce), con la finalita' di "intensificare fino a densificare" quasi sino alla materializzazione, l'intenso dolore di Maria Madre, di fronte allo scempio compiuto dalla follia umana al proprio Figlio.
Analisi dei Contenuti
Una Madre che pero' guarda ai Cieli, e seppur pregna della Sua Fede nel progetto dell'Onnipotente, e pur lasciando comunque trasparire il suo ovvio quanto inevitabile aspetto umano della disperazione per la perdita dell’amato Figlio, ciononostante la sua fede, malgrado il suo cuore straziato, non cessa e ha mai cessato di sussistere.
QUESTO E' IL PIU' ALTO MESSAGGIO CHE IL MAESTRO VUOLE COMUNICARE ALL'UMANITA': la disperazione, (ovvero il "mondo di inferno e di sofferenza", come nella terminologia tecnica dalla tradizione buddhista), non e' mai distaccata dall'estasi della Fede, entrambi le due condizioni spirituali sussistono e coesistono simultaneamente nella medesima unita' spirituale e psichica umana,seppur cosi' opposte e diverse:
”…seppur tu disperato , oh uomo, la tua fede non ti abbandona e non ti ha mai abbandonato…” scrive M.Campanale: significando che in qualsiasi istante e in qualsiasi condizione spirituale l’Uomo puo attivarla e ricevere la "Grazia Divina" (in termini cristiani), o la "protezione esterna" in termini buddhisti ("...la Fragranza Interna ottiene protezione esterna..", dalla lettera "I Tre Tipi di Tesori”, del monaco buddhista giapponese Nichiren Daishonin – 1222 - 1282).
Questo aspetto dell’esistenza ed essenza umana, riscrive e rivoluziona tutta la storia: cio che, dunque, per secoli il pensiero collettivo e convenzionale, soprattutto occidentale, ha cercato di tener ben separato, ora e’ “ricongiunto”nel dipinto del Maestro Campanale : il dolore e la gioia convivono e non hanno mai cessato di coesistere, nello stesso corpo e nella stessa mente (..”da un attento esame il Buddha e l’Inferno esistono nello stesso Corpo..” – (dalla scrittura buddhista "Gosho di Capodanno", Nichiren Daishinin): vale a dire che proprio “riprendendo i propri “dolori” e sofferenze, conoscendole e riconoscendole, come aspetti integranti e imprescindibili della Natura Umana, l’Uomo stesso li risolve e dissolve i mali e le dipendenze che lo affliggono.
Ovverossia, proprio “mediante il passaggio attraverso il dolore”, si consegue l’esperienza della saggezza e dell’illuminazione, e si rivela la Vera e Pura Natura (Divina , in termini cristiani, o Buddhita’ in termini buddhisti), la quale si libera e si libra, “separandosi dalle proprie crisalidi, manifestando cosi’ l’Uomo, le proprie potenzialita’ benefiche, in una relazione armonica con il Tutto dell’Universo intorno (come in una sorta di esperienza liberatoria, simile alla cristiana Resurrezione)
Si libera cosi’ l’Uomo della schiavitu’ indotta dalla seduzione di “catene distruttive” come alcool, prostituzione, tabagismo, criminalita’ ecc.: proprio questa “ricongiunzione interiore” annulla i conflitti interni, ridona quella Pace Interna, che si riflette poi all’esterno, con le imprescindibili e indissolubili relazioni umane, annullando come effetto anche i conflitti esterni ("..come l'ombra segue il corpo..come la voce risponde all'eco.." - dalla scrittura buddhista "Gosho di Capodanno", Nichiren Daishinin)
Sino ad annullare la necessita’ di macroscopici conflitti, come la guerra, la carestia, il terrorismo e tutti i grandi mali che affliggono interi popoli. Cosi’ come recitano anche le stesse discipline della moderna psicologia: cio’che non vogliamo vedere, e’ in realta’ cio’che invece va ripreso, rivisto, riabbracciato, riconosciuto. Sino a giungere a un maggior amore verso se stessi, che conduce al fine ultimo diriconoscere la propria natura” divina” (in termini cristiani – o Buddha, in termini buddhisti), come parte del Tutto: dentro di se', e negli altri.
(a cura di mi.a.m.i.t Mobile Museum - Ufficio Stampa e Comunicazione )
Analisi Estetiche
a cura di
D.ssa Prof.ssa
Paola Daniela Pellegrino
Studiosa di Estetica dell’arte – sceneggiatrice e regista teatrale
L’impatto interpretativo tocca vari punti ma è nello stesso tempo univoco per una matrice che potremmo definire nordica. Da un lato siamo su rimandi filosofici importanti sottesi al termine “necessario”:
il concetto di necessitazione è centrale da Parmenide a Kant ( ciò che è, non potendo ”non essere”).
Dall’altro accertiamo l’evidenza della collocabilità dell’opera nella tradizione della pietas , di cui è costellata la storia dell’arte plastica, a partire dai vesperbilder, tipi di scultura devozionale ( cfr. immagini
del Vespro, Germania del XIV sec), il cui soggetto, il Cristo Morto tra le braccia della Madre, condizionato dalle estetiche epocali, approda alla pittura, dal medioevo ai giorni nostri, forse per il desiderio intrinseco di
associarsi alla passione; e ancora andiamo alla rintracciabilità di stigmi estetici della corrente verista della Sachlichkeit: una madonna col manto tradizionale, ma il cui volto è reso dolente da tratti sghimbesci vicino
alle fisiognomiche di Otto Dix ( cfr..Saul und David).
Mentre la cifra espressionistica è nel soma di Gesù, in cui rivediamo la maniera di Emil Nolde (Die Brucke) nella “se pur morbida” triangolazione del viso e nella pennellata di bianco titanio che interrompe la formula, per il color carne, in osservanza dei consigli di Rubens : usare il bianco solo per i dettagli .
Lo sfondo: la parte prospetticamente più lontana riprende il tema..è crocifero: esteticamente uno nachthimmel vangoghiano. (Paola D.Pellegrino)
a cura di
D.ssa Prof.ssa
Giuditta Margnelli
Dott.ssa in “Arte e Antropologia" - docente in discipline pittoriche e grafiche presso il Liceo Artistico”Caravaggio” di Milano
Le parole del Nuovo Testamento trovano visibilità nel volto della Madre che, dall’espressione, non si sottrae all’obbligo di voler rendere partecipi del suo
dolore, noi fruitori dell’opera. Infatti, tutti noi che partecipiamo all’opera ci troviamo sotto l’ombra del “Maphorium” della Madre che, come una coperta, ci avvolge in
un abbraccio protettivo che sa di eterno.
Il cielo oscurato evoca il silenzio di un’assenza visibile che sfugge a tutte le regole terrene, mentre la forza delle pennellate sul volto tumefatto di Cristo ci
mostrano un dolore tangibile che si fonde con un equilibrio cromatico, a tratti stridente, tale da trascendere la sofferenza a un livello esperienziale superiore.
(Giuditta Margnelli)
si ringrazia
Maria Ziliani
collezionista d'arte - benefattrice
“.. diventa per me una vera missione, far comprendere a tutti l’Opera”Necessario Sacrificio”, che porta in se’ un messaggio di “Pace Universale”: senza distinzione di ceto sociale, di nazione o di colore della pelle o di religione, tutto ci accomuna, per il bene collettivo finalizzato alla fratellanza e alla pace: solo così si potrà vivere in sinergia tra di noi, dimenticando odio, rancori e dolori che certamente non portano a nulla di buono. La Pace è un tesoro di tutti e per tutti e va abbracciata teneramente, così come una madre, quale Maria: pur comunque Addolorata, prende atto del sacrificio della vita di suo figlio Gesù, immolato per la redenzione umana, e lo stringe soavemente a sè con tanto Amore e dolore nello stesso tempo. Quel Gesù, realmente e storicamente esistito e vissuto, il quale prima di spirare ha comunque perdonato tutto il genere umano: solo il sentimento di sacrificio e di offerta, porta alla felicitàdell’Umanita’..” (Maria Ziliani, collezionista, benefattrice).
Maria Ziliani nasce a Milano nel 1958, figlia del noto lirico Alessandro Ziliani, e Maria Mezzanzana, dopo gli studi di pianoforte al Conservatorio Giuseppe Verdi e di scenografia e Costumistica all’Accademia di belle Arti di Milano in Scenografia.
Figlia d’arte dunque, segue ammirata din da tenera eta’ le gloriose vicissitudini del padre Alessandro, noto Tenore lirico Drammatico di Busseto (classe 1906) e Grande Ufficiale, protagonista in teatri prestigiosi,quali il Dal Verme, e La Scala di Milano, l’arena di Verona,il Metropolitan di New York, a fianco di icone come la Callas, Gigli, Mafalda Favero ed altri , e in altre platee internazionali in Brasile, Germania, Giappone , come pure protagonista nella cinematografia nei Film”Canto per te”,”Il diario di una stella”e”Canzone d’amore”. fondatore a Busseto, nel 1960 il”Concorso delle Voci Verdiane” esistente tutt’ora a livello Internazionale, e trasferito ad oggi a Parma, grande amico di tournee di Toscanini, a cui per primo dono’ la sua biografa”La vita di Alessandro Ziliani”. Divenuto in seguito Agente di Canto, fu il primo a riconoscere l’ eccezionale talento dell’ancora giovanissimo Luciano Pavarotti e divenutone dunque suo maestro; “..”Tanto devo al mio primo grande Maestro Alessandro Ziliani”.. “, dichiaro’ il grande artista in seguito in diverse interviste televisive
Maria Ziliani fu anche fedele e devota figlia, affascinata dalla generosa dedizione dalla madre Maria Mezzanzana, grande benefattrice dell’aristocrazia borghese meneghina, pianista e colta di ben otto lingue, ( figlia del grande industriale milanese Antonio Mezzanzana , dipartito prematuramente, noto fornitore di tutti i capi di maglieria alla Standa di Milano.) , prima donna pilota di Aerei in Italia, amica di Lucia Bosè (mamma del noto artista Miguel Bosè) e grande Benefattrice della Cà Grande in via Francesco Sforza, devolvendo ancora in vita diversi proprieta’ a Milano in segno di riconoscenza verso quell’istituzione sanitaria che ai primi del novecento primeggio’ grazie alle primissime radiografie; nonche’ per le numerose borse di studio devolute ai nuovi talenti lirici nel concorso “Voci Verdiane” del di lei marito A. Ziliani,
“… l’arte e’stata sempre di casa , e la nostra dimora era sempre gioiosamente frequentata da grandi Artisti, cosa che io gradivo moltissimo … perchè chi fa arte e’ sensibile, allegro, stimolante e soprattutto unico e speciale...” - Maria Ziliani
BIOGRAFIA
MICHELL CAMPANALE
pittore scultore
Maestro Michell Campanale e' pittore e scultore da oltre 35 anni. Talento sin da tenera eta', (1981 e' datata la sua prima opera, all'eta' di soli 11 anni) e autodidatta nella prima fase della sua ricerca e produzione artistica, approfondisce successivamente gli studi a Milano parallelamente a un'ambiziosa ricerca in filosofie orientali e teosofie, occidentali e orientali, percorrendo un singolare e personale approfondimento in "semiologia dell'arcaico" e simbologia del sacro (ponendo particolare attenzione, ispiratosi a Joan Miro', sull'origine grafica,"artistica e spirituale/esotherica" dei moderni linguaggi, e sui "Linguaggi Primordiali di Colori e Simboli") celebrando tutto l'imponente bagaglio artistico culturale accumulato, in un'importante lezione presso l'Accademia di Belle Arti di Brera ( "Dall'archetipo al simbolo , dal Segno alla Forma" - Lezione di Brera, Accademia di Belle Arti, 1^Cattedra di Pittura - Milano, 13 Aprile 2010, ) e successivamente in una importante mostra a Milano supportata da Banca Mediolanum ( "ARCHETIPI: suoni colori e simboli dalle origini dell'Universo", Milano 3 aprile 2014) patrocinata dall'ex Provincia di Milano.
dal 2011 e'membro della Societa' di Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano.
In qualita' di art director e curatore, il maestro vanta oltre 600 eventi artistico-culturali, con la partecipazione di altri artisti italiani ed esteri, e con la sinergia tra arti visive e musicali, letterarie e cinematografiche, creando importanti festival e art-contest di livello nazionale, mutati successivamente in veri e propri format e programmi televisivi di arte e cultura.
Attualmente vive ed opera a Milano, dedicandosi soprattutto, negli ultimi anni, alla diffusione artistica per la promozione della cultura e della conoscenza , forte di un network internazionale, mi.a.m.i.t mobile virtual museum che conta oltre 150 artisti da tutto il mondo ...
continua al link:
http://www.lapermanente.it/socio/michell-campanale/
NECESSARIO SACRIFICIO
di
MICHELL CAMPANALE
Pittore scultore
Palazzo di Giustizia-Sala CRAL - Milano via Freguglia 1
- Orari visita: martedi mercoledi e giovedi dalle 10,00 alle 12,30
(info 329.6553592)
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