8^ Edizione
Premio Santa Croce Grafica
dal 09 al 31 Gennaio 2015
Villa Pacchiani Centro Espositivo
Piazza Pier Paolo Pasolini - Santa Croce sull'Arno (PI)
Premio Santa Croce Grafica
ottava edizione
Gabriele Arruzzo, Emanuela Ascari, Maura Banfo, Angelo Bellobono, Giovanna Caimmi,
Adelaide Cioni, Claudio Corfone, Marta Dell’Angelo, Alberto Finelli,
Cristina Gardumi, Michele Guido, Loredana Longo, Franco Menicagli, Rebecca Moccia,
Carmelo Nicotra, Giuliana Storino, Maria Angeles Vila Tortosa, Stefania Zocco
a cura di Ilaria Mariotti
inaugurazione e premiazione sabato 9 gennaio 2016 ore 17.00
Villa Pacchiani Centro Espositivo
Piazza Pier Paolo Pasolini - Santa Croce sull'Arno (PI)
9 – 31 gennaio 2016
Sabato 9 gennaio 2016 alle ore 17, presso il Centro Espositivo Villa Pacchiani a Santa Croce sull’Arno, si inaugura la mostra della ottava edizione del Premio Santa Croce Grafica, a cura di Ilaria Mariotti, direttore artistico del Centro di Attività Espressive di Villa Pacchiani. La manifestazione è un’iniziativa del Comune di Santa Croce sull'Arno Assessorato alle Politiche ed Istituzioni Culturali con la sponsorizzazione di Cassa di Risparmio di San Miniato, Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato.
Diciotto sono gli artisti che partecipano a questa ottava edizione del Premio: Gabriele Arruzzo, Emanuela Ascari, Maura Banfo, Angelo Bellobono, Giovanna Caimmi, Adelaide Cioni, Claudio Corfone, Marta Dell’Angelo, Alberto Finelli, Cristina Gardumi, Michele Guido, Loredana Longo, Franco Menicagli, Rebecca Moccia, Carmelo Nicotra, Giuliana Storino, Maria Angeles Vila Tortosa e Stefania Zocco. Sono artisti diversi per le modalità espressive e la ricerca, ma provengono tutti dal territorio nazionale o sono comunque attivi in Italia.
Il premio Santa Croce Grafica è stato istituito nel 2001 con l’obiettivo di promuovere l’arte dell’incisione, arte alla quale Villa Pacchiani ha dedicato parte fondamentale della sua attività, sin dalla fine degli anni Ottanta, con il suo primo direttore l’artista Romano Masoni e poi con Eugenio Cecioni, incisore e allora docente dell’Accademia di Belle Arti di Brera, oggi direttore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, e portato avanti da Ilaria Mariotti, attuale direttore (dal 2010). È con Eugenio Cecioni che nascono il Premio biennale per la Grafica e il Premio biennale Ex libris – piccola grafica (dal 2006), entrambi a invito, che tutt’oggi costituiscono due appuntamenti fissi nella programmazione.
“L’Amministrazione Comunale di Santa Croce sull’Arno ha favorito, fin dal 1992, la costituzione di un Gabinetto dei Disegni e delle Stampe grazie alle numerose donazioni fatte dagli artisti che hanno frequentato la Villa in occasione di mostre monografiche, oppure per rapporti personali e grazie ai Premi biennali” specifica Mariangela Bucci, Assessore alle Politiche ed Istituzioni culturali del Comune di Santa Croce sull’Arno che continua “Oggi la collezione del Gabinetto conta oltre 3.600 opere, tutte catalogate, rappresentative di circa 300 artisti. Una raccolta che, attraverso tecniche, temi e iconografie, narra la storia di un luogo e di un territorio negli ultimi venticinque anni e una storia delle tecniche legate alla grafica d’arte e al disegno negli ultimi decenni”.
“Per le edizioni del Premio di cui mi sono occupata - dice Ilaria Mariotti - ho inteso re-interpretare il senso da dare a un premio di grafica, lì dove l’utilizzo delle tecniche calcografiche è un requisito essenziale per la partecipazione. Ho scelto di favorire artisti della generazione “di mezzo” che lavorano con attitudini che avrebbero potuto trovare una propria ragion d’essere in questo particolare mezzo espressivo anche quando questi non avessero una produzione specifica legata alla calcografia. Gesto, segno, riflessione sull’immagine, su una certa serialità che la grafica d’arte prevede e che questa generazione di artisti intende come percorribile in una dimensione ampia di utilizzo significativo e non esclusivo di certe tecniche”.
La scorsa edizione, sempre curata da Ilaria Mariotti, è stata vinta da One Pound, opera di Flavio Favelli, realizzata con matite colorate e acquatinta su carta graphia. Si trattava, secondo le parole dell’artista, di “una copia di banconota da una sterlina emessa dalla Banca d'Inghilterra, della serie in circolazione dal 1982. La particolarità di questa banconota numero BR62158376 è un errore, per il quale, evidentemente, un foglio si è sovrapposto alla cartamoneta nel momento della stampa, creando una zona senza colore proprio sul viso della Regina Elisabetta II. Una delle immagini più dense che ho incontrato e che hanno senz'altro segnato la mia visione d'artista - racconta Favelli - è la copertina del disco God save the Queen del gruppo musicale Sex Pistols del 1977, dove gli occhi e la bocca della Regina sono censurati dalle scritte”.
Gli artisti invitati al Premio devono partecipare con due opere realizzate con tecniche prevalentemente calcografiche, non necessariamente inedite. All’interno dei vincoli dettati dal bando, sono state presentate opere in cui i caratteri specifici della calcografia vengono accolti e interpretati in maniera non convenzionale, lavori dove la tecnica classica è strumento per veicolare forme e contenuti che proseguono e declinano le loro ricerche personali. Le opere dei partecipanti al Premio saranno in mostra a Villa Pacchiani fino al 31 gennaio 2016, un’occasione per verificare qualità e varietà, certificando la libertà che la grafica d’arte pretende nel presente.
La commissione che designerà l’opera vincitrice di questa edizione del Premio è composta da Stefano Pezzato, conservatore del Centro Pecci di Prato, dall'artista Remo Salvadori, da Alessandro Tosi, Direttore scientifico del Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi a Pisa, da Ilaria Mariotti, Direttore di Villa Pacchiani, e presieduta dall’Assessore alla Politiche e Istituzioni Culturali del Comune di Santa Croce sull’Arno Mariangela Bucci. L’artista selezionato riceverà un premio di 2.500 euro e la sua opera andrà a far parte della Collezione del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe di Villa Pacchiani. Durante l’inaugurazione verrà presentato il catalogo che documenta tutti i lavori partecipanti.
Centro Attività Espressive Villa Pacchiani
Piazza Pier Paolo Pasolini,
Santa Croce sull'Arno (Pi)
orari di apertura: 9- 31 gennaio 2016 dal venerdì alla domenica 17.00-20.00
info: Comune di Santa Croce sull’Arno
Tel + 39 0571 30642; +39 0571 389953
e-mail: biblioteca@comune.santacroce.pi.it
BIO ARTISTI
Gabriele Arruzzo (Roma, 1976) Vive e lavora a Pesaro. Mostre personali: 2015 Apocalisse con figure, Galleria Giuseppe Pero, Milano; 2014 Compendium, MAC, Lissone (MB); 2012 Essere un'isola, L'Arca - Laboratorio per l'arte contemporanea, Teramo; 2011 Essere un'isola, Casa Natale di Raffaello e Bottega di Giovanni Santi, Urbino; L'affossamento, Alberto Peola, Torino; 2008 As himself, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano; 2007 Hortus conclusus, Alberto Peola, Torino; 2005 The funky revenge, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano. Mostre collettive: 2015 Black and Silver, Alberto Peola, Torino; 2014 On paper, L'Arca - Laboratorio per l'arte contemporanea, Teramo; This is the way, step inside!, Galleria Giuseppe Pero, Milano; Il collasso dell'entropia MAC, Lissone (MB); 2013 (P) - (P)arerga & (P)aralipomena della (P)ittura, BonelliLAB, Canneto sull'Olio (MN); 2012 Popism, L'arte in Italia dalla teoria dei mass media ai social network, Fondazione Michetti, Francavilla al Mare (CH); 2011 Hirschfactor. Die Kunst des Zitierens, ZKM - Museum fur Neue Kunst, Karlsruhe; Percorsi riscoperti dell'Arte Italiana, opere dalla collezione VAF-Stiftung 1947-2010, MART, Rovereto; 2010 Premio Agenore Fabbri IV, posizioni attuali dell'arte italiana, Stadtgalerie, Kiel Palazzo Ziino, Palermo.
Emanuela Ascari (Sassuolo MO, 1977), vive tra Maranello (MO) e i diversi luoghi delle residenze d'artista a cui partecipa, in Italia e all'estero. Si è laureata in DAMS, Arti Visive, all'Università di Bologna, e ha conseguito il Master Paesaggi Straordinari. Paesaggio Arte Architettura del Politecnico di Milano.
Nella sua ricerca esplora la relazione tra l'uomo e l'ambiente assecondando una tensione verso la terra, con particolare attenzione verso i processi di trasformazione del territorio e della materia, alla ricerca di forme di una ecologia del pensiero, tra cultura ed ecosistema. Nel 2015 ha vinto e partecipato al programma Artisti in Residenza del MACRO, Roma, dove ha esposto gli sviluppi del lavoro Ciò che è vivo - project, precedentemente presentato anche alla Fondazione Baruchello, Roma, e al PAV di Torino. Nel 2013 è stata in residenza a SOMA, International Residence, Città del Messico ed è stata invitata al progetto GAP – Global Art Programme, in residenza presso Moly-Sabata, Sablons, France, dove ha realizzato la mostra personale Risque Acceptable, con Art3, Valence. Nel 2012 GuilmiArtProject, Vis a Vis-Artists in residence, Guilmi (CH) e C.A.R.S. Cusio Artist Residency Space, Omegna (VB). Nel 2009 ha vinto il Premio Iceberg, Arte Pubblica, Bologna, nel 2011 ha ricevuto una menzione speciale al Premio Artivisive San Fedele, Milano, e nel 2013 una menzione speciale al Premio Un'opera per il Castello, Napoli. Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e all'estero, tra le quali nel 2014 Ateliere de Arta Alternativa, Sala Patria, Brasov, Romania, here. now. where? Saout Radio, durante la 5° Biennale di Marrakech, e in spazi istituzionali tra i quali il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce e la Sala della Dogana di Genova, la Biblioteca Civica Delfini di Modena (Area Progetto-Galleria Civica), il Museo della Civiltà Contadina di Bologna. Tra le opere permanenti Da principio, biblioteca Silvio Mucini di Pianoro, progetto Cuore di Pietra.
Maura Banfo (Torino 1969) Dopo anni d’irrequietezza “vagabonda” ad esplorare il mondo, Maura Banfo trova nella sua città natale il proprio “nido” dove inizia alla fine degli anni novanta una ricerca attraverso la fotografia come linguaggio predominante. Oggi la sua ricerca guarda a 360° gradi, lasciandosi trasportare dalle proprie sensazioni attraverso non solo la fotografia e il video, ma la scultura e l’installazione.
Il lavoro di Maura Banfo dalla metà degli anni Novanta a oggi, ha segnato delle tappe importanti nel sistema dell’arte contemporanea italiana, con uno sguardo e una presenza significativa anche in ambito internazionale.
Il percorso di Maura Banfo è caratterizzato da una coerenza interna che raramente si riscontra nell’opera degli artisti italiani della sua generazione. La forza del suo lavoro sta nel mantenere ben riconoscibile la propria impronta creativa e la propria poetica, ma in una continua scoperta di nuove sfaccettature e punti di vista. Lo stesso discorso vale per i media utilizzati: sebbene prevalga una preferenza per la fotografia, lavora con padronanza anche con il video, il disegno e la scultura.
Il suo lavoro è presente in molte collezioni private e pubbliche (la Gam Galleria d’arte moderna e contemporanea di Torino, il Castello di Racconigi, l’Unicredit Private Banking, il Museo della Fotografia di Cinisello Balsamo, l’Istituto Garuzzo per le arti visive, la Fondazione Castello di Rivara…per citarne alcuni).
Ha partecipato a varie mostre sia in Italia che all’estero.
A marzo 2014 è stata l’unica artista italiana in residenza alla Fondation pour l’art la Napoule (Mandelieu-Cannes, France).
Angelo Bellobono (Nettuno, 1964) è un pittore ed allenatore di sci che vive, quando non in montagna, tra Roma e New York. La sua ricerca concettuale si interessa alla geopolitica, all’antropologia e alla geologia, evidenziando il difficile rapporto di appartenenza e identità, che rende gli uomini protagonisti di un continuo ed inarrestabile esperimento antropologico. Con il suo lavoro, fondendo vita e competenze professionali, formula nuovi codici per relazionarsi proficuamente ed umanamente ai luoghi e nuovi modelli atti a costruire consapevolezza e connettività sociale. Egli ricerca costantemente un senso di appartenenza corporale ai luoghi, un’esperienza necessaria a leggere le sedimentazioni del paesaggio, le sue memorie primordiali, i suoi archivi e suoi incontri con l’uomo. Il ghiaccio e le montagne sono elementi metaforici nel suo lavoro; ghiaccio che rappresenta l’archivio di memoria del pianeta e le montagne cerniere e non barriere. Indagando temi quali confine e territorio interagisce spesso con le comunità, come nel caso di Atla(s)now, progetto interdisciplinare da lui creato, in cui l'arte e lo sci vengono utilizzati come mezzi di relazione sociale e sviluppo sostenibile di alcune comunità berbere dell'Alto Atlante del Marocco, oppure “Before and after my time” sviluppato in collaborazione con i Nativi americani Lenape. Ha partecipato alla XV Quadriennale di Roma e alla IV e V Biennale di Marrakech ed esposto in spazi pubblici e privati, come la Fondazione Volume, Il Museo di arte moderna del Cairo e di Nuova Dheli, alla Wunderkammern di Roma, Biasa art space di Bali ed Envoy Gallery di New York . Nel 2005 ha vinto il Premio Celeste per la pittura.
Giovanna Caimmi nata a Cesena (FC) vive e lavora a Bologna. Docente presso l’Accademia di belle arti di Bologna, città in cui risiede. Mostre personali: La Zona, Visionnaire Gallery, Milano, 2013, Wasserjungfer, Museo della città di Rimini, Rimini, 2012, a cura di Massimo Pulini, //Pan, D406 Artecontemporanea, Modena, 2010, Testo- conversazione Marisa Albanese – Giovanna Caimmi,/ Assenza di Gravità, Romberg Arte Contemporanea, Roma, 2008, testo di Gianluca Marziani / Eterotopie, D406 artecontemporanea, Modena, 2006, testo di Giuseppe Fonseca / Red Match, Galleria Il Milione, Milano, 2005 / Stato Intermedio, Galleria Loretta Cristofori, Bologna, 2000, testo di Valerio Dehò. Mostre collettive: Il sangue delle donne, Roma 2015, a cura di Manuela de Leonardis / Casabianca-Disseminazione, Bologna 2015, a cura di Gino Giannuizzi / Germinal-Cristallino, Savignano 2015, a cura di Roberta Bertozzi / Cuore di pietra, Pianoro, 2014, a cura di Mili Romano / La scrittura disegnata, Santarcangelo, 2014, Biennale del disegno di Rimini / Selvatico: Bianca, Lugo, 2012, a cura di Massimiliano Fabbri / Le Invasioni Barbariche, Russi, 2012, a cura di Bruno Bandini / Il mucchio selvaggio, Galleria D406, Modena, 2009/ Artisti della Galleria D406 Officina delle Arti, Reggio Emilia, 2007 / Il lavoro del Mito Galleria D406, Modena, 2005 /Artisti della Galleria, D406, Modena, 2005 / XXXII Premio Sulmona, Sulmona, 2005 / Terza Triennale di Arte Sacra Contemporanea, Lecce, 2004, a cura di Toti Carpentieri / Artisti della Galleria, Galleria Santo Ficara, Firenze, 2003 / God Bye Gondola, Vulgaris Galleria 42, Modena 2003 / IX Biennale d’Arte Sacra, Teramo, 2000, a cura di Calvesi, Chenis, Apa, Pontiggia. Pubblicazioni: Come gli amanti di lungo corso, Icone, Roma, 2009, Testo di Mariano Apa.
Adelaide Cioni (Bologna, 1976) ha studiato disegno a UCLA, Los Angeles, e scultura all’Accademia di Belle Arti di Roma. Laureata in Storia Contemporanea, per più di dieci anni ha tradotto letteratura americana (David Foster Wallace, John Cheever). Nel 2014 ha vinto il Premio Celeste nella categoria “Installazione, scultura e performance”. Nello stesso anno è stata residente alla Citè Internationale des Arts di Parigi e nel 2015 a Villa Sträuli, in Svizzera. Lavora principalmente con il disegno, anche in forma installativa. Tra le tematiche del suo lavoro c'è il rapporto con lo spazio abitativo, la memoria, gli oggetti. Ha esposto in spazi indipendenti e in siti istituzionali, in Italia e all’estero. Fra le ultime mostre personali: 2015 à propos de bacchelli 5, Archivio Aperto, Home Movies e Nosadelladue, Mambo, Bologna 2014 Ospiti, dopia personale con Luca Bertolo, a cura di Elena Boni e Alessandro Sarra, Roma; à propos de bacchelli 5, a cura di Helia Hamedani, La nube di Oort, Roma 2013 Atto abitativo #1, a cura di Claudio Libero Pisano, CIAC, Genazzano, Roma. Tra le mostre collettive recenti 2.5.0. Object is Meditation and Poetry, a cura di Alba D’Urbano e Olga Vostretsova, presso il Grassi Museum di Lipsia, Germania, e À propos de bacchelli 5 presso il MAMbo di Bologna nell’ambito di Archivio Aperto, a cura di Home Movies e Nosadelladue; Tre più due, a cura di Donatella Landi, Interno 14, Rome 2014 Myths, a cura di Mariarosa Sossai e Miroslaw Balka, Pastificio Cerere, Roma; Novembre à Vitry, Galerie municipale Jean-Collet, Vitry-sur-Seine; Premio Celeste, Assab One, Milano; Biotopographies, Cité internationale des arts, Paris; You can’t go home again, a cura di Helia Hamedani, La nube di Oort, Roma; Open Studios, Cité internationale des arts, Paris; Ensemble ouvert, a cura di Silvy Panet-Raymond, Université Paris 8 2013 - ACSA 2013 final show, Autocenter Summer Academy, Berlin
Claudio Corfone (Foggia, 1985) Vive e lavora a Milano. Ha studiato scenografia e arti visive all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, e all’HBK University of Art, Braunschweig. È stato tra gli ideatori e curatori di Studi festival ( Milano ed. 2015, ed. 2016). Ha curato e realizzato molti progetti in collaborazione con altri artisti come Extradelicato e Kalma International. Tra le mostre collettive e personali a cui ha partecipato ricordiamo A former relation, Villa Contemporanea, Monza (2015), Quasi Aperto (per la casa degli artisti) a cura di Associazione 89/a e FreeUnDo Milano (2014), Reazioni perfettamente naturali di Silvia Mariotti featuring Claudio Corfone alla Fondazione Francesco Fabbri di Pieve di Soligo (2014), Lampo Legenda mostra personale allo Studio Apeiron a cura di Francesco Fossati (2013).
Marta Dell’Angelo (Pavia, 1970) La sua ricerca artistica è incentrata sull’esplorazione del corpo, in particolare su gesti e posture, avvalendosi di una varietà di linguaggi, tecniche e forme espressive: pittura, grafica, fotografia, videoinstallazioni e performance. Si interessa di neuroscienze e antropologia, ha pubblicato Manuale della figura umana nel 2007 ed. Gli Ori e con Ludovica Lumer C’è da perderci la testa nel 2009 ed. Laterza; diplomata all’Accademia di Brera, vince nel 2002 il Premio New York. Nel 2004 partecipa per un progetto speciale alla Biennale di Mosca, nel 2009 alla Biennale di Tirana e nel 2013 alla Biennale di Thessalonikij. Il suo lavoro è stato presentato in diverse gallerie in Italia e all’estero e in musei e istituzioni, quali: PAC, Mediateca di Santa Teresa, Palazzo delle Stelline, Palazzo Reale, Triennale e Triennale Bovisa, Museo del Novecento, Care Off, Fondazione Pasquinelli di Milano, MAGA di Gallarate, GC. AC. Di Monfalcone, Centro Saint-Bénin Aosta Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Museion di Bolzano, Palazzo Fortuny di Venezia, Fondazione G. Cini di Venezia, Fondazione Remotti di Camogli, Muse di Trento, Nosadelledue e Mambo di Bologna, Museo di Villa Croce di Genova, Srisa di Firenze. Allestimento di un impaginato opera teatrale Short theattre Festival, Macro, Roma Art of the World, Italian Accademy New York, Istituto italiano di cultura, madrid, Medizin Historishe Museum di Berlino, nel 2016 Istituto Italiano di Cultura e Istituto Cinese di Cultura di San Francisco.
Alberto Finelli (Sant’Agata de Goti, 1986) Vive e lavora tra Milano e Monaco di Baviera. Finelli ha studiato Grafica d’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano (2005/2010 – triennio e biennio specialistico, presso la classe di Bernardino Luino). Dal 2010 ha studiato Grafica/Arti visive presso l’Akademie der bildenden Künste, a Monaco di Baviera, presso la classe di Peter Kogler ( ricevendo il titolo di meisterschüler nel 2015). Tra le sue mostre personali, abbiamo: MC Gallery, New York (2009); La Générale en Manufacture , curata da Anna Wondrak, Parigi (2011); Galleria Formentini (con Ray Smith), Milano (2013); Galleria Ostrakon, Milano (2013); Galleria Nuvole arte contemporanea, Montesarchio (2015). Finelli ha anche preso parte a numerose mostre collettive, tra cui: (2015), Kunstverein Wesseling, Wesseling; Museo Civico “Ala Ponzone”, Cremona; Amtsgericht, Monaco di Baviera; Villa Schiff – Giorgini, Montignoso; Kunstraum, Monaco di Baviera; Wäcker & Graupner, Monaco di Baviera; (2014), Prince of Wales, Monaco di Baviera; Maschio Angioino, Napoli; The Ink Shop Printmaking Center, Ithaca, NY; (2013), Corcoran Gallery of Art, Washington DC; Robert Blackburn Gallery, New York; Galerie Filser & Gräf, Monaco di Baviera, Galerie der Künstler ( BBK ), Monaco di Baviera; Schweriner Schloss Garten, Schwerin; (2012), Kunstverein Plauen - Vogtland e.V., Plauen; Stuttgarter Kunstverein, Stuttgart; White Box, New York; (2011), Museo Ettore Archinti, Lodi; (2010), Museo Fondazione Luciana Matalon, Milano. L’artista ha partecipato a diverse residenze internazionali come il Leipzig International Art Center, Lipsia, nel 2011, ed ha curato diverse mostre collettive, come: Die Spur, Subtópos e Servus! presso il Gartenhaus der Kunst a Monaco di Baviera, nel 2010 e nel 2011. I lavori di Finelli sono presenti in diverse collezioni, tra cui: Gabinetto dei Disegni e delle Stampe del Museo Civico "Ala Ponzone", Cremona; Gabinetto delle Stampe Antiche e Moderna, Comune di Bagnacavallo; Collezione permanente della provincia, Milano.
Cristina Gardumi (Brescia, 1978) È artista visiva, attrice e performer, diplomata presso l'Accademia di Belle Arti di Verona e l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio d'Amico a Roma. Nata nel Bresciano vive e lavora tra Pisa, Roma e Milano. La sua poetica spazia dal disegno alla video art, fino alla performance e al teatro, in cui si cimenta come attrice, regista e scenografa. Collabora con vari autori illustrando le loro opere in scena (attraverso le proiezioni de "La Prossima Stagione", nuovo spettacolo di Michele Santeramo) e sulla carta (in uscita a marzo il nuovo romanzo di Andrea Porcheddu "Infedele alla linea" con prefazione di Ascanio Celestini). Sta realizzando i suoi primi libri d'artista. Ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia e all'estero. Cristina ha vinto il Premio Celeste Pittura 2011 e il Premio Arte Laguna Pittura 2012.
Michele Guido (Aradeo LE, 1976) Vive e lavora a Milano. Nel 1999 frequenta il Centro T.A.M. diretto da E. Mattiacci, terminati gli studi all’Accademia di Brera nel 2002, frequenta il master in Landscape Design; dal 2001 al 2006 tiene uno degli studi presso la Casa degli Artisti di Milano dove organizza con Jole de Sanna e Hidetoshi Nagasawa: “Discussione Aperta: il Concetto di MA”. Partecipa al progetto di residenza “Made in Filandia” nel 2011 e riceve il “Premio Rotary” nel 2010, mentre nel 2008 quello della Fondazione Pomodoro per giovani scultori. Tra le ultime mostre personali: 2015 ?EntreNous_02 il tesoro di atreo garden project, z2o Sara Zanin Gallery, Roma, doppia personale con Hidetoshi Nagasawa, 2014?_operadelocalizzata garden project, Museo Carlo Zauli, Museo M.I.C, Faenza (IT) 2013 02.02.13 Garden Project, z2o Sara Zanin Gallery, Roma. ?2011?Botanica (doppia personale con Formafantasma) Museo PIArt, Napoli (IT)? 2009? z2o Garden project, text of M. G. Mancini, z2o Sara Zanin Gallery, Roma ?2006 ?Marseille project, testo di F. Boenzi, Galerie du Tableau, Marseille (Fr). Tra le principali collettive: “Biennale del disegno. Krobilos”, FAR (Rimini 2014); “senza titolo”, galleria Lia Rumma (Napoli 2013); “Botanica”, Fondazione Plart (Napoli 2011); “Segnare/Disegnare”, Accademia di San Luca (Roma 2009); Premio per Giovani Scultori, Fondazione A. Pomodoro (Milano 2009).
Loredana Longo (Catania, 1967) Diploma in lingue straniere, Diploma di Laurea in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Catania. Alcune mostre personali- 2014- My Own War, GAM, Palermo/ 2013- Place/No Place, Bad New Business Gallery, Milano/ 2011-Demolition#1 squatter, Assab one, Milano/ Neither here nor there, Temporary Museum e Francesco Pantaleone, Palermo/ 2010- Cages, Artecontemporanea Bruxelles/ 2008- Explosion#17, Napoli. Teatro Festival Italia, Real Albergo dei Poveri, Napoli/ 2007- Explosion#15, Festival Fies Drodesera, Centrale Idroelettrica di Fies, Dro, Trento/ Explosion#14, Prometeogallery di Ida Pisani, Milano/ 2006- Explosion#10, Wilfried Von Gunten Projektraum, Thun. Principali mostre collettive: 2015- Nel mezzo del Mezzo, Museo Riso, Palermo/ Art Lab # 2| Fama Fame, ASC Gallery Window Space, London/ 2013 Post Fata Resurgo, MIC, Faenza / Don’t Ask, don’t tell, Palazzo Zino, Palermo/ Un été sicilien, Chateau de Nyon / Kama, Sesso and Design, Triennale Design Museum, Milano / Premio Maretti, Pan, Napoli/ 2010- Festarte Videoart Festival, MACRO Testaccio, Roma/ 2009- AIM, International Biennale, Marrakech / The Italian sight, TEA Tenerife Espacio de las Artes, Tenerife, Spagna/ Passaggi in Sicilia, Museo Riso, Palermo/ Inmotion 2009, CCCB, Spagna/ She devil on tour, MNAC, Bucharest/ Senale Rojas, Istituto Latino Americano, Roma/ 2008- TINA B., The Prague Contemporary Art Festival, Praga/ Abracadabra, Italian Institute of Culture, Madrid/ 2007- ShangaiI 2007 Milanomadeindesign, Shanghai, Duolun Museum of Modern Art e Today Art Museum, Pechino/ Il Paesaggio mobile del Nuovo design Italiano, Triennale di Milano/ 2005- Project Room, La Box Bourges, Ecole National Superieur d’Art, Bourge/ 2004- Gemine Muse International, Benaki Museum, Atene/ 2003-eBENT’03, Festival International de Performance de Barcelona, CCCB / XIV Quadriennale, Anteprima, Palazzo Reale, Napoli/ Echigo Tsumari Art TriennlaI, Tokio.
Franco Menicagli (Campiglia Marittima LI, 1968). Vive e lavora a Prato. Mostre personali: 2014 A chi non piace guardare il cielo, presso Palazzo Strozzi Firenze, a cura di Martino Margheri; 2012 12,94 MQ, MARS, Milan Artist Run Space, Milano; 2008 Strain Gage, Galleria Nicola Ricci, Pietrasanta (LU), a cura di Antonio Grulli.
Mostre collettive: 2015 Ripensare il medium: il fantasma del disegno, Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno, a cura di Cristiana Collu e Saretto Cincinelli; 2013 Uno sguardo Laterale, presso la 5° Biennale di Arte Contemporanea di Mosca; 2012 Venti per Una, Castiglia di Saluzzo (CU) a cura di Martina Corgnati; 8° Premio internazionale di scultura della Regione Piemonte, Umberto Mastroianni, Galliate (NO); 2011 Suspense-Sculture sospese, a cura di Arabella Natalini, Lorenzo Giusti, EX3 Centro per l'Arte Contemporanea, Firenze.
Rebecca Moccia (Napoli, 1992), vive e lavora a Milano. Diplomata in scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, sta attualmente completando un MA in Storia e critica dell’arte, Università statale, Milano. Workshop a cui ha partecipato: 2013 Workshop con Giuseppe Gabellone, Museo del Novecento a cura di Peep-hole, Milano 2012 L’autonomia dell’artista con Bernard Rudiger, Accademia di Belle Arti di Brera Milano/Ecole Nationale des Beaux Arts de Lyon. Mostre Personali: 2015 Sempre più di questo, a cura di Lorenzo Bruni, Galleria Massimodeluca, Mestre (VE) con catalogo. Tra le mostre collettive: 2015 Chaotic Passion, a cura di/ Anna Lovecchio, CHAN, Museo d’arte contemporanea di Villa Croce, Genova, Delta15, a cura di Lara Loeser, Josephine Pasura, Pauline Von Katte, Falkensteiner Ufer, Hamburg; Flags, intervento a cura di Elena Forin- LaRete Art Projects, Serra dei giardini, Venezia 2014 Quasi aperto, Giardino di via Cazzaniga, Milano; Extradelicato2, a cura di Claudio Corfone Via Privata Pantelleria 5, Milano; Esercizi di stile, a cura di Andrea Bruciati, Galleria Maurizio Nobile, Bologna 2013 Incontro, a cura di Bernard Rudiger e Gianni Caravaggio, Réféctoire des Nonnes, ENSBA, Lyon; Immediatamente, Spazio Werther, Milano 2012 Ni Dieu ni maitre, a cura di Andrea Bruciati, Galleria Massimodeluca, Mestre (VE); L’intimità dell’immagine come luogo in comune, a cura di Gianni Caravaggio, ViaFarini , DOCVA, Milano. Progetti speciali: 2015 Festival Studi, creatore e organizzatore con Claudio Corfone, Anna Stuart and Vincenzo Chiarandà, in collaborazione con FreeUndo.net, Milano, 10 – 15 Febbraio 2015
Carmelo Nicotra (Agrigento nel 1983), vive e lavora a Favara (Ag). Ha completato i suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, diplomandosi in Pittura nel 2011.
La sua produzione mostra un nitido interesse nei confronti della cronaca quotidiana, ad esempio, rispetto ai mutamenti sociali e architettonici di un contesto urbano, indagata con un approccio quasi scientifico, e trasferita con un linguaggio che alterna immediatezza comunicativa e poetica concettuale. Nella sua ricerca artistica sperimenta più mezzi (pittura, scultura, installazione, disegno, audio, video e graphic design).
Principali mostre: 2015? - Ficarra_Contemporary Divan a cura di Mauro Cappotto, Stanza della Seta/Palazzo Milio, Ficarra (ME). On air On air, a cura di Lorenzo Bruni, Galleria Massimo De Luca, Mestre (Ve). Text(iles), a cura di G. Meloni, S. Mudu, C. Piscopo e Cornelia Lauf, iUAV Magazzini Ligabue, Venezia. PIANETA X, a cura di Daniela Bigi, Museo Riso, Palermo?. 2014? - Give Way To Give A Way, a cura di Jan Kage e Bocs, Schau Fenster, Berlino. 2013 - “La materia di un sogno” - Collezione Paolo Brodbeck, a cura di G. Collica, A. Ferlito e G. Vincenzo, Fondazione Brodbeck, Catania. 2012 - 37°19 ′ 07′′ N 13°39 ′ 47′′ E, a cura di Maria Giovanna Virga, Zelle Arte Contemporanea, Palermo (mostra personale).
Giuliana Storino (Manduria TA, 1986), vive e lavora a Milano. Dopo avere conseguito il diploma di maturità artistica si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove ottiene la laurea di I° e II° livello in Arti Visive indirizzo Pittura. Ha partecipato a numerose mostre e rassegne, nazionali e internazionali e ha ottenuto diversi riconoscimenti. Esposizioni personali: 2015 Caduta libera, a cura di Olga Gambari, spazio VANNI, Torino; 2014 Era, Museo Civico Parisi Valle, Comune di Maccagno (Va); 2013 Elementi di terra, a cura del Dott. Giancarlo Gabelli. Studio Gabelli, Milano; 2011 Infinito Presente, a cura di Andrea B. Del Guercio, Accademia Contemporanea, Milano. Esposizioni collettive 2015 Biennale Giovani Monza, a cura di Claudio Cerritelli, palazzo dell’Arengario, Monza; 2015- 56° Premio internazionale Bice Bugatti -Segantini, a cura di Giovanni Iovane, Villa Vertua, Nova; 2014 SAC “Mari tra le mura” – residenza d’artista MOVINGART&OPENSPACE, Fondazione Pino Pascali; 2014 Open Studios, MiArt & Accademia di Belle Arti di Brera, a cura di Gianni Caravaggio Milano; 2013 Il giudizio e la mente, a cura del Dott. Giancarlo Gabelli, Fondazione Mudima di Milano; 2013 Il segno condiviso II°, a cura del prof. Fatih Mika. Galleria comunale di Küçükçekmece, Istanbul; 2012 W.O.P. works on paper, FABBRIc.a. Contemporary Art, a cura di Renata Fabbri, Milano; 2011 Unidee in residence & Open Studio a cura di Anna Acciarino, Fondazione Pistoletto, Biella; 2011 All’inizio non era un isola, a cura di Elena Quarestani, Assab One Cantiere, Milano.
Maria Angeles Vila Tortosa (Valencia, 1978). Vive e lavora a Roma. Laureata in Belle Arti presso l’Università Politécnica di Valencia dove ha conseguito un dottorato in incisione. Borsa di studio Erasmus presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Borsa di studio Leonardo da Vinci presso la stamperia d’arte L’acquaforte di Luigi Ferranti, Roma. Dal 2004 realizza numerose mostre personali e collettive in Spagna e Italia in spazi privati e pubblici come Espai d’art di Gandia (Valencia), Museo del Tossal di Valencia, Museo Arqueològico di Enguera (Valencia), Instituto Cervantes di Roma, Casa Museo Mario Praz di Roma, L’escorxador Centre de Cultura Contemporànea di Elche (Alicante), Palazzo delle Esposizioni di Roma, Festival Internazionale del Mimmo di Sueca (Valencia), Ric Festival di Rieti, Internazionali BNL d’Italia, Museo Carlo Bilotti di Roma e Istituto Cervantes di Sofia (Bulgaria). Dal 2009 realizza il progetto Midriasis/Cajas Habitadas basato su uno studio della memoria e delle emozioni. Las cajas habitadas sono dei grandi contenitori di emozioni con un’estetica esterna di trasporto industriale. Il progetto unisce la performance di Alicia Herrero e il lavoro di collage ed incisione di Maria Angeles Vila ha inoltre sviluppato un aspetto didattico prevedendo corsi formativi per professionisti della danza, del teatro o delle arti plastiche. Il progetto ha ricevuto il finanziamento della Regione Lazio, Il Centro Culturale di Cultura Contemporanea di Elche, Ambasciata di Spagna in Italia e Teatres de la Generalitat di Valencia. Ha ottenuto il patrocinio del Ministero per i Beni e le attivitá Culturali Italiani, Provincia di Roma, Ambasciata di Spagna in Italia e Istituto Cervantes di Roma.
Stefania Zocco (Ragusa, 1980). Vive e lavora a Londra. Mostre collettive: 2015 Ficarra Contemporary Divan, curated by Mauro Cappotto, Ficarra, (ME); Give a way to give a way, Bocs, Catania; Handbooks, curata da Valentina Barbagallo e Giuseppe Mendolia Calella, Centro Cultura Polivalente, Catania; Deep East Winter Exhibition, curata da The Counter Collective, Mayor’s Parlour Gallery Ltd, London; 2014 Pianeta X, curata da Daniela Bigi, Museo Riso, Palermo; Domina 23, curata da Laura Francesca di Trapani, Palazzo Ziino, Palermo; 2013 Madeinfiladia, curata da Luca Pancrazzi, Claudio Maccari, Elena El Asmar e Pietro Gagliano’, Pieve a Presciano (Ar); Controcarrettadellasperanza, curata da Lorenzo Bruni, Castello di Pantelleria, Pantelleria; Save the beauty, Magazzino Formide, Siracusa; Tasty Modern, curata da Ismail Erbil e Patrick Michalopoulos, Schwartz Gallery, London.
IL CENTRO DI ATTIVITÀ ESPRESSIVE?
DI VILLA PACCHIANI A SANTA CROCE SULL'ARNO
di Ilaria Mariotti
Santa Croce è un piccolo comune della provincia di Pisa che si allunga sul fianco del fiume Arno. Un centro storico costituito da una strada principale, una piazza, un gomitolo di strade; il resto dell’abitato si estende altrove, verso nord, verso Fucecchio e Castelfranco di Sotto. Il più antico bene culturale è costituito da un significativo crocifisso duecentesco conservato nella Collegiata di San Lorenzo.
Il Centro di Attività Espressive di Villa Pacchiani è attivo dagli anni Novanta con gestione diretta dall’Amministrazione comunale di Santa Croce sull’Arno ma dal decennio precedente la Villa veniva utilizzata da artisti quale luogo di sperimentazione di linguaggi e percorsi. Alla direzione del Centro si sono succeduti negli anni tre direttori: Romano Masoni, Eugenio Cecioni e, dal dicembre 2010, la sottoscritta.
Attualmente gli spazi espositivi di Villa Pacchiani sono il Centro Espositivo, al piano nobile, il Centro Polivalente Sandro Pertini, al piano terra, e il giardino.
La grafica d’arte costituisce sicuramente uno degli elementi che, in continuità, caratterizzano Villa Pacchiani e che l’Amministrazione comunale intende continuare a promuovere.
Fin dagli anni Ottanta a Villa Pacchiani si tengono laboratori di grafica, attività sostenuta da Romano Masoni in prima persona e condotti da un gruppo di artisti con i quali venne sviluppato il progetto Immagine di un territorio.
I corsi e i laboratori (possibili anche data la presenza di un torchio litografico e poi di un torchio calcografico) continuarono ad essere tenuti, all’interno delle attività del Centro Espressivo e, in seguito, dalla Compagnia dei Liberi Incisori, in alcuni locali che si trovavano nei pressi della Villa.
Quella di Masoni - tra i promotori sia de “Il Grandevetro”, rivista di politica e cultura nata nel 1977, sia del Circolo del Pestival, attivo fin dagli anni Ottanta, costituito da artisti e intellettuali che si interessavano alla grafica d’arte - è figura chiave per comprendere l’addensarsi di interessi e di istanze che dal territorio venivano e che furono ciò che costituì il nucleo del progetto originario per la Villa.
Le quattro uscite annuali de “Il Grandevetro” erano corredate da incisioni che erano donate dagli artisti e la cui vendita serviva, parzialmente, a finanziare l’edizione. La serie inizia con il contributo di Pietro Tredici.
Tra il 1988 e il 1990 Antonio Bobò con Ivo Lombardi e Masoni dà vita al progetto Nuvolanera, edizione di 20 titoli e 20 incisioni con l’intervento di poeti e scrittori. Nel 1990 nasce l’omonima galleria, dedicata alla grafica e attiva fino al 1997.
Nel 1992 il figlio adottivo di Tono Zancanaro, Manlio Gaddi, donò una quarantina tra disegni e incisioni dell’artista. La donazione dette il via alla costituzione del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe di Villa Pacchiani.
Con Masoni, in un clima di estrema attenzione da parte del mondo della produzione grafica internazionale, negli anni Novanta si sono susseguite una serie di mostre e cataloghi legati all’intensa attività espositiva del Centro e alle numerose donazioni che gli artisti hanno fatto in quegli anni al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe. Il primo catalogo relativo a questo periodo di vita del Centro fu quello incentrato su Tono Zancanaro e sulla donazione, l’ultimo quello su Nado Canuti.
Attenzione e attività che proseguono poi durante la direzione di Eugenio Cecioni, allora incisore e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, oggi direttore dell’Accademia di belle Arti di Firenze. Nel 2001 Cecioni istituisce il Premio biennale per la Grafica, e poi il Premio biennale Ex libris – piccola grafica (dal 2006), entrambi ad invito e che tutt’oggi costituiscono due appuntamenti fissi nella programmazione.
Alla donazione del 1992 sono seguite tante altre dovute alla generosità degli artisti che nel corso degli anni Novanta hanno frequentato la Villa, in occasione di mostre monografiche, per rapporti personali o intercessioni dei direttori e grazie ai Premi biennali.
Oggi il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe è costituito da circa oltre 3.600 opere, tutte catalogate, rappresentative di oltre 300 artisti. La Collezione oggi racconta la storia di un luogo, di sensibilità, varia per tecniche, linguaggi espressivi, iconografie, temi.
Durante questi cinque anni di direzione ho cercato di individuare alcune delle tematiche su cui sentivo la necessità di lavorare in relazione ad un territorio complesso e ad una sua possibile ragion d’essere a livello prima provinciale e poi regionale.
In una provincia non particolarmente attenta ai linguaggi del contemporaneo, Villa Pacchiani si trova ad essere un centro espositivo decentrato rispetto a Firenze e Prato ma si deve misurare e relazionare anche con le attività promosse a Pisa, dove, dal 2007, si è costituito il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi, e con il Premio internazionale “Biennale d’incisione - Città di Monsummano Terme”, istituito nel1999, destinato agli allievi delle Accademie di Belle Arti italiane e straniere, e che prevede la partecipazione di autori più affermati, dedicando di volta in volta ad un artista italiano e a uno straniero altre due sezioni fuori concorso. Infine, nel 2002 viene istituito a Calenzano il Premio biennale dedicato all’incisore Pietro Parigi (nel 2010 alla quinta edizione) destinato agli studenti delle Accademie italiane.
Il mio progetto per Villa Pacchiani tiene conto della vocazione per la grafica individuata da chi mi ha preceduto e dalla storia stessa del luogo cercando di iscriverla in una ricerca sui linguaggi della contemporaneità.
Fin dall’edizione del Premio per la Grafica 2011 (la sesta, la prima di cui mi sono occupata) ho inteso re-interpretare il senso da dare ad un premio di grafica (lì dove l’utilizzo delle tecniche calcografiche sono un requisito essenziale per la partecipazione).
Ho scelto di favorire per corsi di artisti della generazione “di mezzo” che lavorano con attitudini che avrebbero potuto trovare una propria ragion d’essere in questo particolare mezzo espressivo (lì dove questi non avessero una produzione specifica legata alla calcografia). Gesto, segno, riflessione sull’immagine, su una certa serialità che la grafica d’arte prevede e questa generazione di artisti intende come percorribile in una dimensione ampia di utilizzo significativo e non esclusivo di certe tecniche.
Molti degli artisti invitati presentano lavori realizzati appositamente per il Premio; altri invece propongono opere progettate e presentate in contesti diversi.
Alla collezione e alla storia d’interesse rispetto alla grafica d’arte, ma più che altro rispetto all’utilizzo della grafica di ricerca rimandano le mostre Sei gradi di separazione (2011), sei artisti a confronto con alcuni lavori in collezione (Emanuele Becheri, Luca Lupi, Beatrice Meoni, Paolo Meoni, Fabrizio Prevedello, Eugenia Vanni rispetto a Renato Santini, Alberto Rocco, Edgardo Abbozzo, Mino Rosi, Lorena Pedemonte Tarodo). Così come la recentissima mostra di Chiara Camoni La Ninessa e altre creature (che si è conclusa il 13 dicembre scorso), ha costituito un dialogo tra sculture dell’artista e alcune delle opere grafiche presenti in collezione. Un dialogo che ha messo in relazione sensibilità, iconografie, temi, materiali.
In termini squisitamente concettuali, rimandano alla grafica contemporanea, al segno e ai mezzi e alle tecniche alcuni dei lavori presentati a Società a responsabilità limitata (S.r.l), la mostra personale dell’artista montenegrina Irena Lagator Pejovi?. Quest’ultimo progetto ha inteso invitare un’artista internazionale e creare relazioni con altri paesi in un’ottica di collaborazione, di scambio e di promozione della circuitazione di esperienze artistiche.
Così come al segno, al gesto, alla cancellazione della memoria era riferita la mostra di Massimo Ricciardo e Natalie Nienkemper, Cartoline e carabaccia, che prevedeva, anche, una performance culinaria sulla commistione delle tradizioni legate alla preparazione del cibo.
Dallo sguardo sul territorio nasce Così lontano così vicino, un progetto espositivo che valorizza artisti che vivono nel territorio e che sono molto spesso più conosciuti altrove: nel 2011 è stata la volta di Enrico Vezzi e Gianluca Sgherri, nel 2012 di Pantani-Surace e Fabio Cresci, nel 2014 di Studio ++ e Yuki Ichihashi, nel 2015 di Vittorio Cavallini.
Nel 2014 la mostra Maggio 2014 Santa Croce sull’Arno ha inteso essere un’istantanea di quella che è oggi la presenza degli artisti in questo luogo, ricco di esperienze e di relazioni. Una sorta di istantanea in un luogo e in un momento (Riccardo Brotini, Valerio Comparini, Giuseppe Lambertucci, Elena Salvadorini, Ennio Salvadorini, Gianluca Sgherri erano gli artisti invitati).
Un’attenzione particolare è rivolta agli artisti delle generazioni più giovani e middle career, ma la questione anagrafica ha un’importanza relativa. Quello che per me è interessante è costruire, di volta in volta, percorsi che utilizzano la Villa in modo differente guardando alle ricerche del presente rispetto alla pittura e alla scultura, allo sguardo sulla storia e sulla memoria, al modo dell’arte di focalizzare certi aspetti del nostro vivere presente materializzandoli temporaneamente ora con i video, ora con la scultura, ora con assemblaggi di tutti questi materiali assieme.
La scelta è quella di mostrare alcuni aspetti delle ricerche degli artisti che si ribaltano nella vita quotidiana, che possono partire da aspetti personali ma che trovano una ragion d’essere dello sguardo sulla complessità del presente.
Ma un Centro che si occupa di cultura contemporanea e che dipende da un’Amministrazione pubblica si deve porre in relazione con il territorio quale strumento perché la cultura visiva contemporanea non sia soltanto valutabile secondo un giudizio estetico ma funzioni quale strumento per la costruzione del pensiero critico del cittadino che vive una quotidianità da cui la cultura non sia estranea. Il tessuto sociale è argomento di interesse particolare in un luogo come Santa Croce sull’Arno che è costituito da migranti di circa 50 etnie diverse arrivati qui per motivi di lavoro.
Nel 2012 il centro Polivalente ha ospitato The Wall (archives) #6 – on the river a cura di Pietro Gaglianò in collaborazione con me, un progetto nato per aprire un dibattito intorno al concetto di muro, a partire dalla definizione geopolitica di frontiera per esplorare le più diverse interpretazioni sociali, culturali, territoriali, estetiche. La tappa di Santa Croce sull’Arno, ha tenuto conto del luogo fortemente condizionato da una pluralità di fattori sociali e topografici. In questo laboratorio naturale di intercultura, dove su una superficie ridotta convivono cittadini provenienti da un numero davvero considerevole di differenti paesi, The Wall ha cercato il confronto con nuove aree di pubblico.
È stato importante, ancora nel 2012, ospitare la parte produttiva di Voicings Italy, opera audio di Laura Malacart, artista italiana che vive da venticinque anni a Londra, commissionata da Radio Papesse e Villa Romana, e parte, insieme ad altri quattro lavori di altrettanti artisti internazionali, di Nuovi Paesaggi/Racconti sonori dalla Toscana. Voicings Italy è proprio sul linguaggio, sulla difficoltà dei migranti nell’apprendimento dell’italiano e nella comunicazione con i vecchi cittadini, ma è anche un lavoro sulla valenza poetica dell’errore.
Nel 2015 la presentazione del volume Cake La cultura del dessert tra tradizione Araba e Occidente, Postcart, 2013 un libro di arte e cucina a cura di Manuela De Leonardis - progetto non-profit a sostegno di Bait al Karama Women Centre, prima Scuola di Cucina Palestinese (presidio Slow Food in Palestina) nato dalla collaborazione fra Fatima Khaddoumi (responsabile per i Women Affairs della Old City Charity di Nablus), Beatrice Catanzaro (artista) e Cristiana Bottigella (cultural manager) - è diventato occasione per organizzare un laboratorio di cucina e di scambio di ricette di dolci, la realizzazione della performance The red spider web/La ragnatela rossa performance di Susan Harbage Page.
Nostalgia del Futuro (2011-2014) è invece un progetto che ha coinvolto i bambini di due classi della scuola elementare (provenienti da famiglie di nuovi e vecchi cittadini) e i loro genitori, pensato da SCS (Sistema Cultura Santacrocese), costituito dalle tre istituzioni culturali: Teatro Verdi, Biblioteca Adrio Puccini e Villa Pacchiani. Nostalgia del futuro è un progetto pilota con artisti, scrittori e attori, un percorso tra immagini, parola, gesto, che affronta, attraverso le arti, luoghi comuni, stereotipi, pregiudizi (la parte dedicata agli artisti è stata curata da Pietro Gaglianò). Percorso che utilizza le arti quali strumenti per affrontare il tema difficile dell’integrazione e del rispetto delle differenti identità culturali che convivono oggi nella società utilizzando come punti di partenza i concetti legati ad alcune parole chiave come uguaglianza, muro, ponte, straniero, condivisione, trasformazione. Il progetto continuerà in altra forma a partire da quest’anno scolastico.
Ancora sugli aspetti linguistici si è basato il progetto A passo uno. Voi siete qui, nato nel 2011, di Luca Bertolo. A cadenza irregolare nelle edicole di santa Croce compaiono strilli (o civette): “L’Eco di Santa Croce” declama, con lo stile tipico dell’oggetto di comunicazione, avvenimenti del tutto normali, la quotidianità e la specificità del luogo (le tematiche riguardano la realtà produttiva, questioni sociali, avvenimenti ordinari), una riflessione condivisa sul rapporto tra la realtà e la coscienza che abbiamo di essa.
Tre i progetti fin qui pensati con il Comune di Pisa (l’ultimo in corso) e finanziati dalla Regione Toscana: il primo Moataz Nasr. Un ponte tra Pisa e Santa Croce sull’Arno in collaborazione con GALLERIA CONTINUA, San Gimignano / Beijing / Le Moulin e Associazione Arte Continua; Regione Toscana, Progetto realizzato nell’ambito di Toscanaincontemporanea 2012
Con il contributo di Gruppo Argol Villanova, Piaggio & C S.p.A., Renato Corti S.p.A. e il contributo tecnico di Visual Computing Laboratory, Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione (CNR-ISTI), Consiglio Nazionale delle Ricerche che ha visto l’artista egiziano confrontarsi su storia, tradizioni, identità di Pisa e Santa Croce sull’Arno per realizzare opere che parlano di viaggi, scambi, armonia e conflitto.
Terranauti. Quelli che arrivano, quelli che restano, quelli che vanno. Tre approdi lungo l’Arno da Firenze al mare, co-curato insieme a Angelika Stepken, un progetto di: Comune di Pisa, Comune di Santa Croce sull’Arno, Villa Romana finanziato da Regione Toscana e realizzato nell’ambito di Toscanaincontemporanea 2013 con Francesca Banchelli, Lisa Batacchi, Francesca Catastini, Giulia Cenci, Gabriele Dini, Alexis Leandro Estrella, Lek Gjeloshi, Mona Mohagheghi, Olga Pavlenko, Eugenia Vanni e con Chiara Camoni, Loris Cecchini, Michelangelo Consani, Vittorio Corsini ha inteso esplorare questioni che riguardano la mobilità degli artisti under 35. Migrazione, viaggio, permanenza, la relazione con il sistema dell’arte internazionale sono stati temi declinati attraverso seminari, un simposio, due mostre.
Il terzo progetto, in corso, è Sistemi di visione / Sistemi di realtà, progetto del Comune di Pisa e del Comune di Santa Croce sull'Arno, iniziativa realizzata con la collaborazione del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, nell’ambito del progetto regionale "Cantiere Toscana Contemporanea" in collaborazione con GALLERIA CONTINUA, San Gimignano / Beijing / LesMoulins / Habana e Associazione Arte Continua e con IDS Ingegneria dei Sistemi e Superior S.p.A.
Sistemi di visione / Sistemi di realtà propone la sperimentazione per la costruzione di un modello di intervento e di messa in relazione tra aziende, territori ed artisti internazionali. Del territorio non si intende mettere a fuoco soltanto questioni tematiche: esse si incroceranno significativamente con quella che è la loro identità in fatto di competitività in merito a produzione, risorse, operatività favorendo collaborazioni tra pubblico e privato.
Dall’estate del 2011 il Giardino di Villa Pacchiani si apre per a Cielo Aperto, una rassegna di musica eseguita con strumenti diversi e che spazia in un percorso ideale che va dalla musica barocca alle esecuzioni più contemporanee internazionali.
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