Domenica 20 novembre apre i battenti a Sesto Fiorentino la mostra “Alfredo Martini-Il ciclismo”.
L'evento vuole celebrare, a due anni dalla scomparsa, il più grande commissario tecnico che la nazionale azzurra abbia avuto nella sua lunga storia. L'organizzazione è stata coordinata da Francesco Mariani, responsabile del gruppo La Soffitta Spazio delle Arti e presidente del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata, con il prezioso sostegno del Comune di Sesto Fiorentino e in particolare del sindaco Lorenzo Falchi che ha subito “sposato” il progetto.
Alfredo Martini, sestese doc, è nato nel 1921 e presto si è appassionato al mondo delle corse in bici. Ha gareggiato tra i professionisti dal 1941 al 1957. Tra le sue non numerose vittorie vanno ricordate il Giro dell'Appennino 1947, il Giro del Piemonte 1950 e una tappa al Giro della Svizzera 1951. Nel '49 e '52 è stato spalla fondamentale per le vittorie di Coppi al Tour de France. Poi è diventato direttore sportivo, prima della Ferretti e poi della Sammontana, tra il '69 e il '74.
La chiamata come commissario tecnico della nazionale l'ha poi portato a ricoprire un ruolo in cui è diventato leggenda. Indimenticabile il “suo” primo campione del mondo, Francesco Moser, a San Cristobal in Venezuela nel 1977.
Cinque anni dopo Giuseppe Saronni ha imitato lo storico rivale sul circuito di Goodwood in Gran Bretagna. L'86 è stato l'anno di Moreno Argentin a Colorado Springs. Le colline di Renaix, in Belgio, hanno fatto da cornice al successo forse meno atteso, quello dell'allora 23enne Maurizio Fondriest. Decisamente voluti e programmati, infine, i due titoli di Gianni Bugno a Stoccarda nel '91 e Benidorm, in Spagna, l'anno dopo.
Nelle sale espositive de La Soffitta Spazio delle Arti, al secondo piano del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata, sarà raccontata la storia di una vita attraverso documenti, foto e tanti oggetti unici raccolti grazie all'indispensabile collaborazione della famiglia Martini e di Marco Mordini, grande amico di Alfredo e curatore di tutti gli eventi che lo riguardano.
Tra i cimeli più importanti da segnalare la bicicletta con cui Alfredo corse il Giro della Svizzera 1951 in cui vinse una tappa e chiuse terzo nella classifica finale, una valigia usata durante il Tour del '49, la maglia rosa dedicatagli da Franco Chioccioli dopo il Giro del '91 e la maglia di campione del mondo regalatagli da Maurizio Fondriest che l'aveva indossata nella prima gara ufficiale dopo il trionfo di Renaix. Un evento, insomma, irrinunciabile per tutti gli appassionati di ciclismo che ricordano Alfredo semplicemente come “il” Ct.
Il programma di domenica 20 novembre prevede la conferenza stampa di presentazione della mostra alle ore 10 e il taglio del nastro alle 11.
Saranno presenti anche le figlie di Alfredo, Silvia e Milvia, i nipoti, Edoardo, Matteo ed Elia. Sono attesi anche tanti ex azzurri che hanno corso il mondiale sotto la guida di Martini. Spicca il nome di Francesco Moser. E poi Franco Chioccioli, Roberto Poggiali, Marino Amadori, che è l'attuale Ct della nazionale under 23, e molti altri. In rappresentanza della Federciclismo ci sarà il presidente Renato Di Rocco.
La mostra resterà aperta sino a domenica 18 dicembre con i seguenti orari:
21-23 dal martedì al venerdì,
16-19 il sabato
10,30-12,30 e 16-19 la domenica;
lunedì chiuso.
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