SpazioELLE Venerdì 2 dicembre 2016 dalle ore 18 alle ore 21 presenta Connessioni variabili di Laura Giovanna Bevione, evento a cura di Domenico Cornacchione.
Una mostra fotografica in cui le immagini, presentate in un'installazione, sono sia materia prima che materia narrante.
Scrive Bevione: " Connessioni variabili é una riflessione sulla stretta relazione che intercorre tra immagine e tempo."
La naturalezza e il minimalismo degli scatti di Laura, ci fanno sembrare le persone fotografate come dei vecchi amici, in alcune di esse ci pare addirittura di riconoscerci, perché è solo un caso se non ci siamo noi in quelle immagini. L’artista ci ricorda che siamo tutti, in un modo o nell’altro, connessi a chi ci sta intorno.
Connessioni variabili è una mostra fotografica dedicata tanta gente che silenziosamente e ininterrottamente mantiene in vita, tra mille difficoltà, botteghe e piccoli esercizi commerciali a gestione familiare soffocati dalla grande distribuzione.
Connessioni variabili è l’anello di congiunzione tra due mondi, è il risultato di un forte impegno sul territorio che lo SpazioELLE ha come costante e obiettivo.
Biografie
Laura Giovanna Bevione
Nata a Torino nel 1969, Vive e lavora a Castel Gandolfo.
Interessata alla relazione che intercorre tra immortalità e linguaggio, analizza le potenzialità dei linguaggi indiretti, spesso utilizzando come strumento espressivo la video-narrazione, inserita in video sculture ed installazioni che prevedono l'uso di tecnologie digitali quali il Qrcode, l'uso di codici ASCI e la fotografia digitale.
Cofondatore del blog “Colori Urbani”, Redattrice di Eventi Urbani e Direttrice dello “SpazioELLE – centro di ricerca e sperimentazione artistica”.
Ha aderito al collettivo di artisti “Gruppo 12”.
Recentemente ha esposto presso lo SpazioELLE nella mostra a cura di Domenico Cornacchione, La Cicala; e nella mostra a cura di Marco Nocca, Tempo e Racconto. Bevione, Cornacchione e Rotunno in dialogo a Nemi: Bosco Lago Vulcano, presso le Scuderie Palazzo Ruspoli a Nemi (Rm), in cui ha presentato il video Famiglia Ravetto, opera selezionata per concorrere al premio finale del Festival Memoria Corta III edizione.
Domenico Cornacchione
Artista e curatore indipendente, nasce in Molise nel 1984, si trasferisce presto a Roma, dove tuttora vive e lavora. Artista eclettico, la sua attività abbraccia diverse tecniche, spazia dalla scultura alla pittura, dalla video-arte alla fotografia, dal disegno all’arte digitale, fino al fumetto e alle vignette satiriche. Ha realizzato scenografie per il Teatro Officina di Milano e ha partecipato come attore a diversi spettacoli teatrali sperimentali. È cofondatore del blog “Colori Urbani” per il quale scrive articoli sull’arte contemporanea.
È il curatore dello “SpazioELLE – centro di ricerca e sperimentazione artistica”.
DATI RIEPILOGATIVI
Artista: Laura Giovanna Bevione
Titolo mostra: Connessioni Variabili
A cura di: Domenico Cornacchione
Testo critico di: Domenico Cornacchione
Dove: SpazioELLE, via del Mare 136, 00073 Castel Gandolfo (Rm)
Quando: dal 2 dicembre 2016 al 6 gennaio 2017
Opening: venerdì 2 dicembre 2016, ore 18
Orari apertura: mercoledì e venerdì ore 10.30 - 12.30 e 16,30-19,30. Per altri orari su appuntamento. Ingresso libero.
Sito: http://spazioelle.altervista.org
Contatti: 327.337.1588 / spaziol.lacicala@gmail.com
Connessioni variabili
La fotografia in presa diretta
di Domenico Cornacchione
Via del Mare è la strada principale di Pavona, quartiere periferico appartenente a tre diversi comuni: Roma, Castel Gandolfo e Albano Laziale. In Via del Mare 136, poi, c’è lo SpazioELLE, un centro di ricerca di arte contemporanea profondamente radicato nel territorio nonostante la sua giovane età. Per SpazioELLE ogni attività culturale deve caratterizzarsi come un’iniziativa che tenda a mettere in rete diverse realtà già esistenti sul territorio, e questa nuova mostra fotografica di Laura Giovanna Bevione non fa eccezione.
Pavona è più simile a un piccolo paese che a una periferia, e Via del Mare è più una linea di confine che una vera strada. Percorrendola ci si può trovare a Castel Gandolfo, se si cammina su un lato della carreggiata, o ad Albano laziale se ci si trova sul marciapiede di fronte. Basta attraversare la strada per cambiare comune, ma se si chiede a una qualsiasi persona che s’incontra dove ci troviamo, la sua risposta sarà sempre e comunque “Pavona”. C’è una forte identità in questa zona, un profondo legame con il territorio, e SpazioELLE lo sa. Per questo Laura Giovanna Bevione, direttrice dello SpazioELLE, si è posta il problema di come inserire un’attività nuova e insolita in un posto con una propria struttura ben consolidata. Così, percorrendo Via del Mare e alcune strade limitrofe, Laura, in compagnia della sua inseparabile macchina fotografica, ha rivolto la sua attenzione ai commercianti della zona, anima e corpo di questo piccolo ma pieno di vita, quartiere di periferia. Li ha fotografati all'interno della loro attività commerciale o sulla soglia dei loro negozi, con l’obiettivo di rendere omaggio al lavoro costante e quotidiano di tanta gente che silenziosamente e ininterrottamente mantiene in vita, tra mille difficoltà, botteghe e piccoli esercizi commerciali a gestione familiare soffocati dalla grande distribuzione.
Connessioni variabili è una mostra fotografica dedicata a loro, è l’anello di congiunzione tra due mondi, è il risultato di un forte impegno sul territorio che lo SpazioELLE ha come costante e obiettivo. Le foto di Laura Giovanna Bevione, i suoi ritratti, ci catapultano in una grande famiglia, quella dei negozianti di Pavona, uniti tra loro da una ragnatela invisibile fatta di relazioni personali e professionali che li lega indissolubilmente l’uno all’altro. La sopravvivenza di queste attività commerciali è legata tra loro, dipendono, in qualche modo, le une dalle altre.
Per porre l’accento alla fragilità di questo mondo e per evidenziare le connessioni che ci sono tra un’attività commerciale e l’altra, Bevione, ci propone le sue foto montate su due enormi castelli di carta, in cui ogni tessera contribuisce a sorreggere le altre. Alcune, però, le troviamo già a terra, segno inconfutabile che, purtroppo, qualcosa sta cambiando.
Da un punto di vista stilistico, Bevione, ha scelto di realizzare degli scatti puliti, semplici e leggeri, pur usando la fotografia digitale, ha limitato notevolmente il lavoro di post-produzione; siamo quindi di fronte ad una “fotografia in presa diretta”. L’intenzione dell’artista è di portarci sul posto, non è più lei che guarda dentro l’obiettivo, la macchina fotografica scompare e al suo posto ci siamo noi. Ci ritroviamo di fronte a queste persone che ci guardano e ci sorridono con familiarità. La naturalezza e il minimalismo degli scatti di Laura, ci fanno sembrare le persone fotografate come dei vecchi amici, in alcune di esse ci pare addirittura di riconoscerci, perché è solo un caso se non ci siamo noi in quelle immagini. L’artista ci ricorda che siamo tutti, in un modo o nell’altro, connessi a chi ci sta intorno. Le nostre azioni non sono solo nostre, ma, nel bene e nel male, sono di tutti. I nostri drammi, le nostre gioie, i nostri successi e gli insuccessi, non appartengono solo ed esclusivamente a noi, ma influenzano chi ci circonda. È un mondo in movimento quello in cui ci guida Bevione, un mondo volubile e in continua trasformazione, instabile e appeso a un filo, una tenue speranza che ci porta ad aggrapparci al prossimo e a consolidare quella rete di connessioni che ci tiene uniti, connessioni variabili, certo, ma esistenti e, forse, unica possibilità di un futuro per alcune zone periferiche delle nostre città.
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