Inaugurazione della mostra di pittura “Il grande viaggio” dell’artista cavrigliese ROBERTO MINI
in programma SABATO 28 GENNAIO ALLE 11 presso l’Auditorium del Museo Mine di Castelnuovo dei Sabbioni
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"Il Grande Viaggio" di Roberto Mini, al Museo Mine aperta fino al 9 marzo la mostra di pittura
L'idea dell'esposizione è nata nell'artista cavrigliese da un quadro inedito dedicato alla Shoah.
La mostra è aperta ad ingresso libero e gratuito negli orari di apertura del Mine
Un viaggio nella pittura ma anche nella la storia di Cavriglia, delle miniere, del lavoro e dell'umanità della nostra gente. Inaugurata lo scorso 28 gennaio, resterà aperta ad ingresso libero e gratuito presso l'Auditorium del Museo Mine di Castelnuovo dei Sabbioni la mostra di pittura “Il grande viaggio” dedicata all'artista cavrigliese Roberto Mini. Questa esposizione nasce per volontà dell'Amministrazione Comunale di Cavriglia affinché l'arte espressa da Roberto Mini, pittore che è nato e cresciuto nella stessa terra che lo ha generato, possa essere trasmessa anche alle nuove generazioni, che grazie alle sue raffigurazioni, possano apprendere in maniera diversa la storia delle proprie origini e delle proprie radici. Il dipinto che ha ispirato l'esposizione è un quadro che racconta il dramma assoluto della Shoah con disarmante semplicità e fortissimo impatto, senza però mai perdere la speranza. Quindi, il “Grande Viaggio” di Mini è anche un importante strumento di salvezza che l'artista offre ai suoi visitatori ed è anche l'emblema ed il seme della sua profonda umanità. La mostra resterà aperta fino al 9 marzo negli orari di apertura del Museo Mine: Da martedì a venerdì dalle 10 alle 13 Sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18 Chiuso il lunedì Roberto Mini, breve biografia Roberto Mini nasce al Ronco, frazione del Comune di Cavriglia oggi scomparsa, il 15 aprile 1938 da padre minatore e madre manovale edile e contadina. Il contesto di quegli anni è molto complesso: la Seconda Guerra Mondiale si avvicina e le note miniere di lignite di Castelnuovo stanno attraversando un periodo di profonda crisi. La famiglia Mini nel 1941 si trasferisce nell'abitato de La Tinaia, ad alcuni chilometri di distanza da Castelnuovo, che in quegli anni si sta sviluppando urbanisticamente, trasformandosi nel paese di Santa Barbara, un villaggio minatori progettato per accogliere le maestranze provenienti da molte parti d'Italia. Dopo un'infanzia semplice ma felice in cui Mini frequenta le scuole tecniche, l'artista inizia a lavorare nel settore meccanico e successivamente per quello dei giocattoli alla Edison di Firenze. La vita del pendolare è dura, ma non gli impedisce di scoprire l'importanza e la profondità della pittura che inizia a coltivare fin dal 1964. In quegli stessi anni si sposa (1966) e con la moglie Alise mette al mondo due figli: Simone e Vania. I soggetti che predilige ritrarre con colori ad olio e stile post espressionista inizialmente sono paesaggi della propria terra, poi personaggi e lavoratori. Con la maturità la coscienza morale, politica e spirituale dell'artista cresce e si focalizza su tematiche sociali e politiche. E' dagli anni '70 fino ad oggi che la sua produzione artistica vive il periodo di massima ascesa; Mini partecipa a gare di pittura estemporanea ottenendo risultati di grande soddisfazione e prestigiosi riconoscimenti; organizza nel contempo mostre in tutta la Toscana, in alcune parti d'Italia ed anche in Europa. Da ricordare in tal senso l'esposizione de La Chapelle Saint Mes Mains del 1992 e quella del 2008 a Mellieha, Malta. Oggi, nell'età della saggezza, Mini sta vivendo un periodo di trasformazione interiore che lo ha riportato alle origini prediligendo paesaggi spingendosi verso l'astrattismo. “Il Grande Viaggio”, le ragioni di una mostra Cavriglia è profondamente grata a quest'uomo mite dagli occhi accesi nato nel profondo delle miniere in un luogo che oggi non esiste più e che ha navigato anni duri e complessi del '900, con l'eleganza interiore di un santo e gli occhi di un bambino. Roberto oggi, lontano da facebook, dalla ribalta delle cronache e dagli allori delle visibilità fatue, in silenzio continua a vergare le sue tele in un garage di cemento armato sotto terra della sua Santa Barbara, dove non conserva oggetti desueti, bottiglie di vino o vecchi fucili da caccia, ma solo colori, pennelli, la storia della sua vita e tanta poesia, quasi andasse a cercare quelle antiche profondità della terra da cui lui stesso proviene, le gallerie. Quest'uomo restituisce alla gente di Cavriglia e del Valdarno, la riprova vivente che dal nero della lignite, è nata anche la scintilla altissima dell'arte, che ci proietta in un futuro oggi forse incerto, ma sicuramente, grazie a lui, luminoso. Questa esposizione nasce per volontà dell'Amministrazione Comunale di Cavriglia affinché l'arte espressa da Roberto Mini, pittore che è nato e cresciuto nella stessa terra che lo ha generato, possa essere trasmessa anche alle nuove generazioni, che grazie alle sue raffigurazioni, possano apprendere in maniera diversa la storia delle proprie origini e delle proprie radici. Mini ha infatti sempre prediletto la pittura dei propri paesaggi, dei personaggi che lo hanno accompagnato nel suo viaggio sulla terra, dei pendolari che ha frequentato al mattino ed alla sera, in treno, delle donne che lo hanno ispirato. Nel suo “Grande Viaggio” nella pittura insomma c'è anche e soprattutto la storia di Cavriglia, delle miniere, del lavoro e dell'umanità della nostra gente. Il dipinto che ha ispirato l'esposizione è un quadro che racconta il dramma assoluto della Shoah con disarmante semplicità e fortissimo impatto, senza però mai perdere la speranza. Il Grande Viaggio di Mini è anche un importante strumento di salvezza che l'artista offre ai suoi visitatori ed è anche l'emblema ed il seme della sua profonda umanità.
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