Vanno a segno i “Quadri mascherati” dell’Associazione “La Stele” di Filetto
Gli artisti della galleria no profit hanno fatto centro con la denuncia “carnevalesca” contro i quadri monocolore e senza disegno. In chiusura della mostra di tele impacchettate e di opere monocromatiche, invitano, il 28 febbraio, a un rogo di tele super-astratte e a una conferenza in tema.
E provocazione sia! Quella dell’Associazione Culturale La Stele di Filetto (Ms), ospitata nei locali Anspi di don Pietro Giglio, ha sollevato un polverone di polemiche e di consensi presso gli addetti ai lavori e anche tra il pubblico: i “Quadri mascherati”, preparati dal gruppo ed esposti in Borgo Ariberti 18, non lasciano certo indifferenti sia nella formula dei dipinti impacchettati, e quindi nascosti alla vista, sia in quella delle tele eseguite con un solo colore e con pochi o niente segni.
L’insolita mostra, che resterà aperta nelle domeniche 19 e 26 e martedì 28 febbraio, prende spunto dalle affermazioni di una certa parte della critica che sostiene la “bontà” dei quadri monocromatici e privi di disegno, mentre boccia quelli colorati e figurativi perché superati e alla portata di qualunque dilettante…
Così, per rispondere con una provocazione a questo trend non condiviso da loro, gli artisti della Stele hanno realizzato tele super astratte e monocolore e “confezionato” quelle autentiche con carta da pacchi e spago. Essendo Carnevale, per denunciare ridendo, l’Associazione chiama i visitatori a dare un titolo alle opere con un solo colore e a indovinare cosa c’è dipinto nei “pacchi”, spiando attraverso piccole fessure nella carta. In premio, per i titoli e le interpretazioni più originali, sono previsti quadri, veri.
Già all’inaugurazione dei “Quadri mascherati”, domenica 12 febbraio, se ne sono sentite di belle: commenti pro e contro, con galleristi favorevoli ad esportare la mostra altrove e spettatori impegnati in titoli improbabili, come “Cucina al buio”, per un quadro nero, o “Mi è caduto il pennello del rosso”, per una tela bianca con macchie scarlatte.
Per chiudere in bellezza e ribadire con forza il dissenso verso la monotonia nell’arte, i soci della Stele organizzano per il giorno di Carnevale, martedì 28 febbraio, alle ore 15, un simbolico rogo di alcune tele monocromatiche e la liberazione dagli involucri dei quadri colorati e figurativi. A seguire (verso le ore 16), nella sede di via Ariberti 18, si terrà un dibattito sul tema a cui sono caldamente invitati i rappresentanti dei media, artisti e appassionati.
La sfida continuerà: ne è convinto il direttore artistico dell’Associazione, Antonio Giovanni Mellone, giornalista e pittore, che riferisce: «La Stele si batte per un ritorno al colore in quanto l’arte, che concepisce come monocolori il bianco e il nero, in realtà non-colori, rappresenta la negazione della visione umana, variopinta. L’attuale moda del non-colore, tipica di certa arte contemporanea (che si potrebbe definire “degenerata”), è una dichiarazione di povertà di idee e, in alcuni casi, di insufficienza tecnica. La differenza tra arte e artigianato consiste nelle virtù che la prima deve avere: creatività e abilità tecnica, come dimostrato dal grande ritorno al colore operato dalle transavanguardie. Perciò la nostra contestazione non è contro l’uso del bianco e nero, altrimenti negheremmo il disegno, ma siamo contro l’equivoco tra prodotto d’arte e attrezzo atto a produrla. Proporre quadri bianchi o neri, tendenza ormai vecchia di un secolo, potrebbe obbedire semplicemente e soltanto a una regola di mercato».
“Quadri mascherati”
una provocazione del gruppo “La Stele” di Filetto
A Carnevale, la piccola galleria amatoriale della Lunigiana propone un evento, scherzoso ma non troppo, contro l’attuale trend artistico del monocolore e del non-disegno.
Raffaello si rivolterebbe nella tomba, Van Gogh lo stesso e Picasso pure davanti all’imperversare in molti quadri moderni del colore/non colore unico e della negazione del figurativo. In contrapposizione a questo filone artistico, appoggiato dalle gallerie e dai critici al top, l’Associazione Culturale La Stele di Filetto (Ms) organizza, in Borgo Ariberti 18, un’iniziativa spiritosa ma di denuncia, proprio nel periodo delle burle: “Quadri mascherati”.
In occasione del Carnevale, da domenica 12 febbraio, per tutte le altre domeniche del mese, gli artisti del gruppo esporranno opere ironiche e misteriose: nella prima saletta della Galleria, saranno collocate tele dipinte con un solo colore (bianco, nero, grigio, etc.) e con pochi tratti (una riga, un punto, un’onda, etc.).
Nella seconda zona, i quadri in mostra saranno al contrario colorati e figurativi ma impacchettati completamente per coprire e nascondere ciò che vi è dipinto.
L’operazione di protesta della Stele coinvolgerà il pubblico, chiamato ad assegnare un titolo, anche spiritoso, alle tele monocromatiche e a indovinare, attraverso una piccola fessura dell’involucro, il soggetto dipinto sotto la carta da pacchi.
Come in eventi precedenti, anche per “Quadri mascherati” i migliori titoli, commenti e intuizioni dei visitatori saranno premiati con un’opera d’arte, al termine della manifestazione.
Per sensibilizzare ancora di più l’opinione pubblica e dei media sulla tavolozza “incolore”, sinonimo di arte alla moda, i pittori della Stele, il giorno di Carnevale, martedì 28 febbraio, alle ore 15, all’aperto, metteranno al rogo le tele monocromatiche, in un’azione simbolica di dissenso e con un gesto liberatorio.
Lo “scherzo”, piuttosto serio, ideato dalla Stele nasce dalla constatazione che, ai giorni nostri, l’arte italiana viene ricondotta spesso a un minimalismo informale che non lascia spazio all’ispirazione autentica ma classica di pittori amanti del colore e della figura. Pur consapevoli che in arte vige la libertà di espressione e di stile e pur rispettando tutte le correnti creative, gli artisti della Stele non concordano con una sintesi riduttiva della definizione di pittura e vogliono aprire un dibattito sull’argomento, invitando tutti a riflettere.
Per informazioni “La Stele”:
Rosanna Ercole Mellone
tel. 347/8161012
rercolem@tin.it
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