Sarà inaugurata sabato 8 aprile alle ore 18:00 presso il castello La Grua Talamnca di Carini, la mostra d’arte contemporanea “sedie d’artista”. La mostra è organizzata dall’associazione culturale RicercArte di Palermo e fa parte del progetto benefico SASSITTASSI. Il testo in catalogo è a cura del critico d’arte Vinny Scorsone, patrocinio dei comuni di Carini e di Palermo. Sarà presente il Sindaco del comune di Carini Giuseppe Monteleone e l’Assessore alla Cultura del comune di Carini Salvo Badalamenti.
Intro
La sedia d’artista moderna prende spunto dal movimento anti-design che si sviluppò negli anni Ottanta, quando all’idea di funzionalismo si contrappose una concezione più libera e antifunzionalista dell’oggetto in cui prevalgono principalmente l’aspetto ludico e contenutistico (tra i principali esponenti di questa nuova concezione del design abbiamo, per esempio, Alessandro Mendini). Sono quelli gli anni in cui design, arte contemporanea e artigianato si fondono dando vita ad oggetti che travalicano la loro funzione primaria per aprirsi a nuove strade e nuove interpretazioni. La sedia concepita come vera e propria opera d’arte, se si escludono le opere di alcuni artisti concettuali come Joseph Kossut, ha una nascita più recente. Tra gli artisti che realizzarono numerose “Sedie d’artista” non posso non ricordare Giusto Sucato (recentemente scomparso).
Le sedie elaborate ed esposte in questa mostra, prendono così spunto da due aspetti fondamentali: Il primo è quello legato al funzionalismo e all’idea futurista e del Bauhaus dell’arte nella vita di tutti i giorni (mobili ed oggetti compresi); il secondo invece, punta all’aspetto più “astratto” dell’oggetto azzerandone la funzione principale e concentrandosi su tematiche più concettuali e eteree.
Negli ultimi decenni la sedia si è resa protagonista di numerose esposizioni di arte contemporanea. Ma perché lei e non qualche altro oggetto? Forse perché in essa sono concentrate diverse tematiche e necessità che la rendono una compagna ed un’ancora di salvezza nel mare agitato della frenetica vita quotidiana. La sedia come pausa, oggetto caro e rinfrancante del nostro corpo stanco, come amica di sempre pronta ad accoglierci ed accogliere i nuovi ospiti che nella nostra esistenza si avvicendano, punto fermo e sicuro della nostra anima spossata. In “SASSITTASSI” essa diviene ora albero ora oggetto respingente, ora cavalcatura ora lacerazione interiore. Simbolo di precarietà o di gioco, essa si presta a più reinterpretazioni disvelando le sue mille facce in un continuo alternarsi di equivoci ed inganni o solide certezze. La sedia, quindi, come simbolo di una società eclettica in cui nulla è ciò che sembra: labile specchio d’acqua saponata pronto ad infrangersi al minimo tocco o resistente nuvola disposta ad accoglierci e sorreggerci
“Sedia… mah!” , continua a ripetere mister Pouf e in parte ha ragione, perché in una Sedia D’Artista non sempre ci si può sedere.
In “Sassittassi” infatti, la sedia non è soltanto un oggetto di design. Niente a che fare con le “Chaise” di Le Corbusier, Mies Van De Rhoe, o prima ancora, di Charles Rennie Mackintosh,Giacomo Balla, Fortunato Deperoo, Marcel Breuer(solo per citarne alcuni) che avevano una precisa funzione pratica. Nel caso di questa mostra, invece, la sedia, svincolata a volte da una vera e propria funzionalità, si libera caricandosi di ben altri bisogni che privilegiano l’aspetto spirituale e artistico.
La sedia d’artista moderna prende spunto dal movimento anti-design che si sviluppò negli anni Ottanta, quando all’idea di funzionalismo si contrappose una concezione più libera e antifunzionalista dell’oggetto in cui prevalgono principalmente l’aspetto ludico e contenutistico (tra i principali esponenti di questa nuova concezione del design abbiamo, per esempio, Alessandro Mendini). Sono quelli gli anni in cui design, arte contemporanea e artigianato si fondono dando vita ad oggetti che travalicano la loro funzione primaria per aprirsi a nuove strade e nuove interpretazioni. La sedia concepita come vera e propria opera d’arte, se si escludono le opere di alcuni artisti concettuali come Joseph Kossut, ha una nascita più recente. Tra gli artisti che realizzarono numerose “Sedie d’artista” non posso non ricordare Giusto Sucato (recentemente scomparso).
Le sedie elaborate ed esposte in questa mostra, prendono così spunto da due aspetti fondamentali: Il primo è quello legato al funzionalismo e all’idea futurista e del Bauhaus dell’arte nella vita di tutti i giorni (mobili ed oggetti compresi); il secondo, invece, punta all’aspetto più “astratto” dell’oggetto azzerandone la funzione principale e concentrandosi su tematiche più concettuali e eteree.
Negli ultimi decenni la sedia si è resa protagonista di numerose esposizioni di arte contemporanea. Ma perché lei e non qualche altro oggetto? Forse perché in essa sono concentrate diverse tematiche e necessità che la rendono una compagna ed un’ancora di salvezza nel mare agitato della frenetica vita quotidiana. La sedia come pausa, oggetto caro e rinfrancante del nostro corpo stanco, come amica di sempre pronta ad accoglierci ed accogliere i nuovi ospiti che nella nostra esistenza si avvicendano, punto fermo e sicuro della nostra anima spossata. In “Sassittassi” essa diviene ora albero ora oggetto respingente, ora cavalcatura ora lacerazione interiore. Simbolo di precarietà o di gioco, essa si presta a più reinterpretazioni disvelando le sue mille facce in un continuo alternarsi di equivoci ed inganni o solide certezze. La sedia, quindi, come simbolo di una società eclettica in cui nulla è ciò che sembra: labile specchio d’acqua saponata pronto ad infrangersi al minimo tocco o resistente nuvola disposta ad accoglierci e sorreggerci.
Arturo Barbante, Tiziana Cafiero, Peppe Caiozzo, Bartolomeo Conciauro, Evelin Costa, Lia D’Aleo, Angelo Denaro, Cinzia Farina, Giuseppe Fell, Naire Feo, Dimitri Gazziero, Piera Ingargiola, Marco Lotà, Pino Manzella, Maria Laura Riccobono, Angela Sarzana, Nancy Sofia, Caterina Vicari, Istituto d’arte di Palermo, sono gli artisti che hanno offerto la loro visione di un oggetto che ci accompagna sin da piccoli e di cui mai ci priveremo.
Isola delle femmine 21/11/2016
Vinny Scorsone
Gli artisti: Arturo Barbante, Tiziana Cafiero, Peppe Caiozzo, Paolo Chirco, Bartolomeo Conciauro, Carmela Corsitto, Evelin Costa, Lia D’Aleo, Antonina D’Amato, Cinzia Farina, Giuseppe Fell, Naire Feo, Piera Ingargiola, Anna Maria Lo Bello, Marco Lotà, Margherita Levo Rosenberg, Pino Manzella, Angela Sarzana, Nancy Sofia, Caterina Vicari, Tiziana Viola Massa, Istituto d’Arte di Palermo.
SASSITTASSI
“sedie d’artista”
Mostra D’Arte Contemporanea
8/21 aprile 2017
Castello La Grua Talamanca Carini
Vernissage sabato 8 aprile ore 18.00
La mostra sarà visitabile tutti i giorni compreso i festivi 9.00/13.00 - 15.00 / 19.00
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