Vincenzo Esposito, la poesia della natura
Dal 10 al 17 giugno 2017 nella Sala Giorgio Borghesiani a Palestrina 30 acquerelli dell'artista romano
Si inaugura sabato 10 giugno, nella Sala Giorgio Borghesiani (Infopoint) a Palestrina, in provincia di Roma, la mostra “Vincenzo Esposito. Opere su carta” (a cura di Vittoria D'Apote, fino al 17 giugno). Nato a Roma, dove vive e lavora, Vincenzo Esposito, di professione architetto, artista per passione, è considerato uno dei più apprezzati acquerellisti romani del nostro tempo. Nel giro di pochi mesi il suo lavoro è stato presentato in più esposizioni. Tra novembre 2016 e gennaio 2017 a Palazzo della Corgna a Città della Pieve e al Museo Civico Umberto Mastroianni a Marino nella rassegna "Generazioni” e tra aprile e maggio al Museo Archeologico di Sezze nella collettiva “Natura, figura, paesaggi”.
Colpiscono subito, osservando i suoi dipinti, la curata raffinatezza dei particolari, la leggera trasparenza del colore e una maestria tecnica nel governare l’uso dell’acquerello. Infine, una grande preparazione pittorica conquistata, come si legge nella sua biografia, “giorno dopo giorno sul campo”. Il suo cammino si snoda in più tappe di ricerca, con periodi di riflessioni e di approfondimenti e di non poca conflittualità con le altre scelte artistiche a lui contemporanee. Agli inizia studia la pittura naturalista di Constable e di Turner, poi si avvicina alla scuola di Posillipo senza trascurare la pittura impressionista e avvia una sua particolare ricerca sempre indirizzata verso la rappresentazione della realtà come se fosse l’ultimo verbo della pittura.
La mostra di Palestrina raccoglie una trentina di opere. Da “Ginepro” del 2013 dipinto con una particolare "sensibilità emotiva nel modo di variare i colori sotto i riflessi della luce a “Maestrale” realizzata con una pennellata sempre più vibrante dove il colore degli alberi contrasta con l’azzurro di fondo macchiato di nuvole. Dei paesaggi esposti alcuni sono pugliesi: "Trasparenze", “Foresta umbra”, “La locanda”, “Casu du paese”. Tra le altre opere in mostra, vedute di Palestrina, la campagna romana dai colori mutevoli a seconda delle ore del giorno, masserie assolate e gruppi di case impastate con una luce crepuscolare. Poi vicoli silenziosi, balconi e terrazze fiorite. Tra gli ultimi acquerelli, “Senso d’attesa”, dipinto en plein-air e "Ariccia" vista dal ponte con tetti e case raggruppate. Altra pagina del suo lavoro la figura femminile ritratta in più versioni, in piedi, seduta e di schiena, sempre ricercata in una bellezza inquieta e misteriosa e il fascino di una velata sensualità.
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