Personale Di Monica Baldi

"Ogni volta che arrivo in Riviera la prima cosa che faccio è andare al porto e godermi una passeggiata sul lungomare. Da Rimini, con il suo faro bianco ricco di storia che svetta al porto, a Cattolica, terra di confine tra Romagna e Marche, il panorama è sempre piuttosto uguale. Ma forse è proprio questo il bello della Riviera. File e file di cabine colorate che si susseguono e che ci stanno ad indicare i diversi stabilimenti, meglio conosciuti come “bagni”. E dietro alle cabine blu, gialle, verdi puoi solo immaginare il mare, che è appena al di là. Forse, quella distesa infinita di acqua blu e azzurra che magari non vedi ma riesci a sentire il rumore delle onde che si infrangono a riva, fa sempre un po' immaginare. O forse sognare. E io mi sono ritrovata spesso a sognare dietro il mare. Con la mente magari si torna al passato quando ci si divertiva a giocare su scivoli o castelli colorati o semplicemente si vola con la fantasia. Era proprio il Maestro riminese Fellini che parlava di una doppia vita che tutti hanno, una la si vive di giorno e l'altra tutte le notti attraverso i sogni. E come nei sogni i luoghi non sono mai ben definiti, così come alcune mie immagini. In inverno, anche al mare puoi trovare quei colori grigi, quasi uniformi, quando la nebbia rende i contorni non nitidi, ma via via il cielo diventa sempre più terso, l'azzurro sembra confondersi con le cabine e con il mare ed è la primavera che sopraggiunge. In primavera c'è aria di attesa. Gli sdrai sono ancora chiusi, le cabine aspettano di essere verniciate, la spiaggia ancora libera, senza ombrelloni e le panchine al porto vuote in attesa di qualche turista che si vuole godere il panorama. In primavera il tempo è come sospeso, ogni cosa aspetta di tornare a prendere vita in vista dell'estate. Ma la vita frenetica estiva non dura a lungo e dopo pochi mesi ecco che le spiagge tornano a svuotarsi. I colori si tornano a spegnere, gli sdrai a chiudersi. E così anche le porte delle cabine si chiudono e con loro i ricordi di un'estate.
Per citare lo scrittore Piervittorio Tondelli, nel romanzo “Rimini” scriveva proprio così “presto tutto sarebbe finito con il sopraggiungere dell'autunno. Le luci si sarebbero fatte più fioche e più tenui, la spiaggia più rada, le strade più scorrevoli e più vuote. Gli alberghi avrebbero chiuso così come le discoteche, i night-clubs, i parchi di divertimento.”  
E così si conclude il mio viaggio fotografico tornando alla stagione invernale quando tutto è immobile. Quando il tempo sembra scorrere lentamente come in un sogno. E il mare in inverno è un po' così, è immaginazione, è calma, è solitudine, è pensiero."

Monica Baldi