Le “crisalidi” di Lucia Baldassari in mostra al Mengoni di Magione
43 disegni raccontano l’abito dei desideri di altrettante ragazze per far conoscere e contrastare il fenomeno del “body shaming”
In mostra nel foyer del teatro Mengoni di Magione fino al 20 aprile con "Guardaroba per Crisalidi", l’illustratrice magionese Lucia Baldassarri ci spiega come è nata l’idea di quest’ultimo lavoro.
«Un articolo online di una nota rivista – racconta – prendeva di mira una giovane attrice che indossava un paio di pantaloncini corti, definendola “non così magra da poterli indossare con disinvoltura”, nonostante fosse piena estate e nonostante questa attrice fosse, oggettivamente, magra. Da qui ho molto riflettuto su come i media continuano a bombardarci di immagini e narrazioni sulla forma perfetta del corpo e su come vestirla, facendoci sentire perennemente inadeguati e insoddisfatti. Un fenomeno molto diffuso da sempre e conosciuto oggi come “body shaming” cioè, “prendere in giro le persone per il loro aspetto fisico». «Da questa riflessione – prosegue – è partita l’idea di un questionario che ho sottoposto a ragazze che conosco in cui si ponevano anche alcune domande sul loro rapporto con l’abbigliamento e con il proprio aspetto fisico. I 43 disegni esposti, realizzati a matita, scansionati e poi colorati, sono il risultato delle loro risposte e i vestiti che indossano sono una vera e propria sintesi tra il loro capo d’abbigliamento preferito e quello proibito».
Un lavoro emozionante sia per il rapporto instauratosi con le ragazze che hanno accettato di partecipare con le proprie testimonianze, sia con quanti hanno collaborato alla realizzazione della mostra.
«Una cosa che mi ha particolarmente emozionato durante il lavoro – spiega Lucia – è stato il momento in cui è venuto fuori il tema della crisalide, che dà il nome anche alla mostra. Io ero concentrata sull’immagine del manichino, quello dei negozi d’abbigliamento, e invece il grafico che ha curato il progetto e l’impaginazione del catalogo, Simone Schiaffella, mi ha proposto quest’altra idea. Abbiamo riflettuto su come il mondo degli insetti potesse inserirsi nel lavoro e renderlo a suo modo anche più poetico: la crisalide è una forma intermedia e indefinita, un bozzolo protettivo che scherma quello che succede al suo interno, una corazza fragile attraverso la quale si vede con fatica; ed è proprio questo che succede quando ci mettiamo un determinato vestito, pensando che altri, invece, non possiamo permetterceli». «Dalle risposte ho potuto verificare che il body shaming influenza la vita di molte, se non di tutte, le ragazze da me intervistate. Siccome si tratta di un fenomeno davvero complesso e non così facilmente categorizzabile, mi piacerebbe approfondire questo lavoro, coinvolgendo anche la controparte maschile e una fascia d’età diversa, quella pre-adolescenziale. A questo proposito, dopo la premiazione dell’8 marzo, le classi delle scuole medie visiteranno la mostra, e ne sono davvero contenta».
All’inaugurazione della mostra, realizzata in collaborazione con il Comune di Magione e i IFerri srl, erano presenti, tra gli altri, il delegato alla cultura del comune di Magione, Vanni Ruggeri; la scrittrice Silvia Vecchini di cui sono stati letti brani tratti dai suoi libri, il direttore del teatro Mengoni, Gianfranco Zampetti,
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