‘Meraviglia ed estasi’. Non è solo il titolo ma anche l’effetto che promette di suscitare nel visitatore la mostra dedicata alle opere del pittore romano contemporaneo Luciano Ventrone, presentata giovedì 29 marzo a Gualdo Tadino, che la ospiterà dal 17 aprile al 28 ottobre nella Chiesa monumentale di san Francesco.
L’esposizione, che sarà inaugurata domenica 15 aprile, è promossa dal Polo Museale Città di Gualdo Tadino con il patrocinio del Comune ed è organizzata dall’associazione Archivi Ventrone. A curarla Vittorio Sgarbi e Cesare Biasini Selvaggi il quale ha preso parte alla presentazione insieme a Catia Monacelli, direttore del Polo Museale, Massimiliano Presciutti e Fabio Pasquarelli, rispettivamente sindaco e assessore alla cultura di Gualdo Tadino.
Il percorso espositivo conduce il visitatore in un mondo in cui si fondono pittura, luce, forma, colore, scenografia e illusione, per creare immagini dalla forte spettacolarità. A partire dalle sue proverbiali nature morte, tradotte sulla tela con la sua inconfondibile cifra pittorica dalla tecnica senza imperfezioni. Un ‘pittore senza errori’, per riprendere un’espressione che Giorgio Vasari usò per Andrea del Sarto, che colpì e conquistò nei primi anni Ottanta il gusto e l’interesse critico di Federico Zeri.
Fiori e frutta sono tra i soggetti più indagati dall’artista a cui lo stesso attribuisce allusioni simboliche. Nell’esposizione, che racchiude una ventina di opere, anche due rari nudi che rappresentano un momento di riflessione sulla bellezza spirituale del corpo femminile e sulla sua plasticità. Completano, infine, la mostra due inediti paesaggi, ‘Silvi Marina’ e ‘I racconti del vento’, rispettivamente una marina e un deserto, vere e proprie istantanee di luce e colore dove il sole sostituisce la fredda e artificiale luminosità elettrica delle nature morte.
“Ventrone – ha spiegato Biasini Selvaggi – esagera e perfeziona il reale, costruendo una realtà assolutamente artificiale. Lui si considera un astrattista piuttosto che un figurativo e respinge l’etichetta di iperrealista. È un mago del colore e della ricerca a cui ha dedicato oltre cinquant’anni. Io lo accosto sempre al film Matrix perché quando lui guarda alla realtà pensa alla struttura atomico-molecolare della materia. Tra l’altro lui è un grande appassionato di scienza e ha iniziato proprio aiutando i medici a costruire le tavole anatomiche quando i sistemi di riproduzione non erano avanzati come quelli di oggi. Ventrone sapeva essere più preciso di un computer”.
“Ventrone – ha aggiunto Biasini Selvaggi – è idealmente legato a Gualdo Tadino. Questa è la città di Matteo da Gualdo, considerato un antesignano del genere della Natura morta con l’opera ‘L’albero di Jesse’, custodita al museo civico Rocca Flea. Ai piedi di questa grande tavola, vicino al corpo monumentale di Abramo, c’è proprio una canestra di frutta che sembra sia stata vista da Caravaggio, un particolare questo non verificato comunque. La natura morta quindi ha una grande tradizione in Italia e Ventrone è sicuramente uno dei più importanti protagonisti contemporanei”.
“L’estasi – ha commentato Monacelli – altro non è che uno stato di sospensione totale della realtà e vi assicuro che davanti a un’opera di Ventrone si rimane completamente sospesi per la sua grande capacità, quasi fotografica, di raccontare la natura morta, il paesaggio o il nudo femminile”.
“Gualdo Tadino – ha dichiarato Presciutti – continua ad accogliere grandi opere d’arte. Dopo il successo delle mostre dedicate alle accoppiate Ligabue-Ghizzardi e Cagnacci-Tiepolo, adesso abbiamo il piacere di avere Ventrone”.
Informazioni:
Polo Museale Città di Gualdo Tadino
075.9142445; info@roccaflea.com
Orari mostra: da martedì a domenica 10 - 13; 15 – 19.
Biglietti di ingresso: intero 6,00 euro (permette di accedere a tutti i musei cittadini: la Fortezza Federiciana Museo Civico Rocca Flea, il Museo Opificio Rubboli, il Museo Archeologico degli Antichi Umbri, il Museo della Ceramica e il Museo Regionale dell’Emigrazione ‘Pietro Conti’); ridotto A 5 euro: over 65, gruppi superiori alle 15 unità; ridotto B 3 euro: istituti scolastici, studenti universitari, bambini 7-12 anni. Gratuito per bambini fino a 6 anni di età. Visita guidata senza costi aggiuntivi sul biglietto, venerdì, sabato, domenica e festivi alle 16 (durata 45 minuti); Audio guida: costo aggiuntivo di 2 euro.
Rossana Furfaro
Vittorio Sgarbi: “Lo scandalo è trovarsi davanti ad un pittore che sa dipingere”
GUALDO TADINO, INAUGURATA ‘MERAVIGLIA ED ESTASI’ DI LUCIANO VENTRONE
Promossa da Polo museale della città. Fino al 28 ottobre nella Chiesa monumentale di san Francesco 18 opere del maestro romano
“Lo scandalo è trovarsi davanti ad un pittore che sa dipingere e quindi stupisce perché è capace. Lo scandalo forse sarà che le persone verranno attratti soltanto dalla bellezza e dalla capacità di riprodurre la realtà che Ventrone dimostra”. Parola di Vittorio Sgarbi, co-curatore insieme a Cesare Biasini Selvaggi, della mostra ‘Meraviglia ed estasi’ inaugurata domenica 15 aprile a Gualdo Tadino, e in programma fino al 28 ottobre nella Chiesa monumentale di san Francesco. L’esposizione, promossa dal Polo Museale città di Gualdo Tadino con il patrocinio del Comune, è organizzata dall’associazione Archivi Ventrone, e racchiude 18 opere del maestro romano. Soggetto prediletto è la natura morta, che si ritrova in undici dipinti inediti, ma nel percorso sono inseriti anche un autoritratto del maestro romano, due nudi femminili, tre paesaggi e un monumentale polittico di 9 metri quadrati, dal titolo ‘Mosaico’ (2011), raffigurante una melagrana gigante spaccata, esposto precedentemente nel Padiglione Italia della 54esima edizione della Biennale di Venezia. A presentare questi capolavori d’arte c’erano, sul palco del teatro Talia, oltre ai già citati Sgarbi e Biasini Selvaggi, anche la direttrice del Polo museale Catia Monacelli e il sindaco della città Massimiliano Presciutti. Al centro della scena Luciano Ventrone, il pittore romano classe 1942 che, come hanno ricordato Sgarbi prima e Presciutti poi, ha faticato ad affermarsi sulla scena italiana. Ad oggi, però, la sua fama è internazionale: tanto per citarne una, a lui è stata dedicata, ad aprile, una personale a Londra, alla Pontone Gallery, nel cuore di Chelsea e Knightsbridge, a pochi minuti di distanza da Saatchi Gallery e Sloane Square Tube. La scelta di portare le opere di Ventrone a Gualdo Tadino non è casuale: la cittadina umbra è infatti patria di Matteo da Gualdo (1435 circa-1507), considerato tra gli antesignani del genere della natura morta con la sua celebre tavola raffigurante l’‘Albero di Jesse’ (custodita al museo civico Rocca Flea), della fine del XV secolo, genere pittorico di cui Ventrone è uno dei grandi innovatori odierni. Seppure non ama parlare di sé, Ventrone si considera un astrattista piuttosto che un figurativo e respinge l’etichetta di iperrealista. “Non posso influenzare le persone, sono i quadri che trasmettono il messaggio – ha dichiarato Ventrone –. Lascio che siano i critici o il pubblico a parlare. Io osservo e traggo ispirazione dal mondo circostante e tutto ciò che mi affascina lo traduco in pittura. Ai giovani dico che ci vuole tempo, passione, dedizione perché la pittura è fatica, non è solo un fatto congenito. Io vengo da un periodo subito dopo la guerra, dove c’era tanta povertà e bisognava lottare per emergere. Ho studiato, ho frequentato il liceo artistico, la facoltà di architettura e poi ad un certo punto ho capito che la mia vita sarebbe stata la pittura. Ed ecco che sono arrivato a 60 anni di carriera”. “Ventrone – ha commentato Sgarbi – è quello che più di tutti sfida la natura senza sentirne la nostalgia. Guardando un suo dipinto si ha la sensazione di vedere un oggetto reale, per cui questo effetto di illusione e confusione desta meraviglia e nessun pittore del nostro tempo lo manifesta in modo così dichiarato e con una riuscita così efficace come Ventrone”. “L’unicità di Ventrone – ha aggiunto Biasini Selvaggi – sta nel fatto che rinnova dei generi e tecniche del passato in una chiave che si avvicina al mondo virtuale descritto, per esempio, dal film Matrix”. “Sembra di attraversare un’altra realtà – ha concluso Monacelli –. Le immagini sembrano stampate e non dipinte. Il maestro è in grado di stupirci con lavori incredibili e ogni venerdì sabato e domenica alle 16, nella Chiesa monumentale di san Francesco, ci sarà un esperto che condurrà il visitatore in un viaggio straordinario”.
Rossana Furfaro
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