Sivilization's Wake
Unknown Friend (Stephen G. Rhodes and Barry Johnston)
15 giugno - 14 luglio 2018
Mar-sab 11-13 e 16-19
Palazzo Campofranco, Piazza Croce dei Vespri, Palermo
Il progetto di INCURVA associazione che promuove l'arte contemporanea in Sicilia, segna il momento conclusivo del pluriennale lavoro effettuato su Le avventure di Huckleberry Finn, il romanzo di Mark Twain, scrittore americano famoso per i suoi commenti ai concetti di razza e di classe sorti in seno alla delirante Sivilization (la pronuncia di "civilizzazione" di Huck) del diciannovesimo secolo. L'opera girata tra l'Italia e gli Stati Uniti osserva come le questioni di ingiustizia razziale, sfollamento e rabbia di classe, che hanno colorato quelle pagine, continuino a distanza di quasi due secoli, a tormentare la stessa civiltà di oggi.
Le avventure di Unknown Friend sovvertono formalmente il corso lineare del fiume Mississippi, il film, infatti, si snoda in geografie disparate narrando un Huck dislocato tra un'isola della Sicilia (Favignana) - dove gli artisti hanno soggiornato in occasione di una residenza d'artista nel 2016 e brevemente nel 2017- e un'isola del Regno Magico, Disneyland. Il racconto è un viaggio che attraversa anche alcune delle comunità oggi lungo il fiume Mississippi e che un tempo popolavano il romanzo di Twain.
Affrontando il trauma di ogni esodo, il film presenta l'enigma tra libertà o esilio e offre al progetto stesso la possibilità di estendersi selvaggiamente oltre i confini del tempo e del luogo, liberando il testo originale dalla sua storia ripetuta, alla deriva oltre i margini della Sivilizzazione sfollata.
Stephen G. Rhodes (nato nel 1977, USA) vive e lavora a Berlino, in Germania. "A partire da riferimenti che vanno dai miti sul primo presidente degli Stati Uniti, George Washington, alle biografie di pensatori storici come Immanuel Kant e Aby Warburg, o film come The Song of the South di Walt Disney (1946), The Exorcist di William Friedkin (1973) e The Shining di Stanley Kubrick (1980), Stephen G. Rhodes crea coinvolgenti camere sensoriali che annullano le distinzioni tra immediatezza e rappresentazione, storia e finzione, conscio e inconscio. "(Andrew Maerkle, Estratto da« (NON) POSSE (NON) PECCARE », in: ART-IT online, 29.01.2016). Le mostre includono "A good neighbour" (15 ° Biennale di Istanbul, 2017), "SWEETHAVEN ASSUMPTION: O The Propertylessness Preparedness And Pals" (Eden Eden, 2016), "Or the Unpreparedness Prometheus and Pals" (Kölnischer Kunstverein, Colonia, 2016), "The Law of the Unknown Neighbor: Inferno Romanticized" (Migros Museum, Zurigo, 2013).
Barry Johnston (nato nel 1980, USA) vive e lavora a Los Angeles, Stati Uniti. Crea sculture, poesie e performance allo stesso tempo distruttive ed estatiche. Con influenze che vanno da Patti Smith a Jean Genet a Richard Foreman, il lavoro di Johnston afferma il potenziale liberatorio di una sorta di violenta celebrazione della presenza, in cui ogni pezzo diventa un altro tentativo di trovare l'uscita, un'altra soglia temporanea più in là nel momento presente. Le mostre includono "Our Fertile Hand" (Overduin and Co., Los Angeles, 2016), "Upside Down Libation 2" (Galerie Micky Schubert, Berlino, 2015), "Made in L.A." (Hammer Museum, Los Angeles, 2014), e "The California Biennial, (Orange County Museum of Art, 2010).
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DOVE
Piazza Croce dei Vespri, 8, 90133 Palermo PA, Italia
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