X edizione delle GIORNATE INTERNAZIONALI FRANCESCA DA RIMINI
Gradara, Rocca malatestiana 28-29 settembre 2018 | Milano, Museo Poldi Pezzoli, 27 novembre 2018
FRANCESCA DA RIMINI | Tra Fantasia e Realtà: spazi e luoghi dell'immaginario romantico
PELLICO 200 E FRANCESCA D’ITALIA – CIMELI IN MOSTRA
Dal 15 settembre, a Gradara, Palazzo Rubini Vesin, è aperta la mostra
PELLICO 200 E FRANCESCA D’ITALIA. Il poeta patriota e l’eroina della libertà. Cimeli in mostra nel bicentenario della prima edizione della tragedia Francesca da Rimini di Silvio Pellico 1818 – 2018.
Settanta preziosi documenti, incisioni, foto d’epoca, edizioni antiche e rare, tra i quali le stampe clandestine della celebre tragedia che monopolizzò le scene teatrali, non solo italiane, per tutto l’Ottocento.
Una Francesca, quella di Pellico che l’evento vuol ricordare, ricolma di pudore e d’amor fedele, che mai peccò e che mai baciò il giovane di cui era innamorata. Profondamente diversa dalla peccatrice lussuriosa dei versi danteschi e dalla rivoluzionaria Francesca dei giacobini (1795, la prima opera in assoluto dedicata a Francesca da Rimini). Certo, anche in lei, la passione e l’istinto erano forti, ma le virtù e le regole della pudicizia erano invalicabili e le pulsioni andavano respinte con fermo coraggio. Personaggio ideale per rappresentare la nobiltà d’animo di chi risponde anche all’ingiustizia e agli inganni nell’esigenza più intima dell’amore, molto romanticamente, con la morte.
Personaggio ideale per entrare nelle case e nei cuori degli italiani appena usciti dalla temperie napoleonica e che si preparavano alle battaglie del Risorgimento.
Tre sono le istanze che la tragedia propone. Due riguardano il diritto alla libertà del più naturale dei sentimenti: il matrimonio deve essere una libera scelta e l’amore non deve uccidere. Chiara è anche la metafora suggerita a chi si apprestava a lottare per l’indipendenza: Francesca è l’Italia, schiava delle oppressioni e delle ingiustizie. Solo con la forza della passione, l’onore e l’eroismo che non teme la morte, ci si poteva liberare delle catene del servaggio straniero.
Dopo i successi straordinari di oltre cent’anni sulle scene di tutti i teatri del mondo e delle innumerevoli edizioni in tutte le principali lingue, Francesca di Pellico ha consegnato nel 1901 il testimone a un’altra grande Francesca, alla creatura sensuale, fiera delle sue pulsioni, dell’Immaginifico d’Annunzio. Anch’egli come Pellico, poeta-patriota.
Oggi pochi ricordano Pellico e la sua tragedia. E, purtroppo, anche i valori positivi di cui è stata ed è portatrice: la libertà, la fedeltà, il rispetto dei sentimenti e della vita di ogni donna e di ogni uomo.
Tra le rarità esposte in mostra anche qualche curiosità: la foto di scena dellaFrancesca con Fanny Sadowsky, celebre attrice di teatro dell’Ottocento, che, incurante del copione di Pellico e della censura borbonica, baciava ripetutamente il suo Paolo (il bell’Achille Majeroni) al suono di sei scudi di multa per bacio. Ma con tanti applausi. E una “micrografia” che con i versi miniaturizzati della Francesca di Pellico e del quinto canto dell’Inferno, disegna l’ultima scena della tragedia.
La mostra verrà illustrata dal curatore il 28 settembre alle ore 12 nel corso del Convegno Internazionale di Studi che si terrà alla Rocca di Gradara.
È un evento a cura di Ferruccio Farina a corredo della X edizione delleGIORNATE INTERNAZIONALI FRANCESCA DA RIMINI, Gradara, Rocca malatestiana, 28 e 29 settembre 2018 | Milano, Museo Poldi Pezzoli, 27 novembre 2018,.
Realizzato in collaborazione con Museo Biblioteca dell’Attore, Genova.
Gradara | Palazzo Rubini Vesin | 15 settembre - 7 ottobre 2018 | 10,30 · 12,30 | 16,30 · 18,30 | tutti i giorni | INGRESSO LIBERO
Dal Flyer illustrativo
PELLICO 200 E FRANCESCA D’ITALIA. Il poeta patriota e l’eroina della libertà. Cimeli in mostra nel bicentenario della prima edizione della tragedia Francesca da Rimini di Silvio Pellico 1818 – 2018
Nel 1814, quando il venticinquenne Silvio Pellico si accingeva a scrivere la sua Francesca da Rimini, mai avrebbe immaginato che quella sua fatica letteraria sarebbe diventata la tragedia più amata e più rappresentata per quasi un secolo a venire con straordinario successo internazionale. Una Francesca che aveva costruito ricolma di pudore, d’amor filiale e di fedeltà, profondamente diversa dalla peccatrice lussuriosa dei versi danteschi. Che mai peccò e che mai baciò il giovane di cui era innamorata. Certo, anche in lei, la passione e l’istinto erano forti, ma le virtù e le regole della pudicizia erano invalicabili e le pulsioni andavano respinte con fermo coraggio. Personaggio ideale per rappresentare la nobiltà d’animo di chi, vittima di inganni nell’esigenza più intima dell’amore, risponde all’ingiustizia, molto romanticamente, con la morte. Tre sono le istanze che la tragedia propone. Due riguardano il diritto alla libertà del più naturale dei sentimenti: il matrimonio deve essere una libera scelta e l’amore non deve uccidere. Chiara è anche la metafora suggerita agli italiani che si apprestavano a lottare per l’indipendenza: Francesca è l’Italia, schiava delle oppressioni e delle ingiustizie. Solo con la forza della passione, l’onore e l’eroismo che non teme la morte, può liberarsi delle catene del servaggio straniero. Francesca da Rimini, tragedia in cinque atti di Pellico, fu rappresentata per la prima volta al teatro Re di Milano il 18 agosto 1815 da Carlotta Marchionni (Francesca), da Luigi Domeniconi (Paolo il bello). Ebbe un successo immediato che si accentuò dal marzo 1818 all’apparire dell’edizione a stampa curata da Lodovico Di Breme. E che assunse dimensioni europee dopo che Pellico, condannato a morte per cospirazione segreta nel 1822, soffrì la dura prigionia allo Spielberg fino alla grazia che ottenne nel 1830. Le edizioni a stampa della tragedia che si susseguirono dal 1818 al 1850 furono più di sessanta, tantissime per i tempi, per diventare nella seconda metà dell’Ottocento un successo editoriale incommensurabile, con traduzioni in francese (dal 1822), in tedesco (dal 1835) e in inglese (dal 1837). Una sorta di monopolio letterario e teatrale, quello del poeta- patriota, che restò saldo fino al dicembre 1901, quando Gabriele d’Annunzio, altro poeta-patriota, portò alla luce un’altra grande Francesca che, dall’eroina ‘pura e fedele’, raccolse il testimone per affermare, nel secolo a venire, nuove libertà d’amore e di passione. L’esposizione PELLICO 200 E FRANCESCA D’ITALIA, attraverso sessanta preziosi documenti d’epoca, ripercorre le tappe dell’opera e dei personaggi che l’hanno accompagnata al successo.
PELLICO 200 E FRANCESCA D’ITALIA è un appuntamento espositivo organizzato nell’ambito della decima edizione delle
Giornate Internazionali Francesca da Rimini che avranno il loro punto focale nel Convegno di studi che si terrà a Gradara il 28 e il 29 settembre prossimo e che avrà come linea guida
Un convegno di studi con relatori da prestigiose università europee e americane, un evento musicale, un evento espositivo,un evento cinematografico e una rappresentazione teatrale dedicata alle scuole
sono gli appuntamenti delle Giornate Internazionali Francesca da Rimini 2018 che si terranno a Gradara nell’autunno.
Appuntamenti culturali di alta qualità per riflettere sul mito di Francesca da Rimini che, da sette secoli, continua ad affascinare e a far discutere ad ogni latitudine.Un mito che, con l’Illuminismo e con la Rivoluzione francese, ha visto la creatura dantesca, il personaggio più amato della Commedia,trasformarsi da adultera peccatrice in vittima innocente della violenza, ineroina della passione, in icona indiscussa del bacio.
Il convegno, punto focale delle Giornate 2018 che avranno la prima sessione a Gradara e si concluderanno a Milano il 27 novembre al Museo Poldi Pezzoli, vedrà confrontarsi tra storia, arti e filosofia, venti studiosi provenienti da cinque nazioni e due continenti,
Un incontro orientato, oltre che agli approfondimenti storici sulla nascita e sulla diffusione del mito di Francesca e sull’attualità dei valori positivi che rappresenta -bellezza, fedeltà, libertà–anche al problema sociale del quale Francesca da Rimini è una delle rappresentazioni più emblematiche:
la condizione femminile e la violenza di genere, piaga che miete ogni giorno, a tutte le latitudini, innumerevoli vittime.
Tema al quale anche nelle edizioni precedenti delle Giornate è stato dedicato ampio spazio.
Il Convegno internazionale di studi:
tre giornate, due a Gradara, una a Milano, al Museo Poldi Pezzoli;
quattro sessioni, venti relatori provenienti da prestigiose università europee e americanetra le quali: l’UCLA, Los Angeles;l’University College, Dublino; l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo; l’Università per stranieri di Perugia;l’Universitat de Barcelona; La Sapienza, Università di Roma; la FreieUniversitätBerlin; l’Università degli Studi di Siena.Tra i relatori: Sarah Cantor, Vincenza Busseti, Silvia D’Anzelmo, Gaia Gubbini, Olga Jesurum, Lella Mazzoli, Deirdre O’Grady, Natascia Tonelli, Remo Bodei, Massimo Ciavolella, Ferruccio Farina, Roberto Fedi, Giulio Ferroni, Emanuele Franceschetti, Raffaele Pinto, Antonio Rostagno, Giuliano Turone.
Temi trattati: storia, letteratura, teatro, musica, arti visive, società.
I quattro appuntamenti culturali:
l’evento musicale, Francesca all’opera: l’opera di Riccardo. Zandonai,1914|1984, proiezione alla Rocca della rappresentazioneal Metropolitan Opera House di New York con Renata Scotto e Placido Domingo; Gradara, Rocca Malatestiana, 23 agosto, ore 20.45;
l’evento espositivo, Pellico ‘200 e Francesca d’italia: il poeta patriota e l’eroina della libertà. Cimeli in mostra,nel secondo centenario della prima edizione della tragedia di Silvio Pellico; Gradara, Palazzo Rubini Vesin, 15 settembre - 7 ottobre;
l’evento cinematografico, Francesca al cinema: proiezione ‘guidata’ di film storici su Francesca da Rimini 1907-1946; Gradara. Teatro Comunale, 28 settembre, ore 21;
l’evento di teatro sociale,“E 'l modo ancor m’offende”. Storie di donne offese dalla violenza, spettacolo di Giuliano Turonee di Igor Grčkorivolto agli studenti di scuole superiori di Urbino e di Pesaro. Dal 9 di ottobre.
Tutti gli eventi sono aperti al pubblico e a ingresso libero.
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