PAESTUM (Salerno). È un personaggio iconico del reggae in Italia che riesce a far vibrare e scatenare le dancehall. Ironico e, allo stesso tempo, impegnato e intimo, perché“le cose vanno dette, ma con semplicità”. È riconosciuto come l’artista che fa muovere l’estate, ma i suoi testi sono densi, a tratti pesanti. Nella Repubblica Indipendente del Dum Dum un live indimenticabile per celebrare il 25 aprile, la Festa della Liberazione, quando, a partire dalle ore 16, protagonista sarà Brusco.
Musica per sensibilizzare e per sancire il principio della libertà che rappresenta uno dei valori fondanti del Dum Dum Republic, luogo degli spiriti liberi, poeti e naviganti, all’insegna del dialogo tra i popoli. Impatto sonoro che diventa impegno civile, nella condivisione e nell’incontro con l’altro, alla ricerca della felicità, in un grande movimento comunitario che si sviluppa in una performance artistica collettiva sempre in fieri.
Libertà contro i muri che si innalzano prepotenti. Libertà contro le barriere. Libertà di essere se stessi. Libertà di sognare. E, ancora una volta, a sottolineare la filosofia che muove l’allegra carovana del Dum Dum sarà la buona musica, perché “è l’allegria nella semplicità dello scoprire che vogliamo trasmettere ai nostri giovani – spiegaBiancaluna Bifulco - La curiosità, l’incontro con l’altro, il dialogo, il rispetto, il legame indissolubile con la natura: una realtà in cui conoscersi e riconoscersi. Una vera festa, fatta di bellezza, che non ha bisogno di altro, nè di eccessi. La buona musica è fonte di aggregazione. La vera trasgressione, oggi, sono la semplicità e la cultura”.
Ad aprire le danze sarà Brusco, conosciuto prima come Papa G e membro di Villa Ada Posse, storica posse del reggae italiano, successivamente è diventato famoso per la sua carriera solista. Ai primi brani e collaborazioni con diversi artisti del panorama reggae ed hip hop italiano, seguono singoli che mantengono il contatto con il suo mondo artistico fatto di centri sociali e piazze, e con la musica giamaicana. In un panorama musicale che punta sempre più sull’immagine, Brusco e la Roots in the Sky Band si affidano a voce, basso, batteria, chitarra e tastiere per “continuare a fare ciò hanno sempre fatto…semplicemente musica”.
Le sue liriche sono diventate dei tormentoni che risuonano in testa e che catturano il mondo, perché Brusco vuol far riflettere, ma con parole facili, forti e chiare. “Il Brusco è l'artista dell'estate, ci spinge contro il caldo e ci dà i compiti delle vacanze: non smettere di pensare di fare qualcosa per cambiare le tante schifezze che nonostante tutto ci sono ancora in giro”, scrive di lui la rivista Rockit.it.
Collaborando con alcuni punti di riferimento internazionali, come One Love hi powa, Pow Pow movement e MacroBeats, Brusco ha dato vita nel 2006 ad “Amore vero”, CD che l'ha reso uno dei cantanti più amati dalle nuove generazioni grazie a hit underground come “L’erba della Giovinezza”, “Sangue”, “Roma turn Rasta” e "Rap Condicio". Ha realizzato alcuni 45 giri destinati agli amanti del reggae e ha collaborato con Roy Paci, Sud Sound System, Boomdabash, Lady Flavia.
Nel suo ultimo album, "Guacamole" (in uscita il 17 giugno per l’etichetta Gooffellas), il reggae dancehall fa da padrone e le sonorità, i generi e i temi spaziano prendendo forma in diverse sfumature.
È un Brusco style al 100% quello di “Una Bella Giornata Come Oggi”, anteprima del nuovo album Guacamole: una canzone solare, romantica e ritmata che racconta come la bella stagione possa rinvigorire un amore e che include un omaggio a Francesco Totti (per ascoltarla https://youtu.be/iDgtSMk9ht4)
CHI È BRUSCO? Giovanni Miraldi, in arte Brusco, inizia ed esibirsi all’età di 15 anni in occasione delle prime dancehall promosse dal sound system One Love hi Powa al Forte Prenestino, storico centro sociale di Roma. Era il 1990, anno in cui in Italia nacquero le prime “posse”, gruppi musicali prevalentemente orientati alla musica rap e legati ai movimenti studenteschi di quegli anni. Con l’allora compagno di scuola Paolo II (oggi rapper noto come Chef Ragù), Brusco diede vita alla Vatikan Posse utilizzando lo pseudonimo di Papa Giovanni. Per circa 2 anni questa formazione musicale si fa conoscere ed apprezzare grazie ai live che ne fecero uno dei gruppi più richiesti nella capitale.
Nel 1992 Brusco, che aveva nel frattempo cambiato il nome d’arte in Papa G, si unì alla neonata Villada Posse, band musicale composta da un vasto gruppo di amici che erano soliti riunirsi a Villa Ada, un noto parco romano. Brusco insieme alla V.A.P. pubblicò una cassetta musicale nel 1993 ed un cd nel 1996. Questi lavori, sebbene grezzi dal punto di vista tecnico, costituiscono un vero e proprio cult per gli amanti del reggae italiano e hanno fatto in modo che la Villada Posse girasse in lungo ed in largo per la penisola richiamando migliaia di spettatori.
Nel 2000 Brusco “diventa” finalmente Brusco ed intraprende la carriera solista. Dapprima con singoli brani destinati a compilation e collaborazioni con diversi artisti del panorama reggae ed hip hop italiano, e in seguito, nel 2001, con il primo cd solista intitolato “Brusco”. Tra i vari brani il cd contiene “ancora e ancora”, canzone dedicata alla A.S. Roma campione d’Italia nel campionato di calcio 2000-2001. Il brano ebbe un grande successo e richiamò l’attenzione, oltre che di un vasto pubblico, delle radio e delle televisioni. Da quel momento Brusco non si è più fermato. Nel giro di pochi mesi ha sfornato 6 singoli tratti dal cd “Si fa presto a dire …Brusco” del 2003. Tra essi il più noto fu sicuramente “Sotto i raggi del sole” rifacimento dancehall della hit degli anni ’60 “abbronzantissima” di Edoardo Vianello. Il successo di “Si fa presto a dire…Brusco” portò il cantautore romano ad esibirsi in contesti nuovi (tra cui diversi programmi televisivi) per lui e per il reggae italiano che non aveva mai conosciuto in precedenza una simile esposizione mediatica.
Dopo questo bagno di notorietà Brusco ha deciso di intraprendere la via più difficile, ma per lui anche la più gratificante. Anziché proseguire su una strada fatta di brevi e strapagate esibizioni musicali e di canzoni che per essere di gradimento delle radio necessitavano di compromessi artistici e di intromissioni da parte dei discografici, Brusco ha infatti voluto mettersi in gioco senza perdere contatto né con il suo mondo artistico, fatto di centri sociali, piazze e locali in cui l’ingresso fosse accessibile a tutti, né con i propri riferimenti musicali, ovvero la musica giamaicana, un genere decisamente dinamico in grado di evolversi e rinnovarsi con estrema rapidità. E così, collaborando con alcuni punti di riferimento internazionali, come One Love hi powa, Pow Pow movement e MacroBeats, Brusco ha dato vita nel 2006 al suo terzo cd “Amore vero”. Nel cd autoprodotto sono presenti alcune canzoni divenute delle vere e proprie hit underground. Infatti, anche senza la promozione delle grandi radio, decisamente fuori target per brani come “l’erba della giovinezza”, “ Sangue” o “Roma turn Rasta” l’album ha riscosso un grande successo ed ha qualificato Brusco come uno dei cantanti più amati dalle nuove generazioni. Il cd conteneva anche Rap Condicio un brano che la trasmissione Blob ha utilizzato per diversi mesi come sigla di chiusura. Anche grazie alla realizzazione di alcuni 45 giri, destinati agli amanti del reggae, negli ultimi anni Brusco ha visto crescere notevolmente il numero dei suoi estimatori e conseguentemente delle proprie esibizioni musicali. Insieme alla “Roots in the Sky Band” che lo accompagna nei live dal 2006, Brusco continua a sviluppare l’aspetto che più gli piace del mondo musicale: i concerti dal vivo ed il contatto con il suo pubblico.
A giugno 2009 è uscito Quattroemezzo, un album contenente 18 canzoni e diverse collaborazioni (Roy Paci, Sud Sound System, Boomdabash, Lady Flavia etc…) e divenuto presto un cult per gli appassionati del genere. Brani come “Il mondo non finisce mai”, “il vigile”, “Solo ganja”, “Tanti anni fa” sono tutt’ora tra i più richiesti ai concerti del cantante romano e sono stati oggetto di diversi remix ad opera di Dj house, afro e diversi altri generi musicali. In Quattroemezzo inoltre Brusco sperimenta per la prima volta il patois , ossia, il dialetto giamaicano.
Da allora scrive in questa “lingua” una ventina di brani, alcuni dei quali sono stati raccolti nei cd “Take off” vol 1 e vol 2 pubblicati a cavallo tra il 2010 e il 2011, destinati soprattutto al pubblico internazionale, avvalendosi di produttori, italiani, tedeschi, inglesi e soprattutto giamaicani. Alcune di queste canzoni sono state trasmesse dalle radio reggae più importanti del mondo , tra cui l’inglese BBC e la storica Irie FM Giamaicana. In virtù di questa notorietà Brusco , si è esibito in Giamaica , al X-mas Extravaganza Show di GT Taylor, un concerto interminabile che ospita ogni anno i più importanti artisti reggae e che conta su un affluenza di oltre 50 mila spettatori.
Accantonata anche questa esperienza, nel 2011 esce “Fino all’Alba”, altro cd indipendente, interpretato interamente in italiano e realizzato con l’obiettivo di sfornare un prodotto che unisse la modernità delle metriche e delle melodie giamaicane a testi che scandagliassero in profondità la realtà italiana, con la solita rabbia ed ironia che caratterizzano l’intera carriera di Brusco.
Tra un cd e l’altro, come sempre, sono stati numerosi i singoli e le collaborazioni. Tra questi di notevole impatto “La Cassetta e il Vinile”, “Omo de panza” (prodotti sempre da Nite Lite come l’intero cd Fino all’Alba), “Le mie domande” prodotta dagli amici di lunga data Sud Sound System.
Il 4 giugno 2013 uscirà “Tutto Apposto”. Il nuovo lavoro sarà firmato stavolta da Brusco e Roots in the Sky. In un momento in cui si va sempre più verso l’elettronica Brusco ha deciso ancora una volta di andare controcorrente e realizzare un disco interamente suonato, avvalendosi anche della collaborazione della sessione fiati dei “Funkallisto” e di altri validi musicisti, oltre ovviamente ai 5 componenti della band che lo segue oramai da quasi 10 anni nei live. Il cd contiene 9 tracce ed è volutamente semplice e diretto, senza fronzoli nei contenuti ne tantomeno nei suoni che si avvicinano il più possibile a quelli di uno show dal vivo. Canzoni come “Andrà meglio di così” un vero e proprio incoraggiamento per chi si vede perso nella difficile situazione che attraversa l’Italia, “Bruggisco” un inno in difesa degli animali, la solare e contagiosa “Insieme”, l’introspettiva “Il mio Universo” etc… faranno certamente di questo disco una svolta nella vasta produzione musicale di Brusco. “Tutto Apposto” si proietta verso un futuro che è possibile affrontare solo col sostegno dei legami affettivi costruiti negli anni e al tempo stesso recupera nelle sonorità e nei testi l’autenticità e la credibilità indispensabili per un musicista al giorno d’oggi.
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