24 settembre 2017
Piazza Delfino
20.30
"Dove le parole finiscono, inizia la musica" (Heinrich Heine)
La musica di Sudjembé Afropercussion, vibrazioni che attivano la sfera emotiva e mentale di ognuno di noi, creando e suscitando emozioni e sensazioni forti, intime e soprattutto vere.
1 ottobre 2017
Centro Didattico "G. Marconi"
20.30
MALO ET MALO è una rivisitazione dell'Amleto capolavoro shakespeariano.
Lo spettacolo pone come protagonista assoluto "il male" e tutte le forme sotto le quali può presentarsi.
Il titolo dello spettacolo non è altro che l'anagramma di Amleto che in latino significa "al male e per il male".
In seguito a questo gli stessi protagonisti vengono messi sotto forte pressione emotiva, capace di tenere il pubblico incollato alla poltrona.
Notoriamente Shakespeare utilizza le sue ambientazioni solo come contenitore per il suo intento reale, mostrare quelli che sono i più alti drammi esistenziali umani.
Vien da sé che la maggior parte dei testi shakespeariani possano essere liberamente traslati nel tempo.
Da questo assunto scaturisce l'idea di ambientare l'Amleto in chiave post-moderna. In particolare il dramma di Amleto e, parallelamente, quello degli altri personaggi viene amplificato dalla contrapposizione storica rimarcata dall'adattamento.
La scenografia e i costumi post moderni cozzano infatti fortemente con il testo che, coma da desiderio dell'autore, rimane inalterato, con espressioni e lingaggio medievale e con il classivo "Voi".
Infatti l'intento dell'autore è proprio quello di far percepire il tempo in senso ciclico.
Dove una società finisce a causa dei disastri post-nucleari una nuova ne nasce, come una Fenice, dalle ceneri della precedente. Se il mondo fisico per questa nuova società non è più lo stesso di prima, una cosa rimane e rimarrà invariata: l'animo umano, i suoi drammi, i suoi più ardenti desideri e le sue più oscure perversioni.
Regia: Giordano Cozzoli
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