Quest’anno non si terrà la XIII edizione dell’Etna in blues Festival di Mascalucia
Mascalucia, 7 luglio 2017. Quest'anno, per la prima volta dopo dodici anni di ininterrotta organizzazione, il Festival internazionale di musica afro-americana Etna in blues non avrà luogo.
L’immancabile appuntamento annuale con i concerti che, tra luglio ed agosto, hanno visto alternarsi sul palco del Parco Trinità Manenti di Mascalucia grandi interpreti del genere soul, rock, rock'roll, rhythm&blues, tra cui: John Mayall, Joe Bonamassa, Willy DeVille, Solomon Burke, Charlie Musselwhite, Ana Popovic, Corey Harris, Eric Bibb, Popa Chubby (per citarne alcuni), sembra essere giunto al capolinea, almeno per il 2017.
“Le ragioni che ci hanno spinto a prendere questa sofferta decisione- ha dichiarato Corrado Zappalà, direttore artistico della kermesse e presidente dell’associazione culturale Etna in blues- sono dovute al perdurare delle difficoltà economiche con cui, già da qualche anno, siamo stati costretti a convivere. La programmazione, la pianificazione, la comunicazione, il marketing, sono elementi indispensabili per mettere in piedi un festival con le caratteristiche di Etna in blues. Condizioni che, venendo a mancare, non consentono una giusta promozione dell’evento stesso, anche a discapito del turismo musicale, giacché una rilevante fetta di pubblico, per assistere ai concerti, si è sempre riversata su Catania e provincia”.
L’Etna in Blues Festival ha catalizzato l’attenzione degli appassionati di musica con un coinvolgimento di oltre 30mila spettatori, provenienti da tutta la Sicilia.
Centottanta le band siciliane che si sono esibite in concerto e, tra loro, non vanno dimenticati i nomi di chi si è affermato sullo scenario nazionale: Gai Bennici, Umberto Porcaro, Marco Corrao, Joe pedros, Marco Gioè, Carmelo La Manna.
“Ringrazio le amministrazioni che si sono succedute in questi lunghi anni- ha concluso Corrado Zappalà- e ringrazio, soprattutto, il pubblico sempre presente. Noi organizzatori, ne approfittiamo per riprendere fiato dopo tanti inverni, primavere, estati, trascorsi ad organizzare i concerti. Non è un addio questo. Siamo e rimaniamo qui, il territorio etneo è grande!”.
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