3 marzo ore 21.00 – Teatro Santa Chiara
Estratti da BUTTERFLY e LAGO DEI CIGNI
inserito nel Brescia Festival di Danza
BUTTERFLY
Coreografia e regia Laura Corradi
creato con Carlotta Plebs, Midori Watanabe, Cristina Surace, Roberto Costa Augusto, Giuseppe La Regina
musiche di Giacomo Puccini
musiche originali Enrico Terragnoli, Fabio Basile
assistente alla coreografia Midori Watanabe
testi Laura Corradi, Carlotta Plebs
disegno luci e allestimento scenico Alberta Finocchiaro
direzione organizzativa Augusto Radice
relazioni con l'estero Claire Lusardi
prodotto in collaborazione con Fondazione Teatro Comunale di Modena e Estate Teatrale Veronese con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Dipartimento dello Spettacolo, Regione del Veneto – Arco, Provincia di Verona
Mi interessa molto confrontarmi con una trasposizione contemporanea di Butterfly, attraverso un linguaggio forte ed energico ma anche leggero come può essere quello della danza. L 'intervento di due compositori che affiancano la propria opera alla meravigliosa musica di Puccini , sottolineerà la collocazione attuale e la contemporaneità della tematica.
Mi interessa dare forza a Butterfly, dare un senso maggiore alla sua attesa, più consapevolezza, circondandola di personaggi che condividono con lei una simile anche se diversa condizione di attesa. Forse perchè l'isolamento di Butterfly è determinante nello svolgimento e nella conclusione della sua lunga attesa, la storia amara di un desiderio cullato a lungo nell'immaginario ma che non trova apertura finale.
Tutto il suo aspettare brucia il presente e lo rende insignificante, tutta l’attenzione e la tensione sono spostate in avanti, spasmodicamente concentrate sull’evento che si attende, il fine di ogni azione o pensiero collocato in un futuro impreciso.
Da “Frammenti di un discorso amoroso”:
ATTESA - tumulto d'angoscia suscitato dall'attesa dell'essere amato in seguito a piccolissimi ritardi (appuntamenti, telefonate, lettere, ritorni)…
“Sono innamorato? – Si, poiché sto aspettando”. L'altro, invece non aspetta mai. Talvolta, ho voglia di giocare a quello che non aspetta; cerco allora di tenermi occupato, di arrivare in ritardo; ma a questo gioco, io perdo sempre: qualunque cosa io faccia, mi ritrovo sempre sfaccendato, esatto, o per meglio dire in anticipo. La fatale identità dell'innamorato non è altro che: io sono quello che aspetta.
...Dipendo da una persona che impiega del tempo a darsi – come se si trattasse di far scemare il mio desiderio, d'infiacchire il mio bisogno. Fare aspettare: prerogativa costante di qualsiasi potere, “passatempo millenario dell'umanità”….....
Un cavaliere era innamorato di una nobildonna. Lei gli disse: "Sarò vostra solo quando voi avrete passato cento notti ad aspettarmi seduto su una sedia, nel mio giardino, sotto la mia finestra." Ma alla novantanovesima notte, il cavaliere si alzò, prese la sua sedia sotto il braccio e se n'andò......
Roland Barthes
Il lago dei cigni
Coreografia, regia e testi Laura Corradi
creato con Midori Watanabe, Carlotta Plebs, Emanuela Bonora, Davide Valrosso, Roberto Orlacchio
musiche originali Fabio Basile
brani tratti da “Il lago dei cigni“ Pyotr Ilyich Tchaikovsky
assistente alla coreografia Midori Watanabe
disegno luci e allestimento scenico Alberta Finocchiaro
direzione organizzativa Augusto Radice
relazioni con l'estero Claire Lusardi
coprodotto da Estate Teatrale Veronese, Teatro Sociale di Trento, Festival DanzaEstate di Bergamo
in collaborazione con Fondazione Teatro Nuovo Torino Ente Promozione Danza
con il sostegno di Ministero per i beni e le attività culturali dipartimento dello spettacolo
Regione del Veneto – Arco
Un “Lago dei cigni” che comincia dove il “Lago” tradizionale finisce, quando l'incantesimo svanisce e l'eroe-principe , una volta superata ogni prova, si unisce a Odette e insieme vivono felici e contenti. Sono partita da qui, immaginando la grande festa che celebra Odette e Siegfried uniti in un ipotetico matrimonio dei giorni nostri.
I personaggi, a partire dallo sposo, entrano in scena lasciandosi la festa alle spalle, si appartano in un luogo, forse un giardino, sul quale si apre talvolta una porta , una finestra, da cui le voci della festa irrompono a ricordare che il loro allontanamento si sta trasformando in rifiuto e in clandestinità. Ma il luogo in cui sono arrivati sembra accogliere le tante verità nascoste, qualcosa di importante li accomuna: il flusso del loro vivere si è fermato, un'imposizione troppo dura, una violenza subita, un amore spezzato e non si sono rialzati più. La festa in sottofondo continua, la notte non arriva mai, il tempo è fermo come “incantato”, loro non trovano la via d'uscita e si muovono come animali in gabbia, interrogandosi sulle prove che ancora dovranno superare per essere leggeri felici e liberi, scatenando aggressività e dolcezza, vivendo a fondo quel dualismo che accettiamo a fatica ma che sappiamo ci appartiene da sempre. Ho cercato il significato contemporaneo di questa forma magica di imposizione che nelle fiabe si chiama incantesimo, una condizione di asservimento della volontà, di incantamento, di blocco, in uno stato generalmente non voluto. Quanta parte di mondo oggi è un lago incantato; quante prove bisogna ancora superare prima di ricomporre i pezzi, per vivere felici e contenti? Un viaggio, questo “Lago dei cigni“, parallelo alla tradizione e alle sue simbologie, una danza densa di attraversamenti emozionali, di aperture improvvise, ricadute e contraddizioni, come quella attribuita alla figura del cigno nei bestiari medioevali: il suo piumaggio è candido ma le carni sono completamente nere, "carne nera e peccaminosa, celata dalle bianche vesti"...
Ersiliadanza
Laura Corradi si trasferisce in Francia a Parigi dove vive per cinque anni formandosi con alcuni dei maggiori esponenti della coreografia d’avanguardia francese degli anni ’80 e ’90 e con Carolyn Carlson. Frequenta come “guest” (professionista ospite) la Folkwang Hochshule di Essen Werden (università della danza) in Germania sotto la direzione artistica di Pina Bausch. Dopo diverse esperienze come danzatrice all’estero, al suo rientro in Italia fonda Ersiliadanza, la compagnia di cui è coreografa e direttrice artistica; lavora inoltre come coreografa indipendente. I suoi titoli sono stati presentati e coprodotti dai maggiori teatri e festivals in Italia (Festival Oriente e Occidente di Rovereto, Romaeuropa Festival, Spoleto Festival, Estate Teatrale Veronese, La Versiliana, Torinodanza, Vignale Danza ecc.), oltre che invitati in Francia, Spagna, Olanda, Canada, Unione Sovietica, Uruguay e Argentina. Nell'estate del 2007 è stata chiamata a curare la regia dell'opera lirica “Butterfly” di Giacomo Puccini per il festival Pergine Spettacolo Aperto(Tn).
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