GRADE - Andrea Scanzi in scena per GRADE con “Il sogno di un’Italia”
Il 29 ottobre il noto giornalista sarà a Rubiera per lo spettacolo creato e interpretato insieme a Giulio Casale. L’incasso della serata sarà devoluto per beneficenza alla Fondazione reggiana
RUBIERA (Reggio Emilia) - Il 29 ottobre Andrea Scanzi sarà al Teatro Herberia di Rubiera, per “Il sogno di un’Italia - 1984-2004 Vent’anni senza andare mai a tempo”, spettacolo teatrale creato e rappresentato dal famoso giornalista insieme a Giulio Casale, per la regia di Angelo Generali. Appuntamento alle ore 21, quindi, con una serata all’insegna della beneficenza: il ricavato della serata verrà infatti devoluto alla Fondazione GRADE Onlus di Reggio Emilia, per finanziare le attività e la ricerca del reparto di Ematologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova - IRCCS e del CORE, il nuovo Centro Oncoematologico cittadino di recente inaugurazione.
Perché spesso in Italia la norma è eccezione e l’anomalia è regola? È quanto si chiedono Giulio Casale e Andrea Scanzi nel loro spettacolo. 1984-2004: due decenni che potevano cambiare l’Italia e non l’hanno cambiata. O forse l’hanno addirittura peggiorata. Un restauro piuttosto che un rinnovamento. Un nuovo spettacolo di Teatro Canzone per Casale e Scanzi, parzialmente ispirato al libro “Non è tempo per noi” del giornalista aretino.
“Il sogno di un’Italia” è il ritratto di un paese attraverso storie, istantanee e canzoni da Bennato a Fossati, da Gaber a Battiato, da De Gregori a Jeff Buckley. Sul palco sfilano miti e maestri, figure indelebili ed eroi quasi loro malgrado. Dal sacrificio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino alle parole disilluse di Mario Monicelli (“La speranza è una trappola”), dalla promessa fatta e non mantenuta ad Antonino Caponnetto fino al pantheon di fratelli maggiori che se ne sono andati troppo presto: Massimo Troisi, Ayrton Senna, Marco Pantani.
In questo “Il sogno di un’Italia”, dal sottotitolo dolentemente jannacciano (“Vent’anni senza andare mai a tempo”), ci sono la politica che non riesce più a generare appartenenza e l’arte – musica, cinema, letteratura, giornalismo – che diventa fatalmente politica e dunque forse militanza.
Uno spettacolo che racconta l’Italia con spirito critico, conservando però il desiderio di una vera ripartenza. I quarantenni di oggi – la generazione di Casale e Scanzi - sognavano il cambiamento e si sono ritrovati prima Berlusconi e poi Renzi. Volevano la rivoluzione, ma solo nelle t-shirt. Cercavano un nuovo centro di gravità permanente, ma – per ignavia o quieto vivere - rischiano di avere inguaiato l’Italia.
Ingresso: 15 euro.
Per informazioni: cel. 346 6924809
Grande attesa per la serata di sabato, 29 ottobre, quando Andrea Scanzi salirà sul palco del Teatro Herberia di Rubiera (alle ore 21) portando in scena “Il sogno di un’Italia – 1984-2004. Vent’anni senza andare mai a tempo”. Lo spettacolo creato e rappresentato dal famoso giornalista e scrittore insieme a Giulio Casale, per la regia di Angelo Generali, prende le mosse da una domanda che fatica a trovare risposte certe: perché spesso in Italia la norma è eccezione e l’anomalia è regola? Gli autori individuano nel periodo 1984-2004 un momento che poteva cambiare l’Italia e non l’ha cambiata. O forse l’ha addirittura peggiorata, attraverso un restauro piuttosto che un rinnovamento. Uno spettacolo di Teatro Canzone parzialmente ispirato al libro “Non è tempo per noi” del giornalista aretino, che ha ottenuto un grande successo editoriale. Un ritratto del Paese attraverso storie, istantanee e canzoni da Bennato a Fossati, da Gaber a Battiato, da De Gregori a Jeff Buckley.
Sul palco sfilano miti e maestri, figure indelebili ed eroi quasi loro malgrado. Dal sacrificio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino alle parole disilluse di Mario Monicelli (“La speranza è una trappola”), dalla promessa fatta e non mantenuta ad Antonino Caponnetto fino al pantheon di fratelli maggiori che se ne sono andati troppo presto: Massimo Troisi, Ayrton Senna, Marco Pantani.
Appuntamento alle ore 21 sabati, quindi, con una serata all’insegna della storia recente, ma anche della beneficenza: il ricavato verrà infatti devoluto alla Fondazione GRADE Onlus di Reggio Emilia, per finanziare le attività e la ricerca del reparto di Ematologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova - IRCCS e del CORE, il nuovo Centro Oncoematologico cittadino.
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