I Musei del lago di Bolsena danno spettacolo
Ritorna dal 14 luglio la rassegna MuseiOn alla sua VI edizione. Un progetto per il Sistema museale del lago di Bolsena, con il contributo dell’Unione Europea, della Regione Lazio, in collaborazione con i Comuni del Sistema e curato dall’associazione Teatro Null con il coordinamento artistico di Gianni Abbate. MuseiOn, già sperimentato con successo negli anni passati, proporrà, tra luglio e settembre, ben tredici eventi tra performance musicali, spettacoli teatrali e teatro natura. Saranno viaggi nella memoria che animeranno i Musei del Sistema, attraverso forme espressive quanto mai variegate che affrontano temi spesso trasversali agli allestimenti museali.
Si parte dal Museo della terra di Latera, dove il 14 luglio ore 21,00 in Piazza San Clemente la Compagnia della Femia di Sorano presenta “Da qui all’eternit-à, il sapore della fatica”. Uno spettacolo che tra narrazione musica e canto ripercorre in un'ora e mezza quasi un secolo di storia raccontando il '900 fino al boom economico. Una miscela dove i ricordi hanno una radice chiara perché segnati dal fango, dall'argilla e dalla polvere del tufo, di chi lavorandolo da sempre custodisce quella cultura contadina di cui oggi si sono quasi perse le tracce. Ma il ricco cartellone prevede anche ben due prime nazionali: la prima, “La nascita del Blues”, narra la vera storia del blues, anche con nuove e incredibili rivelazioni e tanta, tanta musica, andrà in scena a Farnese presso il Museo civico "F. Rittatore Vonwiller" il 22 agosto, mentre l’altra, “Briganteide”, che affronta il tema del brigantaggio in Maremma, sempre tra narrazione e musica dal vivo, andrà in scena il 16 settembre a chiusura della rassegna, presso il Museo del brigantaggio a Cellere, entrambi gli spettacoli sono prodotti dal Teatro Null. Un altro appuntamento di notevole spessore è con la Compagnia di teatro natura famosa in tutta Europa, O Thiasos, che quest’anno festeggia i suoi 25 anni di attività. Il 28 luglio ad Acquapendente, frazione Torre Alfina, presso il Museo del fiore presenterà “Miti d’acqua” scritto e interpretato da Sista Bramini accompagnata da Camilla Dell’Agnola alla viola.
L’ingresso a tutti gli spettacoli è gratuito
Info: 3471103270 - iportidellateverina.it
A Cellere “Briganteide” di Gianni Abbate
Per la rassegna MuseiOn, promossa dal Sistema museale del lago di Bolsena, con il contributo dell’Unione Europea e della Regione Lazio, sabato 16 settembre ore 21,00 presso il Museo del brigantaggio di Cellere, il Teatro Null, Officina culturale I porti della Teverina, presenta in prima nazionale, “Briganteide” di Gianni Abbate. Lo spettacolo rientra anche nel programma dei festeggiamenti per i dieci anni di vita del Museo del brigantaggio. Centoventuno anni fa, il corpo di Domenico Tiburzi veniva sepolto all’entrata del cimitero di Capalbio, dopo una disputa tra quelli che lo volevano nel cimitero e il parroco che si rifiutava, venendo così a un compromesso. Col passare del tempo il cimitero si è ingrandito e adesso la sua tomba è in terra consacrata, come a dire che Domenichino si è preso una rivincita sul parroco che lo volle fuori dal cimitero. Quando morì i cantastorie portarono la notizia sulle piazze, anticipando i titoli delle Gazzette. Ma in Briganteide non si parla solo di Tiburzi, emblema del brigantaggio maremmano, si vuole anche far luce sulle origini del Brigantaggio e le sue cause. “Innanzitutto c’è da dire che il brigantaggio è un fenomeno universale antico quanto l’uomo” - dice Gianni Abbate – “Se analizziamo il Medioevo, è tutto un susseguirsi di avvenimenti criminosi, in particolare saccheggi e aggressioni, specialmente lungo le vie di traffico, così come erano frequenti i sequestri di persone facoltose, cosa che ritroviamo ancora nel ‘900. Tra il Seicento e il Settecento, il fenomeno "brigantaggio" ha avuto un leggero calo, per tornare a farsi nuovamente prepotente nell’Ottocento. Proliferò a dismisura anche grazie al permissivismo di vari papi. Negli anni successivi all’Unità d’Italia, latifondismo, fiscalismo pesante, tributi, tasse, tirannia e soprusi, riducono le masse contadine alla miseria più nera. In questo clima non può che non proliferare il brigantaggio e i contadini intravedevano nell’opera del bandito “livellatore” l’unica forma di rimedio ai torti e alle ingiustizie sociali”. Lo spettacolo, tra narrazione e musica dal vivo, ci fa rivivere il brigantaggio in Maremma con ironia e spunti divertenti, ma ci fa anche riflettere sul nostro presente. Prendono parte allo spettacolo: Gianni Abbate, Ennio Cuccuini, Simone Precoma e Giovanna Vassallo. Musica con Stefano Belardi, chitarra acustica, bouzuki e voce, Christian Arlecchino violino, Simone Possieri percussioni. Testo e Regia sono di Gianni Abbate.
Ingresso libero, info: 3471103270.
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