Sabato 9 febbraio ore 18,30 c/o A Putéje - arte e - è cultura via Duomo 131 Taranto,Tarantinìdion Taranto vi accoglierà jindre 'U JUSE attorno al braciere per rivivere insieme le atmosfere antiche del focolare.
CANTI, RACCONTI e STORIE di una TARANTO scomparsa, riprenderanno vita in un suggestivo percorso multisensoriale.
Nel corso dell' esibizione, i partecipanti potranno gustare i sapori della tradizione (VINO E MANDARINI), come facevano i nostri nonni.
Per partecipare alla performance musico-teatrale è NECESSARIA LA PRENOTAZIONE ENTRO VENERDI' (posti limitati) al 3479146213
Costo 7,00 € a persona.
Le Juse, (dal latino volgare jusum o josum sotto), erano abituri poveri, disadorni privi di servizi igienici, umidi, raramente pavimentati con una sola fonte di luce: la porta d’ingresso, che durante il giorno, restava sempre aperta.
“‘U juse” arrivava ad ospitare anche 15 persone.
Essendo una sola stanza, bisognava arrangiarsi e per dividere i poveri giacigli, fatti in paglia, dallo spazio dove si soggiornava e si mangiava, si usava un lenzuolo.
La zona nella quale erano presenti in gran quantità, era il Pittaggio Ponte. Lì viveva la classe più povera di Taranto: i pescatori (chiùdde).
Tipico esempio di juse è la casa di Sant’Egidio sita sul Pendio La Riccia.‘A frascère (il braciere), il grosso piatto di metallo nel quale si poneva il carbone (‘a cenìce), rappresentava l’elemento del focolare attorno al quale si godeva del calore sia fisico che umano, accompagnato dal suono dolce delle voce di mamma o di nonna che narravano storie, favole e leggende … “le cunde”.
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