La Festa e il Palio di Sant'Agapito Martire a Palestrina si svolgono il 16, 17, 18 Agosto 2018.
Già nell’antichità si organizzavano gare fra i diversi “collegia” delle città.
Note erano le corse di bighe o quadrighe in occasione delle celebrazioni in onore della dea Fortuna ed in seguito durante le “Feriae Augusteles” che si effettuavano nel circo,ed è proprio in questa circostanza che il giovane prenestino Agapito per la sua fede fu esposto ai leoni,i quali, invece di sbranarlo, ne lambirono i piedi lasciandolo miracolosamente illeso,uscidando l'ammirazione dei concittadini e l’ira dei magistrati che ne decretarono la decapitazione.
Subito crebbe nella comunità cristiana prenestina la devozione verso questo martire, tanto da elevarlo a patrono della città e della diocesi.
La sua festa nel “Dies Natalis” (giorno del suo martirio) il 18 agosto fu celebrata con solennità fin dai primi anni del IV secolo e assunse particolare importanza dopo la sopprensione definitiva dei culti pagani.
Essa fu da sempre caratterizzata da corse di cavalli e dall'alto medioevo da tornei e giostre cavalleresche organizzate anche in particolari occasioni come per le nozze della contessa Emilia signora della città (1050); per l’elezione del cardinale vescovo Berardo (1092); durante visite di papi o personaggi illustri,in particolare si ha notizia della concessione dell’onore del “Pallio” concesso al cavaliere vincente la giostra organizzata in occasione della visita di Innocenzo III.
È dalla seconda metà del '400 che vengono organizzate sistematicamente giostre e giochi vari fra i campioni dei quattro quartieri in cui la città era divisa e precisamente si correvano tre palii, uno in onore di S.Mautino,uno il 10 Maggio in onore di San Gordiano e uno il 18 Agosto in onore del patrono Sant’Agapito.
In ogni quartiere risiedeva anche un consolato delle diverse corporazioni che rappresentavano i ceti in cui i cittadini di Palestrina erano divisi e le gare e i giochi che si organizzavano oltre a rispondere alla naturale esigenza della festa, tipica di ogni popolo, serviva molto spesso, per spegnere le tensioni che si accendevano fra i vari ceti cittadini.
Nel 1870, con l’annessione dello Stato Pontificio al Regno d'Italia, vennero soppresse tutte queste manifestazioni e solo all'inizio del secolo scorso Palestrina riprese a correre i suoi palii.
L’attuale forma risale al 1978 e vuole esaltare, la tradizione, la storia e la cultura della nostra Terra, intrisa dal senso di gratitudine verso Dio per i frutti della terra, il lavoro e le variee vicende storiche, attraverso le diverse manifestazioni, i cortei e le taverne.
I rappresentanti dei quattro quartieri storici Porta San Martino, Porta San Giacomo, Porta SanCesareo, Porta San Biagio, gareggiano per conquistare il Palio di Sant’Agabito, uno stendardo con l'immagine del Santo.
La giostra scifa
È così chiamata perchè i cavalieri dei vari quartieri,correndo a cavallo, devono infilare con una lancia un anello situato sotto il fondo di un tondo recipiente di legno, chiamato appunto scifa.
Le gare con i cavalli sembrano essere presenti nella città fin dall’epoca preromana, dove i rappresentanti dei vari “collegia” gareggiavano per accaparrarsi lo “skifos”, sorta di recipiente circolare di metallo prezioso in genere di uso religioso.
Il gioco della palla
Le scarse notizie di questa competizione si hanno nel registro delle deliberazioni del Bargello.
Le squadre erano formate da 17 giocatori,alcuni attaccanti solocatori,alcuni volanti e altri difensori.
Faceva punto la squadra che infilava la palla, ovviamente di pezza, nella fontana.
Veniva effettuato soprattutto il 10 agosto in occasione della festa di San Gordiano.
Il tiro alla fune
Tipico gioco in uso nella campagne che mette in evidenza la forza dei giocatori.
A volte veniva effettuato non solo da due squadre di contendenti ma anche trainando nel minor tempo un pesante carro.
Il tiro con l’arco, la corsa con la conca e la filatura della lana, gare di questo tipo non vengono menzionate nei vari documenti storici.
Queste gare sono state inserite nelle attuali competizioni per il palio per valorizzare alcuni aspetti delle tradizioni locali.
Famosa era la compagnia degli Arcieri prenestini che stanziavano a Torre di Mezza Selva, i quali avevano l’incarico di difendere i confini del territorio prenestino e rendere sicuro il viaggio dei viandanti che percorrevano le strade in questi luoghi insicuri.
Di particolare interesse sono le taverne, antichi luoghi di incontro dove è possibile assaporare la semplice e genuina cucina locale.
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