Maestoso Cesen 2, seconda serata
Protagoniste le donne nel nuovo film di Giovanni Carraro dedicato alla montagna.
Dopo il debutto di Valdobbiadene, torna il 22 marzo a Segusino
Sei donne sono le protagoniste di altrettanti temi del nuovo documentario Maestoso Cesen 2 prodotto dallo scrittore e documentarista Giovanni Carraro che questa volta ci porta con le immagini in un avvincente itinerario escursionistico ad anello attorno al massiccio del Cesen, la montagna principe per i valdobbiadenesi. Come già visto nei precedenti lavori di Carraro, molto spazio è dedicato agli inserti culturali, in questo caso tutti rivolti alla figura femminile, ciascuno con un particolare argomento. Non si parla solo del lavoro della donna nei campi o in cucina, come ci si aspetterebbe da un documentario riferito alla sfera rurale, ma di temi assai differenti tra loro, tutti però con un unico filo conduttore, il Monte Cesen. Ecco quindi comparire Regina Rebuli, la più anziana della famiglia che da decenni conduce Malga Domion. Ci parlerà, insieme ai figli e ai nipoti, di come si porta avanti la dura vita di malga, a partire dalla mungitura del mattino, passando per la produzione di burro e formaggio fino ad arrivare alla transumanza, che dalle loro parti chiamano “scargar montagna”. Nel film, vedremo le mucche scendere a San Pietro di Barbozza dopo cento giorni di alpeggio, dove entreranno in stalla per passare l’inverno. Sempre a proposito di animali, i lama e gli alpaca sono invece il tema su cui si basa l’inserto dedicato a Elena Vanzin, conduttrice dei famosi animali pelosi che suscitano tanta curiosità. Siamo abituati a vederli in televisione nei documentari di viaggi nelle Ande, in Perù, in Bolivia, accuditi da popoli dalla carnagione rossastra, non certo tra le malghe del Cesen. Ed è proprio l’originalità di questi animali e la loro indole docile che attira sempre di più le famiglie, i bambini, ma anche gli adulti in una forma di escursionismo del tutto innovativa e originale, con l’idea di camminare in sincronismo con il passo lento e cadenzato dell’animale lungo i sentieri che si snodano attorno al Cesen. Elena ci racconterà la sua esperienza di vita che l’ha vista abbandonare una comoda poltrona di uno studio tecnico per affrontare la stalla, dove si reca ogni giorno di buon mattino a spazzolare e rifocillare i sette amici a quattro zampe. Il mondo dell’aviazione è il tema invece di un’altra Vanzin, Angela, giovanissima appassionata del volo che nel dicembre 2016 a soli diciassette anni, giusto nei limiti della normativa, ha conseguito la licenza PPL per condurre aerei da turismo all'aeroporto Arturo dell'Oro di Belluno, divenendo così la più giovane donna pilota dello scalo bellunese. La sua è la storia di una ragazza determinata che ha dovuto far fronte con grande impegno a studi e procedure di volo in un ambiente normalmente governato da uomini. Angela vive ai piedi del Cesen, a San Vito di Valdobbiadene, e nel film la vedremo ai comandi di un PA28 monomotore che la porterà sui cieli di Belluno in direzione del Monte Cesen. Il gruppetto di escursionisti del documentario vede, tra le altre comparse, la presenza di un’istruttrice del Pianezze Avventura. Si tratta di Emily Corazzin a cui è dedicato un inserto della struttura sportiva nata di recente a Pianezze. Immagini rapide al ritmo di musica rock, ci faranno vedere i vari percorsi del parco, dove grandi e piccini possono sbizzarrirsi tra liane, passerelle, ponti tibetani e zip lines. Amazzoni e cavalli sono invece lo scenario dell’inserto curato da Gloria Paulon, sindaca di Segusino, che ci parlerà delle ippovie che caratterizzano tutto il comprensorio prealpino trevigiano e bellunese, oltre a far cenno sulla storia rurale di Segusino, Stramare e Milies, anch’essi strettamente legati alla realtà montana del Cesen. Gloria e l’amica Beatrice, si uniranno con i rispettivi cavalli al gruppo di escursionisti nel tratto del Trodo dei Much, un antico sentiero il cui appellativo si riferisce alle popolazioni di lingua tedesca che in passato frequentarono queste zone. Carraro ha curato particolarmente la colonna sonora di questo film, scegliendo nel programma musicale due canzoni inedite realizzate da un’altra figura femminile che caratterizza il suo nuovo lavoro, Sarah Jane Olog. La cantante è nota per le sue esibizioni musicali a fianco di Max Giusti, e grazie al programma radiofonico di RAI Radio2 SuperMax ha duettato con artisti del calibro di James Tailor, Ron, Fiorella Mannoia, Lucio Dalla, Alex Britti e Tiziano Ferro. Una voce esplosiva la sua, di una potenza travolgente, tanto da aver affascinato Pelù, Facchinetti & C. a The Voice of Italy. Nel documentario la sentiremo cantare in “Brother under the sun” e in uno speciale adattamento studiato per l’inserto dei lama con il suo inconfondibile timbro vocale che nasce da esperienze nell’ambito Gospel. Come per tradizione, Carraro viene affiancato nel film da Andrea Cecchella, giornalista di Telebelluno che vanta al suo attivo oltre duecento film sulle Dolomiti patrimonio Unesco. Insomma, nel nuovo lavoro di Giovanni Carraro scorreranno immagini spettacolari, anche da drone, che si alterneranno alle curiosità, in un piccolo viaggio tra escursionismo, natura e donne. Appuntamento quindi per la seconda serata di Maestoso Cesen 2 alla Sala Zancaner di Segusino, giovedì 22 marzo 2018, ore 20:30.
LA SAGA DEL CESEN
Maestoso Cesen 2 è in pratica la continuazione del film Maestoso Cesen, che vide il debutto registrando il tutto esaurito il 3 marzo 2017 sempre al Teatro Piva di Valdobbiadene. Questo documentario venne ambientato nel periodo invernale, mentre Maestoso Cesen 2 vuole essere la continuazione estiva. Maestoso Cesen parlava di fienagione, delle Prese, della mancanza di neve con un intervento del climatologo Luca Mercalli. Un inserto era dedicato alle poesie di montagna scritte e recitate da Pino Verri, mentre un altro approfondimento descriveva i faggi secolari, tipici del comprensorio del Cesen.
L’ITINERARIO
L’anello lungo il quale è stato girato il film è in pratica la circumnavigazione del monte Cesen (1570 m) e comprende un vecchio tracciato non molto conosciuto, il Trodo dei Much. Si parte dal piazzale di Pianezze e si segue il segnavia n. 1008 che sale per ghiaioni verso Barbaria. Lo si lascia percorrendo pochi metri della strada Pianezze - Mariech fino ad incontrare l’inizio del Sentiero 72 Storte, così chiamato per i numerosi tornanti che lo caratterizzano. Lo strappo in salita ci porterà a Malga Frascada Alta. Si continua fino a Malga Barbaria, quindi a cavallo della dorsale ovest si raggiunge la base del Monte Orsere. Qui si devia a nord in forte discesa verso la Val de Maria e si prosegue per magnifico sentiero fino ai ruderi di Malga Forcelletto. Anziché proseguire per la cima del Cesen, si continua dritti sul Trodo dei Much costeggiando il versante nord del monte al margine della Val Paula. Si arriva ad una lama posta nei pressi dei ruderi di Malga Cesen e successivamente si giunge a Malga Mariech incontrando un monumento dei partigiani. Dal piazzale di sosta, si segue una traccia di sentiero che taglia a sud il Domion in direzione di Malga Faé. Da qui, tramite un tratto del sentiero 1008, in breve tempo si ritorna a Pianezze. Distanza km 9,64, dislivello D+ 650 m, tempo di percorrenza 4h 30’
BIO
Giovanni Carraro è nato a Pieve di Cadore il 4 marzo 1966.
La sua innata passione per la montagna lo ha spinto fin da ragazzo ad esplorare gran parte delle vette Dolomitiche e, negli ultimi anni, ha voluto dedicarsi alle Prealpi Trevigiane.
Ha deciso di portare a conoscenza del pubblico le sue esperienze in tanti anni di escursioni, scrivendo il suo primo libro “Riscoprire le Prealpi trevigiane” nel 2011 a cui sono seguiti “I sentieri nascosti delle Prealpi trevigiane” nel 2013, “Visentin selvaggio” nel 2015 e “Vittorio Veneto – guida illustrata” nel 2016. Collabora con emittenti televisive locali, riviste di settore e quotidiani per la realizzazione di documentari e inserti redazionali legati alla montagna.
Attualmente vive a Susegana (TV) dove svolge un’attività commerciale. È giornalista pubblicista (Ordine dei Giornalisti del Veneto n. 162555 del 4.07.16), pilota di droni (ENAC operator n. 10241), socio CAI dal 1989, sommelier AIS dal 2010, Accompagnatore Escursionistico Nazionale F.I.E. dal 2015, Ambasciatore European Wine City 2016 e socio sostenitore Fondazione Dolomiti Unesco.
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